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IL MONDO DI JACQUES TATI
Le vacanze di Monsieur Hulot (FRANCIA 1953)



È esplosa la febbre delle vacanze di massa. Solo Monsieur Hulot si muove lontano dagli affollamenti e con la sua auto dal carburatore scoppiettante raggiunge una pensioncina ai bordi di una spiaggia. Vivrà insieme agli altri una vacanza in cui non mancheranno le sorprese.
Il postino impegnato a cercare di emulare la supposta rapidità di consegna dei colleghi americani è ormai alle spalle e nel film successivo lo spettatore ha la possibilità di assistere al battesimo del personaggio con cui Tati finirà con l’identificarsi e con l’essere identificato: Monsieur Hulot.
Il suo ingresso in scena non è segnato da quella camminata che ne diverrà poi un tratto distintivo. Hulot è in macchina. È quindi un uomo massa, uno dei tanti che dileggerà con crudele levità nei film successivi? Nulla di tutto ciò. La sua auto che sbuffa e tossisce (e viene regolarmente sorpassata dalle altre) lo segnala già come alieno in un mondo che si sta votando progressivamente e inconsapevolmente al consumismo collettivo. Non sono più persone ma una folla di individui che si accalca e si sposta da un binario all’altro seguendo messaggi incomprensibili che provengono dagli altoparlanti o che viene si stipata su corriere stracolme. Hulot cerca in tutti modi (è un gentiluomo di vecchio stampo che fa ancora i baciamano) alla follia collettiva.
Anche quando questa si maschera di bon ton e di ‘prego prima lei’. Ma gli è difficile uscire da un mood che lo fa sentire irriducibilmente solo anche quando è circondato dagli altri. Qualcuno volle paragonarlo (al momento dell’uscita del film e grazie al successo ottenuto) a Charlot ma Tati ci tenne a sottolineare che la sua era una comicità differente perché puntava da subito sugli effetti del sonoro anche quando questo era fuori campo o sembrava quasi non intellegibile. Per un personaggio che non parla quasi mai sembrerebbe una pretesa eccessiva. Hulot però ‘reagisce’ o fa reagire ai suoni e ai rumori costringendo chi guarda a prenderne atto.
Potrà far sorridere chi oggi vede o rivede il film sapere che al regista venne offerta la possibilità di girare a seguire i seguenti film: “Le vacanze invernali di Monsieur Hulot”, “Hulot nel Texas”, “Hulot a Saint Tropez”, “Hulot sulla luna” e anche un”Totò e Tati”. Come sappiamo tutte le proposte ricevettero un rifiuto.

da: https://www.mymovies.it


Monsieur Hulot va in vacanza su una spiaggia della Bretagna in una pensioncina familiare e gli capitano tante piccole disavventure. Finiscono le ferie, rimane la malinconia. È per molti il capolavoro di Tati di cui è il 2° lungometraggio. La sua comicità di osservazione (Hulot è un testimone e un rivelatore più che un protagonista) trova qui, attraverso una serie di gag irresistibili, il culmine poetico in un bianconero sonoro e non parlato: le parole diventano rumori. L'uso che fa della realtà è di una modernità persino anticipatrice. Ridistribuito nel 2009 in una edizione rimontata e restaurata. Scritto con H. Marquet, P. Aubert, J. Lagrange. Musica: Alain Romains (sassofono e vibrafono jazzistico). Premio della critica a Cannes e Prix Delluc 1953

da: il Morandini

 

 

 

   Scheda 

     
     
   

  • Durata: 87'
  • Colore: B/N
  • Genere: COMICO
  • Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.37)
  • Produzione: CADY FILM, DISCINA FILM, SPECTA FILMS
  • Distribuzione: DIANA (1953); RIPLEY'S FILM IN COLLABORAZIONE CON VIGGO (2016)
  • Data uscita 20 Giugno 2016
  • Regia:  Jacques Tati
  • Attori: 
    Jacques Tati - Monsieur Hulot
    Nathalie Pascaud - Martine
    Michèle Rolla (Micheline Rolla) - La zia
    Valentine Camax - Signora inglese
    André Dubois - Il comandante
    Lucien Regis - Albergatore
    Louis Pérault - Fred
  • Soggetto: Henri Marquet, Jacques Tati
  • Sceneggiatura: Jacques Tati, Henri Marquet, Jacques Lagrange - (non accreditato), Pierre Aubert - (non accreditato)
  • Fotografia: Jean Mousselle, Jacques Mercanton
  • Musiche: Alain Romans
  • Montaggio: Charles Bretoneiche, Jacques Grassi, Suzanne Baron
  • Scenografia: Roger Briaucourt, Henri Schmitt
  • Arredamento: Henri Schmitt
 


Le vacanze di Monsieur Hulot