LIBRI EX LIBRIS

6-22 maggio 2011 

Libri ex Libris

Un viaggio attraverso la letteratura italiana ed europea attraverso gli ex libris. Miniature artistiche per ornare e definire la proprietà del libro.
In mostra oltre 150 ex libris d’autore provenienti dall’ Associazioe italiana ex libris. In mostra anche lavori realizzati dai ragazzi delle scuole di Riva ed Arco durante i laboratori fatti con con Roberto e Ilaria Piazza.

UN VIAGGIO NELLA LETTERATURA CON GLI EX LIBRIS

Un viaggio nel mondo della letteratura italiana e europea attraverso gli ex libris. E' l'itinerario che si può compiere dal 6 al 22 maggio presso la Galleria Civica “G. Craffonara” di Riva del Garda su iniziativa del Centro Culturale “La Firma”. Una nuova rassegna promossa dall'associazione rivana in collaborazione con la Biblioteca Civica, l'Associazione Amici dell'Arte e il patrocinio del Comune di Riva del Garda. In mostra oltre 150 ex libris d'autore provenienti dall'Assocazione Italiana Ex Libris presieduta da Mauro Mainardi. Ma non solo. L'esposizione vedrà la presenza anche di ex libris con incisioni di Remo Wolf messi a disposizione dalla storica Maria Luisa Crosina e una serie di lavori realizzati dai ragazzi delle scuole elementari e medie di Riva del Garda e Arco durante i laboratori condotti da Roberto e Ilaria Piazza. Il percorso tecnico artistico - avviato lo scorso gennaio - prevedeva l’arte della stampa in funzione della creazione di un ex-libris: dalla preparazione del disegno alla realizzazione della matrice per la tipografia.

L'espressione latina "ex libris", scritta su un libro, solitamente sul risvolto di copertina, e seguita dal nome di una persona o di un'istituzione, è un segno di proprietà del volume e precisa che proviene dalla biblioteca della persona o dell'istituzione indicati. Nel Quattrocento, dopo la scoperta della stampa, questi segni di proprietà, oltre che essere scritti a mano, sono stati stampati su piccoli fogli e applicati ai libri, con il nome del titolare isolato, oppure inserito in una illustrazione eseguita da artisti incisori di grande valore come Dürer. Nei secoli successivi, sono state applicate su alcuni incunaboli e su libri a stampa accrescendo con la loro presenza il pregio del libro e con esso sono conservate in prestigiose biblioteche, come preziose opere di arte libraria. Separate dal libro sono diventate, come grafiche d'arte, oggetto di conservazione nei musei e nelle collezioni private. Se l’ex libris intorno al quindicesimo secolo era legato al libro e alle biblioteche, a partire dall’inizio del ventesimo secolo questa connotazione cambia. Alla fine dell'Ottocento nasce il collezionismo che si diffonderà in modo particolare nel Novecento coinvolgendo l'opera di artisti di alto spessore nel realizzare opere tese a raccontare, attraverso la committenza, l’uomo, le sue professioni, le sue passioni, le sue fantasie trasformando l’ex libris in un oggetto da collezione. L'inaugurazione della mostra è in programma venerdì 6 maggio alle ore 11.00. Interverranno Federica Fanizza, Mauro Mainardi e Roberto Piazza. La mostra quindi proseguirà fino al 22 maggio con orario dal martedì al venerdì dalle 15.00 alle 18.00, il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 18.00, dal 17 al 22 maggio apertura anche mattutina dalle 10.00 alle 12.00. L'ingresso è libero. 

 

Alcune immagini della presentazione

 

 
Rassegna stampa:

Ex libris alla galleria civica (Trentino 6 giugno 2011)
Toni Buso  - La finestra dei sogni
 
26 marzo - 10 aprile 2011

Toni Buso

Doppio appuntamento con l'arte alla galleria civica Craffonara.
Da sabato scorso e fino al 10 aprile espone le sue opere Toni Buso: una pittura fatta di sogni e ricordi, una rielaborazione del mondo dei fanciulli ottenuta ruotando immagini, simboli e forme geometriche su sfondo biancbhi o pallidamente colorati.


Un artista che inserisce nelle sue opere la poetica del "fanciullino". È Toni Buso che rielabora a modo suo il mondo di quando eravamo piccoli, facendo ruotare immagini, simboli e forme geometriche su sfondi bianchi o pallidamente colorati.


Le opere dell'artista trevigiano saranno esposte a Riva del Garda su iniziativa del Centro Culturale "La Firma" dal 26 marzo al 10 aprile presso la Galleria Civica "G. Craffonara".

L'esperienza di Toni Buso ha inizio alle origini della propria esistenza approdando alla forza espressiva del fanciullo ma con la consapevolezza dell'adulto. 

La pittura di Buso è fatta di sogni, di ricordi, di affetti, che affiorano dal profondo per rendersi visibili e tangibile attraverso l'arte: una pittura sognante nella quale nasce per prima la linea che traduce i ritmi della vita; essa diviene a volte parola-simbolo l'utilizzo di questi grafismi letterari assume, soprattutto nei lavori più recenti, l'aspetto di un arabesco che dà corpo allo sfondo e il senso di tale scrittura non è più narrativo ma radicato nell'interiorità. "Toni Buso - scrive Dino Formaggio - uscito dall'accademia di Venezia portandosi dentro le immagini e il fascino dell'opera astrattista, ha elaborato in proprio una particolare ed originale forma di pittura astratta, nata per immediatezza diretta dalla propria natura, senza mai risentire di scuole o di poetiche elaborate altrove.
Le sue opere su tela o su carte speciali, portano il segno di una straordinaria freschezza, quasi infantilmente mossa in una grande luce, dove una danza rarefatta di segni e di purissimi colori ritma felicemente la propria innocenza. Un'innocenza che conquista la sua apparente semplicità su cumuli di sapienti esperienze formali e sempre più preziose tecniche di esecuzione". 

Toni BusoNelle opere di Toni Buso si nota un'evoluzione lenta ma costante di forme e di giochi di colore che tendono a sconvolgere la superficie dipinta. Sono tratti veloci di pennellate rosse, gialle, qualche viola, un po' di nero e così via, in un astrattismo geometrico e informale, un equilibrio che a volte viene messo in discussione dalla poesia che vuole raccontare. Il suo è un linguaggio che vorrebbe essere "ingenuo" ma che in realtà è molto complesso e ripetitivo, un pretesto quello di ricorrere al mondo dei giochi d'infanzia (l'aquilone, la giostra, il girotondo, il trenino di legno), perchè la sua intenzione è nella ricerca cromatica, nei toni sempre diversi, nelle forme che solo lui riesce a modellare con il pennello.
Buso adopera una base che è quella che tutti noi abbiamo conosciuto: le squadre, la griglia, la carta di quaderno e ricompone su tela aggiungendovi quello che il pensiero lo rende "libero di infinite possibili manipolazioni" che a volte sembrano ripetersi quasi ossessivamente. Quello di Toni Buso è un viaggio alla ricerca dell'essenza più vera delle cose che perdono la connotazione naturalistica travalicando il dato oggettivo ed apparente per arrivare ad una dimensione narrativa dove i simboli e le immagini assumono la valenza di memoria, suggestione e forza identitaria. Buso riscopre il valore di una pittura vera, fatta di materiali sapientemente utilizzati e piegati al volere dell'artefice. Toni Buso è nato a Treviso nel 1954, ha iniziato ad esporre in manifestazioni collettive nel 1966. 

Ha frequentato a Venezia il Liceo Artistico e l'Accademia di Belle Arti con Alberto Viani. Ha frequenti contatti con lo storico dell'arte Luigina Bortolatto e con il filosofo dell’arte Dino Formaggio. Opera e collabora con l'Associazione Triveneta per le Arti Visive "Le Venezie". Le sue opere sono nell’archivio del Museo di Arte Moderna "Ca' Pesaro" (Venezia); esposte nel Museo d’Arte Moderna "Dino Formaggio" di Teolo (Padova), saranno esposte nel Museo d'Arte Moderna del Palazzo Sarcinelli di Conegliano (Treviso). Le sue mostre personali sono state realizzate in Italia e all'estero, fra le più importanti: Galleria Civica d'Arte Moderna Palazzo dei Diamanti di Ferrara; Opera Bevilacqua La Masa di Venezia; Galleria Municipale di Chamaliéres (Francia). Premiato tre volte alle manifestazioni dell'Opera Bevilacqua La Masa di Venezia, X Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma; "Tre generazioni a confronto" Museo Pushkin di Mosca, Galleria d'Arte Moderna di Alma Ata, Museo de l'Hermitage di Leningrado; "34 giovani grafici veneti" Museo dell'immagine e del suono di S. Paolo del Brasile; Triennale mondiale di grafica presso le Gallerie Municipali di Chamalierés (Francia), Strasbourg (Francia), Stavanger (Norvegia). 

da Exibart.com



Alcune immagini dell'inaugurazione:


 

Rassegna stampa:

Toni Buso, la poetica del fanciullino (l'Adige il 9 aprile 2011)

 
D'amore e altre follie - Omaggio ad Alda Merini

5-6 febbraio 2011

Alda Merini
Da anni presente sul territorio di Riva del Garda, il Centro culturale "La Firma", associazione senza scopo di lucro, contribuisce ad arricchire e vivacizzare l'ambiente artistico e intellettuale con mostre, eventi e dibattiti, divenendo così nel tempo un centro culturale di riferimento importante. Il 2011 si apre con una mostra all'interno della Sala Craffonara il 5 e 6 febbraio dedicata ad Alda Merini, intitolata "D'amore e altre follie". 

La grande poetessa era stata ospite a Riva del Garda nel 2001, invitata proprio dal centro culturale "La Firma". Un evento, quello del prossimo week end, legato al concetto di come l'arte, anche in momenti di difficoltà psichica e di disabilità, riesce ad esprimersi creando opere meravigliose.

Il centro culturale «La Firma» con il sostegno del Comune di Riva del Garda propone una mostra alla galleria Craffonara dedicata al proprio fondatore, Arrigo Colorio: una selezione di opere di Fritz Fröhlich visitabile gratuitamente il 5 e 6 febbraio dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. Evento introduttivo è un omaggio ad Alda Merini, la grande poetessa che fu ospite in città esattamente dieci anni or sono, invitata proprio da «La Firma». Intitolato «D’amore e altre follie», l'evento – sabato 5 febbraio alle ore 17, alla presenza dell'assessore alla cultura Maria Flavia Brunelli – è condotto da Clara Lotti, con la voce di Isabella Dilavello e il sax di Paolo Ballini ad accompagnare la recitazione degli aforismi di Alda Merini, e con la storica Maria Luisa Crosina che legge la poesia «Io non ho bisogno di denaro». Durante la mostra è proiettato un video realizzato per l'occasione da Ludovico Maillet. L'ingresso è libero.

Alda Merini Alda Merini

 
Alcune immagini dell'inaugurazione:





Omaggio del Centro Culturale "La Firma" ad Alda Merini e alla sua presenza a Riva del Garda.



Rassegna stampa:

Omaggio a Colorio e Alda Merini (l'Adige il 2 febbraio 2011)

Il centro La Firma rende omaggio ad Alda Merini (Trentino 1 febbraio 2012)
 
Progetti d'artista
 
24 ottobre - 14 novembre 2010

Progetti d'artista - De Francisci Pucci Vergier
Progetti d'artista - De Francisci Pucci Vergier


La mostra «Progetti d'artista», allestita alla galleria civica Craffonara e inaugurata domenica 24 ottobre, propone una selezione di opere di Amaranta De Francisci, Puccio Pucci e Titou Vergier. Organizzata dal centro culturale «la Firma» con il patrocinio del Comune di Riva del Garda, l'esposizione è visitabile tutti i giorni dalle 15.30 alle 19, con ingresso libero.

La mostra prosegue fino a domenica 14 novembre.

Riva del Garda, 18 ottobre 2010
Uff.st.


AMARANTA DE FRANCISCI
Lo spazio di Amaranta De Francisci, da anni presente nel panorama artistico italiano e internazionale, è quello del colore. Ma non si tratta di un arcobaleno rassicurante che annuncia la fine della pioggia. E' il colore della poesia, di un momento fermo nel tempo che acceca e che illumina, della delicatezza e del mistero delle favole. Sia nei suoi lavori figurativi, dove racconta di posti e città e scorci di un ricordo, che in quelli astratti dove ci si imbatte quasi in un suono, in un ritmo, è il colore a dominare a partire dal giallo. Il giallo dei girasoli di Van Gogh, verrebbe da dire, fosse anche perché è carico di una simile dolce passione. Anche se non di solo giallo Amaranta vive. In un ogni favola, in ogni poesia, in ogni ricordo c'è il lato d'ombra.
Isabella Di lavello ottobre 2010

PUCCIO PUCCI
Puccio PucciL’artista ispeziona le sponde solitarie dell’Arno per recuperare ogni tipo di materiale trasportato dal fiume; miseri avanzi decomposti di oggetti destinati alla totale distruzione sono così trasformati in soggetto artistico e dotati dell’alone magico proprio di ogni opera d'arte. Pucci è architetto, scultore e pittore; le differenti competenze di questo artista si integrano in una interdisciplinarietà che gli serve per creare le sue opere. Si afferma nel 1996 con esposizioni in Italia, a Mantova e a Firenze e, già dal 1998, all’estero: un padiglione all’Expò di Lisbona, poi anche Parigi, Beirut, Hong Kong, Nürnberg, Barcellona, Madrid, Miami, Berlino, San Francisco e Nairobi. Continuando a divulgare la sua arte in varie città italiane, riscuote ovunque ampi successi di critica e di pubblico. Nel 2007 interviene al restyling degli uffici UMS (United Medical Software) di San Casciano (Fi), dove ogni singolo elemento ideato diviene parte dell’architettura preesistente e realizza, in un progetto globale, la rinascita del luogo. Figlio ideale di quel filone d’arte povera scaturito in Italia per opera di Burri, Pucci investe la sua inesauribile curiosità a ispezionare le sponde solitarie dell’Arno per recuperare ogni tipo di materiale trasportato dal fiume: pezzi arrugginiti e informi di lamiera, tavole di legno macerate ed erose, congegni meccanici, bulloni, utensili vari. Miseri avanzi decomposti di oggetti destinati alla totale distruzione sono così trasformati in soggetto artistico, sottratti all’annientamento e dotati dell’alone magico proprio di ogni opera d’arte. «Il suo campo di ricerca è il territorio dove sono presenti le forme della natura e i manufatti dell’uomo che però sono stati usati e abbandonati:non interessano più e si lasciano. Diventano “cose”. Cose interessanti per qualità insospettate, per colori, dove la vista e il tatto percepiscono i segni del degrado sulla loro superficie, segni che ne generano altri, cose che suscitano piccole o grandi emozioni, che la mente riorganizza e le mani riassemblano mediante pinze, martelli, chiodi, saldature, pennelli. Cose recuperate dalla quotidianità della loro funzione abituale ne assumono altre» (John F. Reed).

TITOU VERGIER
Titou VergierVi sono dei volumi nel cuore di Titou, vi sono delle curve e delle rotondità, dei ripari uterini, dei ventri, delle mammelle, dei sederi impertinenti. Vi è qualcosa dell'infanzia, nei donnoni, nei nomi, qualcosa che ci parla, che ci rassicura come un bagno caldo, tutta una scia di generosità. Non cercate le sirene della moda, le sinuosità dell'ombra, la distanza della fierezza, l'arroganza di ciò che è sofisticato, le matrone di mostrano, trasparenti, grasse e libere, leggere con le braccia spalancate, emancipate. Come le sue creature, intuitivamente, con una solida tenacità e creatività, con temperamento, Titou ritaglia, strappa, incolla e modella il suo rapporto franco e diretto con la vita, mediante un appetito gioioso per le squinzie del quotidiano,  le saltimbanche del circo, le dive dell'arena, le osserva, inventa, navigando sull'equilibrio dei materiali e traccia il suo cammino traboccante di donnoni, tra carta, fil di ferro e cartone. Così, nel tessuto di questa abbondanza spensierata, Titou ci offre un universo senza peso, poiché ciò che ci da da vedere è lo spazio dell'interiorità. 
C.Dessis




Alcune immagini dell'inaugurazione: