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LA STORIA D'ITALIA IN PELLICOLA
Gomorra (2012)


Il 24 maggio 2016 «La Gazzetta dello Sport» titola in prima pagina: «Gomorra in campo». Il commento di Valerio Piccioni, sempre in prima pagina, inizia: «Già sei anni fa la chiamammo in un’inchiesta della Gazzetta la ‘Gomorra del pallone’. Minacce, partite taroccate, clan, scommesse: la miscela faceva già paura». In un articolo interno, a pagina 3, Nicola Binda è ancora più esplicito: «Chi sta seguendo la serie di Gomorra su Sky può capire in fretta in quale ambito sia maturata questa brutta storia. I traffici sporchi, i soldi da riciclare e l’opportunità che offre il calcio con le scommesse, ottima lavatrice per i criminali». Le citazioni di Gomorra «colorano» le notizie sull’ennesimo scandalo del calcio italiano, direttamente legato alla camorra: un giro di partite truccate in serie B, forti scommesse su alcune gare dell’Avellino con giocatori coinvolti, il clan di via Vanella Grassi (a Secondigliano, uno dei più potenti della camorra napoletana) a controllare il tutto per riciclare il denaro incassato con lo spaccio di droga e altre attività criminali. (...)

Gomorra (2008) di Matteo GarroneIl film di Matteo Garrone arriva qualche mese dopo: viene presentato in concorso a Cannes nel maggio del 2008 (vince il Gran Premio della giuria). In quegli stessi giorni, è in corso una guerra – una delle tante: il 2 maggio 2008 un commando di killer uccide Umberto Bidognetti, un anziano allevatore, dentro la sua azienda bufalina di Cancello ed Arnone, un comune in provincia di Caserta. La vittima è il padre di Domenico Bidognetti, un collaboratore di giustizia che in marzo aveva definito «buffoni» i camorristi. I casalesi diventano molto più pericolosi se sfidati e sbeffeggiati in pubblico: Saviano vive sotto scorta dal 13 ottobre 2006, non tanto a causa della pubblicazione di Gomorra (che dal punto di vista giudiziario non contiene novità di rilievo rispetto a quanto scritto in precedenza da Saviano stesso e da molti altri) quanto per il suo successo; e soprattutto per aver sfidato i casalesi de visu, durante una manifestazione per la legalità svoltasi a Casal di Principe il 23 settembre 2006.

l film di Garrone esce nei cinema in quello stesso maggio 2008, totalizzando un incasso superiore ai 10 milioni di euro. Rispetto al libro, è diverso nella forma e fedele nello spirito: incrocia quattro storie raccontate da Saviano, in una struttura narrativa ad incastri che poi Garrone utilizzerà anche in Il racconto dei racconti (2015), ispirato al testo barocco Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile. La fedeltà sta in primis nell’approccio quasi documentaristico. Molti interpreti sono non professionisti, e alcuni di loro avranno guai con la giustizia dopo aver partecipato al film. I luoghi sono autentici, a cominciare dalle Vele di Scampia, un mostro architettonico realizzato fra il 1962 e il 1975 su progetto dell’architetto Franz Di Salvo e divenute, grazie anche alla serie di Sky, un’icona in negativo dell’Italia del XXI secolo. Inoltre, è comune a libro e film lo sguardo antropologico sul fenomeno. Non si mettono in scena storie di boss famosi, né di tutori dell’ordine: non c’è un approccio da thriller, o da poliziesco. Ci sono però – a differenza che nella serie – personaggi che rifiutano l’illegalità, o che ne sono vittime: il sarto che confeziona il vestito di Scarlett Johansson (nel libro si parla di Angelina Jolie, che però rifiuta alla produzione il diritto di usare il suo nome), il giovane tecnico Roberto che si rifiuta di lavorare allo smaltimento dei rifiuti assieme al cinico imprenditore interpretato da Toni Servillo. Nella serie tv, personaggi «positivi» non ce ne sono.

Quando Sky e la casa di produzione Cattleya, nel 2013, annunciano una serie tv ispirata a Gomorra sono reduci dal grande successo delle due stagioni di Romanzo criminale (Stefano Sollima, 2008-2010). Anche in questo caso si parte da un omonimo romanzo di successo, di Giancarlo De Cataldo, e da un film (Michele Placido, 2005). La filiera è identica, e anche in quel caso la serie tv conquista uno status di culto che il film non ha raggiunto. In De Cataldo i riferimenti alla cronaca sono pertinenti, ma – a differenza che in Saviano – nascosti sotto la forma del romanzo classico: le vicende della banda della Magliana sono raccontate con nomi fittizi. La storia, a volte, fa strani giri: quando va in onda Gomorra – La serie, nel 2014, i giornali cominciano a riempirsi di notizie che sembrano uscite dalla saga precedente, quella di Romanzo criminale... ma al tempo stesso le vicende dei «balordi» della Magliana assurgono a livelli che non sembrerebbero loro consoni. È il caso politico-giudiziario «Mafia Capitale», così almeno lo definiscono i media. Massimo Carminati, arrestato il 2 dicembre 2014, è il malvivente che ha ispirato a De Cataldo il personaggio del «Nero» (interpretato da Riccardo Scamarcio nel film e da Emiliano Coltorti nella serie).

     Storia D'italia In 15 Film di Alberto Crespi (Editori Laterza 2018)


da: 
Storia D'italia In 15 Film di Alberto Crespi (Editori Laterza 2018)

 
 

 

   Scheda 

      Gomorra (2008) di Matteo Garrone   
     
PRODUZIONE Italia  
LINGUA ORIGINALE Italiano, napoletano  
ANNO 2008  
DURATA 137'  
COLORE Colore  
RAPPORTO 2,35:1  
GENERE Drammatico  
REGIA Matteo Garrone
   

INTERPRETI E PERSONAGGI


  • Toni Servillo: Franco
  • Gianfelice Imparato: Don Ciro
  • Maria Nazionale: Maria
  • Salvatore Cantalupo: Pasquale
  • Gigio Morra: Iavarone
  • Salvatore Abbruzzese: Totò
  • Marco Macor: Marco
  • Ciro Petrone: Ciro (detto Pisellino)
  • Salvatore Ruocco: Boxer
  • Carmine Paternoster: Roberto
  • Gaetano Altamura: Gaetano
  • Italo Renda: Italo
  • Simone Sacchettino: Simone
  • Vincenzo Fabricino: Pitbull
  • Salvatore Striano: Scissionista
  • Vincenzo Bombolo: Bombolone
  • Alfonso Santagata: Dante Serini
  • Salvatore Caruso: Responsabile cava
  • Italo Celoro: Contadino
  • Manuela Lo Sicco: moglie di Pasquale
  • Zhang Ronghua: Xian
  • Giovanni Venosa: Giovanni
  • Vittorio Russo: Zì Vittorio
  • Bernardino Terracciano: Peppe o'cavallaro
 
SOGGETTO Roberto Saviano, romanzo omonimo  
CASA DI PRODUZIONE FandangoRai Cinema  
SCENEGGIATURA Maurizio BraucciUgo ChitiGianni Di GregorioMatteo GarroneMassimo GaudiosoRoberto Saviano  
FOTOGRAFIA Marco Onorato  
MONTAGGIO Marco Spoletini  
SCENOGRAFIA Paolo Bonfini  
TRUCCO Alessandro Bertolazzi  
COSTUMI Alessandra Cardini