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L'aquila solitaria (1957) di Billy Wilder


Nella lista dei migliori film di tema aeronautico ognuno mette il suo preferito, ma quello di cui parliamo ora può, a pieno titolo, entrare in quasi tutte le graduatorie di questo genere, perché 
L’aquila solitaria, (The Spirit of St. Louis), del 1957 è uno dei più bei film d’aviazione di tutti i tempi.

La storia narra l’impresa aeronautica forse più famosa di tutti i tempi: quella del primo volo senza scalo fra America ed Europa pilotando in solitaria un piccolo apparecchio monomotore attraverso l’Atlantico. Nel 1927 il mondo è in fermento: viene messo in palio dal mecenate Raymond Orteig (imprenditore alberghiero franco-americano), un premio di 25.000 dollari al primo aviatore che attraverserà l'Atlantico da New York a Parigi senza scalo. La traversata del successo sarà di poco meno di 34 ore, risulterà lunga e terribile per la stanchezza, gli attacchi di sonno, e il ghiaccio che si formerà sulle ali, ma nonostante tutto Charles Lindbergh riuscirà felicemente ad arrivare a Parigi.

La pellicola fu prodotta dalla Leland Hayward Productions e dalla Billy Wilder Productions (con il nome A Leland Hayward-Billy Wilder Production) per la Warner Bros. Pictures. Alla regia di Billy Wilder si aggiunse la scelta per interpretare il ruolo del protagonista di James Stewart, non solo stella di prima grandezza di Hollywood ma anche aviatore pluridecorato nella seconda guerra mondiale.

La sceneggiatura del film si basò direttamente sul libro di Lindbergh che raccontava l’impresa, del quale Wilder acquistò i diritti (WE di Lindbergh, Charles Agustus, editore G.P.Putnam's Sons, Publishers, New York) per circa 200.000 dollari. Il titolo molto ermetico in una successiva edizione sarà spiegato meglio: WE - Pilot and Plane. Il libro uscito solo nel 1953 vinse il premio Pulitzer nel 1954.

L'aquila solitariaNella pellicola il regista adotterà lo stesso schema del racconto di Lindbergh, tutto il volo minuto per minuto interrotto da molti flash back sulla vita del protagonista. L’opera spazia ampiamente sulle vicende aeronautiche ma è estremamente superficiale sulla vita privata. Le carenze del libro saranno riproposte dal film, forse per le ferree clausole del contratto.

Charles Lindbergh nasce a Detroit, sarà chiamato “l'aquila solitaria” dopo il successo della trasvolata. L’aviatore statunitense di origine svedese, fu capace, nel 1927, di compiere, in 33 ore e 40 minuti, il primo volo senza scalo attraverso l’Atlantico settentrionale, pilotando lo Spirit of St. Louis, un monomotore da 220 cavalli costruito dalla ditta Ryan. Grazie a questa impresa, il ragazzo di Detroit diventa il simbolo della modernità. Ovunque, da New York a Londra, da Berlino a Bombay, si parla di Lindbergh come di un eroe.

Il film fu girato a San Diego e a Santa Maria, in California, sull’aeroporto Zahn di Amityville presso New York ed in Francia presso l’aeroporto di Guyancourt che rappresentava il Le Bourget del 1927. Per le riprese aeree ci si affidò al mitico Paul Mantz che effettuò molte delle riprese aeree col suo B-25 The Smasher. Il Ryan NYP (acronimo di New York-Paris) N.X.211, sempre a cura di Paul Mantz, fu replicato con tre aerei appositamente restaurati in condizioni di volo, utilizzati nelle riprese delle varie fasi del volo record. Mantz si occupò anche di raccogliere tutti i mezzi ancora volanti per le riprese degli altri episodi della vita di Lindbergh.

Le spese per girare la pellicola ammontarono a più di sei milioni di dollari, mentre al botteghino gli incassi non superarono i 2,6 milioni. Eppure Billy Wilder era reduce da una lunga serie di successi, James Stewart non poteva fare male sebbene avesse un’età molto diversa rispetto al personaggio da interpretare, grandi studios erano a sostenere l’adattamento del libro di un personaggio che aveva avuto da poco il premio Pulitzer. Sembrava un progetto a prova di bomba. Jack Warner spese il resto della vita a domandarsi come un progetto così sicuro potesse aver fallito.

Ebbene, un'ipotesi che molti hanno a questo proposito avanzato è che, nonostante la straordinaria veridicità, dovuta anche alla splendida interpretazione di James Stewart il film non ottenne il successo sperato perché il Lindbergh reale era un personaggio molto noto, ma anche non troppo simpatico. In definitiva però, a dispetto dello scarso successo di pubblico e di critica che ebbe all'epoca dell’uscita, è certamente un bel film. '

Di particolare rilievo, il monologo di Stewart, che interpreta con la solita passione e professionalità il personaggio dell'aviatore solitario. Per parte sua, la regia di Billy Wilder riesce abilmente a vincere la sfida del monologo confinato nel piccolo abitacolo dell'aeroplano, dove si svolge gran parte della storia.

Da http://www.manualedivolo.it

 


 
 

   Scheda film 

         L'aquila solitaria
TITOLO ORIGINALE The Spirit of St. Louis  
PRODUZIONE Stati Uniti  
ANNO 1953  
DURATA 135'  
COLORE Colore (WarnerColor)  
AUDIO Sonoro Mono (RCA Sound Recording)  
RAPPORTO 2,35 : 1   
GENERE Avventura. Storico  
REGIA Billy Wilder    

INTERPRETI E PERSONAGGI


  • James Stewart: Charles Lindbergh
  • Murray Hamilton: Bud Gurney
  • Patricia Smith: Mirror Girl
  • Bartlett Robinson:Benjamin Frank Mahoney, Presidente della Ryan Airlines Co.
  • Marc Connelly: padre Hussman
  • Arthur Space: Donald Hall, ingegnere capo della Ryan Airlines
  • Charles Watts: O.W. Schultz
  • Erville Alderson: Burt
  • Robert Burton: sindaco Lambert
  • Robert Cornthwaite: Harry Knight
  • Richard Deacon: Charles Levine
  • Creighton Hale: automobilista
  • Maurice Manson: E. Lansing Ray
  • David Orrick McDearmon: Harold Bixby
  • Aaron Spelling: Mr. Fearless (non accreditato)
  • Robert Williams: editore
 
DOPPIATORI ITALIANI
  • Gualtiero De Angelis: James Stewart
  • Gianfranco Bellini: Murray Hamilton
  • Micaela Giustiniani: Patricia Smith
  • Augusto Marcacci: Arthur Space
  • Amilcare Pettinelli: Robert Burton
  • Giuseppe Rinaldi: Robert Cornthwaite
  • Renato Turi: Richard Deacon
  • Giorgio Capecchi: Maurice Manson
  • Bruno Persa: David Orrick McDearmon
  • Vinicio Sofia: Robert Williams
  • Mario Besesti: passeggero sul treno
 
SOGGETTO dal libro di Charles Lindbergh  
SCENEGGIATURA Billy Wilder e Wendell MayesCharles Lederer (adattamento)  
PRODUZIONE Leland Hayward  
FOTOGRAFIA Robert Burks, J. Peverell Marley  
MONTAGGIO Arthur P. Schmidt  
MUSICHE Franz Waxman (musiche originali)  
SCENOGRAFIA Art Loel William L. Kuehl (arredatore)