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- Pubblicato Sabato, 22 Marzo 2025 10:31
Roberto Codroico
Interpretare l'arte, il diritto di interpretare 19 marzo > 2 Aprile 2025 |
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Un affascinate viaggio tra ben 35 recenti opere pittoriche dell’artista-architetto a cui si aggiungono due preziosi, intriganti esempi delle sue celebri e curiose "scatole magiche”, altrimenti definiti “teatrini della fantasia o dell’assurdo”.
Inaugurazione venerdì 21 marzo 2025, ore 18.00
Presentazione di Nicoletta Tamanini
ROBERTO CODROICO
Nato a Kassel in una Germania ancora ferita degli eventi bellici, Roberto Codroico trascorre l’adolescenza a Padova e poi si laurea in Architettura a Venezia. Inizialmente docente di Storia dell’Arte e Disegno per l’Istituto Magistrale, dal 1977 si sposta in Trentino maturando sul territorio una lunga esperienza nel settore del restauro e valorizzazione del patrimonio in quanto funzionario ai Beni Culturali. Da ricordare i suoi interventi su noti edifici storici della città di Trento tra cui ricordiamo, solo per citarne alcuni, il Castello del Buonconsiglio e il Palazzo delle Albere, le chiese di Santa Maria Maggiore e della Santissima Trinità, un lungo intervento di restauro lapideo della Cattedrale di San Vigilio e ancora il restauro della Rocca di Riva del Garda, del Castello di Fornace e di Castel Romano nelle Valli Giudicarle.
È stato inoltre membro delle Commissioni Comprensoriali per la Tutela del Paesaggio in rappresentanza del Servizio Beni Culturali, della Commissione Edilizia del Comune di Trento, della Commissione Beni Culturali e del Comitato Tecnico del Castello del Buonconsiglio. Docente universitario, studioso e storico dell’arte, autore di numerosi saggi sull’argomento, ha al suo attivo più di un centinaio pubblicazioni. Come pittore, fotografo e creativo, Roberto Codroico è stato protagonista di numerose e importanti esposizioni sia in Italia che all’estero. Ricordandone alcune, negli ultimi anni e nella sola città di Trento, sono da citare l’apprezzata antologica allestita nel 2018 nello storico Palazzo Roccabruna con più di 150 opere realizzate nel periodo compreso tra il 1968 e i primi anni Settanta e, nel 2020, la grande esposizione a Palazzo Trentini, sede della Presidenza del Consiglio Provinciale, dal titolo “Codroico - Scherer, astrazione e realtà” in cui le opere dell’architetto sono state poste in suggestivo dialogo con quelle dell’artista altoatesino e amico fraterno Robert Scherer. Sempre a Palazzo Trentini, nel 2021, su idea e in collaborazione con Carlo Chelodi, l’originale proposta “Autonomia ad Arte” e ancora nel 2023, in occasione della riapertura dell’Aula di San Giovanni del Duomo di Trento dopo un lungo periodo di restauro, la personale “Roberto Codroico. Dall’Arte Popolare-Religiosa alla pura Astrazione”.
L’ARTE DI INTERPRETARE L’ARTE - Nicoletta Tamanini
Roberto Codroico, per alcuni decenni responsabile della tutela e del restauro dei principali monumenti e centri storici del Trentino, relatore e autore di innumerevoli saggi sull’argomento, docente universitario, studioso e storico dell’arte, è da sempre anche appassionato fotografo, inesauribile creativo e sperimentatore, e, sin dalla più tenera età, fine e apprezzato pittore.
Per quelle incredibili, fortuite circostanze che il destino riserva a noi tutti nei momenti più strani delle nostre esistenze, Codroico ritorna oggi, vigoroso ottantenne, in veste di artista e pittore, a pochi passi dal luogo ove allora, giovane architetto, ebbe modo di seguire il suo primo importante incarico professionale ossia il restauro dell’antica Rocca di Riva del Garda.
Il punto e/o il tratteggio, ma soprattutto la linea, elementi basilari di ogni disegno progettuale, la rappresentazione tecnica che maggiormente delinea la personalità e la creatività di ogni architetto, dopo aver quindi accompagnato Roberto Codroico lungo tutta la sua lunga e proficua attività professionale e dopo averlo seguito, o meglio guidato come un vero “filo d’Arianna” nel suo altrettanto complesso e prolifico percorso d’artista, si propongono trasfigurati, quasi sublimati nelle opere pittoriche realizzate dal pittore soprattutto nell’ultimo periodo e presenti nella mostra dal provocante sottotitolo “Interpretare l’arte, il diritto di interpretare” ospitata presso la Galleria Civica Craffonara di Riva del Garda.Si è precedentemente scritto “prolifico percorso d’artista” perché per Codroico la pittura e, più in generale l’atto creativo, è una pratica costante, quasi un’urgenza terapeutica, in perenne equilibrio tra realtà e fantasia, tra conscio e inconscio che l’artista esercita ogni giorno da molti decenni.
“Dipingere è per me una necessità, è un modo per guardarmi allo specchio fissando su di una superficie con segni e colori il trascorrere della vita. Il mio lavoro ha il ritmo di una quotidianità vissuta alla luce del mondo che mi circonda, ma ha la consistenza di un sogno in cui affiorano, si accavallano e ripetono emozioni, situazioni, ricordi più o meno felici, persone, luoghi e oggetti...”.
È, come evidente, un cammino metodico e paziente quello dell’architetto-artista costantemente perseguito con ascetico rigore e continuo esercizio in cui il segno, di chiara matrice espressionista nelle prime opere, frantumatosi in una teoria di segni sfumati incisi su carta nei lavori degli anni ’70, riaffiora e si conferma come linea, divenendo protagonista nei dipinti dai primi anni Ottanta in poi. Una linea che, delimitando entità figurative o architettoniche di chiara valenza simbolica e onirica, connota in modo assolutamente originale e personale la poetica di Roberto Codroico, di concerto con un’altrettanto accurata ricerca cromatica da sempre perseguita dall’artista.
La linea, preferibilmente continua, alla quale l’artista ha anche dedicato, come studioso, un accurato saggio critico, frutto di un atto creativo apparentemente inconscio e automatico, in realtà lungamente meditato e studiato, si sostanzia quindi nel fil rouge di una narrazione visiva semplice e complessa al tempo stesso, in cui il sapiente intreccio tra sfondo e spazi ben definiti detta tempi e ritmi di un racconto in cui il dialogo tra gli elementi cromatici presenti nel dipinto evoca suggestivi stimoli visivi e intense vibrazioni emotive. La linea, vera anima dell’opera stessa, si dipana inoltre sulla superficie pittorica come una preziosa guida, essenziale all’artista e all’osservatore per muoversi con sicurezza tra sogno e fantasia recuperando, tra delicate visioni dal sapore picassiano, non senza un velato senso di smarrimento e nostalgia, la dimensione del reale.
Alleggerita inoltre l’intensità di una tavolozza cromatica che appare sempre più selezionata e raffinata, la recente produzione di Roberto Codroico si indirizza marcatamente verso una semplificazione e astrazione pittorica in cui la perfetta armonia compositiva tra segno e colore, tra materia e vibrazione psico-emotiva, sostanzia, citando la preziosa lezione di Kandinskij, il contenuto dell’opera.
Interpretare o meglio comprendere fin nella loro intima essenza tali dipinti, come d’altra parte molta della produzione artistica contemporanea, stimola quindi l’osservatore a compiere un viaggio complesso e affascinante attraverso un universo di simboli, archetipi e significati.
Un percorso iniziatico che può essere vissuto solo grazie alla particolare sensibilità dell’artista che diviene "artefice di” e “strumento per” comprendere nuove prospettive, dalla dimensione emotiva a quella simbolica, dalla condivisione di un vissuto individuale e/o collettivo ad una lettura essenzialmente concettuale dell’opera. L’arte diviene così esperienza viva e tangibile di un continuo, fecondo, a volte contradditorio e vivace dialogo tra creativo e osservatore; un dialogo che, svolgendosi in una dimensione virtuale, spesso onirica e atemporale, smorza la visione soggettiva e attenua quella oggettiva dell’opera proponendo alternative inusuali ed elaborando nuovi, stupefacenti significati.
Se, come già riportato, per Roberto Codroico “dipingere è un modo per vivere la quotidianità” altrettanto essenziale è per l’artista-architetto, fin da giovane, sperimentare nuovi linguaggi espressivi come il cinema e la fotografia in tutte le sue possibili applicazioni, anche recenti, e indagare, con nuove modalità creative, le infinite possibilità offerte da uno studio accurato e anticonvenzionale dello spazio definito. Inizialmente contenitori di varia natura a forma di scatola, poi, dal 1971, sulla lezione degli Azionisti Viennesi, vere e proprie costruzioni in legno, quasi minuscole architetture, assemblate ad hoc da Codroico, divengono luogo di raccolta di oggetti di varia natura sublimandosi in piccole, contemporanee Wunderkammer. Piccole scatole delle meraviglie e, al contempo, divertenti citazioni di un tempo infantile, che trascinando l’osservatore in un seduttivo intreccio di contrappunto visivo tessuto tra memoria, paradosso e realtà, lo collocano ironicamente in quella dimensione garbatamente giocosa e onirica tanto sperimentata e particolarmente amata dall’artista.
Il percorso espositivo allestito dallo stesso Codroico in Galleria G. Craffonara di Riva del Garda propone un affascinate viaggio tra ben 35 recenti opere pittoriche dell'artista-architetto a cui si aggiungono due preziosi, intriganti esempi delle sue celebri e curiose "scatole magiche”, altrimenti definiti “teatrini della fantasia o dell’assurdo”.
Sala Civica «G. Craffonara» Giardini di Porta Orientale Riva del Garda (TN) 19 marzo > 2 aprile 2025 Tutti i giorni 10.00 > 13.00 - 15.30 > 18.30 Ingresso libero Inaugurazione venerdì 21 marzo 2025 ore 18.00 |
Alcune immagini delle opere esposte e dell'inaugurazione
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- Pubblicato Venerdì, 01 Novembre 2024 10:51

Ricomincia “LunedìCinema”, la rassegna di film proposta dal Centro Culturale La Firma in collaborazione con i Comuni di Riva del Garda e Arco.
Lunedì 4 novembre all’Auditorium del Conservatorio di Riva del Garda riparte la rassegna “Lunedì Cinema”, curata dal Centro Culturale “La Firma” da oltre dieci anni, in collaborazione con i Comuni di Riva del Garda e Arco.
Il primo appuntamento si riaggancia al pregevole lavoro svolto sul nostro territorio da Paolo Malvinni, Franco Farina e Marina Bonometti, in occasione del centenario dello scrittore Franz Kafka. Durante tutto l’anno si sono infatti succeduti a Riva, dove lo scrittore boemo trascorse alcuni soggiorni e al quale dedicò il racconto “Il cacciatore Gracco”, convegni e celebrazioni. Lunedì verrà proposto il film di Steven Soderbergh Delitti e segreti (nell’originale semplicemente Kafka, 1991), una biografia dello scrittore che mescola realtà ed episodi di finzione tratti dalle sue opere letterarie.
Il film si inserisce in una piccola rassegna, intitolata “Kafka e dintorni”, in cui si cercheranno tracce e ispirazioni “kafkiane” in opere provenienti da periodi e paesi molto diversi che vanno dal Fuori orario (1985) di Martin Scorsese passando per il Woody Allen di Ombre e nebbia (1991) fino al Marco Ferreri de L’udienza (1971), con un improbabile cast che comprende Enzo Jannacci, Claudia Cardinale e Ugo Tognazzi.
Ad Arco, da metà gennaio, verrà anticipato il centenario di uno dei più grandi e misconosciuti registi italiani, Valerio Zurlini, il poeta della malinconia. Si proietteranno tre dei capolavori del regista: Estate violenta (1959), Cronaca familiare (1962, tratto da Vasco Pratolini) e La prima notte di quiete (1972).
Riva a febbraio ospiterà un ciclo di film – spesso non riconosciuti nel suo giusto valore – diretti da Charlie Chaplin dopo l’avvento del cinema parlato (Monsieur Verdoux, Luci della ribalta, Un re a New York).
Arco, sempre attenta ai fenomeni artistici legati al territorio dell’Alto Garda, ha fortemente voluto un ciclo dedicato a pittori e scultori che, in qualche modo, si riagganciano alle esperienze del nostro territorio (Klimt, Ligabue, Giacometti).
A Riva del Garda in marzo si concluderà la stagione con un omaggio ad un meraviglioso attore prematuramente scomparso, quale è stato Montgomery Clift, che si inserisce in quella linea di interpreti degli anni ’50 formatesi all’Actors Studio come Marlon Brando, Paul Newman ed Elisabeth Taylor.
La rassegna è una preziosa occasione di confronto in cui gli spettatori hanno la possibilità di una lettura più approfondita di un film, di un regista o di un genere cinematografico. Come consuetudine, ogni proiezione è preceduta da un’introduzione di Ludovico Maillet, curatore della rassegna.
Tutte le proiezioni iniziano alle ore 21.00, si accede con la tessera Fic (sottoscrivibile la sera della proiezione) valida per l’intera stagione al costo di 12 euro (5 euro per gli studenti fino ai 25 anni).
lunedìcinemacineforum
PROGRAMMA 2024 | 25 ARCO | RIVA DEL GARDA
KAFKA E DINTORNI |
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RIVA DEL GARDA | lunedì 4 novembre | Delitti e segreti di Steven Soderbergh (1991) 98' |
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lunedì 11 novembre | Fuori orario di Martin Scorsese (1985) 96' |
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lunedì 25 novembre |
L'udienza di Marco Ferreri (1972) 112' |
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lunedì 2 dicembre | Ombre e nebbia di Woody Allen (1991) 86' |
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100 ANNI SENZA VALERIO ZURLINI | |||
ARCO | lunedì 13 gennaio | Estate violenta di Valerio Zurlini (1959) 98' |
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lunedì 20 gennaio | Cronaca familiare di Valerio Zurlini (1952) 115' |
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lunedì 3 febbraio |
La prima notte di quiete di Valerio Zurlini (1959) 87' |
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CHAPLIN NON SOLO MUTO | |||
RIVA DEL GARDA | lunedì 10 febbraio | Monsieur Verdoux di Charlie Chaplin (1947) 124' |
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lunedì 17 febbraio | Luci della ribalta di Charlie Chaplin (1952) 137' |
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lunedì 24 febbraio | Un re a New York di Charlie Chaplin (1957) 110' |
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VITA DA ARTISTA | |||
ARCO | lunedì 3 marzo | Klimt di Raoul Ruiz (2006) 129' |
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lunedì 10 marzo |
Volevo nascondermi di Giorgio Diritti (2020) 120' |
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lunedì 17 marzo | Final Portrait - L'arte di essere amici di Stanley Tucci (2017) 90' |
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MONTY CLIFF, BELLO E DANNATO | |||
RIVA DEL GARDA | lunedì 24 marzo | Un posto al sole di George Stevens (1951) 122' |
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lunedì 31 marzo | Io confesso di Alfred Hitchcock (1953) 95' |
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lunedì 7 aprile | Fango sulle stelle di Elia Kazan (1960) 110' |
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Comune di Riva del Garda |
Comune di Arco |
Inizio proiezioni ore 21.00 Riva del Garda - Auditorium del Conservatorio Arco - Palazzo dei Panni Il programma potrà subire variazioni |
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Ingresso gratuito Tessera FIC Federazione Italiana Cineforum Euro 12,00.- valida per l'intera stagione Euro 5,00.- per gli studenti fino ai 25 anni |
Per informazioni: |
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Comune di Riva del Garda U.O. Biblioteca, Attività culturali e Archivio storico Telefono 0464 573918 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.comune.rivadelgarda.tn.it |
Comune di Arco Ufficio Cultura Sport e Turismo Telefono 0464 583619 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.comune.arco.tn.it |
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- Pubblicato Domenica, 06 Ottobre 2024 18:49
03 > 16 Ottobre 2024 La pittura e i giorni, 1950 - 1970 |
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Presentazione di NIcoletta Tamanini
Coordinamento di Stefano Cecchetti
Raoul Schultz, anticipatore di alcune avanguardie storiche del secondo Novecento, ha fatto parte dei pittori della Scuola di Venezia. Pittore, illustratore, grafico, scenografo si dedicò anche alla poesia visiva ed alla lavorazione del vetro.
Dalle prime partecipazioni alle mostre collettive dell'Opera Bevilacqua La Masa negli anni cinquanta con opere figurative dedicate alla rappresentazione delle architetture veneziane, fino alle esperienze più mature delle Prospettive curve e delle Nuove strutture dei primi anni sessanta, giunse poi ad una fase più concettuale dedicata all'indagine sul tempo e sulla memoria con la rappresentazione della serie dei Calendari, delle Lettere anonime e delle Toponomastiche.
Sala Civica «G. Craffonara» Giardini di Porta Orientale Riva del Garda (TN) 03 > 16 ottobre 2024 Tutti i giorni 09.00 > 13.00 - 16.00 > 19.30 Ingresso libero Inaugurazione giovedì 3 ottobre 2024 ore 18.00 |
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- Pubblicato Mercoledì, 31 Luglio 2024 19:37
31 Luglio > 14 Agosto 2024 Dall'abisso, la vetta |
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Presentazione di Nicoletta Tamanini
L'Adige 28/07/2024
Un segno dopo l’altro nascono le catene montuose di Nebl
Da mercoledì al 14 agosto la “Craffonara” di Riva ospita, con l'organizzazione del «La Firma» e il patrocinio del Comune di Riva del Garda, la mostra “Marcello Nebl. Dall’Abisso, la vetta", personale con presentazione critica di Nicoletta Tamanini.
La mostra presenta 40 opere pittoriche su tela dell’artista trentino ed è allestita negli spazi rivani nell’intento di offrire un’esperienza di riflessione sulla dimensione di arte, paesaggio e silenzio. Confermando la coerenza poetica caratteristica del suo lavoro, un alfabeto pittorico articolato in una successione di segni piccolissimi e spazi di colore - quasi un codice binario - che ci ricorda la maestosità e il mistero di come le montagne si siano formate milioni di anni fa, quando strati di roccia si sono sollevati, si sono piegati, si sono accavallati e hanno formato una catena, inconfondibile marchio di fabbrica dell’artista, Marcello Nebl si confronta in questa serie di opere con l’accostamento ineffabile arte e montagna.
Da oltre due millenni, a partire dal dibattito sulla mìmesis di Platone e Aristotele passando per l’antimimesi di Oscar Wilde, l’uomo si interroga sul rapporto tra arte e natura, sui significati della rappresentazione e, in fondo, su cosa sia l’Arte: l’arte è rappresentazione di emozioni? Di stati d’animo? Di puri concetti umani? Di rapporti con l’oggetto raffigurato?
L’artista trentino spiega: «Domande che suscitano a volte un senso di disagio e smarrimento che svanisce man mano che mi concentro sull'opera stessa ed entro nel vivo del lavoro. Rappresento montagne non perché il mio intento sia quello di catturarne l'immagine e di portarla ad un livello superiore ma perché per me la montagna è l’elemento più alto e sublime che la natura possa esprimere. Spesso trovandomi di fronte alla potenza della roccia, alla sua successione di pieni e di vuoti, ritrovo i concetti di energia, di potenza, di vita, di paura. Di fronte alla verticalità e all’ascesa mi chiedo cosa sia l’arte e quale sia il suo ruolo nel mio contemporaneo». Marcello Nebl trascrive in alfabeti grafici le emozioni che la montagna provoca con un processo meditativo di accostamento di piccoli tratti e segni che permettono di entrare nel dettaglio e di cercare di dare un senso al tutto.
Tutti i giorni 9-12.30; 13.30-19.30. Da venerdì a domenica, apertura serale fino alle 21.30. Inaugurazione il 2 agosto, ore 18.30. Ingresso libero.
Marcello Nebl
Conservatore dei beni culturali ed esperto in comunicazione, specializzato in Storia dell'arte medievale presso l'Università degli Studi di Parma, mi occupo dell'organizzazione di eventi culturali ed al contempo mi dedico alla pittura.
Organizzo mostre d'arte per enti pubblici e per privati, coordinando tutte le fasi gestionali, dalla curatela scientifica fino all'allestimento, grazie ad un lavoro d'équipe svolto con altri liberi professionisti e consulenti del settore. Da diversi anni collaboro con artisti e curatori nell'organizzazione di mostre e ho pubblicato testi critici e storico-artistici sia su cataloghi d'arte (per Electa Mondadori, Allemandi e Temi Editrice), sia su quotidiani e riviste nazionali (da La Stampa a I Beni Culturali). Essendomi occupato di restauro architettonico per diversi anni, dal 2008 al 2011 sono stato membro del Gruppo di Coordinamento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali relativo al ‘Protocollo d’Intesa per la realizzazione di una ricerca e sperimentazione di metodologie per il restauro dell’architettura contemporanea’ e dal 2013 al 2014 sono stato 'Consulente tematiche e sviluppo azioni per il ripristino centri storici ed il restauro storico conservativo' del periodico per la promozione dell’attività dell’International Council on Monuments and Sites (ICOMOS) e dell’International Traditional Knowledge Institute (ITKI) UNESCO.
Dal 2020 sono componente del comitato scientifico e revisore della rivista di storia e arte regionale "Arte trentina”, membro del Comitato tecnico organizzativo di Palazzo Assessorile e direttore artistico della Batiboi Gallery di Cles (Tn).
Sala Civica «G. Craffonara» Giardini di Porta Orientale Riva del Garda (TN) 31 luglio > 14 agosto 2024 Tutti i giorni 09.00 > 12.30 - 13.30 > 19.30 (Venerdì, sabato e domenica fino alle ore 21.30) Ingresso libero Inaugurazione venerdì 2 agosto 2024 ore 18.30 |
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