QUANDO IL GARDA ERA UN MARE

L'avventura della Bertolazzi Film


06 giugno > 06 luglio 2016
Casa del Cinema Villa Borghese - Roma

 

Casa del Cinema 

 

Quando il Garda era un mare



Il Centro Culturale “La Firma” di Riva del Garda fa rivivere attraverso una mostra e un documentario l'avventura della “Bertolazzi Film” di Peschiera del Garda. Da questa “Cinecittà sul lago” negli anni Sessanta iniziò la carriera di Fabio Testi. Poster e cimeli storici saranno esposti dal 6 giugno presso la Casa del Cinema di Roma.

Il lago di Garda trasformato nel mare dei Caraibi. Accadeva negli anni Sessanta quando a Peschiera del Garda erano attivi dei veri e propri “studios” galleggianti che per quasi un decennio ospitarono produzioni cinematografiche e televisive. Protagonista di questa straordinaria avventura fu Walter Bertolazzi che a partire dal 1959 allestì una vera e propria flotta di navi d'epoca che servivano da set per film di ambiente piratesco. Affascinati da questa vicenda Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet hanno lavorato ad un progetto per riportare alla luce e far conoscere alle nuove generazioni una pagina di storia del cinema rimasta per troppi anni chiusa nei cassetti.

Il produttore Fortunato Misiano e Walter Bertolazzi all'ingresso dello stabilimento di posaLunedì 6 giugno, alle ore 18.00, presso la Casa del Cinema di Roma, sarà proiettato il documentario e inaugurata la mostra che presenterà al pubblico fotobuste, locandine, manifesti, fotografie, molte inedite, ed altro materiale recuperato attraverso un certosino lavoro di ricerca in archivi e mercatini e grazie alla collaborazione di decine di persone che hanno messo a disposizione fotografie fino adesso rimaste chiuse negli album di famiglia. A credere nell'iniziativa di Delli Guanti e di Maillet è stato il Centro Culturale “La Firma” di Riva del Garda.

Tutto ebbe inizio nel 1959 quando Walter Bertolazzi fece un'ardita scommessa con il produttore Dino De Laurentiis. Quest'ultimo possedeva un galeone che era servito per girare il kolossal di Mario Camerini “Ulisse” (1954), ormeggiato da anni a Fiumicino e di cui voleva disfarsi. Bertolazzi, che pensava di trasformare la nave in un ristorante, propose a De Laurentiis un accordo: se fosse riuscito a trasportare fino al lago di Garda il galeone non avrebbe pagato un soldo di passaggio di proprietà e la nave sarebbe stata sua. Partì dunque da Fiumicino e, facendo il periplo dell'Italia, giunse in circa quindici giorni a Porto Levante alle foci del fiume Po. Da qui iniziò la parte più difficoltosa del viaggio: con molte difficoltà risalì il fiume Po fino a Mantova; mise quindi la nave su strada con un trasporto speciale per giungere fino all'idroscalo di Desenzano dove avvenne il varo della nave - ribattezzata nel frattempo “Circe” - nelle acque del Garda .


Quando il Garda era un mare - Si gira!La mostra a Roma rimarrà aperta fino al 6 luglio e, in occasione dell'inaugurazione, verrà proiettato il documentario "Quando il Garda era un mare" che in sessanta minuti ripercorre la storia delle "Bertolazzi Film" attraverso una serie di testimonianze. Innanzitutto la viva voce di Walter Bertolazzi che in un’intervista rilasciata qualche anno prima della sua scomparsa nel 2002 rievoca l’avventuroso trasferimento della nave sul lago di Garda e le principali tappe della sua attività cinematografica.

Altro testimone importante è Fabio Testi che, all'epoca ventenne, durante le vacanze estive, iniziò a lavorare come comparsa alla “Bertolazzi film”. Aveva un fisico prestante, fu subito notato e utilizzato per gettarsi dai pennoni delle navi. Da lì iniziò la sua carriera cinematografica. Umberto Lenzi è l'unico regista in vita di quelli che lavorarono alla “Bertolazzi Film”. Diresse "Le avventure di Mary Read" con Lisa Gastoni e Jerome Courtland. Ancora, Liana Orfei, Kirk Morris, il critico cinematografico Steve Della Casa. Completano le testimonianze i parenti di Walter Bertolazzi: la figlia Carmen e il cognato Gianfranco Bortolussi. Per finire i "pirati" dell'epoca, comparse della zona di Peschiera del Garda, oggi settantenni, che all'epoca venivano chiamati per girare i film.


Nel documentario si alternano tutti i film girati sul Garda e decine di fotografie, molte delle quali inedite, che propongono i vari set di ripresa dove si sono avvicendati negli anni di attività attori del calibro di Amedeo Nazzari, Silvana Pampanini, Anna Maria Pierangeli, Lisa Gastoni, Lex Barker, Chelo Alonso, Kirk Morris, Alan Steel, e tanti altri.

   

Quando il Garda era un mareQUANDO IL GARDA ERA UN MARE
Autori: FRANCO DELLI GUANTI e LUDOVICO MAILLET
Organizzazione: CENTRO CULTURALE “LA FIRMA” RIVA DEL GARDA

ROMA – Casa del Cinema – Villa Borghese - Largo Marcello Mastroianni 1
Da lunedì 6 giugno a mercoledì 6 luglio 2016
Dal lunedì al venerdì: 15.00 - 19.00, sabato e domenica: 11.00 - 19.00

Ingresso libero
Informazioni:  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

  



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25 maggio > 24 giugno 2016
Centro Culturale Claudio Trevi - BOLZANO

CHIAMATEMI DIVINA - Dorian Gray
Storia di un'attrice dimenticata

 

 

a cura di Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet


Chiamatemi Divina - Dorian Gray


OMAGGIO A DORIAN GRAY NELLA SUA CITTA' NATALE
LA MOSTRA “CHIAMATEMI DIVINA. DORIAN GRAY: STORIA DI UN'ATTRICE DIMENTICATA” SARA' OSPITATA AL CENTRO TREVI DI BOLZANO

Dal 25 maggio al 24 giugno 2016  il Centro Culturale “La Firma” di Riva del Garda sarà protagonista nel capoluogo altoatesino con l'esposizione dedicata alla Diva del cinema degli anni Cinquanta e Sessanta che visse in Trentino dopo il ritiro dalle scene.

  

Nuovo prestigioso riconoscimento per il Centro Culturale “La Firma” di Riva del Garda” che da pochi giorni ha concluso un'importante esperienza presso la Casa del Cinema di Roma. Dal 25 maggio al 24 giugno sarà il Centro Trevi di Bolzano ad ospitare la mostra “Chiamatemi Divina” dedicata all'attrice Dorian Gray, originaria proprio di Bolzano. L'esposizione, curata da Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet, vuole rendere omaggio alla figura di una grande Diva del cinema italiano degli anni Cinquanta e Sessanta che scelse di vivere in Trentino nel momento in cui, ancora giovanissima, decise di ritirarsi dalle scene. La mostra è realizzata su iniziativa del Centro Audiovisivi del Dipartimento Cultura Italiana della Provincia in collaborazione con Cinè Museum, il primo Museo del Cinema in Alto Adige.

I due autori trentini - dopo essersi cimentati nel 2014 con l'epopea dei pirati che veleggiavano sul lago di Garda - vogliono con questa mostra portare alla luce un'altra pagina di storia del cinema italiano rendendo omaggio all'attrice Dorian Gray.

Dorian Gray attraverso l'obiettivo di Chiara SamugheoNata a Bolzano ma vissuta per quasi cinquant'anni a Torcegno in Valsugana, Maria Luisa Mangini, questo il vero nome, ha girato 32 film insieme ai più grandi attori dell'epoca. Il grande pubblico la ricorda soprattutto per il ruolo della “malafemmina” in “Totò, Peppino e la... malafemmina” (1956). Federico Fellini la chiamò a recitare nella parte di Jessy, l'amante di Amedeo Nazzari in “Le notti di Cabiria”. È però soprattutto con “Il grido” di Michelangelo Antonioni - dove interpreta la benzinaia Virginia - che si impone al grande pubblico come attrice impegnata e drammatica, allontanando da sé l'immagine di bambola sensuale.

Entrata nel cinema d'autore, continua ad essere molto richiesta nel cinema brillante: per il film “Mogli pericolose” di Luigi Comencini (1958) il suo talento è premiato con un Nastro d'Argento come migliore attrice non protagonista. In seguito recita ancora in numerose pellicole di genere farsesco e spionistico, fino a metà degli anni sessanta, quando, in attesa di un figlio, abbandona le scene ritirandosi a vita privata. Mette tragicamente fine alla sua esistenza il 15 febbraio del 2011 nella sua abitazione di Torcegno. In un’intervista degli anni Cinquanta disse che avrebbe voluto chiamarsi “Divina” (giocando sul cognome della madre da nubile): da qui il titolo di questa mostra che vuole sottolineare come - ai tempi del suo massimo successo - chiedendo alla gente chi fosse Dorian Gray nessuno avrebbe risposto che si trattava di una personaggio letterario ma tutti avrebbero fatto riferimento ad una delle più grandi Dive dell’epoca.


L'esposizione di Bolzano - realizzata su iniziativa del Centro Audiovisivi della Provincia autonoma di Bolzano - presenterà al pubblico una serie di manifesti e locandine originali dell'epoca dove l'attrice è ritratta insieme ai grandi attori del tempo. In mostra anche le riviste dove la Diva è ritratta in copertina.
Autentico gioiello dell'esposizione saranno le fotografie, molte delle quali inedite, che ritraggono Dorian Gray per i più importanti settimanali dell'epoca, attraverso l'obiettivo di Chiara Samugheo, figura cardine nella storia della fotografia italiana, la prima e più importante fotografa del dopoguerra, che da tempo ha lasciato l’Italia per ritirarsi in Costa Azzurra. Colta, raffinata, bellissima, Chiara Samugheo declina la sua arte al reportage, alla pubblicità, al cinema, sempre in modo innovativo e peculiare. Capace di saper alternare in maniera straordinaria l’attività di reportage, condotta in chiave neorealista a quella pubblicitaria, e di andare controcorrente evitando di rincorrere i divi del cinema, finendo per essere da loro stessi insistentemente chiamata a fotografarli, Chiara Samugheo è diventata la fotografa più ricercata, colei che ha fissato con scatti immemorabili i volti di grandi star del cinema del calibro di Monica Vitti, Claudia Cardinale e Sophia Loren, nonché dei registi che hanno scritto la storia del cinema italiano ed internazionale.

 

Dorian Gray attraverso l'obiettivo di Chiara SamugheoBolzano | Centro Culturale Claudio Trevi | Via Cappuccini 28
Lunedì 14.30 > 18.30
Martedì, Mercoledì e Venerdì 10.00 > 12.30 - 14.30 > 18.30
Giovedì 10.00 > 19.00
Sabato 10.00 > 12.30
Ingresso libero


Mercoledì 25 maggio alle ore 16.00 presso il Centro Trevi è prevista l'inaugurazione della mostra e la presentazione del volume “Chiamatemi Divina: Dorian Gray. Storia di un'attrice dimenticata”
 che Maillet e Delli Guanti hanno ripubblicato a pochi mesi di distanza dalla prima edizione, andata esaurita, con nuovi particolari della Diva e con i testi in inglese e tedesco.



Rassegna stampa

  

Alcune immagini della mostra



Chiamatemi Divina. Dorian Gray ritratto di una diva    La pagina Facebook dedicata a questo progetto: Chiamatemi Divina. Dorian Gray ritratto di una diva