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- Categoria: Esposizioni
- Pubblicato Lunedì, 21 Marzo 2016 00:00
Riva del Garda 02 > 20 aprile 2016 Escursioni nell'opera e nel paesaggio |
In collaborazione tra il Centro culturale La firma, il MAG Museo Alto Garda e il Premio Mario Rigoni Stern
La mostra, in collaborazione tra il Centro culturale La firma, il MAG Museo Alto Garda e il Premio Mario Rigoni Stern, ci fa conoscere Loïc Séron, con un lavoro che si propone di evocare temi universali in cui tutti possono identificarsi e che è sia studio fotografico dell'Altipiano di Asiago sia escursione poetica in un paesaggio segnato dall'uomo.
Le foto mostrano l'eterna bellezza della natura, la sua forza e la sua dolcezza, con sempre, tra le righe del paesaggio, un'evocazione, una meditazione sull'uomo, a scala locale o globale.
Sala Civica «G. Craffonara» Giardini di Porta Orientale
lunedì > venerdì 15.00 > 18.00
sabato e domenica 10.00 > 12.30 | 14.30 > 18.00
Ingresso libero
Museo di Riva del Garda
martedì > domenica 10.00 > 18.00
Inaugurazione sabato 2 aprile ore 16.00 presso la Sala Civica «G. Craffonara»
Alcune immagini della mostra
E la Storia continua, naturalmente, e anche l'uomo contemporaneo lascia la sua impronta.
Si presentano così all'obiettivo, come eco di destini vicini o lontani, le tracce, tenui o evidenti, armoniose o dolorose, di quelle innumerevoli storie. Il genio creatore della natura, dal canto suo, offre in ogni circostanza spettacoli prodigiosi, sempre nuovi. L'alternanza, e talora la simultaneità, di queste tracce e di questi spettacoli è la caratteristica propria dell'Altopiano.
La coesistenza intima di paesaggi naturali e paesaggi segnati dall’uomo evoca un sentimento di universalità che è al cuore dell’opera di Mario Rigoni Stern. Si cammina per i sentieri, e si pensa alla vita, alla morte... si pensa a ciò che cambia, e a ciò che non cambierà mai... sì pensa al passato, al presente, al tempo che passa, a tutto ciò che resta da vivere... Si pensa a tutto; non si può non pensare a niente. E se i ricordi sono dolorosi, sono addolciti dalla bellezza maestosa di una natura benevola che riaffermerà sempre i propri diritti.
Non è esagerato dire che l’Altopiano ha salvato Mario Rigoni Stern: durante le mille prove della guerra, oltre alle inestimabili competenze che la sua giovinezza in montagna gli aveva dato, trasse molta forza dall’evocazione mentale del suo adorato paese; di ritorno a Asiago nel 1945, vivo ma straziato dall’orrore della guerra, si curò al contatto con la foresta e con gli elementi naturali. Passò poi una buona parte della sua vita a esaltare la relazione davvero armoniosa che può esistere tra l’uomo e la natura, una relazione in cui ciascuno arricchisce l’altro e viceversa.
Il cammino che ci mostra, e di cui ha dato tante illustrazioni nelle sue opere e nella sua vita, lo possiamo ritrovare nel suo paesaggio; è anche questo elemento, in sé inafferrabile, che ho cercato di fotografare mentre percorrevo in lungo e in largo l’Altopiano, un territorio incantatore che invita al rispetto e alla giustezza.
In questi tempi diffìcili, in cui i punti di riferimento vengono meno e l'andatura del mondo si fa incespicante, ma in cui anche, per fortuna, molte persone di buona volontà cercano nuovi modi di pensare la vita, fa bene leggere Rigoni Stern, e leggere nei paesaggi, nelle cose della natura e della vita, i segni di un possibile accordo universale.
Perché se l'uomo riesce a vivere sulla terra in armonia con il suo ambiente, come un semplice elemento naturale tra gli altri, è anche con gli altri esseri umani che gli sarà più facile coesistere.
Spero che queste fotografie vi diranno tutto ciò meglio delle mie parole... e altro, naturalmente! Perché è soprattutto al vostro immaginario che affido questi scatti realizzati con tanta gioia sull’Altopiano di Asiago...
Loïc Seron (trad. Sara Arena)
Alla memoria di Mario Rigoni Stern