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- Pubblicato Domenica, 31 Agosto 2014 23:31
La Magnifica avventura della «Bertolazzi Film» a cura di Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet |
LUNEDI' 1 SETTEMBRE 2014 ore 16.30 Spazio della Regione del Veneto Hotel Excelsior - Lido di Venezia |
nell'ambito della 71. Mostra internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia |
Presentato il progetto che fa rivivere l'avventura della “Bertolazzi Film” di Peschiera sul Garda
Il lavoro realizzato consiste in un docufilm della durata di 60 minuti che ripercorra le tappe della «Bertolazzi Film» attraverso le testimonianze delle persone che vi hanno preso parte a vario titolo.
Innanzitutto la viva voce di Walter Bertolazzi che in un’intervista rilasciata qualche anno prima della sua scomparsa rievoca l’avventuroso trasferimento della nave sul lago di Garda e le principali tappe della sua attività cinematografica.
Le testimonianze dei famigliari, la figlia Carmen e il cognato di Walter Bertolazzi, completano i ricordi legati al fondatore degli studi. Un ruolo fondamentale viene svolto dagli interventi di attori, registi e maestranze che all’epoca hanno partecipato alle produzioni della «Bertolazzi Film».
Umberto Lenzi è l'unico regista in vita di quelli che lavorarono alla Bertolazzi Film. Diresse «Le avventure di Mary Read» con Lisa Gastoni e Jerome Courtland. Pur facendo un cinema di livello popolare a Peschiera del Garda si sono avvicendati negli anni di attività attori del calibro di Amedeo Nazzari, Silvana Pampanini, Anna Maria Pierangeli, Lisa Gastoni, Lex Barker, Chelo Alonso, Kirk Morris, Alan Steel, ecc. Completano il quadro una serie di ricordi degli abitanti di Peschiera del Garda che al tempo delle riprese hanno avuto ruoli di comparse.
Nel documentario le testimonianze si alternano a spezzoni dei film girati sul lago di Garda e fotografie, molte delle quali inedite, del set e dei backstage. Vengono mostrate le location gardesane e la flotta di galeoni attiva nel porto di Peschiera nel momento di massimo fulgore dell’attività cinematografica.
Sono intervenuti:
Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet - Autori
Fabio Testi - Attore
Steve Della Casa - Giornalista e storico del cinema
Tiziano Mellarini - Assessore alla Cultura della Provincia di Trento
Flavia Brunelli - Assessore alla Cultura del Comune di Riva del Garda
Una vetrina di grande prestigio per la presentazione del progetto che fa rivivere una pagina di storia del cinema italiano degli anni Sessanta ambientata sul lago di Garda. Ieri pomeriggio il documentario realizzato da Franco Delli Guanti e da Ludovico Maillet, "Quando il Garda era un mare", è stato presentato ufficialmente alla stampa specializzata nell'ambito della 71. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia nel corso di un incontro svoltosi nello spazio della Regione del Veneto. Alla presentazione ha preso parte anche l'assessore provinciale alla cultura Tiziano Mellarini, che ha sottolineato l'importanza di una produzione che racconta un pezzo di storia del Garda avvincente e poco conosciuta, con il sostegno di diverse realtà la cui la Film Commission del Trentino e che ha condiviso la proposta di trarre da questa esperienza anche un libro.
Franco Delli Guanti ha detto invece che questa sinergia tra Trentino e Veneto è molto positiva anche perché partita dal basso, dal mondo dell'associazionismo e del volontariato.
Il lago di Garda trasformato nel mare dei Caraibi. Accadeva negli anni Sessanta quando a Peschiera del Garda erano attivi dei veri e propri studios galleggianti che per quasi un decennio ospitarono produzioni cinematografiche e televisive. Protagonista di questa straordinaria avventura fu Walter Bertolazzi che a partire dal 1959 allestì una vera e propria flotta di navi d'epoca che servivano da set per film di ambiente piratesco.
Affascinati da questa vicenda Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet dall'autunno stanno lavorando ad un progetto per riportare alla luce e far conoscere alle nuove generazioni una pagina di storia del cinema rimasta per troppi anni chiusa nei cassetti. Ieri quindi al prestigiosa presentazione al Lido di Venezia mentre a Riva del Garda, fino al 10 settembre, è possibile visitare una mostra che presenta al pubblico fotobuste, locandine, manifesti, fotografie, molte inedite, ed altro materiale recuperato attraverso un certosino lavoro di ricerca in archivi e mercatini e grazie alla collaborazione di decine di persone che hanno messo a disposizione fotografie fino adesso rimaste chiuse negli album di famiglia.
A credere nell'iniziativa di Delli Guanti e di Maillet è stato il Centro Culturale La Firma di Riva del Garda, che da alcuni anni ha affiancato alla decennale attività espositiva una sezione dedicata al cinema, insieme alla preziosa collaborazione dell'amministrazione comunale di Peschiera del Garda e di Riva del Garda che hanno sostenuto il progetto, patrocinato anche dalla Regione Veneto e dalla Trentino Film Commission.
Ieri pomeriggio al Lido di Venezia erano presenti l'attore Fabio Testi, originario di Peschiera all'epoca delle riprese dei film, ventenne, faceva la comparsa gettandosi dai pennoni delle navi, il giornalista e storico del cinema Steve Della Casa, l'assessore provinciale alla cultura Tiziano Mellarini e l'assessore alla cultura del comune di Riva del Garda,Flavia Brunelli.
"Questa sinergia tra Trentino e Veneto per realizzare un progetto culturale - ha affermato Franco Delli Guanti - è molto positiva perchè parte dal basso, dal mondo dell'associazionismo e del volontariato. Il lago di Garda è bello ovunque, nella parte bassa tanto quanto nella parte alta. Grazie al Centro Culturale La Firma siamo riusciti a raccontare, soprattutto alle nuove generazioni, una storia affascinante che rischiava di essere perduta per sempre visto che sono trascorsi cinquantanni".
"È una storia - ha ribadito Ludovico Maillet - che poteva accadere tipica degli anni del boom economico quando tutto era possibile, bastava avere un po' di inventiva e di intraprendenza".
Elogi ai due autori per aver svolto un paziente lavoro di ricerca che alla fine si è concretizzato nel film sono venuti da Steve Della Casa e da Fabio Testi, entrambi coinvolti nella narrazione all'interno del documentario. Sull'importanza di dare del lago di Garda un'immagine unica e complessiva si è soffermato anche l'assessore provinciale alla cultura Tiziano Mellarini, che ha fortemente creduto nell'iniziativa
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- Pubblicato Sabato, 16 Agosto 2014 17:47
Mostra dedicata alla splendida avventura della «Bertolazzi Film»
di Peschiera del Garda
a cura di Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet
IL LAGO DI GARDA TRASFORMATO NEL MARE DEI CARAIBI
Il lago di Garda trasformato per il grande schermo nel mare dei Caraibi. Accadeva negli anni Sessanta quando a Peschiera del Garda erano attivi dei veri e propri «studios» galleggianti che per quasi un decennio ospitarono produzioni cinematografiche e televisive.
Protagonista di questa straordinaria avventura fu Walter Bertolazzi (1920 - 2002), ingegnere nautico, membro dellA.D.C. (Associazione dei Direttori di Cineproduzioni), che allestì nel porto di Peschiera una vera e propria flotta di navi d'epoca che servivano da set per film di ambiente piratesco.
La mostra che state per visitare vuole raccontarvi questa storia ormai lontana nel tempo, una storia i cui contorni sfumano nella nebbia dei ricordi e di cui si rischia di dimenticare i fatti e i protagonisti. Attraverso locandine, manifesti e foto d'epoca (tra cui molto materiale inedito) vogliamo rievocare il ricordo di quel meraviglioso periodo della vita di Peschiera e dei suoi abitanti.
UNA SCOMMESSA E UN VIAGGIO
Tutto ebbe inizio nel 1959 quando Walter Bertolazzi fece un'ardita scommessa con il produttore Dino De Laurentiis. Quest'ultimo possedeva un galeone che era servito per girare il kolossal di Mario Camerini «Ulisse» (1954), ormeggiato da anni a Fiumicino e di cui voleva disfarsi. Bertolazzi, che pensava di trasformare la nave in un ristorante, propose a De Laurentiis un accordo: se fosse riuscito a trasportare il galeone fino al lago di Garda non avrebbe pagato un soldo di passaggio di proprietà e la nave sarebbe stata sua. Partì dunque da Fiumicino e, dopo aver fatto il periplo deH'Italia, giunse in circa quindici giorni a Porto Levante alle foci del fiume Po. Da qui iniziò la parte più difficoltosa del viaggio: non era facile infatti risalire il fiume Po con una nave di 37 m di lunghezza e 7 m di altezza ma con molta abilità riuscì a giungere fino a Mantova. Chiamò un trasporto speciale per mettere la nave su strada e percorre la quarantina di chilometri che lo separava dall'idroscalo di Desenzano ma vista l'altezza della nave, una squadra di elettricisti doveva seguire il carico per tagliare i fili elettrici e riallacciarli subito dopo il passaggio. Una volta arrivato a Desenzano avvenne il varo della nave -ribattezzata nel frattempo «Circe» -nelle acque del Garda. Tutto era pronto per allestire il ristorante ma il destino avrebbe deciso diversamente..
LA ROMANA FILM E IL PRIMO ALLESTIMENTO
La Romana Film era una piccola casa di produzione molto attiva negli anni '50 e '60, specializzata in generi popolari quali i film musicali e i film di avventure. Alla fine degli anni '50 erano tornati in auge i film di pirati e Fortunato Misiano, produttore della Romana Film, aveva subito messo in cantiere “La scimitarra del saraceno” (1959). Per dirigerlo aveva chiamato un onesto mestierante quale Piero Pierotti e come attori aveva scelto Lex Barker (famoso per i suoi Tarzan hollywodiani degli anni '50), la bomba sexi cubana Chelo Alonso e Massimo Serato. Fortunato Misiano chiese di poter utilizzare la nave di Ulisse e, saputo che era stata portata sul lago di Garda, chiese a Bertolazzi di fargli l'allestimento per quel film. Le acque del basso lago di Garda si prestavano bene a “rappresentare” sullo schermo il mar dei Caraibi visto che per la maggior parte dei giorni non si vedeva la costa dell'altra sponda e si poteva facilmente scambiarlo per mare aperto.
Rispetto al mare aveva inoltre il vantaggio di offrire condizioni atmosferiche più stabili provocando meno disagi per attori e tecnici. È doveroso ricordare che su queste produzioni ebbe inizio, quasi per caso, la carriera dell'attore Fabio Testi, che fece la comparsa in molti di questi film.
SUCCESSIVI ALLESTIMENTI PER LA ROMANA FILM
Visto il successo di questo primo film la Romana Film aveva subito messo in cantiere una seconda produzione, “I pirati della costa” (1960), con la regia di Domenico Paolella e sempre interpretato da Lex Barker, affiancato questa volta da Estella Blain e Liana Orfei. Per questo film Misiano chiese a Bertolazzi di allestire una seconda nave e così in breve tempo venne approntata una vera e propria flotta di navi adatte ad essere allestite per qualsiasi tipo di set. Accanto alle navi, nel porto canale di Peschiera, vennero costruiti anche dei capannoni, attrezzati come un vero set cinematografico, per girare alcune scene di interni.
Nel giro di tre, quattro anni si avvicendarono dunque una serie di film prodotti da Misiano e a cui Berolazzi assicurava l'allestimento nautico: “Il terrore dei mari” (1960), sempre di Paolella con Don Megowan, Emma Danieli e Silvana Pampanini; Le avventure di Mary Read (1961), primo film del regista Umberto Lenzi che scoprì e lanciò Lisa Gastoni; Il segreto dello sparviero nero (1961), ancora una volta di Paolella e sempre con Lex Barker e Nadia Marlowa.
SANSONE CONTRO TUTTI
Dopo questa grossa produzione per la Cineriz, tornò sul Garda la Romana Film per girare due film appartenenti ad un altro genere allora molto in voga, i film mitologici con eroi quali Ercole, Sansone e Maciste, portati al successo dall'ex Mister America di Steve Reeves. Il primo di questi film, “Sansone contro i pirati”, che mescolava le prodezze di Sansone con le ambientazioni piratesche, fu girato nel 1963 da Amerigo Anton (alias Tanio Boccia, frequente in questo genere di film era cambiare il proprio nome con uno pseudonimo di vago suono anglosassone) e interpretato da Kirk Morris (alias Adriano Bellini) e Margaret Lee.
L'anno seguente venne girata una seconda avventura di Sansone, questa volta un “Sansone contro il corsaro nero” diretto da Luigi Capuano con Alan Steel (alias Sergio Ciani) e Rosalba Neri. La Romana Film gira un ultimo film negli stabilimenti Bertolazzi nel 1965, “Il mistero dell'isola maledetta” diretto da Piero Pierotti e interpretato da Rock Stevens (alias Peter Lupus, un ennesimo “clone” di Steve Reeves) e Dina De Santis.
UNA PRODUZIONE A GROSSO BUDGET PER LA MORINO FILM
Nel 1961 tramite Angelo Rizzoli venne messa in piedi la più grande produzione girata negli studi Bertolazzi, “I moschettieri del mare” diretta da Steno e interpretata da due divi di calibro internazionale come Anna Maria Pierangeli e Channing Pollock. Visto il budget elevato e le esigenze di copione venne creata una nuova nave, la “Santa Maria”. Venne inoltre costruito e allestito un villaggio caraibico e per fare le comparse vennero chiamati dei soldati di colore in forza alla base nato di Vicenza. Sul set di questo film nacque la tormentata storia d'amore tra Anna Maria Pierangeli e il maestro Armando Trovajoli.
Per ammortizzare le spese e l'alto costo del film, la Morino Film girò di seguito anche un “film di recupero”, che riutilizzava cioè allestimenti e ambientazioni del film precedente. Nacque così “Odio Mortale” di Francesco Montemurro (anche se si dice che la maggior parte delle scene venne girata da Luigi Comencini, uno dei creatori della Morino Film) interpretato da Amedeo Nazzari e Danielle De Metz e uscito nelle sale nel 1962.
LE SERIE TELEVISIVE E LA FINE DELL'AVVENTURA
Alla metà degli anni '60 il genere di pirati iniziava a declinare e la televisione - tramite la produzione di serial - aveva sostituito il cinema per molti generi popolari che poco tempo prima riscuotevano enormi successi sul grande schermo. Tramite la mediazione di Angelo Rizzoli, Walter Bertolazzi firmò un contratto con la casa di produzione francese Franco London Film per due serie televisive da girarsi sul Garda. La prima di queste “Les corsaires”, girato da Claude Barma nel 1965 (trasmesso dalla televisione francese tra settembre e dicembre 1966 in 13 episodi), era interpretata da Michel Le Royer e Christian Barbier ed ebbe un enorme successo di pubblico.
Nel 1966 si iniziò a girare una seconda serie, “Die Schatzinsel/L'ile au trésor”, una coproduzione franco-tedesca sempre per la Franco London Film, tratta dal romanzo “L'isola del tesoro” di Stevenson: mentre la produzione stava girando delle scene in Corsica, il 16 agosto 1966 si abbatté sul Garda un violentissimo fortunale che distrusse l'intera flotta di navi della Bertolazzi Film. La produzione completò comunque la serie utilizzando delle scene di recupero con le navi distrutte, ma da questo colpo Bertolazzi non riuscì più a rialzarsi, e così terminò un'epoca e si sancì definitivamente la fine della “Hollywood sul Garda”.
23 agosto > 10 settembre 2014 Riva del Garda Sala Civica «G. Craffonara» Giardini di Porta Orientale tutti i giorni 10.00 > 13.30 - 17.00 > 20.30 | Ingresso libero Inaugurazione mostra sabato 23 agosto ore 18.00 |
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Lunedì 25 agosto ore 21.00 Bar dei pini - Purfina, Riva del Garda I PIRATI DELLA COSTA con Lex Barker, Estella Blain e Liana Orfei Regia di Domenico Paolella INGRESSO LIBERO |
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Lunedì 1° settembre ore 21.00 Bar dei pini - Purfina, Riva del Garda LE AVVENTURE DI MARY READ con Lisa Gastoni, Jerome Courtland Regia di Umberto Lenzi INGRESSO LIBERO |
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Lunedì 8 settembre ore 21.00 Sala Civica «G. Craffonara», Riva del Garda PIRATI DA INCUBO Luca Melchionna legge Tommaso Landolfi INGRESSO LIBERO |
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Alcune immagini della mostra
Servizio di RTTR in occasione dell'inaugurazione
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- Pubblicato Venerdì, 02 Maggio 2014 16:15
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Mostra dedicata alla splendida avventura della «Bertolazzi Film» di Peschiera del Garda
a cura di Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet
Il lago di Garda trasformato per il grande schermo nel mare dei Caraibi. Accadeva negli anni Sessanta quando a Peschiera del Garda erano attivi dei veri e propri “studios” galleggianti che per quasi un decennio ospitarono produzioni cinematografiche e televisive.
Protagonista di questa straordinaria avventura fu Walter Bertolazzi, membro dell'A.D.C (Associazione dei Direttori di Cineproduzioni), che allestì una vera e propria flotta di navi d'epoca che servivano da set per film di ambiente piratesco.
Questa mostra vuole raccontarvi questa storia ormai lontana nel tempo e rievocare un meraviglioso periodo della vita di Peschiera attraverso locandine, manifesti e foto d'epoca tra cui molto materiale inedito.
Tutto ebbe inizio nel 1958 quando Walter Bertolazzi fece un'ardita scommessa con il produttore Dino De Laurentis. Quest'ultimo possedeva un galeone che era servito per girare il kolossal di Mario Camerini “Ulisse” (1954), ormeggiato da anni a Fiumicino e di cui voleva disfarsi. Bertolazzi, che pensava di trasformare la nave in un ristorante, propose a De Laurentis un accordo: se fosse riuscito a trasportare il galeone fino al lago di Garda non avrebbe pagato un soldo di passaggio di proprietà e la nave sarebbe stata sua.
Partì dunque da Fiumicino e, facendo il periplo dell'Italia, giunse in circa quindici giorni a Porto Levante alle foci del fiume Po. Da qui iniziò la parte più difficoltosa del viaggio: non era facile infatti risalire il fiume Po con una nave di 37 m di lunghezza e 7 m di altezza ma con molta abilità riuscì a giungere fino a Mantova. Chiamò a questo punto un trasporto speciale per mettere la nave su strada e percorre la quarantina di chilometri che lo separava dall'idroscalo di Desenzano dove avvenne il varo della nave -ribattezzata nel frattempo “Circe”- nelle acque del Garda. Vista l'altezza della nave, una squadra di elettricisti seguiva il carico su strada per tagliare i fili elettrici e riallacciarli subito dopo il passaggio.
Le acque del basso lago di Garda si prestavano bene a “rappresentare” sullo schermo il mar dei Caraibi visto che per la maggior parte dei giorni dalla costa non si vedeva l'altra sponda e si poteva facilmente scambiarlo per mare aperto. Rispetto al mare aveva inoltre il vantaggio di offrire condizioni atmosferiche più stabili provocando meno disagi per attori e tecnici.
La cartolina invito in formato pdf
Gardanotizie.it - Interviste a:
- Ludovico Maillet, curatore della mostra
- Fabio Testi, attore
- Carmen Bertolazzi, figlia di Walter Bertolazzi
- Gianfranco Bortolussi, ex dirigente della Navigarda
Inaugurazione della mostra
- Intervento di Fabio Testi
La mostra
In esposizione fotobuste, locandine, poster e fotografie per ripercorrere la storia dello stabilimento cinematografico navale fondato da Walter Bertolazzi.
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- Pubblicato Mercoledì, 01 Gennaio 2014 20:35
Vedere, rivedere... non esistono vecchi film
L’ipotesi invece, mia ma non solo, è che non esistano film «vecchi». Jean-Luc Godard diceva che non diremmo mai di un libro che è «un vecchio libro» o di un Van Gogh che e «un vecchio quadro» ma che diciamo regolarmente «quello è un vecchio film», quasi i film fossero come il latte e avessero una data di scadenza. Secondo me esistono del film belli e dei film brutti. Ai massimo dei film classici e dei film moderni, ma non dei film «vecchi». Purtroppo il nostro tempo e, lasciatemelo dire, il nostro Bel Paese hanno la memoria corta. I tempi di distribuzione e di fruizione sono sempre più frenetici, un film ha una vita media di poche settimane nelle sale e di qualche passaggio nelle reti televisive. Questa primavera ho avuto una grande sorpresa, che conferma in parte la mia ipotesi. Una coraggiosa casa distributrice italiana, la Teodora Film ha ridistribuito nelle sale cinematografiche «To be or not to be» (Vogliamo vivere), un capolavoro di Ernst Lubitsch del 1942! Ed ha riscosso un successo tale da rimanere nelle sale per diverse settimane. In altri paesi europei questa è la regola: grandi classici (o piccole riscoperte) vengono regolarmente distribuite nelle sale, hanno successo e aiutano a preservare la memoria di un patrimonio cinematografico oramai ultracentenario Penso sempre, e lo dico spesso, che per trent’anni (diciamo a spanne 1945 - 1975) il cinema italiano è stato uno dei più grandi al mondo (se non «il più grande»), imitato invidiato e conteso da tutti i più grandi Festival cinematografici del pianeta. E di questo immenso patrimonio tantissimi italiani (e non solo tra i più giovani) non ne hanno né consapevolezza né conoscenza. Mi piacerebbe dunque, e il successo di questa iniziativa mi sembra confermarlo, che questo cineforum servisse anche a questo: vedere, rivedere, scoprire interi pezzi della nostra storia e del nostro recente passato. Un altro imperativo che ho tenuto bene in mente è che il cineforum non deve per forza essere un luogo noioso e pesante. Abbiamo tutti in mente la devastante e esilarante scena di «Fantozzi» in cui il capoufficio costringe i suoi impiegati ad assistere alla proiezione della «Corazzata Potëmkin»: purtroppo però questa è (era?) il luogo comune che si associa ai cineforum (e al film di Ejzenstejn!). La mia «utopia» invece è quella di un luogo allegro, in cui si ritrovino facce e volti amici, in cui ci sia un reale scambio di vedute tra chi mostra e chi vede, un luogo di resistenza alle brutture del reale ma anche una riflessione su questo reale e su questo tempo. Una riappropriazione della lentezza e della re-visone (perche le cose viste due volte si vedono, e apprezzano, meglio).
Un grazie doveroso agli Assessori alla Cultura di Riva del Garda ed Arco, Flavia Brunelli e Massimiliano Floriani, che tanto appoggio e stima hanno dimostrato verso questo progetto, agli Uffici Cultura di entrambe le Amministrazioni che hanno accolto e reso attuabile questo cineforum e ai miei compagni di avventura Franco Delli Guanti, che cura la comunicazione e Gabriele Gobbini che segue la parte burocratica e di tesoreria. Ma soprattutto grazie al calore, la partecipazione e alla fedeltà di tutti voi.
Ludovico Maillet
Direttore artistico
PROGRAMMA 2013 | 2014
RIVA DEL GARDA - CARY GRANT E «LA COMMEDIA SVITATA» |
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04 novembre | L'orribile verità (1937) di Leo McCarey | ||
11 novembre | Susanna (1938) di Howard Hawks | ||
18 novembre | La signora del venerdì (1940) di Howard Hawks | ||
25 novembre | Scandalo a Filadelfia (1940) di George Cukor | ||
ARCO - LE DONNE DI FASSBINDER | |||
13 gennaio | Il matrimonio di Maria Braun (1979) | ||
20 gennaio | Lili Marleen (1980) | ||
27 gennaio | Lola (1981) | ||
03 febbraio | Veronika Voss (1982) | ||
RIVA DEL GARDA - MONICA VITTI TRA DRAMMA E COMMEDIA | |||
10 febbraio | L'avventura (1960) di Michelangelo Antonioni | ||
17 febbraio | La ragazza con la pistola (1968) di Mario Monicelli | ||
24 febbraio | L'eclisse (1962) di Michelangelo Antonioni | ||
03 marzo | L'anatra all'arancia (1975) di Luciano Salce | |
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ARCO - L'ORIGINALE E LE COPIE | |||
10 marzo | La donna che visse due volte (1958) di Alfred Hitchcok | ||
17 marzo | Body Double - Omicidio a luci rosse (1984) di Brian De Palma | |
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24 marzo | L'esercito delle 12 scimmie (1995) di Terry Gilliam | ||
31 marzo | Mulholland Drive (2001) di David Lynch | |
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RIVA DEL GARDA - MUSICA, MAESTRO! | |||
07 aprile | L'altra faccia dell'amore (1970) di Ken Russel | ||
14 aprile | Tutte le mattine del mondo (1991) di Alain Corneau | |
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05 maggio | La perdizione (1974) di Ken Russel | ||
12 maggio | Rossini! Rossini! (1991) di Mario Monicelli |
Comune di Riva del Garda |
Comune di Arco |
Inizio proiezioni ore 21.00 Riva del Garda - Auditorium del Conservatorio Arco - Palazzo dei Panni Il programma può subire variazioni |
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CONSERVATORIO DI MUSICA F.A. BOMPORTI TRENTO SEDE DI RIVA DEL GARDA |
Ingresso con tessera FIC euro 8.00 valida per l'intera stagione euro 5.00 per gli studenti fino a 25 anni Il tesseramento è possibile anche la sera delle proiezioni prima dell'ingresso in sala |
Per informazioni: Servizio AltoGardaCultura sede di Arco | 0464 583619 sede di Riva del Garda | 0464 573918 www.altogardacultura.it |
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Rassegna stampa:
Il cinema di qualità a Riva e Arco
Al cineforum c'è Cary Grant
Alto Garda Cultura e centro La Firma, torna il cineforum