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- Categoria: Esposizioni
- Pubblicato Sabato, 03 Maggio 2014 15:18
MOSTRE 2014 | |
Sala Civica «G. Craffonara» | Giardini di Porta Orientale | Riva del Garda |
Telefono 0464 573917 | Organizza: Centro Culturale «La Firma» |
01.06 > 18.06 |
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12.07 > 30.07 |
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Vincenzo Pellitta
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Anna Caser
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Dimostra e sottolinea l'ingresso della tecnologia nel mondo della creatività. Cofondatore di due Gruppi artistici, dal 2000 collabora con la storica Galleria Arte Struktura di Anna Canali, prima a Milano poi a Desenzano del Garda dove conosce i grandi maestri dell'arte geometrica, tra gli altri: Bruno Munari, Getulio Alviani, Marcello Morandini, Eugenio Carmi, Edoardo Landi, Ludwig Wilding. Vive e lavora a Vigevano. Inaugurazione 01.06, ore 11.00 |
Lavori e installazioni recenti (Progetto ACCA) di Anna Caser e Adriano Cecco. I due artisti che provengono da percorsi e formazioni diverse, si sono messi insieme attorno ad un progetto comune. Si tratta di una scelta teorica che ha la sua ragion d'essere all'interno delle reciproche poetiche e della prassi dell'operare artistico, ma si tratta anche della volontà di mettere insieme delle affinità elettive che diventano originalità e ricerca di novità nell'arte. |
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23.08 > 10.09 | 13.09 > 01.10 | ||
Quando il Garda era un mare
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Bruno Gorlato
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Dal 1958 al 1966 il lago di Garda si trasformò in un gigantesco set cinematografico dove venivano ambientati film di pirati. Attraverso fotografie, poster, cimeli storici e testimonianze dei protagonisti diretti di quell'avventura viene riportata alla luce una pagina di storia del cinema italiano ai più sconosciuta. |
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15.11 > 03.12 |
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Gino Bogoni
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«L'attività artistica ha per me un valore ineguagliabile. Fare scultura per me significa respirare». Parole di Gino Bogoni (Verona 1921 - 1990). La conoscenza diretta delle opere di Martini, Minguzzi, Manzù e soprattutto di Marcello Mascherini, lo impose a livello nazionale e internazionale: Quadriennale romana del 1965, Biennale di Venezia del 1966 e 1° Premio - Coppa della Critica Francese - UNESCO - Rassegna Internazionale d'Arte a Parigi 1977. |
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- Categoria: Esposizioni
- Pubblicato Giovedì, 28 Novembre 2013 19:38
Giuseppe Bravi
Segni e rilievi
1 > 17 dicembre 2013
«Segni e rilievi» è l'ultimo evento espositivo del 2013 nella galleria civica «Craffonara» per il centro culturale «La Firma» che dal primo al 17 dicembre propone una selezione di opere pittoriche di Giuseppe Bravi. L’inaugurazione è domenica primo dicembre alle 11. La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 13.30 e dalle 15 alle 18.30 con ingresso libero.
Dopo gli studi nel campo economico-commerciale, dal 1964 la pittura diventa parte essenziale del suo quotidiano; sceglie un'attività slegata dall'arte per potersi mantenere ed essere libero da qualsiasi pressione o vincolo. Nel 1967 Bravi si stacca dal figurativo: la molla è Kandinskij, ma è il mondo di Klee che lo incuriosisce. S'interessa all'incisione ed è attivo in altri campi quali la ceramica raku e la scultura lignea. Conduce, da allora, ricerche su tecniche e materiali vari che va via via trasferendo nelle sue opere. È da questo periodo che inizia un rapporto particolare con vari tipi di carta che utilizza come supporto.
Nel 1978 inizia una collaborazione con una galleria svizzera e da allora realizzerà numerose mostre personali a Aigle, poi a Ginevra, Neuchatel, Losanna oltre a varie presenze alla Fiera Internazionale d'Arte di Basilea. Contemporaneamente altre esposizioni collettive e individuali vengono allestite in Italia, Austria, Giappone, Libano e Kuweit. Nel 1987 viene chiamato a far parte del gruppo «Esprit de Finesse» con il quale espone le sue opere sino al 1999.
Ufficio Stampa
Comune di Riva del Garda
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- Categoria: Cinema
- Pubblicato Martedì, 19 Novembre 2013 23:15
La perdizione
Il titolo originale: «Mahler» presentava molto meglio il contenuto del film: la vicenda interiore del grande compositore e direttore d'orchestra cecoslovacco, come l'ha sentita e rivissuta, in un linguaggio filmico sorprendente, Ken Russell. Le suggestioni soggettive dell'uomo e soprattutto dell'artista Mahler, suscitate in Russell dalle composizioni del musicista, sono il vero contenuto, ora lirico ora drammatico, del film. La vicenda del film si svolge durante l'ultimo viaggio in treno del grande musicista, che, ammalato di setticemia, vuole morire a Vienna.
Le crisi, il sonno sono le banali occasioni esterne, che danno modo al regista di far rivivere i momenti salienti della tormentata vita e arte di Mahler. In un paesaggio suggestivo, Mahler si rivede nella sua casa, in riva al lago, appassionato del silenzio per cogliere tutte le voci della natura e tradurle in musica; si rivede ragazzo e prende coscienza che non può essere un vero compositore se non si sente parte viva della natura, parte viva di Dio. Siamo al tempo dell'incompiuta decima sinfonia. L'incubo della morte è rappresentato da Russell nella drammatica scena dei funerali, del cimitero, della cremazione, del tradimento della moglie (Alma).
Russell presenta immagini ora parodistiche ora grottesche, i miti teutonici delle opere di Wagner con la loro cruda sopraffazione. La religiosità pagana esplode nelle rappresentazioni parossistiche del razzismo, del pangermanesimo, dell'antisemitismo, senza escludere una certa acidità anticristiana. Nella sua inconfondibile mescolanza di invenzioni figurative - ora strampalate ora immaginose, sempre in bilico sul Kitsch - e di luoghi tipici (le une e gli altri sostenuti dalla splendida fotografia di Dick Bush) c'è in questo film un'insolita tenerezza che in diversi momenti ha una grazia dolcemente appassionata.
REGIA | Ken Russell | |
INTERPRETI | Robert Powell, Georgina Hale, Lee Montague, Richard Morant | |
TITOLO ORIGINALE | Mahler | |
GENERE | Biografico | |
DURATA | 115', colore | |
PRODUZIONE | Gran Bretagna | |
ANNO | 1974 |
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- Categoria: Cinema
- Pubblicato Martedì, 19 Novembre 2013 23:10
Tutte le mattine del mondo
E' raccontata in flash-back dallo stesso Marais, dinanzi a un piccolo gruppo di musicisti, suoi allievi, e ripercorre le tappe della sua formazione da musicista di viola da gamba, il ritorno all'umile casa natale, l'aspirazione di diventare un musicista celebre, le prime lezioni e quindi l'incontro con quello che ritiene il suo vero maestro, il Sainte Colombe. Il maestro riconosce le doti di virtuoso del Marais, ma rifiuta di dargli lezione, perché non sarà mai un vero musicista. È solo l'intervento della più grande delle sue figlie a convincere Sainte Colombe ad accordargli il privilegio delle sue lezioni. Si ammala e si uccide.
Frutto della collaborazione tra lo scrittore Pascal Ouignard che ha adattato un suo romanzo (1991), il regista e il musicista Jordi Savall, è un film di incanto severo e raffinato, di esterna immobilità aristocratica e di sconvolgenti burrasche interiori che cerca di dire l'indicibile attraverso la musica.
Biografico e storico allo stesso tempo, il film è costruito sulla pregnanza di musiche e silenzi, è un inno alla musica come atto comunicativo estremo e assoluto, atto condensato che tende a raccogliere nel grembo del suo dirsi l'invisibile e l'indicibile che riempiono la realtà e le persone. Raduna il passato, salmeggia la nostalgia del perduto e canta lo sperato.
Vincitore del premio Delluc, di 7 Césars e dell'Efebo d'oro nel 1992.
REGIA | Alain Corneau | |
INTERPRETI | Gérard Depardieu, Jean-Pierre Marielle, Anne Brochet, Guillaume Depardieu | |
TITOLO ORIGINALE | Tous les matins du monde | |
GENERE | Drammatico | |
DURATA | 114', colore | |
PRODUZIONE | Francia | |
ANNO | 1991 |
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