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Il maschio e la femmina (1966) di Jean-Luc Godard


"Questo film potrebbe chiamarsi 'I figli di Marx e della Coca-Cola'. Chi ha orecchie per intendere intenda". Così recita uno dei numerosi cartelli che inframezzano con pensieri, frasi, titoli di giornali, aforismi e citazioni le sequenze di una delle pellicole fondamentali per comprendere il Godard degli anni sessanta e la direzione che il suo cinema (e quello di tutta la nouvelle vague) stava prendendo all'epoca.

Girando quasi senza sceneggiatura (ma ispirandosi ad alcuni racconti di Maupassant), il regista osserva come un entomologo il mondo che lo circonda e ne riproduce la quotidianità e la banalità. Non a caso il protagonista Paul, interpretato da un Léaud forse alla sua prima parte "adulta" dopo "I quattrocento colpi", lavora come sondaggista per cercare di tracciare un quadro dei giovani moderni (di cui egli stesso fa parte) e del loro rapporto con il sesso, l'amore, la politica e la società della Francia di quel periodo.

Il maschio e la femminaIl film si propone così di descrivere il mondo culturale, i miti e i sogni (Madeleine che vuol diventare cantante), il consumismo (il bowling, il cinema) e lo sfruttamento sociale della gioventù francese prima del '68. Il sottotitolo del film recita "15 fatti precisi", anche se poi la narrazione procede in maniera quasi dispersiva raccontandoci l'incontro e il corteggiamento di Paul nei confronti di Madeleine, molto più superficiale di lui (così come le sue due amiche: il film è leggermente misogino nel mettere a confronto l'impegno politico e la sensibilità dei ragazzi con la leggerezza e la spensieratezza delle ragazze: vedi per esempio l'intervista a "miss sorriso").

Fra riferimenti ai temi sociali e politici di quegli anni (prima su tutti la guerra in Vietnam) e osservazioni di costume (le canzonette, il cinema, la moda), la pellicola divaga in tutte le direzioni per arrestarsi bruscamente con una conclusione assurda e inaspettata, anticipata qua e là da situazioni e momenti "violenti" (la donna che spara a suo marito, l'uomo che si accoltella, il dimostrante che si dà fuoco fuori campo).

Anche i cartelli e le frasi che separano le diverse sequenze sono accompagnate dal suono di spari che potrebbero uscire da un film western. Se Madeleine è interpretata da una giovane cantante "yè-yè", ci sono piccole apparizioni anche per Brigitte Bardot e per Françoise Hardy. Non manca nemmeno un "film nel film", quello – quasi muto – che offre al cinefilo Léaud l'occasione per protestare contro il proiezionista per l'errato uso del mascherino.

da: http://tomobiki.blogspot.it
 

   Scheda film 

         Il maschio e la femmina
TITOLO ORIGINALE Masculin, féminin  
PRODUZIONE Francia, Svezia  
ANNO 1966  
DURATA 104'  
COLORE B/N  
AUDIO Mono   
RAPPORTO 1.37:1  
GENERE Drammatico  
REGIA Jean-Luc Godard    

INTERPRETI E PERSONAGGI

  • Jean-Pierre Léaud: Paul
  • Chantal Goya: Madeleine Zimmer
  • Marlène Jobert: Élisabeth
  • Michel Debord: Robert
  • Catherine-Isabelle Duport: Catherine-Isabelle
  • Brigitte Bardot (non accreditata)
  • Françoise Hardy (non accreditata) Amica dell'ufficiale
 
SOGGETTO Guy de Maupassant (dai racconti La Femme de Paul e Le Signe)  
SCENEGGIATURA
Jean-Luc Godard  
PRODUZIONE Anouchka Films, Argos Films, Svensk Filmindustri  
FOTOGRAFIA Willy Kurant  
MONTAGGIO Agnès Guillemot  
MUSICHE Jean-Jacques Debout  
PREMI Festival di Berlino 1966: miglior attore (Jean-Pierre Léaud)