- Dettagli
- Categoria: Cinema
- Pubblicato Mercoledì, 21 Ottobre 2020 14:00
|
LA LEGGEREZZA DI ERNST LUBITSCH Vogliamo vivere! (USA 1942) |
È sin dal titolo originale (To Be or Not to Be) che la guerra è dichiarata, che le armi sono schierate, che il cinema si mette in gioco (non) come teatro. Dopo la commedia rovesciata in tragico destino di L’uomo che ho ucciso del 1937, lucido e disperato appello contro una guerra percepita imminente, Lubitsch torna nel ’42, in piena guerra, a incrociare il suo tocco (lieve e preciso, feroce e irridente, eppure raffinato e inimitabile) con la tragedia contemporanea, operando un rovesciamento delle forme straordinario.
Di fronte alla pura follia della guerra, alla sua assoluta mancanza di logica, alla ferocia dello sterminio, all’Olocausto che si palesa di fronte a tutti, l’ebreo tedesco Lubitsch risponde con le armi del cinema, di un cinema che crede in se stesso, a cui credere con tutte le sue forze. Non si tratta di costruire un film di propaganda, di realizzare storie e personaggi stereotipati e convenzionali. Si tratta di pensare che l’unica logica contro la guerra è la logica della finzione. I personaggi del film (da Jack Benny nella sua unica apparizione cinematografica a Carole Lombard nella sua ultima) sono attori che recitano molteplici parti, che utilizzano Shakespeare per contrastare la follia di un bombardamento o di un genocidio (il monologo di Shylock ne Il mercante di Venezia che diventa un atto d’accusa contro l’olocausto); che si insinuano travestiti sino dentro i palazzi del potere nazista, travestendosi, diventando essi stessi maschere mimetiche del nemico, moltiplicando spazi e luoghi teatrali, luoghi della messa in scena e della finzione, come un virus inarrestabile.
Come e più del Chaplin de Il grande dittatore, Lubitsch fa della finzione e del rovesciamento uno strumento di scardinamento delle logiche belliche (che sono pura follia, ripetiamolo). Le avventure di un gruppo di scalcinati attori teatrali dell’est, che finiscono per sconfiggere le armate tedesche infiltrandosi al loro interno e travestendosi, recitando corpi e personaggi finzionali, diventa per il regista il meccanismo stesso della finzione cinematografica, dell’immagine che scardina la realtà proprio affermando con forza la sua finzione, il suo essere una moltiplicazione delle possibilità del cinema, della sua fantasia, della sua potenza.
da: sentieriselvaggi.it
|
||
|
|
||||
Scheda |
||||
|
||||
|
|
|||
- Dettagli
- Categoria: Cinema
- Pubblicato Mercoledì, 21 Ottobre 2020 13:00
|
L'OTTIMISMO DI FRANK CAPRA Accadde una notte (USA ) |
Ellie Andrews (Claudette Colbert), una giovane ereditiera, è innamorata di un aitante aviatore (Jameson Thomas) che suo padre (Walter Connolly) non può sopportare. Decisa a fare di testa sua, Ellie scappa dallo yacht paterno per raggiungere il suo amato a New York. Sulla strada incontra un giornalista (Clark Gable) da poco rimasto senza lavoro: quest'ultimo la riconosce e si offre di accompagnarla a destinazione se, in cambio, potrà avere uno scoop esclusivo sulla vicenda.
Insieme al coevo Ventesimo secolo (1934) di Howard Hawks, è il film che diede il via alla cosiddetta screwball comedy, sottogenere fondamentale del cinema hollywoodiano degli anni Trenta di cui Accadde una notte possiede tutte le caratteristiche principali: al centro c'è una coppia di personaggi eccentrici (ritratti spesso coi toni della commedia slapstick tipica del cinema muto) inizialmente “distanti” che finiranno poi per innamorarsi. La trama ruota così attorno a una vera e propria “guerra tra i sessi” (i continui battibecchi tra Colbert e Gable, “costretti” a fingersi sposati per viaggiare insieme) che, allo stesso tempo, è anche uno scontro tra due classi sociali differenti: lei è ricca, viziata e decisa a sposare un superficiale playboy; lui un reporter pragmatico che tenta in tutti i modi di riguadagnarsi il lavoro che gli hanno tolto. Straordinaria, e coraggiosa per l'epoca, la caratterizzazione del personaggio di Ellie Andrews, ragazza indipendente che, durante il suo viaggio per raggiungere New York, conoscerà per la prima volta gli effetti di quella Depressione che non l'aveva mai toccata in precedenza. Se il regista Frank Capra punta su un registro leggero e sentimentale, non mancano diverse punte drammatiche e toccanti (una donna sviene a causa della fame). A colpire ancora oggi, però, è soprattutto il brio dato alla vicenda: le trovate creative si susseguono una dopo l'altra, e le sequenze memorabili non si contano. Dalla celebre scena dell'autostop alla notevole metafora delle “mura di Gerico”, le soluzioni che hanno fatto scuola sono innumerevoli. Oltre ad aver influenzato praticamente tutte le commedie americane degli anni successivi, il soggetto del film è stato ripreso anche da Autostop (1956) di Dick Powell, che ne è un remake dichiarato. Fu la prima pellicola della storia del cinema a vincere i 5 premi Oscar principali: miglior film, miglior regista, miglior attore protagonista, miglior attrice protagonista e miglior sceneggiatura non originale (Robert Riskin).
da: ongtake.it
|
||
|
|
||||
Scheda |
||||
|
||||
|
|
|||
- Dettagli
- Categoria: Cinema
- Pubblicato Mercoledì, 21 Ottobre 2020 12:00
|
L'OTTIMISMO DI FRANK CAPRA E' arrivata la felicità (USA 1936) |
Uno schietto e semplice ragazzo americano si reca nella capitale per prendere possesso di un'ingente eredità. Una giornalista, fingendosi povera e bisognosa d'aiuto, lo avvicina per descrivere sul giornale, che così va a ruba, il suo comportamento da sempliciotto. Finirà per innamorarsi di lui e lo aiuterà a difendersi dagli avvoltoi che tentano di dimostrare la sua pazzia (si è messo a regalare soldi ai poveri) per strappargli il patrimonio. È probabilmente il più significativo lavoro di Capra e uno degli indiscussi capolavori del cinema americano. Mr. Deed rappresenta l'americano buono e semplice ma capace di farsi rispettare, colui che da solo combatte contro un sistema palesemente ingiusto, lontano da tutti i valori umani. Memorabile l'interpretazione di Gary Cooper.
da: https://www.mymovies.it
Dal racconto Opera Hat di Clarence Budington Kelland. Un giovanotto di provincia eredita venti milioni di dollari, si trasferisce in città, decide di distribuirli ai poveri. I parenti cercano di farlo passare per matto. Una delle più classiche commedie di Capra, quella che gli fece vincere il 2° Oscar per la regia e l'unica in cui la lieta fine sembra completamente logica. Grazie a un'impeccabile sceneggiatura di Robert Riskin, questa favola da boy-scout non diventa una predica e non perde mai il suo swing. Una delle più divertenti scene di tribunale di tutto il cinema americano con un Cooper perfetto. Fece diventare di uso comune il termine "picchiatello"
da: il Morandini
|
||||
Scheda |
||||
|
||||
|
|
|||
- Dettagli
- Categoria: Cinema
- Pubblicato Mercoledì, 21 Ottobre 2020 11:00
|
L'OTTIMISMO DI FRANK CAPRA Arsenico e vecchi merletti (USA 1944) |
Due anziane sorelle sembrano le persone più dolci e tranquille del mondo, ma in realtà sono due pazze che assassinano la gente in nome di un malissimo inteso senso umanitario. Un nipote savio scopre la faccenda e dopo molti guai riesce a farle rinchiudere in manicomio. Il savio scopre, per fortuna sua, di non avere legami di sangue con le assassine e scopre anche l'amore. Un film perfetto; una combinazione di umorismo, di interpretazione e di sceneggiatura che ne fanno un vero capolavoro della cinematografia.
da: https://www.mymovies.it
Due vecchie pazzerelle fanno opere caritatevoli con vino di sambuco all'arsenico. Un fratello demente le aiuta a seppellire i cadaveri. Un classico della commedia nera. Come un testo teatrale (di Joseph Kesselring, 1941) riesce a diventare un film di irresistibile dinamismo e di buffoneria scatenata. Le vecchiette e Grant sono super, ma il coro dei caratteristi (Massey, Lorre, Alexander) non è da meno. L'uscita del film fu ritardata di quasi 2 anni per non danneggiare lo spettacolo teatrale, che nel frattempo aveva resistito in cartellone contro ogni previsione.
da: il Morandini
|
||||
Scheda |
||||
|
||||
|
|
|||
Altri articoli...
- La vita è meravigliosa
- Le vacanze di Monsieur Hulot
- Mio zio
- Playtime - Tempo di divertimento
- Cinema Estate 2020
- Lunedì cinema - Cineforum 2019 2020
- Il mago di Oz
- L'angelo azzurro
- Marocco
- Shanghai Express
- L'imperatrice Caterina
- Uomini veri
- Apollo 13
- Moon
- Space cowboys
- I Vitelloni
- Toby Dammit
- Fellini Satyricon
- Roma
- Easy Rider