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Totò e Carolina
di Mario Monicelli (1954 - Italia) 


Lunedì CinemaÈ uno dei film più censurati della storia del cinema italiano: di «Totò e Carolina» si narrava avesse scosso finanche il ministro degli Interni, Mario Scelba. La commissione censoria ravvisò nel film di Mario Monicelli oltraggio al pudore, alla morale, alla religione, alle forze armate e impose decine di tagli; degli iniziali 2.595 metri la pellicola passò così a 2.386, e la durata da oltre 100 minuti a 70. D'altronde nell'Italia di metà anni Cinquanta non era ammissibile che un poliziotto decidesse di avanzare di grado solo per poter avere più soldi alla fine del mese; non era concepibile che i comunisti fossero dei bonaccioni e i preti troppo concilianti; che i primi cantassero «Bandiera rossa» e aiutassero un poliziotto a spingere la camionetta in avaria; e non era ammissibile nemmeno che un poliziotto giocasse al lotto. Al punto che anche dopo i tanti tagli (più di 30, con 23 battute modificate) fu imposta alla fine dei titoli di testa un'avvertenza che distingueva fra l'interpretazione «di un semplice attore» e la realtà delle forze armate. Toto' e Carolina«Totò e Carolina» (durata della versione restaurata: 108 minuti) apre lunedì 16 gennaio all'auditorium del Conservatorio di Riva del Garda «Italia mani di forbice», il primo ciclo tematico (dedicato ai grandi film censurati) di «Lunedìcinema», il nuovo cineforum organizzato da AltoGardaCultura (il servizio attività culturali intercomunale di Arco e Riva del Garda) assieme all’associazione ARCI Altogarda «Francesco Monti» e al centro culturale «La Firma». L'ingresso è libero, la proiezione inizia alle ore 21.
 

Il film, in bianco e nero, girato tra l'ottobre del '53 e il gennaio del '54, è interpretato da Totò, nella parte di Antonio Caccavallo; ci sono poi Anna Maria Ferrero (Carolina De Vico), Arnoldo Foà (il commissario) e Maurizio Arena (Mario, il ladro). Il soggetto è di Ennio Flaiano che assieme a Mario Monicelli e Vincenzo Sonego cura la sceneggiatura. Aiuto regista Gillo Pontecorvo. 



La trama: l'agente Caccavallo arresta per errore, durante una retata, una ragazza di paese, Carolina, che tra l'altro aveva ingerito una dose di sonnifero. In questura sviene e viene affidata a Caccavallo per ricondurla al suo paese d'origine. Ma i parenti avendo appreso che Carolina è incinta non la vogliono. L'agente la riporta a Roma e poiché è vedovo con un figlio e la ragazza gli fa tanta pena, la tiene con sé.

Toto' e CarolinaTra le scene tagliate (ripristinate nella versione restaurata), quella all'inizio del film in cui, in occasione della retata a Villa Borghese, un agente apre la portiera di un'auto ma poi si scusa con l'occupante dicendo «Scusi Eccellenza». Un'altra è quella in cui Caccavallo incarica un vecchio di sorvegliare Carolina mentre lui e gli altri spingono la camionetta: il vecchio chiede alla ragazza se è comunista e alla risposta affermativa di lei la lascia andare al grido «Abbasso i padroni» (nella versione censurata la frase è diventata «Viva l'amore». 

 



 Riva del Garda, 13 gennaio 2011
Uff.stampa