Forse un romanzo d'iniziazione, forse anche un romanzo di confine… sicuramente una ricerca del proprio essere giovane, cosmopolita, precario della vita. Stefano Zangrando ambienta il suo racconto in una Berlino che spazia tra il reale e il fantastico, tra la voglia di festa e gli scontri della contestazione.
Valentino, precario quasi trentenne di origini bolzanine e altoatesine, va a trovare l’amico Gerwin, studioso quasi trentenne di origini bolzanine e sudtirolesi, a Berlino, in una primavera d’inizio millennio. Ognuno in preda a solitari aneliti amorosi, i due vivono la metropoli in due giorni chiave del calendario berlinese: fra il 30 aprile, la cosiddetta Notte di Valpurga, e il 1° maggio, giorno della Festa dei lavoratori.
Mentre si calano nell’intensità apparente della festa d’evasione prima e della manifestazione di piazza poi, facendo la conoscenza di personaggi di ogni genere e provenienza, Valentino e Gerwin intrattengono un lungo dialogo, fra velleità filosofiche e scivoloni nella prosa del mondo. Così, fra un battibecco e una confessione, fra un malinteso e l’altro, va svelandosi lentamente l’influenza del passato e delle origini, la natura “di confine” che li contraddistingue entrambi. Ma, a dispetto degli indizi che sembrano unirli in una sorte comune, dietro l’angolo li attende un finale beffardo.
“Avanti popolo…” canticchiò Gerwin a mezza voce, ripescando chissà dove un reperto italiano nella sua tedeschità sovranazionale. Ma io meditavo ancora, seppur con un diverso distacco, sul prodigio di poco prima. “Però è un peccato”, osservai vagando qua e là con lo sguardo. “Prova per un momento a immaginarlo: se nulla fosse stato un caso, se tutti quei segni e quelle corrispondenze avessero avuto un senso, all’improvviso avremmo capito che esiste un destino. Tutto ci sarebbe apparso inserito in una trama più grande di noi, universale! E allora,” mi voltai verso Gerwin, “anche quella Lisa in mezzo all’incrocio avrebbe potuto essere la tua”.
Una breve conversazione con Stefano Zangrando, da "Entrata Libera" di Franco Delli Guanti (trasmessa da RTTR il 2 febbraio 2017)
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