LunedìCinemaCineforum 2018 -2019
    

LA STORIA D'ITALIA IN PELLICOLA
Il caimano (2006)


Si vota, in Italia, il 9 e 10 aprile del 2006. Aprile, di nuovo. E di nuovo il centro-sinistra vince: l’Unione, il nome della coalizione, prende il 49,72% dei voti. La Casa delle Libertà arriva al 49,20%. Lo scarto è inferiore ai 25.000 voti e lo scrutinio rimane incerto fino a tarda notte. Il secondo governo Prodi nasce il 17 maggio. Con quella maggioranza risicata, durerà meno di due anni. Nel frattempo, il 24 marzo 2006 è uscito nei cinema Il caimano. La campagna elettorale è in corso, più virulenta che mai. I tg delle reti Mediaset decidono di non parlarne. La stampa si divide. Tira aria di irritazione nei confronti di Moretti, che nei mesi precedenti ha fatto una cosa inusitata: non ha rilasciato interviste e non ha svelato nulla sul film, a parte una scarna ma inequivocabile dichiarazione: «È un film su Silvio Berlusconi». Hai detto niente!

Anche in questo caso, come per Palombella rossa, non possiamo non ricordare la presentazione del film con tanto di conferenza stampa nella quale Moretti parla per la prima volta dopo mesi. Un incontro che ha un seguito due mesi dopo, quando il film partecipa in concorso al festival di Cannes. È una conferenza stampa isterica, nella quale si parla solo di Berlusconi e mai di cinema, ma è ovvio – per quanto triste – che sia così. La stampa è in fibrillazione da mesi. Il 25 febbraio «la Repubblica» ha addirittura dedicato un articolo (di Paolo D’Agostini) al trailer programmato nei cinema! Diversi uomini politici hanno chiesto di posticipare l’uscita a dopo le elezioni (tra questi Daniele Capezzone, ex radicale, candidato alle elezioni per La rosa nel pugno, futuro portavoce di Forza Italia). Le critiche sono discordanti, influenzate dall’appartenenza politica dei singoli recensori o dei giornali sui quali scrivono. Come sempre è Tullio Kezich, sul «Corriere della Sera» del 24 marzo, a trovare la sintesi: in una recensione per altro dubbiosa, scrive che Moretti «abbraccia in un solo sguardo la crisi del cinema, la crisi dei sentimenti e la crisi dell’Italia» (Kezich 2). Nulla di più vero: Il caimano non è un film, sono (almeno) tre film uno dentro l’altro. Ed è impossibile parlare di uno senza far riferimento agli altri due.

Il Caimano (2006) di Nanni MorettiIl primo film riguarda il produttore Bruno Bonomo (Silvio Orlando). In passato ha prodotto film-culto di serie B interpretati da sua moglie Paola (Margherita Buy). Alcuni vengono visualizzati. In uno di essi, intitolato Cataratte, Paola sta per sposarsi nella sezione di un partitino di estrema sinistra che allude a Servire il popolo (il marito è Paolo Sorrentino, l’officiante è Paolo Virzì: il film è pieno di cammei di registi che si prestano a fare gli attori). Bonomo è in piena crisi e spera di uscirne accettando il bizzarro copione di una giovane regista, Teresa (Jasmine Trinca). Si intitola Il caimano. Non l’ha nemmeno letto, gli piace il titolo.

Il secondo film è imperniato sulla crisi coniugale di Bruno e Paola e forse è il più bello e sentito dei tre. Ha momenti strazianti e buffi, molto veri, come la reticenza nel dare ai figli la notizia della separazione. La scena in cui Paola accompagna il figlio a una partita di calcio è meravigliosa.

Il terzo film è la preparazione del film nel film, Il caimano. Film che «esplode» in auto, quando Teresa riesce finalmente a spiegare a Bruno di che si tratta: il protagonista, detto appunto «il Caimano», è un imprenditore che ha costruito un impero grazie alla corruzione e alla creazione di holding all’estero; per questo motivo, i magistrati indagano e si accingono a processarlo. «E dopo questa scena dovrebbe essere chiaro che il Caimano è ispirato a Silvio Berlusconi». Quando sente il nome «Berlusconi», Bonomo inchioda e tampona la macchina davanti a lui. «Ma sei pazza? Stiamo andando alla Rai a proporre un film su Berlusconi? Io Berlusconi l’ho pure votato!». Il tamponato, che sta aspettando di compilare la constatazione amichevole, lo rimbrotta: «E te ne vanti?!». 


 Il ruolo, che nelle prime visualizzazioni oniriche tocca a Elio De Capitani (l’unico che a Berlusconi, vagamente, somigli) viene proposto al divo «impegnato» e vanesio Marco Pulici (Michele Placido, strepitoso). Pulici accetta, poi declina. La palla passa... a Nanni Moretti, che rifiuta perché ha altri progetti: «È sempre il momento di fare una commedia», ribatte alla regista che lo rimbrotta mentre l’autoradio trasmette Lei di Adamo e lui la canta a squarciagola. Alla fine il film si fa e, colpo di scena, è proprio Moretti a interpretare Berlusconi: la strategia del silenzio ha fatto centro sul punto più importante del film, il fatto che Nanni, nel Caimano, compare anche come attore, nel ruolo del titolo. 
È l’impressionante scena del processo. Una Pm (Anna Bonaiuto) lo incalza, un giudice (Stefano Rulli) lo condanna. E lui, dopo aver rivolto alla Pm uno sguardo ferocissimo, reagisce. «Non sono io l’anomalia in questo Paese, sono i comunisti... Con la mia condanna la nostra democrazia si è trasformata in un regime... Ma io sono stato eletto dal popolo e posso essere giudicato solo dai miei pari». Dettaglio decisivo: non solo Moretti interpreta Berlusconi senza cercare la minima somiglianza (e come potrebbe?), ma pronuncia le sue battute senza un sorriso, senza bonomia, distruggendo il luogo comune secondo il quale Berlusconi sarebbe, alla fin fine, «simpatico». Dandogli il proprio volto, Moretti ottiene l’incredibile risultato di togliere a Berlusconi 
la maschera che questi si è costruito con anni e anni di lifting, trapianti di capelli, filtri alle telecamere e barzellette a raffica. La scena è allarmante, angosciante. Un grande monito sui colpi di coda che un Caimano può sferrare quando si sente sconfitto.   

 

Storia D'italia In 15 Film di Alberto Crespi (Editori Laterza 2018)


da: 
Storia D'italia In 15 Film di Alberto Crespi (Editori Laterza 2018)

 
 

 

   Scheda 

      Il Caimano (2006) di Nanni Moretti   
     
PRODUZIONE Italia, Francia  
ANNO 2006  
DURATA 112'  
COLORE Colore  
RAPPORTO 1,85:1  
GENERE Commedia, drammatico, satirico  
REGIA Nanni Moretti    

INTERPRETI E PERSONAGGI


  • Silvio Orlando: Bruno Bonomo
  • Margherita Buy: Paola Bonomo/Aidra
  • Jasmine Trinca: Teresa, giovane regista
  • Michele Placido: Marco Pulici / Silvio Berlusconi
  • Elio De Capitani: Silvio Berlusconi
  • Paolo Sorrentino: il marito di Aidra in "Cataratte"
  • Paolo Virzì: dirigente Maoista in "Cataratte"
  • Giuliano Montaldo: Franco Caspio, anziano regista
  • Tatti Sanguineti: Beppe Savonese, critico cinematografico
  • Toni Bertorelli: Indro Montanelli
  • Lucia Aricò: Marika la sceneggiatrice
  • Nanni Moretti: se stesso / Silvio Berlusconi
  • Jerzy Stuhr: Jerzy Sturovsky, produttore polacco
  • Matteo Garrone: direttore della fotografia
  • Luisa De Santis: Marisa, segretaria di Bonomo
  • Anna Bonaiuto: Ilda Boccassini
  • Valerio Mastandrea: Cesari, capitano della Guardia di Finanza
  • Antonio Catania: dirigente Rai
  • Sofia Vigliar: baby-sitter
  • Cecilia Dazzi: Luisa
  • Carlo Mazzacurati: cameriere
  • Antonio Petrocelli: avvocato del caimano
  • Dario Cantarelli: Critico gastronomico
 
SOGGETTO Nanni Moretti, Heidrun Schleef

 
CASA DI PRODUZIONE Sacher FilmBAC FilmsStephan FilmsFrance 3 CinémaWild BunchCanal+Cinecinema

 
SCENEGGIATURA Nanni Moretti, Federica PontremoliFrancesco Piccolo

 
FOTOGRAFIA Arnaldo Catinari  
MONTAGGIO Esmeralda Calabria  
MUSICHE Franco Piersanti  
SCENOGRAFIA Giancarlo Basili  
COSTUMI Lina Nerli Taviani