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- Categoria: Cinema
- Pubblicato Lunedì, 14 Novembre 2022 21:37
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100 TOGNAZZI 100 La tragedia di un uomo ridicolo (Italia 1981) |
Primo Spaggiari (Ugo Tognazzi), industriale caseario, assiste al rapimento del figlio Giovanni (Ricky Tognazzi). Primo deve raggranellare due miliardi per il riscatto e la moglie Barbara (Anouk Aimée) gli consiglia di vendere l'azienda. Sul rapimento di Giovanni sembrano sapere molto Laura (Laura Morante), fidanzata del ragazzo, e Adelfo (Victor Cavallo), un prete operaio. Quando giunge la notizia della morte del figlio, Primo tenta di usare i soldi del riscatto per salvare il caseificio.
Attraverso l'uso di una fotografia (di Carlo Di Palma) dai colori spenti e funerei, il far vagare i suoi personaggi in ampi e desertificati spazi e la dilatazione dei tempi narrativi che dà al tutto una dimensione surreale e vagamente onirica, Bertolucci dà forma visiva a uno stato confusionale e di profonda incertezza che accomuna tutti i personaggi dinnanzi alla fase transitoria tra la fine degli anni bui del terrorismo e un inizio di decennio (gli anni ottanta) gravato da dubbi e paure. Il protagonista è poi emblema di una classe borghese profondamente inadeguata, amareggiata e malinconicamente legata al passato, sfiduciata dinnanzi al futuro (e alle giovani generazioni che «non ridono ma sghignazzano o sono cupi e soprattutto non parlano più e dai loro silenzi non si capisce se chiedano aiuto o stiano per spararti addosso»), egoista e grottescamente stordita nei momenti di difficoltà. Ottima la prova, tutta in sottrazione, di un dolente Ugo Tognazzi che restituisce sullo schermo un personaggio stanco e sfiduciato ed è stato premiato con la Palma d'Oro per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes. Il titolo del film richiama a quello del racconto di Fedor Dostoevskij, Sogno di un uomo ridicolo.
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