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 ENTRA LA CORTE... IL DRAMMA GIUDIZIARIO AMERICANO
Music Box - Prova d'accusa (1989)

 

Mike Laszlo (Armin Mueller-Stahl), cittadino ungherese naturalizzato americano, padre e cittadino esemplare viene accusato di essere un criminale di guerra nazista dal governo degli Stati Uniti che minaccia di rimandarlo nell’allora Ungheria comunista dove verrebbe senza dubbio giustiziato. Ne assumerà la difesa in ambito processuale la figlia Ann Talbot (Jessica Lange), affermato avvocato di Chicago.

Music Box - Prova d'accusaIspirato ad un fatto realmente accaduto ovvero il processo a John Demjanuk, immigrato ucraino che dopo aver lavorato per diversi anni nella città di Cleveland come operaio in una fabbrica d’auto venne accusato di essere il famigerato «boia di Sobibor» complice del massacro di 28.000 ebrei durante il secondo conflitto mondiale,  Music Box di Costa-Gavras unisce magistralmente dramma giudiziario, thriller e melodramma familiare in un film dal profondo significato politico. Il regista greco già noto per pellicole di forte denuncia sociale come Z – L’orgia del potere  (1969) basato sulla storia dell’omicidio di Grigoris Lambrakis, parlamentare della Sinistra Democratica Unita (EDA), da parte di gruppi parastatali di destra legati ad ambienti militari nella Grecia degli anni sessanta, L’Amerikano (1973) che parla del sequestro e dell’uccisione dell’agente CIA e consigliere di varie dittature sudamericane Dan Mitrione da parte del gruppo guerrigliero uruguayano Tupamaros e Missing (1982) ambientato nel Cile all’indomani del golpe del Generale Pinochet vuole mettere in luce una scomoda verità cioè il fatto che dopo la Seconda Guerra Mondiale l’Occidente e gli Stati Uniti in particolare si servirono di esponenti del defunto regime nazista nella loro crociata contro l’Unione Sovietica e il comunismo. Autentici criminali di guerra come il «boia di Lione» Klaus Barbie o Reinhard Gehlen ricevettero protezione da parte dei servizi segreti americani come riconoscimento al contributo dato nella lotta contro il bolscevismo. (...)

Al di la del contenuto politico la pellicola di Costa-Gavras si configura come un’indagine sul significato del bene e del male e del rapporto fra genitori e figli. Può infatti una persona come l’imputato Mike Laszlo, impersonato dall’attore tedesco Armin Mueller-Stahl, onesto lavoratore che ha cresciuto da solo due figli, uno dei quali reduce del Vietnam, essere nel contempo uno spietato assassino? Quanto possiamo dire di sapere in realtà dei nostri genitori? Fino a che punto siamo disposti ad arrivare per proteggere coloro che amiamo?
La figlia Ann, interpretata da una magistrale Jessica Lange che per questo ruolo ha ricevuto il Golden Globe e una nomination all’Oscar, crede di conoscere perfettamente l’uomo che l’ha allevata tuttavia le sue certezze iniziano a vacillare mano a mano che il dibattito processuale va avanti. D’altra parte il padre si rende conto che il mondo che aveva creato intorno a se sta crollando e che anche sua figlia pensa che egli sia colpevole.

Il colpo di scena finale spiazza definitivamente lo spettatore che vede infrangersi in un sol colpo, nella stessa maniera della protagonista, tutti i suoi convincimenti.

da: http://www.storiadeifilm.it/


 
 

 

   Scheda film  

         Music Box - Prova d'accusa
     
TITOLO ORIGINALE Music Box  
PRODUZIONE USA  
ANNO 1989  
DURATA 124'  
COLORE Colore  
AUDIO Dolby  
RAPPORTO 2,35 : 1   
GENERE Drammatico  
REGIA Costa-Gavras    

INTERPRETI E PERSONAGGI

  • Jessica Lange: Ann Talbot
  • Armin Mueller-Stahl: Mike Laszlo
  • Frederic Forrest: Jack Burke
  • Donald Moffat: Harry Talbot
  • Lukas Haas: Mikey Talbot
  • Cheryl Lynn Bruce: Georgine Wheeler
  • Mari Törőcsik: Magda Zoldan
  • J.S. Block: Judge Silver
  • Sol Frieder: Istvan Boday
  • Michael Rooker: Karchy Laszlo
 


DOPPIATORI
ITALIANI
 
  • Angiola Baggi: Ann Talbot
  • Riccardo Cucciolla: Mike Laszlo
  • Dario Penne: Jack Burke
  • Nando Gazzolo: Harry Talbot
 
SOGGETTO Joe Eszterhas  
SCENEGGIATURA Joe Eszterhas  
FOTOGRAFIA Patrick Blossier  
MONTAGGIO Joële Van Effenterre  
MUSICHE Philippe Sarde  
SCENOGRAFIA Jeannine Claudia Oppewall, Erica Rogalla