Cinema Estate 2015      

Charlot soldato
(Shoulder Arms)
Regia di Charlie Chaplin
(1918)

Nel 1918, sul finire della Prima guerra mondiale, uscì Shoulder Arms; per Charlie Chaplin, regista e protagonista, rappresentò un enorme successo di critica e di pubblico. Tra i numerosi spettatori c’erano i soldati, che si riconoscevano nel buffo personaggio e riuscivano finalmente a sorridere della loro condizione grazie alle avventure dell’antieroe di celluloide. 

Chaplin aveva ricevuto critiche molto aspre per non aver preso parte alla guerra. Nel 1918 decise quindi di parteciparvi con le sue armi personali, l’ironia e la recitazione, e scrisse Shoulder Arms, secondo film per la First National e prima feroce satira antimilitaristica della sua carriera. 


Charlot al fronte di battaglia, noto tra commilitoni e superiori per la sua goffaggine, si trasforma da maldestro soldato in coraggioso eroe che tutto solo riesce a catturare il Kaiser. Ma è solo un sogno e la recluta si risveglia nella branda circondato dalla squallida realtà quotidiana del fronte. 

Cinema estate - Charlot soldato
Nonostante la dimensione onirica, fu proprio il crudo realismo della pellicola a conquistare le simpatie dei soldati. Dietro alle gag è la dura realtà della retroguardia che fa da sfondo, con le trincee allagate, la solitudine, l’inutile attesa della posta, l’assurda disciplina, la fame.
Charlot si muove in mezzo alle privazioni e alla pesantezza con la leggerezza di sempre e riesce a strappare un sorriso quando cerca di consolarsi leggendo la lettera di un commilitone, già che nessuno si ricorda di lui, o quando si allagano le trincee e lui si ingegna a respirare attraverso la tromba di un grammofono.
La denuncia di Chaplin è molto chiara: tra l’evidente ironia delle scene la vita militare è contraddistinta da solitudine e inutilità, è uno stupido sacrificio che costringere i soldati a sopravvivere in uno stato di alienazione. Solo il sogno gli permette di vivere. Charlot ha una sua vita, un suo ruolo, solo quando sogna.
Il suo assurdo quotidiano è rappresentato con immagini satiriche e paradossali proprio per simboleggiare l’inutilità della guerra: le pallottole servono solo come apribottiglie e ad accendere le sigarette, le maschere antigas diventano imprescindibili strumenti per tagliare una puzzolente forma di formaggio stagionato.

Il simbolo della feroce denuncia chapliniana appare in una delle primissime scene del corto: un sergente urla e sbraita al soldato Charlot di allineare i piedi (“Raddrizza quei piedi!”) e il suo inutile sforzo rappresenta la volontà insita nell’uomo di resistere a una disciplina che mira ad annullare l’individuo e a creare macchine in serie, marionette nelle mani dei superiori. L’uomo fantoccio, addomesticato dal potere e sottomesso agli ordini e alle gerarchie, non riuscirà più a interrompere i movimenti meccanici nemmeno nei momenti di riposo, li ripeterà in maniera isterica e incontrollata.

da: www.arivista.org
   

 

           Charlot Soldato   
titolo originale       Shoulder Arms    
regia   Charlie Chaplin    
interpreti   Charlie Chaplin, Sydney Chaplin, Edna Purviance, Henry Bergman, Jack Wilson, Tom Wilson, Loyal Underwood, Albert Austin    
genere   Comico    
durata   41'    
produzione   USA    
anno   1918