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- Categoria: Cinema
- Pubblicato Sabato, 30 Settembre 2017 12:00
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CINEMA E ARCHITETTURA La fonte meravigliosa (1949) |
Dopo il romanzo di Ayn Rand non poteva mancare la trasposizione cinematografica di King Vidor.
Nove anni separano le due opere con la Rand coinvolta direttamente nel progetto come sceneggiatrice.
La trama è la medesima del libro, Howard Roark il protagonista è un giovane architetto dalle idee innovative e dal talento sconfinato, arroganza solo apparente quando è il lucido pensiero e la ferrea volontà a dettare un volere che non accetta compromessi o condizionamenti. Sarà contrastato dalla mediocrità di un potere flaccido ma ben organizzato e la battaglia sarà più ideologica che pratica.
E’ anche la storia di Gail Wynand, ricco magnate della carta stampata, potente ma non abbastanza, del subdolo collettivista Ellsworth Toohey per il quale la massa è carne da calpestare e certo è la storia di Dominique Francon, donna ideale ed idealizzata che conquista ed è conquistata da Roark.
La fedeltà al romanzo è impressionante e d’altro canto la Rand pose il veto che nessuna variazione sarebbe stata fatta a sua insaputa sulla sceneggiatura.
Le modifiche del resto sono funzionali e non mutano di una virgola i concetti di base.
Per ovvie ragioni il romanzo non poteva essere sviluppato integralmente per il grande schermo quindi la storia più che essere adattata, è stata ampiamente sforbiciata e in questo penalizzata, perché a tratti i salti sono davvero ampi e senza il testo d’origine forse di difficile interpretazione.
Si verifica anche una compressione temporale che aiuta la scelta dei tagli ma ciò che si svolge in circa vent’anni, qui pare ridotto a 4 o 5, indubbiamente pratico ma il respiro si accorcia non poco.
Gary Cooper incarna alla perfezione Roark, fisicamente e nel fiero portamento per quanto, quasi cinquantenne, è un po’ oltre il tempo massimo per un ruolo da trentenne.
Vidor ha dalla sua l’incomparabile esperienza per un bianco e nero formidabile, dalla fotografia straordinaria per una architettura modernista e di modernisti, con fortissimi legami a Frank Lloyd Wright che nella pratica quindi e non solo nella suggestione, diviene a sua volta protagonista.
Precisissimi movimenti di camera e idee interessanti per l’epoca, penalizzato il montaggio ma questo non è il film adatto per soluzioni veloci e del resto nemmeno il periodo lo era.
da: https://ultimavisione.wordpress.com
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Scheda film |
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TITOLO ORIGINALE | The Fountainhead | ||
PRODUZIONE | USA | ||
ANNO | 1949 | ||
DURATA | 114' | ||
COLORE | B/N | ||
AUDIO | Mono |
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RAPPORTO | 1,37 : 1 | ||
GENERE | Drammatico | ||
REGIA | King Vidor | ||
INTERPRETI E PERSONAGGI |
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DOPPIATORI ITALIANI |
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SOGGETTO | Ayn Rand | ||
FOTOGRAFIA | Robert Burks | ||
MONTAGGIO | David Weisbart | ||
MUSICHE | Max Steiner | ||
SCENOGRAFIA | Edward Carrere | ||