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- Pubblicato Domenica, 17 Novembre 2013 22:57
L'avventura
Durante una sosta su un isolotto deserto una giovane donna scompare misteriosamente. Con una delle sue amiche il suo amante architetto percorre la Sicilia alla sua ricerca, ma finiscono per dimenticarla. Un giallo alla rovescia, non soltanto per la scomparsa di Anna, data e non spiegata, ma per i meccanismi narrativi che tendono alla dispersione, alla dilatazione, alla lentezza.
Le psicologie rarefatte dei personaggi lasciano il posto agli eventi, alla scoperta delle cose, delle atmosfere, del paesaggio (da Lisca Bianca al barocco di Noto) che è «una componente - scrive il regista - non solo indispensabile, ma quasi preminente» e simboleggia il vuoto strutturale e indistinto dove «nulla di ciò che viene detto, raccontato o visto, è vero e verificabile».
Il film, girato in cinque mesi di travagliate riprese, venne portato a termine soltanto attraverso il subentro del produttore Cino Del Duca.
Splendida la fotografia in bianco e nero di Aldo Scavarda. Premio speciale della giuria, Fipresci e Jeune Critique a Cannes e Nastro d'argento 1961 alla musica di Giovanni Fusco. Ha vinto premi anche al Festival di Salonicco, Vancouver e dei critici di New York e Parigi.
«L'avventura» venne denunciato per oscenità e offesa al pudore dalla Procura di Mlilano che ordinò l'oscuramento di ben cinque scene incriminate.
REGIA | Michelangelo Antonioni | |
INTERPRETI | Gabriele Ferzetti, Monica Vitti, Lea Massari, Renzo Ricci, Dominique Blancha | |
TITOLO ORIGINALE | L'avventura | |
GENERE | Drammatico | |
DURATA | 140', bianco e nero | |
PRODUZIONE | Italia | |
ANNO | 1960 |
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- Pubblicato Domenica, 17 Novembre 2013 22:56
Lola
Lola è l'attrazione di un bordello di provincia il cui padrone è il ricco costruttore Schuckert. Seduce un incorruttibile funzionario, lo sposa e rileva il bordello.
Sceneggiato dagli stessi autori del «Matrimonio di Maria Braun», Peter Maertesheimer e Pea Froelich, Lola ne costituisce un ideale continuazione. Anche qui il personaggio femminile della protagonista assurge a simbolo dell'intera Germania degli anni '50.
Il film è diviso in due in un continuo parallelo tra la vita pubblica alla luce del sole e la vita notturna del bordello: il padrone di entrambi i mondi rimane Schuckert, costruttore di giorno e proprietario del bordello di notte.
La lezione è semplice ed è, tutto sommato, quella di sempre in Fassbinder: sesso e denaro determinano, in rapporto tra loro, la vita degli uomini. Ma è detta con un tono nuovo, brillante e - per la prima volta - divertente.
«Diciassette anni di cinema - scrive Serge Daney - per rendere familiare (anche a noi) quella Germania del dopoguerra. Perché cominciassimo a sentirci (un po') a casa. Per avere, film dopo film, il piacere di identificare il mobilio degli anni '50, i tailleur sobri, le abitudini piccolo-borghesi, l'erotismo dei corpi troppo nutriti, uno stile d'illuminazione, una canzone e soprattutto gli attori e la troupe. Perché bisognava inventare anche la troupe che, da sola, avrebbe ricostruito una Germania completa, quotidiana e, a suo modo, fotogenica. Nessuno ci è riuscito meglio».
Altra stupenda interprete del mondo del regista, Anna Sukowa, reduce dallo sceneggiato (diretto dallo stesso Fassbinder) «Berlin Alexanderplaz», qui in una delle sue prove più convincenti.
REGIA | Rainer Werner Fassbinder | |
INTERPRETI | Mario Adort, Barbara Sukowa, Armin Mueller-Stahl, Udo Kier | |
TITOLO ORIGINALE | Lola | |
GENERE | Drammatico | |
DURATA | 115', colore | |
PRODUZIONE | Germania | |
ANNO | 1981 |
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- Pubblicato Domenica, 17 Novembre 2013 22:56
Lili Marleen
Ambientato durante il Terzo Reich, a Zurigo, nel 1938, il film racconta la storia d'amore impossibile tra Willie, una cantante tedesca, interpretata da Hanna Schygulla ed il compositore svizzero di origini ebree Robert Mendelsson, interpretato da Giancarlo Giannini, che cerca attivamente di aiutare un gruppo di ebrei tedeschi. Lo scoppio della seconda guerra mondiale li separerà. La cantante diventerà famosa grazie alla canzone «Lili Marleen».
l film è ispirato al romanzo autobiografico della cantante Lale Andersen, «Il cielo ha molti colori» ed ha nuovamente come protagonista Anna Schygulla, reduce dal successo di Maria Braun. Il film è forse il meno riuscito tra quelli che Fassbinder dedicò a le figure femminili della Germania nazista e del dopoguerra, probabilmente anche a causa delle condizioni di produzione (il film è una grossa coproduzione Germania, Italia e Stati Uniti) che non permisero al regista di esprimere fino in fondo le sue idee radicali. Alle volte si ha l'impressione che «Lili Marleen» sia un fotoromanzo dai mille colori in cui il nazismo diventa «messa in scena» e «spettacolo».
Anche il tema della responsabilità individuale di fronte alla Storia viene annacquato dalla piattezza della protagonista. «Prima di Fassbinder - scrive Serge Daney - in Germania c'era solo una domanda, del tipo: come abbiamo potuto vivere con quella cosa, la bestia immonda? Dopo Fassbinder, e grazie a lui, la domanda si è insidiosamente spostata: come abbiamo potuto dimenticare così facilmente? In Germania - diceva Fassbinder - non ci hanno insegnato molto della storia tedesca, ci sono tante cose da recuperare».
ll film venne candidato all'Oscar per il miglior film straniero.
REGIA | Rainer Werner Fassbinder | |
INTERPRETI | Giarcarlo Giannini, Mel Ferrer, Hanna Schygulla, Udo Kier | |
TITOLO ORIGINALE | Lili Marleen | |
GENERE | Drammatico | |
DURATA | 120', colore | |
PRODUZIONE | Germania | |
ANNO | 1980 |
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- Pubblicato Domenica, 17 Novembre 2013 22:56
Il matrimonio di Maria Braun
La Germania nel 1943. Hermann Braun sposa Maria, prima di raggiungere un'unità di combattimento sul fronte orientale: Rimasta sola con la madre e il nonno in un paese devastato, quando il marito e dichiarato disperso, Maria si fa «entraineuse». Una sera che è stata a letto con un amante, un nero americano, Hermann torna all'improvviso.
Primo film di una tetralogia tutta al femminile (di cui fanno parte gli altri tre film di questo ciclo) mediante la quale il regista Reiner Werner Fassbinder ricostruisce la storia del Germania nazista e postbellica, dalla sconfitta della seconda guerra mondiale fino al miracolo economico degli anni '50.
La condizione femminile è il motivo chiave di questi film per comprendere sia la storia tedesca che le aberrazioni cui l'amore è costretto dagli schemi del comportamento sociale.
Fassbinder riconosce che la società toglie alla donna ogni libertà e ogni potere di autodeterminazione. L'innocenza e l'ambiguità sono le cifre per comprendere la storia di Maria Braun: innocenza e ambiguità, insieme alla volontà di ricostruire (non cambiando però nulla) sono infatti anche i motori della rinascita della Germania, in un gioco di specchi in cui storia individuale e storia collettiva si riconoscono.
Nel «Matrimonio di Maria Braun» compare il tema portante di tutti i film successivi: la realizzazione del sogno. ll sogno di Maria, come quello di tante eroine di Fassbinder, è la felicità coniugale. Felicità che Maria inseguirà per tutto il film, rimanendovi caparbiamente fedele. Straordinaria interpretazione di Anna Schygulla con cui vinse il David di Donatello e l'Orso d'Argento a Berlino e che la lanciò nel panorama delle star internazionali più richieste
dal cinema d'autore europeo.
REGIA | Rainer Werner Fassbinder | |
INTERPRETI | Günter Lamprecht, lvan Desny, Hanna Schygulla, Gisela Uhlen | |
TITOLO ORIGINALE | Die Ehe der Maria Braun | |
GENERE | Drammatico | |
DURATA | 120', colore | |
PRODUZIONE | Germania | |
ANNO | 1978 |
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- Pubblicato Sabato, 16 Novembre 2013 20:20
Scandalo a Filadelfia
Tracy Lord è una viziata ed altezzosa ragazza dell'alta società di Filadelfia Stanca del marito Dexter Haven divorzia e lo sbatte fuori di casa. Successivamente s'innamora di George, un nouveau riche, buono e lavoratore ma anche un po' noioso, e decide di risposarsi. Dexter, sempre innamorato della ex moglie, incarica un giornalista di una rivista scandalistica di appiccicarsi alle costole di Tracy, cercando nel frattempo in tutti i modi di mandare a monte le nozze.
Come «L'orribile verità» e «La signora del venerdì» anche «Scandalo a Filadelfia» è considerato uno dei migliori esempi della cosiddetta «comedy of remarriage» (commedia del ri-matrimonio), genere popolare negli anni Trenta e Quaranta, in cui una coppia divorziata intratteneva relazioni con altri partner, per poi risposarsi, espediente usato per rappresentare una relazione extraconiugale, all'epoca non accettata nel mondo cinematografico statunitense. «La migliore, o quantomeno una delle cinque migliori commedie americane mai girate», secondo il regista Elia Kazan, è in realtà un film sfavillante, magistralmente diretto e interpretato da tre attori di primo ordine. Un esempio non dimenticato dell'arte della commedia americana.
Il film fu candidato a sei premi Oscar: miglior regia (gli altri concorrenti quell'anno erano Ford, Hitchcock e Wyler), miglior attrice protagonista, miglior attrice non protagonista, miglior sceneggiatura (vinto) e miglior attore protagonista (vinto). James Stewart, che non si aspettava assolutamente di essere premiato (quell'anno concorrevano attori del calibro di Henri Fonda e Laurence Olivier) ritenne sempre che quel premio tosse una compensazione per non essere stato premiato l'anno precedente con il film «Mr Smith va a Washington».
Del film venne girato un remake nel 1956 sotto forma di musical dal titolo «Alta società» con Grace Kelly , Bing Crosby e Frank Sinatra.
REGIA | George Cukor | |
INTERPRETI | Cary Grant, Katharine Hepburn, James Stewart, Ruth Hussey, John Howard | |
TITOLO ORIGINALE | The Philadelphia | |
GENERE | Commedia | |
DURATA | 112', bianco e nero | |
PRODUZIONE | USA | |
ANNO | 1940 |
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- Pubblicato Sabato, 16 Novembre 2013 19:55
La signora del venerdì
Hildy Johnson è una giornalista di successo, divorziata da Walter Burns, editore del giornale dove lavora. Quando gli comunica che vuole risposarsi, l'ex marito, che non vuole perderla come giornalista, mette in opera ogni stratagemma per ostacolare la sua partenza. Mentre blocca con un trucco il promesso sposo, induce Hildy ad occuparsi del caso di un condannato a morte che dovrebbe essere giustiziato il giorno dopo. Andata a intervistarlo in cella, Hildy si trova coinvolta nell'evasione di Earl, un poveraccio condannato per l'incapacità dello sceriffo che ha condotto le indagini e decide di aiutarlo.
«La signora del venerdi›› è tratto da un testo teatrale di Ben Hecht e Charles MacArthur, «The Front Page» da cui furono poi tratti due altri famosi film «Prima pagina» con Jack Lemmon e Walter Matthau nel 1974 e nel 1987 «Cambio marito» con Kathleen Turner e Burt Reynolds. L'idea geniale di Howard Hawks fu di cambiare la coppia protagonista, che originariamente era di due amici, in una coppia di ex-coniugi la cui rivalità amorosa si intreccia con la rivalità professionale.
Hawks, formatosi al tempo del cinema muto, riteneva che il sonoro rallentasse il ritmo dell'azione e per owiare a questo ne «La signora del venerdì» raddoppio la velocità in cui venivano dette le battute dei personaggi.
ll titolo originale, «His Girl Friday», erroneamente tradotto «La signora del venerdì», si riferisce invece al romanzo Robinson Crusoe in cui il protagonista ha come schiavo un indigeno chiamato «Venerdi». La traduzione esatta sarebbe dunque «la sua ragazza Venerdì» oppure «la sua fedele schiava».
REGIA | Howard Hawks | |
INTERPRETI | Ralph Bellamy, Cary Grant, Rosalind Russell | |
TITOLO ORIGINALE | His Girl Friday | |
GENERE | Commedia | |
DURATA | 92', bianco e nero | |
PRODUZIONE | USA | |
ANNO | 1940 |
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- Pubblicato Sabato, 16 Novembre 2013 19:01
Susanna!
Lo zoologo professor David Huxley (Cary Grant), intento da anni alla ricostruzione di un brontosauro e vicino alla conclusione dell'impresa, il giorno prima di sposare la sua segretaria incontra casualmente l'ereditiera Susan (Katharine Hepburn) stravagante e capricciosa, che gli causerà una lunga serie di guai, fino a portarlo all'inseguimento di un leopardo di nome Baby. Una ininterrotta e divertentissima serie di equivoci porta David ad essere ritenuto strampalato dalle persone dalle quali cerca di ottenere appoggio.
Di questo capolavoro della «screwball comedy» degli anni '30 Howard Hawks, produttore-regista per la RKO, diceva che ha come peculiarità il fatto che tutti i personaggi sono picchiatelli sebbene, nonostante le apparenze, il più «normale» sia proprio Susan.
Questo lilm è un modello di ritmo intelligenza, lucidità nell'assurdo, mancanza di tempi morti, ferrea concatenazione di cause-effetti comici, tecnica della caricatura che non esclude I'affetto per icaricaturati.
In questo film sono presenti molti dei temi conduttori del cinema di Howard Hawks: I'umiIiazione, la dignità offesa, il gusto dellavventura fisica e, sia pur ribaltato sulla farsa, l'elogio del «saper fare», cioè del professionismo.
Il titolo originale, «Bringing Up Baby» (Allevare Baby), si riferisce al nome del cucciolo di leopardo che tanta parte avrà nella strampalata vicenda del film. La splendida sceneggiatura, piena di ritmo ed invenzione, è dovuta a Dudley Nichols e Hagar Wilde, due tra i piu famosi sceneggiatori deII'epoca d'oro del cinema hollywoodiano.
Inserito nel 1998 dall'American Film Institute tra le cento migliori commedie di tutti i tempi. Nel film si ricompone per la seconda volta (su quattro film girati insieme) la splendida coppia Cary Grant- Katherine Hepburn.
REGIA | Howard Hawks | |
INTERPRETI | Charles Ruggles, Katharine Hepburn, Ward Bond, Cary Grant, May Robson | |
TITOLO ORIGINALE | Bringing Up Baby | |
GENERE | Commedia | |
DURATA | 102', bianco e nero | |
PRODUZIONE | USA | |
ANNO | 1938 |
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- Pubblicato Sabato, 16 Novembre 2013 18:02
L'orribile verità
Una delle più celebri «screwball comedy» (commedie svitate) americane, «L'orribile verità›› e il film più famoso di Leo McCaray degli anni '30.
Commedia confezionata per sottolineare la forza del legame coniugale nel quale McCarey si produce in una serie di variazioni sul desiderio frustrato, le ripicche amorose e la gelosia che due ex- coniugi provano ancora uno per l'altro durante il periodo di 90 giorni che li separa dalla sentenza di divorzio. La maggior parte delle scene punta a mettere uno dei due coniugi in una situazione imbarazzante con palese soddisfazione dell'altro, prima che i ruoli si invertano e il vittorioso diventi a sua volta perdente.
Con una finezza e un'eleganza insuperate, McCarey utilizza elementi esterni all'azione (ad esempio il cane Smith), situazioni da vaudeville oppure astuzie inventate dall'uno dei due per spiazzare e squilibrare l'altro. Queste situazioni cambiano e si rinnovano in ogni sequenza del film evitando lo scoglio della discontinuità mediante un accorto utilizzo di sequenze molto lunghe.
McCarey guida i suoi interpreti ad una spontaneità continua, un'esattezza e un'invenzione miracolosa di ogni gesto, frutto spesso dell'improwisazione. Non dimentichiamo che il resista aveva lanciato la coppia comica di Stan Laurel e Oliver Hardy utilizzando appieno l'arte appunto dell'improvvisazione.
«L'orribile verità» possiede una perfezione fuori dal tempo. ln particolare le scene comiche, supportate da un ritmo vivace ma non meccanico, testimoniano di una sobrietà e di un'assenza di «effettacci›› che ancora oggi, così come all'uscita del film, suscitano una sorta di giubilo tra gli spettatori.
l film valse a McCarey un Oscar come miglior regista dell'anno 1937. Nel 1953 ne venne fatto un remake a colori e in forma di musical - molto inferiore all'originale - dal titolo «Ancora e sempre».
REGIA | Leo McCarey | |
INTERPRETI | Alexander D'Arcy, lrene Dunne, Ralph Bellamy, Cary Grant | |
TITOLO ORIGINALE | The Awful Truth | |
GENERE | Commedia | |
DURATA | 92', bianco e nero | |
PRODUZIONE | USA | |
ANNO | 1937 |
Cinema Estate
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- Pubblicato Domenica, 16 Giugno 2013 23:00
«Cinema Estate»: quattro film in galleria San Giuseppe
Dal 24 giugno al 15 luglio quattro proiezioni al lunedì in galleria San Giuseppe con inizio alle ore 21.30 e ingresso libero. É la mini rassegna cinematografica «Cinema Estate», proposta dal Comune di Riva del Garda in collaborazione con il centro culturale «La Firma» e la Federazione Italiana Cineforum.
Comune di Riva del Garda
Ufficio Stampa