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- Categoria: Cinema
- Pubblicato Mercoledì, 21 Ottobre 2020 07:00
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IL MONDO DI JACQUES TATI Playtime - Tempo di divertimento (FRANCIA 1967) |
In una Parigi distante anni luce dalla Ville Lumière della tradizione Monsieur Hulot cerca di incontrare una persona e nel frattempo si ritrova in luoghi in cui la modernità ha imposto la propria concezione di stile di vita e di lavoro. In parallelo un gruppo di turiste visita la città.
Con Playtime Jacques Tati realizza la produzione più costosa della sua filmografia ma anche della cinematografia francese dell'epoca. Il suo sforzo sul piano economico non verrà gratificato dall'accoglienza del pubblico mentre otterrà pressoché universali favori critici. Il motivo risiede nelle aspettative che gli spettatori si erano create sulla base dei film precedenti del regista/attore. Il pubblico voleva una 'storia' e qui Tati invece gliela nega; il pubblico voleva un protagonista e in questa occasione Monsieur Hulot è 'uno' dei personaggi (si vedano la sua ritardata entrata in scena e, alla fine, la sua uscita quasi di soppiatto). Lo studioso Noël Burch lo definì"un film che va visto non solo più volte ma da più distanze diverse". Il senso di questa valutazione risiede nel fatto che Tati lo gira nell'inusuale (tranne che per Kubrick in 2001 Odissea nello spazio) formato del 70 mm, prediligendo l'utilizzo della profondità di campo e cercando di ridurre al minimo i movimenti di macchina. Tutto ciò comporta una molteplicità di azioni all'interno della stessa inquadratura e richiede allo spettatore di non essere passivo (come accade con il montaggio accentuato) ma di 'andarsi a cercare' i punti di forza dell'azione. La quale si situa in un mondo in cui i segnali di allarme presenti in Mio zio non hanno più ragion d'essere in quanto una modernità asettica ha invaso e pervaso il vivere sociale nella grande città.
Se nella casa dei signori Arpel ci si poteva trovare a mangiare in uno spazio che assomigliava a un ambulatorio ora (vedasi l'inizio del film) si deve cercare di capire dove ci si trova: in un ospedale o in un aeroporto? I due luoghi sono diventati intercambiabili in una Parigi in cui i nuovi palazzoni vetro e cemento nascondono i monumenti del passato. Se nella casa di Hulot nel film precedente il movimento di una finestra poteva, con il suo riflesso, far cantare un uccellino in gabbia ora i vetri possono continuare a riflettere, ma solo di sfuggita, la Parigi del tempo che fu. A proposito di animali: se i cani aprivano e chiudevano significativamente Mio zio in questa Parigi gli animali sembrano essere quasi totalmente scomparsi. Con una sola eccezione che lo spettatore potrà scoprire.
Tati lavora, facendo ancora una volta e più che nel passato leva sugli elementi del sonoro, su un livello di concreta astrazione. L'ossimoro è solo apparente perché di fatto ciò che appare come poco realistico si rivela come rivelatore di uno sguardo quasi entomologico la cui lente si piega verso una società che ha ormai perso il senso delle relazioni interpersonali anche se, in modo talvolta inconscio e spesso comunque confuso, ne è alla ricerca.
da: https://www.mymovies.it
Monsieur Hulot alle prese con un gruppo di turisti americani in visita a Parigi. Una serie di incidenti trasforma la serata dell'inaugurazione di un locale nella demolizione di un cantiere. È, anche per l'alto costo, il film più ambizioso di J. Tati (1908-82), quello in cui spinge alle estreme conseguenze la sua comicità di osservazione e la capacità di chiudere in una sola inquadratura una grande molteplicità di informazioni. È il film - girato in 70 mm - in cui Tati ha più sopravvalutato l'intelligenza del pubblico e la capacità di attenzione dello spettatore. Una sconfitta che gli fa onore, ma che gli tribolò gli ultimi 15 anni. Inadatto al piccolo schermo. Restaurato nella sua versione integrale (152') nel 2002 e ridistribuito in Francia. Rivisto con il senno di poi, acquista un valore profetico come satira della globalizzazione a tutti i livelli: Tati ha messo in immagini la crisi spirituale del suo secolo.
da: il Morandini
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- Categoria: Esposizioni
- Pubblicato Venerdì, 02 Ottobre 2020 19:10
06 ottobre > 24 ottobre 2020
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Le fotografie di Kim Dupond Holdt, fotografo e orafo danese inaugurano martedì 6 ottobre prossimo la stagione espositiva del centro culturale La Firma di Riva del Garda, stagione quest’anno ridotta notevolmente a causa dell’emergenza coronavirus.
Kim Dupond Holdt ha scelto Riva Del Garda per la sua mostra personale. L’esposizione permetterà una visione complessiva della sua opera fotografica. Un’attività, quella di Kim Dupond Holdt, svolta con la passione dell’artista. Nei suoi tratti la realtà è ridotta a imponenti linee geometriche e vibranti contrasti di luci.
Kim Dupond Holdt è nato e ha trascorso la sua prima adolescenza in una piccola città danese nella provincia dello Jutland. Anche a scuola e, successivamente, la sua aspirazione principale era quella di diventare stilista, in particolare di lavorare nell'industria della moda creando e disegnando abiti.
Non essendoci scuole specializzate in questa materia nella provincia, la scuola ha proposto a Kim Dupond Holdt un'esperienza di collaborazione - inizialmente un apprendistato in un laboratorio orafo della zona. In seguito ha sviluppato una passione per il lavoro e ha deciso di seguire definitivamente questa carriera.
Durante la sua formazione di orafo, durata dal 1981 al 1985, si è divertito a dipingere nel tempo libero utilizzando varie tecniche, soggetti e temi figurativi, tra cui il naturalismo e le avanguardie del Novecento. Questo amore per la pittura ha portato a varie mostre, una in un palazzo della regione di Abenra, un'altra presso la Dansk Bank Kolding e un'altra ancora nella galleria "Moderne Kunst Kolding".
Dal 1985, con il diploma di orefice, Kim Dupond Holdt è stato assunto da Hans Hansen come raffinatore, posizione che ha occupato fino alla fine del 1989, quando ha accettato un posto come orafo in una gioielleria nella piccola comunità di Limone sul Garda (BS).
Nel 1997, dopo 6 anni di esperienza lavorativa, decide di aprire la propria gioielleria. Voleva esprimere le proprie idee creando opere uniche che ancora oggi realizza con grande passione nel suo laboratorio di Limone sul Garda.
Dal 2014, presa piena conoscenza del mezzo fotografico, l’artista inizia ufficialmente la pratica di fotografo, che porta avanti a tutt’oggi con sperimentazione e ricerca estetica. Nel 2019 si svolge la mostra personale Architetture dinamiche presso lo spazio Made4art di Milano. Nello stesso anno viene presentato dallo spazio milanese a Mia Photo Fair 2019, la fiera internazionale d’arte dedicata alla fotografia e all’immagine in movimento (22-25 marzo. The Mail, Milano) con un progetto a cura di Gigliola Foschi.
La mostra di Riva del Garda sarà ospitata come consuetudine del centro culturale La Firma alla Sala Civica G. Craffonara.
L’esposizione sarà visitabile tutti i giorni fino al 24 ottobre con orario: 9-12.30 e 13.30-18.30. Vernice martedì 6 ottobre alle ore 18. Ingresso libero.
Sala Civica «G. Craffonara» Giardini di Porta Orientale Riva del Garda (TN) 06 > 24 ottobre 2020 Tutti i giorni 09.00 > 12.30 - 13.30 > 18.30 Ingresso libero Inaugurazione martedì 6 ottobre ore 18.00 |
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- Categoria: Cinema
- Pubblicato Martedì, 14 Luglio 2020 17:21
Cinema Estate
Dal 3 al 17 agosto 2020
Tre serate con film muti accompagnati da musica eseguita dal vivo da Marco Dalpane (con l'ensemble Musica nel buio) e da Massimo Giuntoli.
Il grande cinema sotto le stelle in Rocca.
“Quando si va al cinema si alza la testa, quando si guarda la tv la si abbassa e noi di alzare la testa ne abbiamo una voglia matta” (Jean-Luc Godard). Ispirandoci a questa frase del celebre regista vi invitiamo ad “alzare la testa” per vedere un film – atto di resistenza – in questo difficile periodo che stiamo vivendo.
Grazie allo sforzo congiunto con il Comune di Riva del Garda per mettere in sicurezza le proiezioni, riusciamo anche quest’anno a proporvi una piccola rassegna di film muti con l’accompagnamento musicale dal vivo in un luogo simbolo della nostra città.
Per tre lunedì di seguito (3, 10 e 17 agosto) lo schermo della Rocca si illuminerà grazie a tre capolavori del cinema muto con musicisti di altissimo livello che ne accompagneranno la visione.
Ovviamente più che mai quest’anno abbiamo deciso di scegliere commedie e film comici in un momento storico in cui abbiamo bisogno soprattutto di ottimismo.
Inizieremo dunque con il maestro della commedia sofisticata – Ernst Lubitsch – di cui presteremo “Lo scoiattolo”, satira della vita militare all'indomani della Prima guerra mondiale interpretato dalla grandissima Pola Negri. Per questo film il Maestro Marco Dalpane ha scritto una partitura originale all'inizio degli anni 2000 in occasione del restauro della pellicola, che verrà qui riproposta con i musicisti del suo ensemble “Musica nel buio”.
Come consuetudine faremo poi un omaggio al grande comico del muto Buster Keaton. Quest’anno ricorre il centenario della realizzazione dei suoi primi cortometraggi. Il Maestro Dalpane ci proporrà proprio una selezione di quei cortometraggi che hanno lanciato la carriera di uno dei più grandi comici di tutti i tempi.
Per finire, lo straordinario Massimo Giuntoli improvviserà le sue note sulle immagini di “Preferisco l’ascensore” con Harold Lloyd, altro grande comico del cinema muto americano, oggi purtroppo un po’ dimenticato. Nonostante questo, la scena in cui il suo personaggio si aggrappa alle lancette di un orologio, al di sopra di una strada trafficata, è generalmente ritenuta l'immagine più celebre del cinema comico muto.
Vi ricordo che per motivi di sicurezza quest’anno dovrete prenotarvi telefonicamente per le proiezioni all'Ufficio Cultura (tel. 0464 573916) oppure online.
Sperando di vedervi numerosi con la testa alta e il sorriso sul volto…
03 agosto 2020 LO SCOIATTOLO (81' - Commedia, Germania 1921) Regia di Ernst Lubitsch Commento musicale dal vivo ensemble Musica nel buio Musiche originali di Marco Dalpane Marco Zanardi, clarinetto - Alessandro Bonetti, violino - Francesca Aste, synth - Claudio Trotta, batteria - Marco Dalpane, pianoforte e composizione |
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10 agosto 2020 100 ANNI DI BUSTER KEATON: I primi cortometraggi - 1920 - Tiro a segno (The High Sign - 21') - Una settimana (One Week - 21') - I vicini (Neighbors - 18') Commento musicale dal vivo ensemble Musica nel buio Musiche originali di Marco Dalpane Marco Zanardi, sax tenore, clarinetto - Alberto Capelli, chitarra - Claudio Trotta, batteria - Marco Dalpane, pianoforte e composizione |
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17 agosto 2020 PREFERISCO L'ASCENSORE (Safety Last) (73' - Comico, Thriller, USA 1923) Regia di Fred C. Newmeyer e Sam Taylor Commento musicale dal vivo Composto ed eseguito da Massimo Giuntoli |
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Cortile interno della Rocca Piazza Cesare Battisti 2 - Riva del Garda (TN) In caso di maltempo le proiezioni si svolgono all'Auditorium del Conservatorio Ore 21.30 - Ingresso libero. E' richiesta la prenotazione. Telefonicamente: 0464 573916 (orario ufficio) Online a questo link Per l'occasione, entrata libera al Museo Alto Garda dalle 20 alle 21.30, con visita guidata a partire dalle ore 20.00 |
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- Pubblicato Lunedì, 03 Febbraio 2020 00:00
Carissimi amici,
Dedicheremo a lei quattro film, tutti diretti da Joseph von Sternberg, il suo scopritore e Pigmalione che la diresse in sette lungometraggi nella prima metà degli anni Trenta e ne consacrò il mito. Sternberg diresse nel 1930 l'Angelo azzurro che fissò per sempre nell'immaginario universale le caratteristiche del suo personaggio e la consacrò femme fatale per eccellenza.
Ludovico Maillet
lunedìcinemacineforum
PROGRAMMA 2019 | 2020 ARCO | RIVA DEL GARDA
MARLENE DIETRICH E IL SUO PIGMALIONE |
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RIVA DEL GARDA | lunedì 14 ottobre | L'angelo azzurro (1930) di Josef von Sternberg |
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lunedì 21 ottobre |
Marocco (1930) di Josef von Sternberg | |||
lunedì 28 ottobre | Shanghai Express (1932) di Josef von Sternberg | |||
lunedì 4 novembre | L'imperatrice Caterina (1934) di Josef von Sternberg |
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LA LUNA VISTA DALLA TERRA | ||||
ARCO | lunedì 11 novembre | Uomini veri (1983) di Philip Kaufman | ||
lunedì 18 novembre | Apollo 13 (1995) di Ron Howard | |||
lunedì 25 novembre |
Moon (2009) di Duncan Jones | |||
lunedì 2 dicembre | Space Cowboys (2000) di Clint Eastwood | |||
100 ANNI CON FELLINI | ||||
RIVA DEL GARDA | lunedì 13 gennaio | I vitelloni (1953) di Federico Fellini | ||
lunedì 20 gennaio | Toby Dammit (1968) di Federico Fellini | |||
lunedì 20 gennaio | Block notes di un regista (1969) di Federico Fellini | |||
lunedì 27 gennaio |
Fellini Satyricon (1969) di Federico Fellini | |||
lunedì 3 febbraio | Roma (1972) di Federico Fellini | |
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ROAD MOVIE: IL GENERE AMERICANO PER ECCELLENZA | ||||
ARCO | lunedì 10 febbraio | Easy Rider (1969) di Dennis Hopper | ||
lunedì 17 febbraio |
Punto zero (1971) di Richard C. Sarafian | |
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lunedì 24 febbraio | Paper Moon (1973) di Peter Bogdanovic | SOSPESO | |
lunedì 2 marzo | Thelma e Louise (1991) di Ridley Scott | |
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50 ANNI SENZA JUDY GARLAND | ||||
RIVA DEL GARDA | lunedì 9 marzo | Il mago di Oz (1939) di Victor Fleming | SOSPESO | |
lunedì 16 marzo | Incontriamoci a Saint Louis (1944) di Vincente Minnelli | SOSPESO | |
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lunedì 23 marzo | Ti amavo senza saperlo (1948) di Charles Walters | SOSPESO | ||
lunedì 30 marzo | E' nata una stella (1954) di George Cukor | SOSPESO | ||
Comune di Riva del Garda |
Comune di Arco |
Inizio proiezioni ore 21.00 Riva del Garda - Auditorium del Conservatorio Arco - Palazzo dei Panni Il programma potrà subire variazioni |
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Ingresso con tessera FIC euro 12.00 valida per l'intera stagione euro 5.00 per gli studenti fino a 25 anni Il tesseramento è possibile anche la sera delle proiezioni prima dell'ingresso in sala |
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Per informazioni: | ||
Comune di Riva del Garda Unità Operativa Attività Culturali, Sport e Turismo Telefono 0464 573918 www.comune.rivadelgarda.tn.it |
Comune di Arco Servizio Attività Culturali Telefono 0464 583619 www.comune.arco.tn.it |