Lunedì Cinema Estate 2017



L'UOMO CHE PRENDE GLI SCHIAFFI 

(He Who gets slapped)



Regia di 

Victor Sjöström


(1924)




















     



Questa pellicola rappresenta forse il film più bello del regista svedese
 Sjöström, uno dei tanti che non sopravviverà al passaggio al sonoro ma che  avrà modo di essere ricordato per un’importante interpretazione (all’età di 78 anni) ne “il posto delle fragole” di Bergman. Altrove ho visto il titolo tradotto con “Colui che…” ma forse è uno dei tanti casi in cui la trasposizione in un’altra lingua non rende merito all’originale. La storia è tratta dall’omonima opera di Leonid Andreyev, autore teatrale che aveva lottato per la Rivoluzione Russa, ma che non aveva mancato di rendere nota la sua avversione ai bolscevichi. Per questi dissidi politici era stato costretto a scappare in Finalndia, dove si suiciderà nel 1919.

La vicenda si svolge in Francia dove Paul Beaumont (Lon Chaney), geniale scienziato, lavora ad una grande scoperta grazie all’aiuto economico del Barone Regnard (Marc McDermott, attore australiano che morirà a soli 47 anni per una cirrosi epatica) e il supporto morale dell’amata moglie. Paul riesce finalmente a dimostrare le sue teorie, ma il giorno in cui deve sottoporle all’Accademia delle Scienze con suo sommo stupore il Barone la presenta agli studiosi come sua. Indignato lo scienziato cerca di farsi giustizia ma viene schiaffeggiato da Regnard, additato come buffone e deriso da tutti i presenti. Tornato dalla sua amata Paul cerca conforto tra le sue braccia, ma viene presto a scoprire che anche lei l’ha tradito essendosi innamorata del malvagio barone. La moglie lo schiaffeggia e lo deride dandogli del clown, e rivela di essersi invaghita del Barone per il suo charme e la sua elevata disponibilità economica. Distrutto psicologicamente lo scienziato torna nel suo studio dove, ai limiti della pazzia, scoppia in una incontrollabile risata.
Passano cinque lunghi anni e Paul ha intrapreso una nuova carriera: quella di clown in un circo parigino. Ora è conosciuto come “He Who Gets Slapped” o, più brevemente, come He. Qui è la star dello spettacolo, durante il quale viene preso ripetutamente a schiaffi dagli altri buffoni e deriso da tutto il pubblico (tra i clown si vocifera ci fosse anche Bela Lugosi, ma la notizia non è mai stata confermata). Ma non ci sono solo clown nel circo, un altro spettacolo molto importante è portato avanti dall’acrobota Bezano (John Gilbert, una delle stelle più brillanti di Hollywood che ricordo nella “Vedova allegra”dell’eccentrico Von Stroheim), che esegue le sue evoluzioni in groppa al suo cavallo. A lui si aggiunge la figlia del decaduto Conte Mancini (Tully Marshall), la splendida Consuelo(Norma Shearer, che vincerà l’oscar come migliore attrice nel 1930 con “la divorziata“). Tra i due ragazzi nasce subito l’amore, ma non tutto va come dovrebbe…
(...)
Un film drammatico, un inno all’amore e alla sincerità. Un invito a vivere in maniera semplice, lontano dalla tanto attuale “prostituzione sentimentale” in cambio di vile denaro. Come sempre accade in questi  film, la morale non lascia mai la storia, ma ne è la forza e il motore.

A livello tecnico, ho notato con interesse, in tutta la mia ignoranza in questo campo, gli espedienti scenici degli inframezzi tra una scena e l’altra, forse invecchiati un pochino male, e che all’inizio della pellicola mi hanno quasi destabilizzato. Molto bella è invece la scelta di alternare le scene di amore tra i due acrobati e il contemporaneo ordimento del diabolico piano da parte dei due “nobili” (sarebbe più giusto dire malviventi), espediente che viene ripreso nelle scene finali del film. Stupendo anche l’uso simbolico del piccolo cuore di stoffa che He porta sempre con sé.
Per quanto riguarda l’interpretazione penso sia una delle migliori da parte del grandissimo Lon Chaney, che riesce a rendere nel migliore dei modi lo stato d’animo dello scienziato prima e del clown poi, dando una grande dimostrazione della sua straordinaria mimica, acquisita fin da piccolo quando doveva dialogare con i genitori, entrambi sordomuti. Ottime anche le interpretazioni di Gilbert e della Shearer, che si confermano due ottimi attori, in particolare Gilbert (sempre a suo agio nei panni del farfallone).
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Nel complesso un film estremamente bello, dimostrazione evidente (e non celata nel “lavoro sporco” come può avvenire in altri film) della bravura di Lon Chaney. Grande lavoro da parte del regista Sjöström che riesce a fondere al meglio le tecniche svedesi/europee a quelle americane.

Sicuramente un film che non può essere evitato dai grandi amanti del cinema muto, ma ho qualche riserve nel consigliarlo a un non appassionato, in quanto risente a tratti degli anni trascorsi.



da: https://emutofu.com - E muto fu - Viaggio attraverso il cinema muto

   


Lunedì Cinema Estate 2017

           L'uomo che prende gli schiaffi - He Who Gets Slapped   
titolo originale       He Who Gets Slapped    
regia   Victor Sjöström    

interpreti
 
  • Lon Chaney: He Who Gets Slapped
  • Norma Shearer: Consuelo
  • John Gilbert: Bezano
  • Ruth King: la moglie di He
  • Marc MacDermott: Barone Regnard
  • Ford Sterling: Tricaud, un clown
  • Tully Marshall: Conte Mancini
  • Edward Arnold:
  • Bartine Burkett
  • Harvey Clarke: Briquet
  • Clyde Cook: un clown
  • Carrie Daumery:
  • George Davis: un clown
  • Paulette Duval: Zinida
  • Joseph Hazelton:
  • Brandon Hurst: un clown
  • Bela Lugosi: comparsa, un clown (non confermato)
  • Mike Ragan
  • Erik Stocklassa: Ringmaster (non accreditato)
   
soggetto   dall’opera teatrale He Who Gets Slapped di Leonid Andreyev

   
genere   Drammatico

   
durata   71 minuti

   
dati tecnici   B/N
rapporto: 1,33 : 1
film muto

   
produzione   USA

   
anno   1924