26 giugno > 14 luglio 2021


Il Centro Culturale "La Firma" è lieto di invitarvi all'inaugurazione della mostra 
di Saverio Rampin - Geometrie di luce

 

 

  Saverio Rampin - Geometrie di luce

 

 NUOVO EVENTO ESPOSITIVO DEL CENTRO CULTURALE “LA FIRMA”

Presenta Nicoletta Tamanini
Interviene Stefano Cecchetto curatore Archivio Saverio Rampin

La mostra rimarrà aperta dal 26 giugno al 14 luglio presso la Sala Civica “G. Craffonara”.

 

A Saverio Rampin, una tra le figure più complesse e interessanti del panorama artistico italiano e, in particolare, veneziano, del dopoguerra, è dedicata la prima esposizione 2021 del Centro culturale “La Firma” di Riva del Garda, realtà associativa che dal 1991 opera nel territorio dell'Alto Garda promuovendo l'espressione artistica in ogni sua forma anche grazie a collaborazioni e progetti di ampio respiro come, in questo caso, l'Archivio Saverio Rampin, fondato nel 1998, alcuni anni dopo la prematura scomparsa del pittore, e sito a Venezia-Lido.

Uomo schietto e schivo, fermo nei suoi principi, dotato di una personalità complessa e inquieta ma libera da convenienze e convenzioni, instancabile ricercatore di verità nell’unica dimensione per lui possibile, quella della pittura, Saverio Rampin, considerato tra gli esponenti di spicco dello spazialismo veneziano nonostante l'artista non ne abbia mai firmato il manifesto, rivela nelle opere in esposizione una spiccata sensibilità poetica espressa da cromatismi raf­finati e delicati, quasi impalpabili, tangibili prove della sua continua, quasi ossessiva ricerca sul colore che, come la luce, e grazie alla luce, delinea nuove realtà oltre lo spazio visibile, sublimandosi in... “essenza dello spirito” ... “Geometrie di luce”, il titolo scelto per l'esposizione rivana, ben delinea la tensione creativa dell'artista lagunare nel decennio tra il 1960 e il 1970.

Allontanatosi virtualmente, ma soprattutto psicologicamente dalla città natia, dai suoi colori, dalla sua luce, dalle sue suggestioni ammaliatrici, il pittore, grazie alle collaborazioni milanesi e ai frequenti contatti con l'ambiente artistico- culturale genovese, allenta, con coraggio, gradualmente, il riferimento all'oggetto naturale per indagare il proprio complesso mondo interiore, magistralmente espresso dalle emozioni suscitate da un sapiente uso del colore e, soprattutto, dell'elemento luminoso che diviene, memore la grande lezione di Virgilio Guidi, quasi protagonista dell'opera pittorica.
Nicoletta Tamanini

Saverio Rampin, (Venezia, 1930-1992), è un artista veneziano e in quanto tale ha sempre 'respirato' l’aria e la luce della città lagunare. Nel 1948 frequenta l'Accademia di Belle Arti di Venezia sotto la guida di Armando Pizzinato. 
Negli stessi anni inizia anche la sua attività espositiva partecipando alle mostre collettive dell'Opera Bevilacqua La Masa.
Già nei primi anni cinquanta la pittura di Rampin è caratterizzata da una forte e personale carica espressiva, ricca di accesi cromatismi, che lo allontana dalle prime esperienze di matrice cubo-futurista.
Partecipa alla XXV Biennale di Venezia dove espone l'opera: Scuola di Pittura e nel 1951 tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Sandri di Venezia. Sono gli anni della ricerca nei quali l'artista si orienta verso un espressionismo astratto che lo avvicina alle sperimentazioni degli spazialisti veneziani.
Le sue opere, anche se non figurative, nascono da un esame attento degli aspetti naturalistici, tanto che molti suoi lavori riportano il titolo: Momenti di Natura. In questa mostra si è scelto di dare risalto al periodo più intimista, quello legato alle mostre realizzate a Milano alla Galleria Pagani, che vede la sua maturazione nelle opere degli anni '60 e '70, dentro alle quali le geometrie si fondono con il colore e la luce, per la definizione di insolite trasparenze visive.
Stefano Cecchetto
Curatore dell'Archivio Saverio Rampin

 

Archivio  Saverio Rampin

La mostra di Riva del Garda sarà ospitata come consuetudine del Centro Culturale “La Firma” presso la Sala Civica “G. Craffonara”. L'esposizione sarà visitabile tutti i giorni fino al 14 luglio con orario 9.00 – 12.30 e 13.30 – 18.30. Vernice sabato 26 giugno alle ore 18.00. Ingresso Libero.

 

   
Sala Civica «G. Craffonara» Giardini di Porta Orientale
Riva del Garda (TN)


26 giugno > 14 luglio 2021
Tutti i giorni 09.00 > 12.30  -  13.30 > 18.30

Ingresso libero


Inaugurazione sabato 26 giugno ore 18.00

   Saverio Rampin
   
   
 

 

Alcune immagini delle opere esposte e dell'inaugurazione

  

 


Mostre 2019

 

01.06 > 24.07 28.09 > 20.11


Pietro Ghizzardi

Arrigo Colorio


Pietro Ghizzardi
L'ALTRO LIGABUE
Mostra omaggio ad Arrigo Colorio


ARTISTI PER ARRIGO
Mostra collettiva in omaggio
ad Arrigo Colorio


 

 

Importante esponente della pittura naïf, Pietro Ghizzardi (Viadana, 20 luglio 1906 – Boretto, 7 dicembre 1986) è stato un pittore che ha avuto un forte legame con la città di Riva del Garda grazie all'attività espositiva di Arrigo Colorio.

La mostra vuole essere un omaggio del Centro Culturale La Firma al gallerista rivano nel decimo anniversario della scomparsa. 



Inaugurazione 01.06, ore 18.00

Il Centro Culturale La Firma dedica il 2019 al suo fondatore,
il gallerista Arrigo Colorio.

Accanto alla mostra di Pietro Ghizzardi, allestita durante l’estate, si è pensato di ricordare Arrigo Colorio attraverso un’esposizione che vede protagonisti i tanti amici che
hanno frequentato la Galleria che un tempo si trovava in via
Maffei, nel cuore del centro storico.


Inaugurazione 28.09, ore 18.00
  

 

 

 

 Comune di Riva del Garda

  Centro culturale La Firma

 


     
Sala Civica «G. Craffonara»    MOSTRE 2019
Riva del Garda   Giardini di Porta Orientale
Organizza: Centro Culturale «La Firma»   Telefono 0464 573917


 
CALENDARIO MOSTRE 2019 in formato pdf

 

  


Giornata della memoria 2019


La biblioteca civica di Riva del Garda celebra la Giornata della Memoria con due iniziative: mercoledì 23 gennaio la proiezione del documentario «Watermarks» (ore 21, con proiezioni al mattino per le scuole) e mercoledì 30 gennaio la presentazione del libro «Presidenti» di Adam Smulevich (ore 17.30), presente l’autore.
 

 Giornata della memoria 2019


La Giornata della Memoria è la ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell'Olocausto. È stata designata dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite il primo novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria. La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005, durante la quale l'Assemblea celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell'Olocausto. La data del 27 gennaio è stata scelta perché in quel giorno nel 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nell’offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Le due iniziative sono organizzate dalla biblioteca civica di Riva del Garda in collaborazione con il centro culturale La Firma.

Il documentario «Watermarks» di Yaron Zilberman (Israele, Usa e Francia, 2004, durata 80 minuti) ricostruisce la storia del club sportivo ebraico Hakoah, e in particolare della sua sezione femminile di nuoto. L’Hakoah (in ebraico «forza») venne fondata a Vienna nel 1909 dal librettista Fritz Löhner e da altri intellettuali di spicco, in risposta al fatto che i club sportivi austrici non accettavano atleti ebrei.

Dopo l’Anschluss, nel 1938, i nazisti faranno chiudere la società, nonostante i tanti premi ottenuti e il lustro dato al Paese dagli atleti ebrei. Le sette donne protagoniste di questo docufilm, che sono ormai anziane e hanno ricostruito le proprie vite lontano dall’Europa, ricordano prima la loro giovinezza, fatta di avventure spensierate e record nazionali, poi la precipitosa quanto dolorosa fuga dall’Austria nazista, per ritrovarsi infine, 65 anni dopo, a nuotare tutte insieme in quella piscina che prima delle persecuzioni razziali le aveva viste felici e piene di sogni. Il film, che non manca di offrire anche note ironiche e divertenti, coinvolge lo spettatore in una narrazione originale e sempre efficace. 
  «Watermarks» di Yaron Zilberman
     
Il libro di Adam Smulevich «Presidenti. Le storie scomode dei fondatori delle squadre di calcio di Casale, Napoli e Roma» (La Giuntina, 2017) ricostruisce le storie dimenticate di Raffaele Jaffe, l’uomo che regalò a Casale un incredibile scudetto alla vigilia della Grande Guerra; di Giorgio Ascarelli, il fondatore del Napoli in una stagione contraddistinta da tante felici intuizioni; e di Renato Sacerdoti, il presidente che per primo fece assaporare ai tifosi della Roma il sogno tricolore.

Tre protagonisti del nostro calcio, oggi quasi del tutto dimenticati. Fu il fascismo, e più precisamente furono le leggi razziali, a renderli degli indesiderati. Ascarelli era già morto da tempo quando le leggi entrarono in vigore, ma questo non gli evitò una feroce ritorsione postuma. Jaffe e Sacerdoti, pur convertiti da tempo al cristianesimo, furono relegati ai margini della società. Il primo, in clandestinità, riuscì a scamparla. Jaffe invece, arrestato da militi in camicia nera, terminò la sua vita ad Auschwitz. Questo libro non solo ricostruisce le loro storie, ma getta uno sguardo d’insieme a una stagione di scelte e responsabilità, in ogni senso. Perché l’orrenda pagina del pregiudizio e della violenza fascista riguarda un po’ tutti.

Rileggerla attraverso lo sport, linguaggio universale per eccellenza, può aiutare a fare chiarezza, e al tempo stesso contribuire ad aprire nuove strade, a rafforzare la sfida di una memoria realmente consapevole.
    Adam Smulevich «Presidenti

 

  


Sala Civica «G. Craffonara» Riva del Garda - Mostre 2018

 

09.06 > 04.07 07.07 > 01.08


Gimme a Ride


Non solo 007. I ciak sul Garda


Tiberio Sorvillo
Luca Guadagnini

GIMME A RIDE
Mostra fotografica



a cura di Ludovic Maillet 
e Franco Delli Guanti

NON SOLO 007 - I CIAK SUL GARDA
Mostra cinematografica


 

 

La mostra è una stretta collaborazione dei fotografi Tiberio Sorvillo e Luca Guadagnini, parte di una ricerca in costante sviluppo.

E' un ritratto naturale che percorre il quotidiano di luoghi e persone che li abitano, ma allo stesso tempo frammenti surreali di luoghi insoliti. Le immagini stimolano gli artisti alla realizzazione di un'opera di estrazione e di ricomposizione di elementi caratteristici che formano un nuovo luogo allegorico visibile dallo spettatore.


Inaugurazione 09.06, ore 18.00

Un viaggio fra i numerosi film che dagli anni Venti ad
oggi sono 
stati girati sul lago di Garda. Da nord a sud
molti sono stati i set cinematografici che hanno coinvolto
il Benaco.

Ludovic Maillet e Franco Delli Guanti, proseguendo nel loro
progetto di valorizzazione della storia cinematografica
gardesana, propongono una rassegna di manifesti storici
accompagnati dalle immagini attuali delle località
coinvolte nelle riprese.


Inaugurazione 07.07, ore 18.00
  

 

 


 

06.10 > 31.10 03.11 > 28.11 
 Matthias Sieff - Antichi caratteri contemporanei
L'isola dell'oblio



Matthias Sieff
 

ANTICHI CARATTERI CONTEMPORANEI
Mostra personale


Davide Pivetti

L'ISOLA DELL'OBLIO
Mostra fotografica


Matthias Sieff, audace scultore trentino, rivisitando le sculture antiche come ad esempio i Moai, le statue egizie e le sculture arcaiche greche propone le sue soluzioni plastiche contemporanee.
La sua ricerca viene portata avanti da più di una decina di anni e le sue opere mirano ad esprimere lo stesso carattere delle statue antiche.

Mostra-omaggio di Davide Pivetti a Kastellorizo, l’isola
greca in cui Salvatores girò il film «Mediterraneo».
Un racconto di viaggio, la ricerca di un cinefilo, un
reportage giornalistico e la realizzazione del piccolo
ma vibrante sogno di un viandante isolano.


Inaugurazione 06.10, ore 18.00


Inaugurazione 03.11, ore 18.00

 

 

 

 Comune di Riva del Garda

  Centro culturale La Firma

 


     
Sala Civica «G. Craffonara»    MOSTRE 2018
Riva del Garda   Giardini di Porta Orientale
Organizza: Centro Culturale «La Firma»   Telefono 0464 573917


 
CALENDARIO MOSTRE 2018 in formato pdf

 

  

 


04 > 30 marzo 2018 
Fondazione Caritro - Palazzo Calepini - TRENTO

CHIAMATEMI DIVINA - Dorian Gray
Storia di un'attrice dimenticata

 

 

a cura di Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet


CHIAMATEMI DIVINA - Dorian Gray Storia di un'attrice dimenticata


OMAGGIO A DORIAN GRAY
LA MOSTRA “CHIAMATEMI DIVINA. DORIAN GRAY: STORIA DI UN'ATTRICE DIMENTICATA”

Dopo essere stata anche alla “Casa del Cinema” di Roma, la mostra “Chiamatemi Divina” dedicata all'attrice Dorian Gray sarà ospitata dal 3 al 30 marzo a Trento presso la sede della Fondazione Caritro in via Calepina 1.

  

L'esposizione, curata da Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet e realizzata anche con il contributo economico della Provincia autonoma di Trento, del Comune di Riva del Garda e del Comune di Torcegno e della Fondazione Caritro, vuole rendere omaggio alla figura di una grande Diva del cinema italiano degli anni Cinquanta e Sessanta che scelse di vivere in Trentino nel momento in cui, ancora giovanissima, decise di ritirarsi dalle scene. In esposizione anche le fotografie di Chiara Samugheo, la più grande fotografa italiana del dopoguerra, che ritrasse Dorian Gray per i più prestigiosi settimanali dell'epoca. L'inaugurazione si terrà sabato 3 marzo alle ore 17 alla presenza degli autori.

“CHIAMATEMI DIVINA. DORIAN GRAY: STORIA DI UN'ATTRICE DIMENTICATA”La mostra vuole portare alla luce un'altra pagina di storia del cinema italiano rendendo omaggio all'attrice Dorian Gray. Nata a Bolzano ma vissuta per quasi cinquant'anni a Torcegno in Valsugana, Maria Luisa Mangini, questo il vero nome, ha girato 32 film insieme ai più grandi attori dell'epoca. Il grande pubblico la ricorda soprattutto per il ruolo della “malafemmina” in “Totò, Peppino e la... malafemmina” (1956). Federico Fellini la chiamò a recitare nella parte di Jessy, l'amante di Amedeo Nazzari in “Le notti di Cabiria”. È però soprattutto con “Il grido” di Michelangelo Antonioni - dove interpreta la benzinaia Virginia - che si impone al grande pubblico come attrice impegnata e drammatica, allontanando da sé l'immagine di bambola sensuale.

Entrata nel cinema d'autore, continua ad essere molto richiesta nel cinema brillante: per il film “Mogli pericolose” di Luigi Comencini (1958) il suo talento è premiato con un Nastro d'Argento come migliore attrice non protagonista. In seguito recita ancora in numerose pellicole di genere farsesco e spionistico, fino a metà degli anni sessanta, quando, in attesa di un figlio, abbandona le scene ritirandosi a vita privata. Mette tragicamente fine alla sua esistenza il 15 febbraio del 2011 nella sua abitazione di Torcegno. In un’intervista degli anni Cinquanta disse che avrebbe voluto chiamarsi “Divina” (giocando sul cognome della madre da nubile): da qui il titolo di questa mostra che vuole sottolineare come - ai tempi del suo massimo successo - chiedendo alla gente chi fosse Dorian Gray nessuno avrebbe risposto che si trattava di una personaggio letterario ma tutti avrebbero fatto riferimento ad una delle più grandi Dive dell’epoca.

L'esposizione presenterà al pubblico una serie di manifesti e locandine originali dell'epoca dove l'attrice è ritratta insieme ai grandi attori del tempo. In mostra anche le riviste dove la Diva è ritratta in copertina. Autentico gioiello dell'esposizione saranno le fotografie, molte delle quali inedite, che ritraggono Dorian Gray per i più importanti settimanali dell'epoca, attraverso l'obiettivo di Chiara Samugheo, figura cardine nella storia della fotografia italiana, la prima e più importante fotografa del dopoguerra, che da tempo ha lasciato l’Italia per ritirarsi in Costa Azzurra. Colta, raffinata, bellissima, Chiara Samugheo declina la sua arte al reportage, alla pubblicità, al cinema, sempre in modo innovativo e peculiare. Capace di saper alternare in maniera straordinaria l’attività di reportage, condotta in chiave neorealista a quella pubblicitaria, e di andare controcorrente evitando di rincorrere i divi del cinema, finendo per essere da loro stessi insistentemente chiamata a fotografarli, Chiara Samugheo è diventata la fotografa più ricercata, colei che ha fissato con scatti immemorabili i volti di grandi star del cinema del calibro di Monica Vitti, Claudia Cardinale e Sophia Loren, nonché dei registi che hanno scritto la storia del cinema italiano ed internazionale.

 

“CHIAMATEMI DIVINA. DORIAN GRAY: STORIA DI UN'ATTRICE DIMENTICATA”

Fondazione CARITRO - Trento Palazzo Calepini | Via Caplepina 1

Martedì > Domenica 10.00 > 13.00 | 14.00 > 18.00
Lunedì chiuso

Ingresso libero


Inaugurazione: sabato 3 marzo ore 17.00




 

Alcune immagini della mostra

Chiamatemi Divina. Dorian Gray ritratto di una diva    La pagina Facebook dedicata a questo progetto: Chiamatemi Divina. Dorian Gray ritratto di una diva

 

 


Trento - Martedì 14 novembre 2017
Cinema Astra ore 21.00

Prima proiezione in Trentino
CHIAMATEMI DIVINA - Dorian Gray 
Storia di un'attrice dimenticata

un film di Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet

 

 

CHIAMATEMI DIVINA - Dorian Gray  Storia di un'attrice dimenticata

E' il primo omaggio ufficiale che le viene dedicato dal giorno della sua tragica scomparsa, avvenuta nell'inverno del 2011.

«Chiamatemi Divina» è il titolo del documentario che vuole riportare alla luce la figura di Dorian Gray, Diva del cinema italiano degli anni Cinquanta e Sessanta che scelse di vivere in Trentino nel momento in cui, ancora giovanissima, decise di ritirarsi dalle scene. 

In un’intervista degli anni Cinquanta disse che avrebbe voluto chiamarsi «Divina» (giocando sul cognome della madre da nubile): da qui il titolo che vuole sottolineare come - ai tempi del suo massimo successo - chiedendo alla gente chi fosse Dorian Gray nessuno avrebbe risposto che si trattava di una personaggio letterario ma tutti avrebbero fatto riferimento ad una delle più grandi Dive dell’epoca.
  

  

CHIAMATEMI DIVINA - Dorian Gray  Storia di un'attrice dimenticata                  Trento
Cinema Astra
Corso Michelangelo Buonarroti 16

Martedì 14 novembre 2017 - Ore 21.00
Ingresso 5,00.- euro
Prenotazioni: 0461 829002