Lunedì Cinema | Cineforum 2014 -2015
      
A qualcuno piace caldo



A qualcuno piace caldoNella Chicago del 1929 due suonatori di jazz (interpretati da Tony Curtis e Jack Lemmon) si ritrovano a doversi mascherare da donne, per sfuggire ai gangster, e unirsi a una banda di musiciste femminile diretta in Florida dove prenderà piede un magnifico "vaudeville" di amore, gag e travestimenti insieme a una loro compagna interpretata da una memorabile Marylin Monroe.

Billy Wilder con questo film è riuscito a costruire una delle commedie più belle e «perfette» mai concepite dove la sceneggiatura (scritta dal regista insieme a L.A.L Diamond) sbeffeggia in maniera geniale diversi temi: la diversità dei sessi, il mondo gangsteristico degli anni trenta e le classiche convenzioni sociali.

Gli attori sono strepitosi, le gag sono tutte magnifiche e la storia nel suo complesso viene raccontata con una vitalità probabilmente unica nel suo genere. Questo capolavoro può vantare innumerevoli scene memorabili quali la sequenza sul treno con la «cabina» che si riempe di ragazze, lo scambio delle coppie e la fuga finale dai criminali a cui, alla fine, si unisce anche Marylin Monrore per concludere con la frase leggendaria «nobody is perfect» che rendono questo film degno di essere visto e rivisto all'infinito. 

 





REGIA
      Billy Wilder   A qualcuno piace caldo    
INTERPRETI   Jack Lemmon, Billy Gray, Joan Shawlee, Marilyn Monroe, Tony Curtis   
TITOLO ORIGINALE   Some like it hot
 
GENERE   Commedia  
DURATA   120'  
PRODUZIONE   USA  
ANNO   1959  
   





 
La Firma Cinema

Lunedì Cinema Cineforum 2014-2015

Il Cinema è morto, Viva il Cinema!

"Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quello che ha da dire"! Ho sempre amato questa definizione di Italo Calvino e penso che si possa tranquillamente estendere all'ambito cinematografico. Un film classico non ha età: che sia stato fatto all'inizio del XIX secolo o all'inizio del XX, l'importante è che abbia sempre qualcosa di nuovo da dire. E che trovi un pubblico
disposto a guardarlo (o riguardarlo) perché ci sia la possibilità di un incontro e -magari- di un innamoramento. I film sono come delle vecchie conoscenze che ci fanno segno da un paese oramai lontano (il paese Cinema, il più grande e meraviglioso paese del secolo scorso) e che vagano in attesa di qualcuno che li saluti, li riconosca e abbia voglia di trascorrere del tempo con loro.

Jack LemmonUn film che non incontra - o reincontra - il suo pubblico è un film destinato all'oblio. Grazie a meritorie istituzioni quali la Cineteca di Bologna da qualche anno anche nel nostro paese hanno cominciato a circolare nuovamente classici restaurati e a trovare un nuovo pubblico che li veda o li riveda.

Nel nostro piccolo anche noi cerchiamo, con grande passione e umiltà, di scegliere dei piccoli classici da riproporre e da far amare. Per il quarto anno consecutivo siamo qui a dare vita a questo spazio in cui poter condividere la passione per il cinema con persone che hanno la pazienza e la voglia di seguirci. Teniamo molto alla visione collettiva di un film: è vero che molti attualmente preferiscono vedere i film sul loro schermo di casa o, peggio, sul loro computer ma crediamo che così il cinema perda una delle sue funzioni principali che è quella di condividere insieme delle emozioni, di socializzare quello che si vede e di riconoscersi infine in una stessa dimensione di umanità.

Come gli anni precedenti anche in questa occasione abbiamo pensato di iniziare con una serie di commedie della Hollywood dell'epoca d'oro. Il primo ciclo che presentiamo sarà infatti dedicato ad uno dei più grandi maestri di un genere troppo spesso trattato con condiscendenza ed escluso da premi e riconoscimenti: Billy Wilder ha incarnato per più di trent'anni il maestro indiscusso della commedia americana in tutte le sue sfaccettature, da quella romantica e sofisticata fino a quella più corrosiva e acida. Quasi tutte le commedie che presentiamo hanno come protagonista l'attore feticcio di Wilder, il meraviglioso Jack Lemmon incarnazione perfetta dell'uomo medio americano alle prese con la vita moderna.

Seguirà un breve ciclo (causa vacanze natalizie) dedicato alle commedie di Pedro Almodovaralla nuova visione che ci ha regalato della Spagna appena uscita dal tunnel del franchismo. Ancora una volta la leggerezza è la cifra che ci aiuta ad entrare in un mondo che il regista catalano ci ha reso da qualche anno così familiare.

Gene TierneyDopo la pausa di Natale ricominceremo con un ciclo dedicato alla "dark lady", la donna tentatrice e criminale, sorta dalle ceneri della seconda guerra mondiale, specchio del nuovo ruolo che la donna aveva assunto nella società americana. Rivedremo così grandi classici del film noir interpretati da star del calibro di Rita Hayworth, Gene Tierney e Barbara Stanwyck.

A marzo continueremo Ad Arco con un ciclo dedicato ad un giovane regista americano molto amato dalla critica e dal pubblico, Wes Andersen: entreremo nel suo piccolo mondo incantato in punta di piedi e faremo la conoscenza di personaggi ed interpreti meravigliosi.

Come gli anni precedenti dedicheremo l'ultimo ciclo ad una grande attrice italiana. Dopo Anna Magnani e Monica Vitta, rivedremo alcuni capolavori di Claudia Cardinale, diretta da registi del calibro di Luchino Visconti, Mauro Bolognini e Valerio Zurlini.

Colgo l'occasione per ringraziare le amministrazioni di Arco e di Riva del Garda nelle persone degli assessori alla cultura Stefano Miori e Flavia Brunelli che non ci hanno mai fatto mancare il loro sostegno e appoggio. Ringrazio infine tutte le persone che collaborano alla riuscita di questo cineforum e -ovviamente- tutte le persone che ci sono fedeli e ci seguono negli anni...

Ludovico Maillet
Direttore artistico

  PROGRAMMA  2014 | 2015

       
    A QUALCUNO PIACE COMMEDIA. L'UMORISMO DI BILLY WILDER  
 RIVA DEL GARDA 20 ottobre  L'appartamento (1960) di Billy Wilder
  27 ottobre A qualcuno piace caldo (1959)  di Billy Wilder  
  03 novembre Uno, due, tre! (1961) di Billy Wilder  
  10 novembre Non per soldi... ma per denaro (1966)  di Billy Wilder  
       
    LA SPAGNA DI PEDRO ALMODOVAR  
 ARCO 17 novembre Donne sull'orlo di una crisi di nervi  (1988) di Pedro Almodovar  
  24 novembre Cosa ho fatto io per meritare tutto questo? (1984) di Pedro Almodovar  
  01 dicembre Il fiore del mio segreto (1995) di Pedro Almodovar  
       
    IL COLORE NERO: DARK LADY E FILM NOIR  
 RIVA DEL GARDA 19 gennaio La signora di Shanghai (1948) di Orson Welles  
  26 gennaio La donna del ritratto (1944) di Fritz Lang  
  02 febbraio La fiamma del peccato (1944) di Billy Wilder  
  09 febbraio Vertigine (1944) di Otto Preminger  
       
    IL MERAVIGLIOSO MONDO DI WES ANDERSEN  
 ARCO 23 febbraio Rushmore (1998) di Wes Andersen  
  02 marzo I Tenenbaum (2001) di Wes Andersen  
  09 marzo Le avventure acquatiche di Stevo Zissou (2004) di Wes Andersen  
  16 marzo Moonrise Kingdom (2012) di Wes Andersen  
       
    CLAUDIA CARDINALE, L'ULTIMA DIVA ITALIANA  
 RIVA DEL GARDA 13 aprile La ragazza con la valigia (1961) di Valerio Zurlini  
  20 aprile La ragazza di Bube (1963) di Luigi Comencini  
  27 aprile Vaghe stelle dell'orsa (1965) di Luchino Visconti  
  04 maggio La viaccia (1961) di Mauro Bolognini  
       

  

Comune di Riva del Garda

Comune di Riva del Garda

       
Comune di Arco 

 Comune di Arco

Inizio proiezioni ore 21.00

Riva del Garda - Auditorium del Conservatorio
Arco - Palazzo dei Panni

Il programma può subire variazioni
 

Federazione Italiana Cineforum


Servizio AltoGardaCultura

Ingresso con tessera FIC
euro 10.00 valida per l'intera stagione
euro 5.00 per gli studenti fino a 25 anni
Il tesseramento è possibile anche la sera delle proiezioni prima dell'ingresso in sala

 

 
Per informazioni:
Servizio AltoGardaCultura
sede di Arco | 0464 583619
sede di Riva del Garda | 0464 573918
www.lafirmariva.it
www.altogardacultura.it

     

 

Rassegna stampa: 

 

 

Lunedì Cinema | Cineforum 2014 -2015          L'appartamento


L'appartamentoC. C. Baxter è un impiegato come tanti altri, in una grande compagnia di assicurazioni. Riesce ad ottenere una promozione dopo l'altra concedendo il suo appartamento ai suoi superiori, in cerca di avventure extra-coniugali. Un giorno però scopre che l'amante del suo capo, assiduo frequentatore del suo appartamento, è la ragazza dell'ascensore, della quale è da sempre innamorato. Rinuncerà al suo lavoro o alla speranza di conquistare la ragazza?

Un anno dopo «A qualcuno piace caldo», Wilder mette in piedi un'altra commedia perfetta, meno 
divertente ma più amara, carica di solitudine e malinconia. In pochi come il grande regista americano hanno saputo descrivere in modo così efficace il mondo dell'impiegato medio, il quale deve essere disposto a tanti sacrifici se vuole fare strada nel suo lavoro. E' il lato della società americana di cui quasi tutti fanno parte. 

Straordinari i due protagonisti: una conferma per Lemmon, una consacrazione per Shirley MacLaine. Premiato da 5 oscar, tra cui miglior film e miglior regia, è uno di quei pochi film che non perde valore col passare del tempo e che rappresenterà per sempre uno dei migliori esempi della grande commedia americana.

 

         
REGIA       Billy Wilder   L'appartamento    
INTERPRETI   Shirley MacLaine, Jack Lemmon, Fred MacMurray, Ray Walston, Jack Kruschen  
TITOLO ORIGINALE   The Apartment  
GENERE   Commedia  
DURATA   125'  
PRODUZIONE   USA  
ANNO   1960  


 







 
 

 


Nuova iniziativa del Centro Culturale La Firma per l'estate 2014.

Cinema estate 2014

 Dal 28 luglio verranno proiettati presso la Purfina di Riva del Garda 4 film legati al genere Road Movie.
L'iniziativa è organizzata in collaborazione con Nadia Morghen e il Bar dei Pini.

 

      
Cinema estate 2011      

Le avventure del principe Achmed
Regia di Lotte Reininger
(1926)

Costato alla sua autrice ben tre anni di lavoro serrato, Le Avventure Del Principe Achmed narrano in maniera assolutamente innovativa le vicissitudini del protagonista contro streghe e stregoni, nelle magiche avventure che deve affrontare per conquistare  la bella principessa.

Ispirato a Le Mille E Una Notte, questo film rappresenta oggi un punto di svolta straordinariamente importante nella storia cinematografica.

Dopo esser stata distrutta sia in versione negativa che positiva durante i bombardamenti del 1945, questa preziosa opera è stata recuperata per una casualità nell’archivio del British Film Institute nel 1954 ed ora possiamo a ragion veduta considerarla come il primo lungometraggio d’animazione della storia del cinema.

È questa un’animazione assai insolita secondo i nostri standard, non essendo fatta a cartoni animati, bensì con una particolare tecnica inventata dalla sua creatrice Lotte Reiniger che, andando a recuperare la tradizione del teatro d’ombre cinesi, mette in scena figure e non disegni.

Queste figure sono delle silhouette snodabili ricavate con del cartoncino e delle lamine in piombo. Queste fantasiosissime figure venivano poi schiacciate da un rullo apposito e infine messe in scena e mosse su un piano illuminato, costituito da più strati di carta velina.

Il risultato è quello che è ora possibile ammirare nella versione restaurata, che offre un mondo elegantissimamente espressionista dove il sapore esotico dell’oriente si fonde alla meraviglia degli spettacoli per bambini, costituendo così un mondo nuovo, che non trova precedenti né nella tecnica né nella fantasia.

Il montaggio quasi assente se non negli stacchi obbligati, viene compensato dalla ingegnosa creatività della Reiniger che per certi effetti speciali utilizza addirittura materiali che poco avrebbero a che fare con la sua tecnica, come la cera e la sabbia, ma che in realtà restituiscono particolarissimi effetti visivi altrimenti impossibili da rendere.

Il film fu girato tutto in bianco e nero ma veniva proiettato su fondi colorati, ora in blu, ora in giallo, e così via, come era consuetudine per l’epoca per contestualizzate spazi e tempi della narrazione.

Per questo che rimarrà l’unico lungometraggio tra i 55 lavori completati nel corso degli anni dalla Reiniger, si può dunque parlare di un’animazione colta, che affonda le sue profonde radici in varie culture figurative e nell’estro della sua creatrice che, infatti, si contrapponeva con decisione alla a suo dire banale animazione Disney, fatta di superficialità commerciale.

da: cinefobie.com

 

   

 

            Le avventure del principe Achmed  
         
         
regia       Lotte Reiniger    
titolo originale   Die Abenteuer des Prinzen Achmed    
genere   Animazione    
durata   60'    
produzione   Germania    
anno   1926    
         
         
         

    

      
Cinema Estate 2014      

Nosferatu
Regia di Friedrich Wilhelm Murnau
(1922)

Nosferatu il vampiro (uno dei capisaldi indiscussi del cinema espressionista tedesco) è stato per decenni il solo film vampirico ammesso nelle discussioni colte dei critici. (...)
Fortunatamente la sorte volle salvarne una copia, perché la pellicola fu condannata al rogo non per il suo contenuto erotico ma per una più semplice bega legale. Murnau infatti pensò bene di non pagare nessun diritto a Bram Stoker pur essendo Nosferatu apertamente tratto dal romanzo del giornalista irlandese. E così il nostro vampiro si trovò presto al centro di una causa intentata dalla vedova Stoker contro la casa produttrice. Nonostante Murnau avesse cambiato tutti i nomi dei personaggi la causa fu vinta e il tribunale decretò la distruzione di tutte le copie del film ma qualche "anima diabolica" provvide a salvarne i negativi. 

Girato nel primo dopoguerra, l'obiettivo del regista sembra la rappresentazione dei tiranni e non quello di inoculare le masse dell'epoca con simboli eticamente malsani di ottimale preservazione dal dissolvimento della carne. 
Questa prima versione del conte Dracula sullo schermo è indimenticabile, con la sua figura rigidamente contorta e scheletrica, le lunghe unghie artigliate, le occhiaie incavate. 
La collocazione sociale nel mondo dei vivi è molto precisa: è la borghesia commerciale tedesca del secolo scorso. Per Murnau il Nosferatu, il non morto, era il simbolo dell'irruzione violenta di un elemento irrazionale nel tessuto della realtà borghese ottocentesca, un qualcosa da opporre alla buona educazione e alla facciata ipocrita del mondo circostante, una forza eversiva e incontenibile.
Come uno specchio diabolico e metafisico il vampiro, nel capolavoro del muto tedesco, rifletteva l'immagine impietosa della crisi in cui versava tutta la middle-class europea consapevole ormai del fatto che la propria funzione storica si stava esaurendo.
Contrariamente alle posteriori pellicole aventi per protagonista la figura del vampiro, quella di Nosferatu, lontana dal premere sull'eros, predilige la cieca forza maligna del non morto. (...)
Il conte Orlok (interpretato nell'opera di Murnau da Max Schreck) non ha alcuna parvenza elegante, ma sembra solo strisciare in una condizione di automa semi-incosciente. 
Nessuna sensualità dunque ma solo le rigide movenze di un non-essere che in una sorta di altalenante regressione organica sembra richiamare un ibrido tra un pipistrello e un insetto. Nella sua staticità quasi ossessiva, questa icona non possiede nulla di romantico, quasi a sottolineare il carattere disumanizzato del male e l'impotenza umana di fronte a quest'ultimo. Pellicola pedagogica quindi con finale lieto solo a metà.

da: Mymovies.it

   

 

regia       Friedrich Wilhelm Murnau     Nosferatu     
interpreti   Max Schreck, Gustav von Wangenheim, Greta Schroeder, Alexander Granach, Georg H. Schnell  
titolo originale   Nosferatu, Eine Symphonie des Grauens  
genere   Horror, b/n  
durata   75'  
produzione   Germania  
anno   1922