Lunedìcinema: Klimt

È il 1918, Gustav Klimt è disteso su un letto d’ospedale, all’ultimo stadio della sifilide, quando inizia un lungo cammino narrativo a ritroso fatto di flashback che ripercorrono i successi, gli incontri nei caffè di Vienna, gli accesi dibattiti sull’arte, la Secessione viennese e la premiazione a Parigi. Ma anche l’erotismo delle sue tele, gli istanti di creazione e il rapporto con le donne. La conclusione è con il momento della fine che il pittore affronta assistito da un’infermiera e dall’amico Egon Schiele. «Klimt», film del regista cileno Raoul Ruiz (durata 129 minuti, produzione Austria, Francia, Germania, Gran Bretagna 2006), interpretato da John Malkovich (Gustav Klimt), Veronica Ferres (Emilie Flöge), Saffron Burrows (Lea de Castro), Stephen Dillane (Sekretär), Paul Hilton (Octave Herzog), Sandra Ceccarelli (Serena Lederer) e Nikolai Kinski (Egon Schiele), è proiettato lunedì 16 aprile all’auditorium del Conservatorio di Riva del Garda con inizio alle ore 21 e ingresso libero.

Lo schermo dipintoLa proposta fa parte del ciclo «Lo schermo dipinto» che spaziando dal Barocco al Novecento affronta il tema dell'arte pittorica, scandito dalla biografia di pittori rappresentativi di momenti fondamentali della storia dell’arte dell’Occidente, nell’àmbito di «Lunedìcinema», il cineforum organizzato da AltoGardaCultura (il servizio attività culturali intercomunale di Arco e Riva del Garda) assieme all’associazione ARCI Altogarda «Francesco Monti» e al centro culturale «La Firma».

Gustav Klimt: The tree of life (1909)
La vicenda artistica di Gustav Klimt si sovrappone quasi per intero con la storia della Secessione viennese, termine che indica un insieme di movimenti artistici nati a fine Ottocento tra Germania e Austria con l'obiettivo di creare uno stile che si distaccasse da quello accademico, e con l'esito di introdurre in Austria e in Germania l’Art Nouveau.

Klimt di Raoul RuizGustav Klimt nasce in un sobborgo di Vienna, città nella quale frequenta la Scuola di arti e mestieri. Giovanissimo, insieme al fratello e ad un amico dà vita alla prima società artistica, lavorando alla decorazione di edifici pubblici e guadagnando una certa notorietà (decora tra il resto l’aula magna dell’Università). Nel 1897 è tra i fondatori e il primo presidente della Secessione; partecipa sempre attivamente alle attività del gruppo, dal quale si distacca in polemica nel 1906 per fondare una nuova formazione: la Kunstschau.

Klimt nei suoi primi lavori mostra una precisione di disegno e di esecuzione assolutamente straordinarie, ponendosi però in un filone di eclettismo storicistico tipico di una certa cultura in cui gli elementi della tradizione, in particolare rinascimentale, vengono ampiamente rivisitati e riutilizzati. La sua personalità comincia a caratterizzarsi in modo originale intorno al 1890, quando la sua pittura partecipa sempre più attivamente al clima simbolista europeo. Ma la svolta che porta Klimt al suo stile inconfondibile avviene dieci anni dopo con il quadro «Giuditta (I)» del 1901; da questo momento il suo stile si fa decisamente bidimensionale, con l’accentuazione del linearismo e delle campiture vivacemente decorate. Due viaggi compiuti a Ravenna nel 1903 danno a Klimtulteriori stimoli. Da quel momento l’oro, già presente in alcune opere precedenti, acquista una valenza espressiva maggiore, fornendo la trama coloristica principale dei suoi quadri.

Il periodo aureo di Klimt si conclude nel 1909 con il quadro «Giuditta (II)», cui segue un periodo di crisi esistenziale e artistica dal quale Klimt esce dopo qualche anno con un rinnovato stile: scomparsi gli ori e le eleganti linee liberty, nei suoi quadri diviene protagonista il colore acceso e vivace, fase certo influenzata dalla pittura espressionista. La sua attività si arresta nel 1918, quando a cinquantasei anni Klimt muore a sèguito di un ictus cerebrale.

Riva del Garda, 12 aprile 2012
Uff.stampa