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- Pubblicato Sabato, 22 Settembre 2018 14:53
Riva del Garda 6 > 31 ottobre 2018
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Matthias Sieff, audace scultore trentino, rivisitando le sculture antiche come ad esempio i Moai, le statue egizie e le sculture arcaiche greche propone le sue soluzioni plastiche contemporanee. La sua ricerca viene portata avanti da più di una decina di anni e le sue opere mirano ad esprimere lo stesso carattere delle statue antiche.
La sua ricerca artistica si basa sullo studio del corpo femminile e maschile ed è caratterizzata da un’interpretazione forte e personale.
Le figure, erette, hanno spesso capi leggermente girati verso l’alto, un torace voluminoso che è sorretto dalle gambe. Spesso le sue figure non presentano le braccia perché tutto ciò che devono dire, l’essenziale, è già presente.
Le figure sono molto statiche e stabili. Sono caratterizzate da una costruzione tettonica dove ogni singolo elemento sorregge ed è sorretto, così come un edificio, costruito piano su piano.
Tutte le figure presentano una costruzione basata sull'incrocio di assi orizzontali e verticali. Talvolta per evidenziare maggiormente l’asse orizzontale le figure vengono rappresentate con le braccia aperte.
Spesso Matthias si ispira ai Moai dell’Isola di Pasqua. Tali colossi hanno lo stesso carattere e freddezza come la sfinge egizia che si trova innanzi alle Piramidi. Consapevolmente egli rappresenta le sue figure in una posizione statica, in modo che la monumentalità sia ancora più marcata.
La problematica delle forme corporee è importante per l’artista poiché la raffigurazione del corpo deve oltrepassare le proporzioni ma le forme devono comunque essere sempre in simbiosi tra loro e basarsi sull'anatomia umana. Le forme sono semplificate e geometrizzate ma rimangono sempre ancora organiche. Un passo per trovare nelle figure la giusta tensione.
Utilizza sempre materiali che al contrario di tante forme d’arte attuali, diano una spiccata durabilità nel tempo.
Le opere vengono sempre cromate con colori molto coprenti e brillanti, in modo che anche la superficie esterna assuma la sua importanza, quasi fosse un abito.
“I miei personaggi sono nati dalla mia fantasia e dai miei studi sull'anatomia, e ciò che posso dire oggi è che attraverso le mie opere, nel bene e nel male, vengono espresse emozioni e suscitano per questo diversi sentimenti in chi li osserva: dallo stupore, alla perplessità fino ad arrivare alla meraviglia. Ma è un bene, l’arte ha un suo giudizio soggettivo individuale, può piacere o meno, di certo però le mie sculture non lasciano indifferenti, tutti le osservano, e questo mi da soddisfazione”.
Nato a Cavalese il 22 aprile 1982 e residente a Mazzin (TN) tra le Dolomiti della Val di Fassa.
Ha conseguito il diploma di Maestro d’Arte, di Scultore del legno e la Laurea in Arti Applicate.
Dal 1996 al 1999 frequenta L’Istituto d’Arte a Pozza di Fassa, dal 1999 al 2002 la Scuola per aspiranti scultori a Selva di Val Gardena seguendo anche i corsi serali di plastica e disegno col Prof Tone Da Cudan. Dal 2002 al 2006 è studente all’Università di Arti Applicate di Vienna sezione scultura, è seguito dalla Prof.ssa Gerda Fassel con la quale si laurea il 30 giugno 2006 con ottimi voti.
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Sala Civica «G. Craffonara» Giardini di Porta Orientale Riva del Garda (TN) 6 > 31 ottobre 2018 Tutti i giorni 10.00 > 13.30 - 17.00 > 20.30 Ingresso libero Inaugurazione sabato 6 ottobre ore 18.00 |
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- Pubblicato Mercoledì, 11 Luglio 2018 17:41
09.06 > 04.07 | 07.07 > 01.08 | |||||
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La mostra è una stretta collaborazione dei fotografi Tiberio Sorvillo e Luca Guadagnini, parte di una ricerca in costante sviluppo. E' un ritratto naturale che percorre il quotidiano di luoghi e persone che li abitano, ma allo stesso tempo frammenti surreali di luoghi insoliti. Le immagini stimolano gli artisti alla realizzazione di un'opera di estrazione e di ricomposizione di elementi caratteristici che formano un nuovo luogo allegorico visibile dallo spettatore.
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Un viaggio fra i numerosi film che dagli anni Venti ad Ludovic Maillet e Franco Delli Guanti, proseguendo nel loro
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06.10 > 31.10 | 03.11 > 28.11 | |||||
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Davide Pivetti |
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Matthias Sieff, audace scultore trentino, rivisitando le sculture antiche come ad esempio i Moai, le statue egizie e le sculture arcaiche greche propone le sue soluzioni plastiche contemporanee. |
Mostra-omaggio di Davide Pivetti a Kastellorizo, l’isola greca in cui Salvatores girò il film «Mediterraneo». |
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Sala Civica «G. Craffonara» | MOSTRE 2018 | |
Riva del Garda | Giardini di Porta Orientale | |
Organizza: Centro Culturale «La Firma» | Telefono 0464 573917 | |
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- Pubblicato Martedì, 10 Luglio 2018 23:17
CINEMA E MUSICA DAL VIVO
Anche quest'anno vi proponiamo tre meravigliose serate estive con classici del cinema muto e l'accompagnamento musicale dal vivo del Maestro Marco Dalpane e del suo Ensemble Musica Nel Buio.

Al via martedì 17 luglio Lunedì Cinema Estate: nel cortile interno della Rocca si proietta «Il navigatore», film muto del 1924 diretto da Buster Keaton e da Donald Crisp, con musica dal vivo del maestro Marco Dalpane e dell'ensemble Musica nel Buio. Inizio alle 21.30, durata 59 minuti, ingresso libero.
Per l'occasione, entrata libera al Museo Alto Garda dalle 20 alle 21.30, e alle 20 visita guidata gratuita a tema.

Lunedì Cinema Estate è curato dal centro culturale La Firma e realizzato con la collaborazione del Comune di Riva del Garda e del Museo Alto Garda. Un'appendice estiva che vuole dare continuità al cineforum che ormai da diversi anni, da ottobre a maggio, si alterna tra Arco e Riva del Garda, coinvolgendo un pubblico crescente. In caso di pioggia le proiezioni si tengono all'auditorium del Conservatorio.
Il maestro Marco Dalpane è autore della musica di decine di film dei maestri del cinema, fra i quali Pabst, Murnau, Dreyer, Hitchcock, Lubitsch e Czinner, sia per organici cameristici sia per pianoforte solo. Più di recente ha realizzato l’ambizioso progetto di sonorizzare tutti i film muti firmati da Buster Keaton. Con lui a Riva del Garda l'ensemble Musica nel Buio, ovvero Claudio Trotta alla batteria, Tiziano Zanotti al contrabbasso, Francesca Aste al sintetizzatore, Alberto Capelli alla chitarra elettrica e Marco Zanardi al clarinetto.
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- Pubblicato Venerdì, 29 Giugno 2018 00:00
Riva del Garda 07 luglio > 01 agosto 2018
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Tutti ricordiamo quell'aprile di dieci anni fa quando tra Gargnano, Tremosine e Torbole vennero girate alcune sequenze mozzafiato di Quantum of Solace, il 22° film di James Bond. Tra inseguimenti e tuffi nel lago della mitica Aston Martin le gardesane del Lago di Garda venivano consacrate come location privilegiate per film a grosso budget tanto che due anni dopo si scelsero le medesime location per il thriller di spionaggio The International di Tom Tykwer.
Se James Bond fu sicuramente il momento di maggior celebrità per il Lago di Garda come set cinematografico, la storia dell'utilizzo del Garda come sfondo per ambientazioni non datava certo da quel momento ma risaliva a molti anni prima.
La mostra “Non solo 007”, che verrà inaugurata a Riva del Garda alla Galleria Civica “G. Craffonara” il 7 luglio 2018, curata da Ludovico Maillet e Franco Delli Guanti, vuole ripercorrere attraverso una vasta raccolta di manifesti cinematografici (alcuni molto rari) i momenti più significativi dell'utilizzo delle location gardesane nei film.
La grande stagione cinematografica del lago si ha tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60, quando Walter Bertolazzi, trasforma Peschiara in un set ideale per film sui pirati. I Caraibi si trasferiscono nella parte meridionale del lago e qui si girano una quindicina di film con star nazionali e internazionali.
Prima c’era stata addirittura una produzione tutta lacustre, la Nuova Benaco Film di Lazise nel 1954 aveva prodotto infatti Il tiranno del Garda diretto da Ignazio Ferronetti che raccontava la vicenda della regina Adelaide di Borgogna fatta prigioniera nella Rocca del Garda da Berengario d’Ivrea. L’anno dopo Luis Trenker aveva realizzato- su sceneggiatura nientemeno che di Giorgio Bassani e Pier Paolo Pasolini Il prigioniero della montagna, melodramma nazionalpopolare girato a Bardolino. Nel 1957 era stata la volta della Capinera del mulino, di Angio Zane, ambientato nell’immaginario Borgofiore del Garda. All’inizio degli anni ’60 arriva anche la vera Hollywood, con due film del grande artigiano Delmer Daves (il regista di Scandalo al sole), che qui gira Accadde un’estate (1965) e Gli amanti devono imparare (1962). Internazionale è anche la produzione dello spionistico Black Box Affair Il mondo trema (1966). Vi sono poi i film legati alla Repubblica di Salò e al governo di Mussolini sul lago, dal Processo di Verona (1962) di Carlo Lizzani a Claretta (1984) di Pasquale Squitieri.
A Punta San Vigilio, viene ambientata la storia d’amore di D.H. Lawrence e della infedele moglie Frida, che dà lo spunto all'Amante di Lady Chatterley nel biopic Priest of Love di Christopher Miles. Nel 1986 a Lazise per qualche giorno arriva Margarethe von Trotta, per le scene italiane di Rosa L., la biografia della rivoluzionaria tedesca Rosa Luxemburg. Alle discoteche sul lago si ispira invece nel 1995 Jerry Calà per Ragazzi della notte, con una produzione ancora una volta locale, che si chiama Garda Film.
Concludiamo citando il meraviglioso film di Luca Guadagnino Chiamami col tuo nome, candidato quest’anno all’Oscar come miglior film in cui una lunga sequenza è stata girata alle terme di Catullo.
La mostra di Riva del Garda, che fa parte delle iniziative organizzate per la stagione espositiva 2018 del Centro Culturale La Firma, sarà l’occasione per ripercorrere questa storia del cinema tutta gardesana attraverso i manifesti dei film citati e di spezzoni dei film.
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Sala Civica «G. Craffonara» Giardini di Porta Orientale Riva del Garda (TN) 07 luglio > 01 agosto 2018 Tutti i giorni 10.00 > 13.30 - 17.00 > 20.30 Ingresso libero Inaugurazione sabato 7 luglio ore 18.00 |
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