Lunedì cinema - Cineforum 2015 2016
 
Sette note in nero (1977) di Lucio Fulci

Virginia Ducci è una donna dotata di chiaroveggenza. Dopo aver vissuto “in diretta”, da bambina, il suicidio della madre, tutto sembrerebbe tornato normale, ma anni più tardi, di ritorno dall’aver accompagnato il marito in partenza per l’Inghilterra, Virginia ha una nuova visione: una donna viene uccisa e poi murata da un misterioso uomo zoppo. Arrivata in una vecchia proprietà del marito che intende ristrutturare, Virginia si rende conto che la casa corrisponde proprio a quella della sua visione e scavando in una parete scopre uno scheletro.
La visione, intanto, continua a tormentarla e la donna chiede aiuto all’amico Luca Fattori, studioso di paranormale, che all'inizio sembra non darle credito, ma che poi dovrà ricredersi quando alcuni indizi comporranno un puzzle inquietante collegato alle visioni di Virginia. Nel frattempo, l’identità dello scheletro viene scoperta e il marito della donna viene arrestato con l’accusa di omicidio, costringendo quindi Virginia a ricostruire la sua visione per scagionarlo e scoprire il colpevole.

Sette note in neroL'idea iniziale del film era un riadattamento al romanzo Terapia mortale di Vieri Razzini, ma il regista in collaborazione con Roberto Gianviti, non trovando sbocchi sulla sceneggiatura, decisero di modificarla con l'aiuto di Dardano Sacchetti. La nuova sceneggiatura seguì la scia di Profondo rosso di Dario Argento, con chiaro riferimento al paranormale. Oltre al romanzo, modificato, di Razzini, il film prende spunto dal racconto Il gatto nero di Edgar Allan Poe, dove una donna viene murata viva.
La colonna sonora è stata composta dal trio Frizzi, Bixio e Tempera, in cui troviamo il tema principale Sette note in nero, che sarebbero le sette note del carillon dell'orologio, e la canzone dei titoli di testa With you cantata da Linda Lee (Rossana Barbieri) una delle componenti del gruppo Daniel Sentacruz Ensemble. 

Assistiamo anche allo soppressione di un tabù: Fulci si decide ad ambientare il film in Italia, in Toscana: la pellicola si apre infatti con una panoramica di piazzale Michelangelo a Firenze, ma è palpabile la sua anglofilia, sin dalla scelta degli attori: la raffinata Jennifer O’Neill nel ruolo della protagonista, Marc Porel (già apprezzato nel ruolo del prete diabolico di Non si sevizia un paperino) in quello del marito traditore e il bravissimo ma compassato, “inglese” per stile, Gabriele Ferzetti.
Le campagne del Chianti si trasformano in una piccola colonia inglese: il Chiantishire; abbiamo ancora a che fare con nobiluomini, eredità e set decorati in stile classico. Splendida e retrò l’automobile dallo sproporzionato volante, che il regista affida alla guida della O’Neil, tutto in perfetto stile Agata Christie, la grande vecchia del giallo inglese per la quale, a detta di Sacchetti, Lucio Fulci aveva un’ammirazione sconfinata. In ogni caso il film è imparentato da vicino, nel tema della tumulazione, soprattutto al racconto “Il gatto nero” di Edgar Allan Poe.

Il pregio principale di Sette note in nero è la sua straordinaria capacità di sorprendere lo spettatore, Fulci & Co. hanno avuto il merito di costruire attorno allo spettatore una sorta di gabbia dalla quale, una volta entrati, è pressoché impossibile uscirne. La storia avvolge chi guarda il film, lo fa entrare nel micro mondo costruito da regista e autori, costringendolo per oltre un’ora e mezza a fare dei luoghi in cui è ambientata la pellicola il proprio mondo.
Siena, città dove si svolge la storia, si trasforma in un posto fantastico, slegato dal terreno, e si trasforma nella tela di un ragno: anche qui è rintracciabile il legame tra il primo Dario Argento e il Fulci del giallo, entrambi capaci di fare delle loro ambientazioni luoghi reali, spaventosi e angoscianti che sembrano avviluppare lo spettatore.
Guardando Sette note in nero o Profondo Rosso o ancora L’uccello dalle piume di cristallo si ha la sensazione di venire rapiti, di affrontare un viaggio nello spazio e nel tempo in cui ogni nostra cognizione fisica e razionale viene meno.

da:
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http://www.horror.it
http://www.lazonamorta.it/

 

 Scheda film
           Sette note in nero
TITOLO ORIGINALE   Sette note in nero  
PRODUZIONE   Italia
 
ANNO   1977  
DURATA   95'
 
COLORE   Colore (Telecolor)  
AUDIO   Mono
 
RAPPORTO   1,85 : 1  
GENERE   Giallo, Thriller, Orrore  
REGIA   Lucio Fulci    
PERSONAGGI E INTERPRETI  
  • Jennifer O'Neill: Virginia Ducci
  • Gianni Garko: Francesco Ducci
  • Gabriele Ferzetti: Emilio Rospini
  • Marc Porel: Luca
  • Jenny Tamburi: Paola
  • Luigi Diberti: giudice
  • Evelyn Stewart: Gloria Ducci
  • Loredana Savelli: Giovanna Rospini
  • Fabrizio Jovine: comm. D'Elia
  • Riccardo Parisio Perrotti: avvocato di Francesco
  • Vito Passeri: custode
  • Ugo d'Alessio: custode della pinacoteca
  • Franco Angrisano: primo tassista
  • Salvatore Puntillo: secondo tassista
  • Bruno Corazzari: sig. Canovari
  • Veronica Michielini: sig.ra Casati
  • Paolo Pacino: tenente
  • Fausta Avelli: Virginia bambina
  • Elizabeth Turner: madre di Virginia 
 
DOPPIATORI ORIGINALI   
  • Rita Savagnone: Virginia Ducci
  • Sergio Graziani: Emilio Rospini
  • Pino Colizzi: Luca
  • Germana Dominici: Gloria Ducci
  • Luciano De Ambrosis: commissario D'Elia
  • Gianni Marzocchi: avvocato
  • Antonio Guidi: custode
  • Rosetta Calavetta: Giovanna Rospini
  • Sergio Fiorentini: primo tassista
 
SOGGETTO   Lucio FulciRoberto Gianviti,Dardano SacchettiVieri Razzini (romanzo "Terapia mortale")  
SCENEGGIATURA
  Lucio FulciRoberto GianvitiDardano Sacchetti  
FOTOGRAFIA   Sergio Salvati  
MONTAGGIO   Ornella Micheli  
MUSICHE   Franco BixioFabio FrizziVince Tempera  
SCENOGRAFIA   Luciano Spadoni  
COSTUMI   Massimo Lentini
 
TRUCCO



Maurizio Giustini