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- Pubblicato Domenica, 24 Ottobre 2010 20:27
24 ottobre - 14 novembre 2010
La mostra prosegue fino a domenica 14 novembre.
Riva del Garda, 18 ottobre 2010
Uff.st.
AMARANTA DE FRANCISCI
Lo spazio di Amaranta De Francisci, da anni presente nel panorama artistico italiano e internazionale, è quello del colore. Ma non si tratta di un arcobaleno rassicurante che annuncia la fine della pioggia. E' il colore della poesia, di un momento fermo nel tempo che acceca e che illumina, della delicatezza e del mistero delle favole. Sia nei suoi lavori figurativi, dove racconta di posti e città e scorci di un ricordo, che in quelli astratti dove ci si imbatte quasi in un suono, in un ritmo, è il colore a dominare a partire dal giallo. Il giallo dei girasoli di Van Gogh, verrebbe da dire, fosse anche perché è carico di una simile dolce passione. Anche se non di solo giallo Amaranta vive. In un ogni favola, in ogni poesia, in ogni ricordo c'è il lato d'ombra.
Isabella Di lavello ottobre 2010
PUCCIO PUCCI
L’artista ispeziona le sponde solitarie dell’Arno per recuperare ogni tipo di materiale trasportato dal fiume; miseri avanzi decomposti di oggetti destinati alla totale distruzione sono così trasformati in soggetto artistico e dotati dell’alone magico proprio di ogni opera d'arte. Pucci è architetto, scultore e pittore; le differenti competenze di questo artista si integrano in una interdisciplinarietà che gli serve per creare le sue opere. Si afferma nel 1996 con esposizioni in Italia, a Mantova e a Firenze e, già dal 1998, all’estero: un padiglione all’Expò di Lisbona, poi anche Parigi, Beirut, Hong Kong, Nürnberg, Barcellona, Madrid, Miami, Berlino, San Francisco e Nairobi. Continuando a divulgare la sua arte in varie città italiane, riscuote ovunque ampi successi di critica e di pubblico. Nel 2007 interviene al restyling degli uffici UMS (United Medical Software) di San Casciano (Fi), dove ogni singolo elemento ideato diviene parte dell’architettura preesistente e realizza, in un progetto globale, la rinascita del luogo. Figlio ideale di quel filone d’arte povera scaturito in Italia per opera di Burri, Pucci investe la sua inesauribile curiosità a ispezionare le sponde solitarie dell’Arno per recuperare ogni tipo di materiale trasportato dal fiume: pezzi arrugginiti e informi di lamiera, tavole di legno macerate ed erose, congegni meccanici, bulloni, utensili vari. Miseri avanzi decomposti di oggetti destinati alla totale distruzione sono così trasformati in soggetto artistico, sottratti all’annientamento e dotati dell’alone magico proprio di ogni opera d’arte. «Il suo campo di ricerca è il territorio dove sono presenti le forme della natura e i manufatti dell’uomo che però sono stati usati e abbandonati:non interessano più e si lasciano. Diventano “cose”. Cose interessanti per qualità insospettate, per colori, dove la vista e il tatto percepiscono i segni del degrado sulla loro superficie, segni che ne generano altri, cose che suscitano piccole o grandi emozioni, che la mente riorganizza e le mani riassemblano mediante pinze, martelli, chiodi, saldature, pennelli. Cose recuperate dalla quotidianità della loro funzione abituale ne assumono altre» (John F. Reed).
TITOU VERGIER
Vi sono dei volumi nel cuore di Titou, vi sono delle curve e delle rotondità, dei ripari uterini, dei ventri, delle mammelle, dei sederi impertinenti. Vi è qualcosa dell'infanzia, nei donnoni, nei nomi, qualcosa che ci parla, che ci rassicura come un bagno caldo, tutta una scia di generosità. Non cercate le sirene della moda, le sinuosità dell'ombra, la distanza della fierezza, l'arroganza di ciò che è sofisticato, le matrone di mostrano, trasparenti, grasse e libere, leggere con le braccia spalancate, emancipate. Come le sue creature, intuitivamente, con una solida tenacità e creatività, con temperamento, Titou ritaglia, strappa, incolla e modella il suo rapporto franco e diretto con la vita, mediante un appetito gioioso per le squinzie del quotidiano, le saltimbanche del circo, le dive dell'arena, le osserva, inventa, navigando sull'equilibrio dei materiali e traccia il suo cammino traboccante di donnoni, tra carta, fil di ferro e cartone. Così, nel tessuto di questa abbondanza spensierata, Titou ci offre un universo senza peso, poiché ciò che ci da da vedere è lo spazio dell'interiorità.
C.Dessis
Alcune immagini dell'inaugurazione:
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- Pubblicato Sabato, 07 Agosto 2010 10:27
Art Donna Project
7 agosto- 30 settembre 2010
BRUNA CARNIO
Dopo un percorso di studi indirizzato alla creatività di gruppo, vedi liceo artistico sez. architettura e diploma accademia di belle arti in scenografia, nonché esperienze in laboratori di scenotecnica e teatri dal 1990 si dedica ad una ricerca piu individuale e introspettiva che ha il suo sbocco nella pratica della pittura.
Partecipa così a mostre collettive e concorsi da cui trae rinforzo e fiducia perla sua ricerca (Bolzano, Venezia, Verona, Treviso, Reggio Emilia, Longarone, Salisburgo, Barcellona, Malta, Shanghai, Slovenia, ....)
Vengono anche mostre personali e riconoscimenti da Istituzioni e privati, nazionali ed esteri.
Dal 2005 vive, insieme ad altri 4 artisti, l'esperienza di gestire una galleria a Venezia (FORl\/lED'ARTE - VENEZIA) in cui esporre i propri lavori e confrontarsi con altri.
Sempre con le galleriste di Fabrika XX.9.12 partecipa a diversi progetti.
LIA FRANZIA
Nata a Savona, è vissuta anche a Boma, a Verona e a Siena; ha frequentato l'Accademia Ligustica di Belle Arti a Genova e tenuto la cattedra di discipline pittoriche prima al Liceo Artistico di Savona e poi di Verona.
Ha sempre operato anche nel campo del design, dell'arredamento, dell'illustrazione, collaborando con studi professionali, enti e case editrici. Ha istituito corsi di disegno, educazione alla visione, tecniche pittoriche, e ha ideato e pubblicato testi di espressione grafica consapevole per l'infanzia.
Terminato nel 2000 l'impegno di docenza, si dedica ora soprattutto alla pittura, alla grafica, all'interior design e allo scrivere, partecipando piu attivamente a mostre e rassegne.
www.artmajeur.com/liafranzia
MARIA GRAZIA NICOLODI
In California, all'inizio degli anni 90, si riavvcina alla pittura, alla ceramica ed inizia ad esplorare altri mezzi come il vetro e il bronzo. La necessita di raccorciare le distanze fisiche, di evitare problemi di dogana e di trasporto la ispirano anche a creare nuove immagini usando il computer.
Maria Grazia Nicolodi Bomeo vive nella baia di San Francisco, dove insegna arte, disegno e pittura.
MARIA LUISE SCHWIENBACHER
E' nata a Waltrop/Germania. Psicologa e pittrice.
lnizia nel 1973 gli studi di pittura a Verona, dove per cinque anni frequenta l'Accademia di Belle Arti “G.B.Cignaroli”. Si specializza con corsi presso l'Accademia internazionale Estiva di Brunico, al Museo delle Donne a Bonn/Germania, alla lntensiv Akademie/Galerie VITA di Berna (Svizzera) ed altri.
Nel 1979 pubblica “Come si dipinge con colori acrilici” in collaborazione con T. Battaglini per le “Collane tecniche ll Castello” Edizione di Milano.
Dal 1999 è membro del direttivo della Societa Belle Arti di Verona.
Numerose le sue partecipazioni a mostre collettive e le sue mostre personali in Italia e all'estero. l suoi dipinti sono presenti in collezioni private in Italia, Germania, Austria, Francia, Lussemburgo, Spagna, Grecia, Svezia, Inghilterra, USA, Panama e Venezuela
www.sbav.it
HANA SILBERSTEIN
Nasce nel 1951 a Tel Aviv in Israele da genitori polacchi sopravvissuti all'Olocausto.
A Tel Aviv frequenta contemporaneamente il liceo e il conservatorio diplomandosi in pianoforte.
Giunta nel 1970 in Italia frequenta a Bologna l'Accademia di Belle Arti studiando con Walter Lazzaro e diplomandosi nel 1975.
Dopo aver cominciato la sua carriera espositiva con una collettiva al Circolo Artistico di Bologna partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia (Bologna, Pisa, Mantova, Milano,Merano, Venezia, Verona, Volterra, Torino, Trieste, Ferrara, Parma, Ancona, Frascati, Brindisi, Lecce, Livorno, Latina) e all'estero (Barcellona - Spagna, Ginevra - Svizzera, Gent - Belgio, Amburgo, Hannover, Colonia - Germania, Strasburgo - Francia, Klagenfurt, Salisburgo - Austria).
Sue opere sono conservate presso istituzioni pubbliche e collezioni private in Italia e all'estero.
e-mail:
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Alcune immagini delle opere esposte:
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- Pubblicato Sabato, 06 Febbraio 2010 09:51
ARRIGO COLORIO - Una vita per l'arte
6 - 21 febbraio 2010
.... Arrigo era una persona vigorosa, di forte tempra, che amava la vita, le sue cose, i suoi quadri, i suoi libri, e continuava a fare progetti per il futuro. Aveva un profondo rapporto con la natura, nella quale si immergeva solitario, facendo interminabili passeggiate sul lungolago e in montagna, e lunghe nuotate nel golfo di Riva da primavera fino all'autunno inoltrato, godendo del contatto fisico e direi intimo con l'acqua del lago che tanto amava.
Arrigo aveva un animo sensibile, che celava anche a se stesso con un carattere burbero e spigoloso. I suoi modi bruschi e sbrigativi, talvolta irosi, spesso sconcertavano chi non lo conosceva, e questo certo non ha contribuito al pubblico riconoscimento dei suoi grandi meriti. Perché Arrigo è una figura di primo piano nel panorama culturale della nostra città.
Aveva iniziato ad occuparsi di arte con Dante Dassatti, nella Galleria Città di Riva in Piazza Garibaldi, poi le loro strade si divisero e Arrigo fondò la Galleria La Firma, che per anni è stata un punto di riferimento per gli amanti dell'arte contemporanea. Negli anni settanta e ottanta, quando a Riva il turismo fieristico e congressuale era ancora agli albori e gli inverni erano lunghi e desolatamente vuoti, Via Maffei era ravvivata dalla presenza di due storiche istituzioni culturali: la Libreria Tomasoni e la Galleria La Firma, dove Arrigo proponeva, ai pochi che le sapevano apprezzare, le opere di artisti spesso ancora poco noti ma di grande qualità.
Cessata l'attività di gallerista, nel 1991 decise, assieme pochi amici, Franco, Romeo, Gabriella, Ludovico, Livio, di costituire un'associazione culturale, riprendendo il nome La Firma, allargando l'attività e aprendo lo spazio della galleria, anche ad eventi artistici e culturali di grande spessore: dibattiti su temi di attualità, presentazioni di libri, mostre fotografiche, performance artistiche.
Ricordo ancora l'acuta sofferenza con la quale Arrigo, dopo anni di grande attività, visse la chiusura e lo sgombero della sede di Via Maffei, nel frattempo acquisita dal Comune di Riva, divenuta Galleria civica Craffonara, e destinata ad essere integralmente restaurata assieme all'intero palazzo Lutti.
Dovette traslocare altrove tutto il fondo di tele, disegni, sculture che vi conservava. Fu per Lui un duro colpo, al quale però seppe ancora una volta reagire, organizzando un'altra mostra, non a caso dedicata alle opere di Anna, nella sala messa a disposizione dal Comune nel compendio della Spiaggia degli Olivi.
Lo dico sotto voce e con pudore, Arrigo e stato per me anche un amico: in molti tratti del suo carattere mi riconoscevo, anche se cercavo di ammorbidire certe sue asprezze, e credo che lui in fondo apprezzasse questo mio tentativo, tanto da affidarmi il difficile incarico di mantenere i rapporti con il Comune e sbrigare le pratiche burocratiche.
Del resto Arrigo non amava le formalità, gli incontri ufficiali, gli inevitabili compromessi e le mezze misure e fra le sue doti non annoverava certo la diplomazia.
Caro Arrigo, ci hai lasciato in punta di piedi, senza dare disturbo, con grande dignità. Ora Te ne vai leggero, accompagnato dal soffio dell'Ora che tanto amavi sentire in faccia nelle limpide mattine di primavera: mi piace pensare che finalmente la Tua inquietudine si e placata, che hai trovato la Libertà e la Bellezza che tanto hai cercato.
Ciao Arrigo.
CLAUDIO MALFER
Rassegna stampa dell'evento:
- Il mondo dell'arte celebra Colorio (Il Trentino 3 febbraio 2010)
- Colorio, l'omaggio a un grande artista (L'Adige 4 febbraio 2010)
- Il Arrigo Colorio, l'arte di una vita. In mostra le opere più amate (Il Corriere del Trentino)
Momenti dell'inaugurazione:
Reading di poesie di Clara Lotti:
Momento musicale con Gianfranco Grisi: