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- Categoria: Esposizioni
- Pubblicato Sabato, 06 Ottobre 2012 20:38
6-21 ottobre 2012
È un artista sudtirolese il primo ospite d'autunno del centro culturale La Firma di Riva del Garda: sabato 6 ottobre nella galleria civica «Craffonara» ai giardini di Porta Orientale apre la mostra dello scultore gardenese Hermann Josef Runggaldier. L'esposizione, organizzata in collaborazione con il Comune di Riva del Garda, prosegue fino al 21 ottobre con apertura tutti i giorni dalle 10.30 alle 14 e dalle 15 alle 18.30 e ingresso libero.
Hermann Josef Runggaldier vive la scultura come evento classico, di quieta contemplazione di rapporti, di misure, di volumi e di contenuti indissolubilmente connessi alla figura umana, alla sua piena evidenza nello spazio e nella luce che lo spazio definisce: una scultura come racconto del corpo dove - prevalentemente - le forme modulano l’emergere di emozioni, risentono delle scansioni interne del pneuma, che dà corpo alle sensazioni e ai sentimenti, tendendo, o meglio estroflettendo i tessuti esterni. La tendenza ad una stilizzazione totemica resta esperienza che ritorna nella ricerca di Runggaldier, il quale - in questi ultimi tempi - ha materializzato lo spazio di accadimento e ridotto la figura ad una sorta di larva che spacca la scorza, si apre uno spiraglio o si costruisce un teatrino o riconquista la superficie come delicatissimo rilievo plastico che quasi non frange la luce ma cattura la dimensione del tempo, del racconto trascritto sulla materia. In queste molteplici direzioni, si propongono il sicuro senso plastico e la tensione narrativa di Runggaldier.
Uomini e donne, asciugati nella fisicità levigata di materiali diversi (legno, bronzo, terracotta, vetroresina) utilizzati con sapienza, domati fino a raggiungere una sorprendente armonia, che ne rende quasi impercettibile la differente consistenza, sono colti, fermati nell’istante che fissa nel tempo un pensiero, un atteggiamento, ne rende manifesta la storia interiore. Figure in scala diversa, dalla medesima forza interiore, raccontano con la loro calibrata gestualità, il susseguirsi di una silenziosa, affascinante Commedia umana, con cui interagire, in cui talora riconoscersi. I titoli, suggerimenti non pensati in origine, appaiono talora limitativi rispetto al drammatico proporsi dell’insieme, specchio di un mondo senza tempo, in cui l’uomo è l’unico attore in dialogo con il mondo.
Hermann Josef Runggaldier è nato nel 1948 a Ortisei. Dopo aver frequentato il corso di scultura e disegno all’istituto d’Arte di Ortisei apprende e perfeziona la tecnica della scultura in varie botteghe artigiane. Negli anni 1969-1972 intraprende viaggi di studio a Vienna, Berlino, Londra e negli Stati Uniti d’America. Durante questo periodo mostra un’intensa attività grafica. Nel 1975 consegue il titolo di “Maestro scultore”, partecipa a diverse mostre collettive e inaugura numerose mostre personali: risulta spesso vincitore di concorsi e premi per le sue sculture realizzate prevalentemente in bronzo, legno e pietra.
Riva del Garda, 2 ottobre 2012
Uff.st.
Alcune immagini della mostra
Sculture di Josef Runggaldier al centro culturale «La Firma» (l'Adige 3 ottobre 2012)
Legno,bronzo e vetroresina: la fisicità levigata di Runggaldier (Trentino 10 ottobre 2012)
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- Categoria: Cinema
- Pubblicato Martedì, 02 Ottobre 2012 20:50
Il cinema nel cinema: «Via Paradiso»
In via Paradiso, a Chieti, c'è l'Eden, un vecchio cinema fatiscente. Il proprietario, Francesco, sposato e con un figlio, lo deve vendere agli americani che ne vogliono fare una multisala. Inizia così «Via Paradiso», film del 1988 di Luciano Odorisio con Guido Celano, Michele Placido, Angela Molina, Silverio Blasi che si proietta lunedì 8 ottobre a Palazzo dei Panni ad Arco, nell’àmbito della rassegna «Il cinema nel cinema», evento collaterale di Old Cinema curato dall’associazione culturale La Firma e da Arci Alto Garda. Genere drammatico, durata 105 minuti, produzione Italia. La proiezione inizia alle ore 21; introduce Ludovico Maillet; l’ingresso è libero.
Francesco, proprietario del cinema insieme al nonno Andrea, è deciso a vendere e, con il ricavato, ad aprire, insieme all'amico Salvatore, un supermercato. Francesco ha una moglie, Anna, con cui è in un momento di crisi, e un bambino, ma non è felice. Quando arrivano gli americani, tra loro, in qualità di interprete, Francesco vede Giulia, sua amica d'infanzia e suo primo amore, fuggita improvvisamente da Chieti anni prima senza dare spiegazioni e senza lasciare tracce. Nell'uomo i ricordi tornano vivi: i due si incontrano e trascorrono insieme la notte, poi Francesco viene a sapere da Marcello, un suo amico, che Giulia, più che l'interprete dei futuri acquirenti del cinema, è l'amante dell'anziano capo del gruppetto. Francesco le chiede furiosamente quale sia la verità, lei cede e conferma quello che gli è stato riferito.
Francesco però non demorde e quando si calma le propone di fuggire insieme con il ricavato della vendita dell'Eden. Al momento della firma del contratto, però Francesco capisce che Giulia ripartirà con gli ospiti, e allora straccia le carte con grande gioia del nonno, contrario alla vendita. Qualche ora più tardi una bambina consegna a Francesco una lettera che Giulia aveva lasciato anni prima ad Anna perché gliela consegnasse. Nelle poche righe Giulia spiegava il perché della sua fuga e gli chiedeva di raggiungerla perché lo amava sinceramente. Ma Anna, innamorata anche lei di Francesco, non aveva mai aveva consegnato la lettera. Ormai è troppo tardi: Giulia è partita e Francesco resta a Chieti con i suoi, e si darà da fare per ristrutturare il cinema Eden, nella vecchia via Paradiso dei sogni e dei ricordi di un tempo.
La rassegna è un evento collaterale di Old Cinema, progetto nazionale di documentazione e recupero delle sale da cinema «dimenticate», promossa dalla Provincia autonoma di Trento, da AMSA (Azienda municipale Sviluppo Arco), da Alto Garda Cultura (il Servizio Attività culturali intercomunale di Arco e Riva del Garda).
Riva del Garda, 5 ottobre 2012Uff.st.
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- Pubblicato Mercoledì, 26 Settembre 2012 10:17
Il cinema nel cinema: «L’ultimo spettacolo»
Nel 1951 il vecchio proprietario del cinema muore e lascia il locale al giovane Sonny che si trascina annoiato tra un'amante quarantenne e l'amicizia protettiva con un ritardato mentale: la metafora della fine del cinema e di una generazione. Il film (in bianco e nero) di Peter Bogdanovich «L’ultimo spettacolo» - che nel 1972 valse a Cloris Leachman e Ben Johnson l’Oscar come migliori attrice e attore non protagonista - è proposto lunedì primo ottobre a Palazzo dei Panni ad Arco nell’àmbito della rassegna «Il cinema nel cinema», evento collaterale di Old Cinema curato dall’associazione culturale La Firma e da Arci Alto Garda. La proiezione inizia alle ore 21; l’ingresso è libero.
Riva del Garda, 26 settembre 2012
Uff.st.
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- Pubblicato Venerdì, 21 Settembre 2012 23:39
Il cinema nel cinema: «Splendor»
Jordan (Marcello Mastroianni) è un vecchio appassionato del grande schermo nonché proprietario di una sala cinematografica ad Arpino, lo Splendor. Sin da bambino Jordan accompagnava suo padre e il suo cinematografo itinerante, durante il ventennio, in giro per l'Italia. Il film esprime un sentimento di nostalgia per i film del passato e per una stagione ormai conclusa, di cui è metafora la chiusura della sala. Jordan, Chantal (Marina Vlady, sua compagna e maschera del cinema) e Luigi (Massimo Troisi, il proiezionista della sala) intrecciano i propri ricordi fino alla chiusura e al momento in cui gli operai stanno per demolire tutto.
Interessante tra l’altro il riferimento a tutto il miglior cinema d’autore del periodo dagli anni Quaranta ai Settanta, con le immagini di capolavori come La Dolce Vita di Fellini, Il Sorpasso di Dino Risi, Il posto delle fragole di Ingmar Bergman.
La rassegna è un evento collaterale di Old Cinema, progetto nazionale di documentazione e recupero delle sale da cinema «dimenticate», promossa dalla Provincia autonoma di Trento, da AMSA (Azienda municipale Sviluppo Arco), da Alto Garda Cultura (il Servizio Attività culturali intercomunale di Arco e Riva del Garda).
Riva del Garda, 21 settembre 2012
Uff.st.
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