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- Pubblicato Lunedì, 22 Febbraio 2016 09:38
CHIAMATEMI DIVINA |
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LA CASA DEL CINEMA DI ROMA RENDE OMAGGIO A
DORIAN GRAY
LA MOSTRA “CHIAMATEMI DIVINA. DORIAN GRAY: STORIA DI UN'ATTRICE DIMENTICATA”
SARA' OSPITATA NELLA PRESTIGIOSA STRUTTURA DI VILLA BORGHESE
Dal 2 marzo al 18 aprile il Centro Culturale “La Firma” di Riva del Garda sarà protagonista a Roma con l'esposizione dedicata alla Diva del cinema degli anni Cinquanta e Sessanta che visse in Trentino dopo il ritiro dalle scene. In esposizione anche le fotografie di Chiara Samugheo, la più grande fotografa italiana del dopoguerra, che ritrasse Dorian Gray per i più prestigiosi settimanali dell'epoca.
Prestigioso riconoscimento per il Centro Culturale “La Firma” di Riva del Garda”. La mostra “Chiamatemi Divina” dedicata all'attrice Dorian Gray sarà ospitata dal 2 marzo al 18 aprile presso la Casa del Cinema di Roma. L'esposizione, curata da Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet, vuole rendere omaggio alla figura di una grande Diva del cinema italiano degli anni Cinquanta e Sessanta che scelse di vivere in Trentino nel momento in cui, ancora giovanissima, decise di ritirarsi dalle scene.
I due autori trentini vogliono con questa mostra portare alla luce un'altra pagina di storia del cinema italiano rendendo omaggio all'attrice Dorian Gray. Nata a Bolzano ma vissuta per quasi cinquant'anni a Torcegno in Valsugana, Maria Luisa Mangini, questo il vero nome, ha girato 32 film insieme ai più grandi attori dell'epoca.
Il grande pubblico la ricorda soprattutto per il ruolo della “malafemmina” in “Totò, Peppino e la... malafemmina” (1956). Federico Fellini la chiamò a recitare nella parte di Jessy, l'amante di Amedeo Nazzari in “Le notti di Cabiria”. È però soprattutto con “Il grido” di Michelangelo Antonioni - dove interpreta la benzinaia Virginia - che si impone al grande pubblico come attrice impegnata e drammatica, allontanando da sé l'immagine di bambola sensuale.
Entrata nel cinema d'autore, continua ad essere molto richiesta nel cinema brillante: per il film “Mogli pericolose” di Luigi Comencini (1958) il suo talento è premiato con un Nastro d'Argento come migliore attrice non protagonista. In seguito recita ancora in numerose pellicole di genere farsesco e spionistico, fino a metà degli anni sessanta, quando, in attesa di un figlio, abbandona le scene ritirandosi a vita privata.
Mette tragicamente fine alla sua esistenza il 15 febbraio del 2011 nella sua abitazione di Torcegno. In un’intervista degli anni Cinquanta disse che avrebbe voluto chiamarsi “Divina” (giocando sul cognome della madre da nubile): da qui il titolo di questa mostra che vuole sottolineare come - ai tempi del suo massimo successo - chiedendo alla gente chi fosse Dorian Gray nessuno avrebbe risposto che si trattava di una personaggio letterario ma tutti avrebbero fatto riferimento ad una delle più grandi Dive dell’epoca.
L'esposizione di Roma presenterà al pubblico una serie di manifesti e locandine originali dell'epoca dove l'attrice è ritratta insieme ai grandi attori del tempo. In mostra anche le riviste dove la Diva è ritratta in copertina. Autentico gioiello dell'esposizione saranno le fotografie, molte delle quali inedite, che ritraggono Dorian Gray per i più importanti settimanali dell'epoca, attraverso l'obiettivo di Chiara Samugheo, figura cardine nella storia della fotografia italiana, la prima e più importante fotografa del dopoguerra, che da tempo ha lasciato l’Italia per ritirarsi in Costa Azzurra. Colta, raffinata, bellissima, Chiara Samugheo declina la sua arte al reportage, alla pubblicità, al cinema, sempre in modo innovativo e peculiare.
Capace di saper alternare in maniera straordinaria l’attività di reportage, condotta in chiave neorealista a quella pubblicitaria, e di andare controcorrente evitando di rincorrere i divi del cinema, finendo per essere da loro stessi insistentemente chiamata a fotografarli, Chiara Samugheo è diventata la fotografa più ricercata, colei che ha fissato con scatti immemorabili i volti di grandi star del cinema del calibro di Monica Vitti, Claudia Cardinale e Sophia Loren, nonché dei registi che hanno scritto la storia del cinema italiano ed internazionale.
CHIAMATEMI DIVINA. Dorian Gray: storia di un'attrice dimenticata
Autori: FRANCO DELLI GUANTI e LUDOVICO MAILLET
Organizzazione: CENTRO CULTURALE “LA FIRMA” RIVA DEL GARDA
ROMA – Casa del Cinema – Villa Borghese - Largo Marcello Mastroianni 1
Da mercoledì 2 marzo a lunedì 18 aprile 2016
Dal lunedì al venerdì: 15.00 - 19.00, sabato e domenica: 11.00 - 19.00
Ingresso libero
Informazioni:
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Alcune immagini della mostra
La pagina Facebook dedicata a questo progetto: Chiamatemi Divina: Dorian Gray ritratto di una diva | ||
Casa del Cinema: Chiamatemi Divina: Dorian Gray: storia di un'attrice dimenticata |
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- Pubblicato Sabato, 21 Marzo 2015 15:18
MOSTRE 2015 | Giardini di Porta Orientale |
Sala Civica «G. Craffonara» | Riva del Garda |
Telefono 0464 573917 | Organizza: Centro Culturale «La Firma» |
30.05 > 17.06 |
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20.06 > 08.07 |
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Guido Moretti
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Michelangelo diceva che è possibile fare scultura in due soli modi: «per via di togliere» o «per via di aggiungere». All'inizio del terso millennio, grazie alle moderne tecnologie, si può fare scultura «per separazione». Affascinato dal mirabile divenire delle forme delle conchiglie, dalla loro geometricità e dalla matematica che sottende tanta stupefacente bellezza, Moretti si cimenta nella costruzione «per quanti di materia» di nuove sculture. Inaugurazione 30.05, ore 18.00 |
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11 > 29.07 | 22.08 > 09.09 | ||
Mario Iral
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«Dorian Gray»
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Nato a Belluno nel 1952, Mario Iral lavora a Padova come docente di Discipline plastiche. |
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14.11 > 02.12 |
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Hana Silberstein
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Preleva il CALENDARIO MOSTRE 2015 in formato pdf
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- Pubblicato Domenica, 31 Agosto 2014 23:31
La Magnifica avventura della «Bertolazzi Film» a cura di Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet |
LUNEDI' 1 SETTEMBRE 2014 ore 16.30 Spazio della Regione del Veneto Hotel Excelsior - Lido di Venezia |
nell'ambito della 71. Mostra internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia |
Presentato il progetto che fa rivivere l'avventura della “Bertolazzi Film” di Peschiera sul Garda
Il lavoro realizzato consiste in un docufilm della durata di 60 minuti che ripercorra le tappe della «Bertolazzi Film» attraverso le testimonianze delle persone che vi hanno preso parte a vario titolo.
Innanzitutto la viva voce di Walter Bertolazzi che in un’intervista rilasciata qualche anno prima della sua scomparsa rievoca l’avventuroso trasferimento della nave sul lago di Garda e le principali tappe della sua attività cinematografica.
Le testimonianze dei famigliari, la figlia Carmen e il cognato di Walter Bertolazzi, completano i ricordi legati al fondatore degli studi. Un ruolo fondamentale viene svolto dagli interventi di attori, registi e maestranze che all’epoca hanno partecipato alle produzioni della «Bertolazzi Film».
Umberto Lenzi è l'unico regista in vita di quelli che lavorarono alla Bertolazzi Film. Diresse «Le avventure di Mary Read» con Lisa Gastoni e Jerome Courtland. Pur facendo un cinema di livello popolare a Peschiera del Garda si sono avvicendati negli anni di attività attori del calibro di Amedeo Nazzari, Silvana Pampanini, Anna Maria Pierangeli, Lisa Gastoni, Lex Barker, Chelo Alonso, Kirk Morris, Alan Steel, ecc. Completano il quadro una serie di ricordi degli abitanti di Peschiera del Garda che al tempo delle riprese hanno avuto ruoli di comparse.
Nel documentario le testimonianze si alternano a spezzoni dei film girati sul lago di Garda e fotografie, molte delle quali inedite, del set e dei backstage. Vengono mostrate le location gardesane e la flotta di galeoni attiva nel porto di Peschiera nel momento di massimo fulgore dell’attività cinematografica.
Sono intervenuti:
Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet - Autori
Fabio Testi - Attore
Steve Della Casa - Giornalista e storico del cinema
Tiziano Mellarini - Assessore alla Cultura della Provincia di Trento
Flavia Brunelli - Assessore alla Cultura del Comune di Riva del Garda
Una vetrina di grande prestigio per la presentazione del progetto che fa rivivere una pagina di storia del cinema italiano degli anni Sessanta ambientata sul lago di Garda. Ieri pomeriggio il documentario realizzato da Franco Delli Guanti e da Ludovico Maillet, "Quando il Garda era un mare", è stato presentato ufficialmente alla stampa specializzata nell'ambito della 71. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia nel corso di un incontro svoltosi nello spazio della Regione del Veneto. Alla presentazione ha preso parte anche l'assessore provinciale alla cultura Tiziano Mellarini, che ha sottolineato l'importanza di una produzione che racconta un pezzo di storia del Garda avvincente e poco conosciuta, con il sostegno di diverse realtà la cui la Film Commission del Trentino e che ha condiviso la proposta di trarre da questa esperienza anche un libro.
Franco Delli Guanti ha detto invece che questa sinergia tra Trentino e Veneto è molto positiva anche perché partita dal basso, dal mondo dell'associazionismo e del volontariato.
Il lago di Garda trasformato nel mare dei Caraibi. Accadeva negli anni Sessanta quando a Peschiera del Garda erano attivi dei veri e propri studios galleggianti che per quasi un decennio ospitarono produzioni cinematografiche e televisive. Protagonista di questa straordinaria avventura fu Walter Bertolazzi che a partire dal 1959 allestì una vera e propria flotta di navi d'epoca che servivano da set per film di ambiente piratesco.
Affascinati da questa vicenda Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet dall'autunno stanno lavorando ad un progetto per riportare alla luce e far conoscere alle nuove generazioni una pagina di storia del cinema rimasta per troppi anni chiusa nei cassetti. Ieri quindi al prestigiosa presentazione al Lido di Venezia mentre a Riva del Garda, fino al 10 settembre, è possibile visitare una mostra che presenta al pubblico fotobuste, locandine, manifesti, fotografie, molte inedite, ed altro materiale recuperato attraverso un certosino lavoro di ricerca in archivi e mercatini e grazie alla collaborazione di decine di persone che hanno messo a disposizione fotografie fino adesso rimaste chiuse negli album di famiglia.
A credere nell'iniziativa di Delli Guanti e di Maillet è stato il Centro Culturale La Firma di Riva del Garda, che da alcuni anni ha affiancato alla decennale attività espositiva una sezione dedicata al cinema, insieme alla preziosa collaborazione dell'amministrazione comunale di Peschiera del Garda e di Riva del Garda che hanno sostenuto il progetto, patrocinato anche dalla Regione Veneto e dalla Trentino Film Commission.
Ieri pomeriggio al Lido di Venezia erano presenti l'attore Fabio Testi, originario di Peschiera all'epoca delle riprese dei film, ventenne, faceva la comparsa gettandosi dai pennoni delle navi, il giornalista e storico del cinema Steve Della Casa, l'assessore provinciale alla cultura Tiziano Mellarini e l'assessore alla cultura del comune di Riva del Garda,Flavia Brunelli.
"Questa sinergia tra Trentino e Veneto per realizzare un progetto culturale - ha affermato Franco Delli Guanti - è molto positiva perchè parte dal basso, dal mondo dell'associazionismo e del volontariato. Il lago di Garda è bello ovunque, nella parte bassa tanto quanto nella parte alta. Grazie al Centro Culturale La Firma siamo riusciti a raccontare, soprattutto alle nuove generazioni, una storia affascinante che rischiava di essere perduta per sempre visto che sono trascorsi cinquantanni".
"È una storia - ha ribadito Ludovico Maillet - che poteva accadere tipica degli anni del boom economico quando tutto era possibile, bastava avere un po' di inventiva e di intraprendenza".
Elogi ai due autori per aver svolto un paziente lavoro di ricerca che alla fine si è concretizzato nel film sono venuti da Steve Della Casa e da Fabio Testi, entrambi coinvolti nella narrazione all'interno del documentario. Sull'importanza di dare del lago di Garda un'immagine unica e complessiva si è soffermato anche l'assessore provinciale alla cultura Tiziano Mellarini, che ha fortemente creduto nell'iniziativa
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- Pubblicato Sabato, 16 Agosto 2014 17:47
Mostra dedicata alla splendida avventura della «Bertolazzi Film»
di Peschiera del Garda
a cura di Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet
IL LAGO DI GARDA TRASFORMATO NEL MARE DEI CARAIBI
Il lago di Garda trasformato per il grande schermo nel mare dei Caraibi. Accadeva negli anni Sessanta quando a Peschiera del Garda erano attivi dei veri e propri «studios» galleggianti che per quasi un decennio ospitarono produzioni cinematografiche e televisive.
Protagonista di questa straordinaria avventura fu Walter Bertolazzi (1920 - 2002), ingegnere nautico, membro dellA.D.C. (Associazione dei Direttori di Cineproduzioni), che allestì nel porto di Peschiera una vera e propria flotta di navi d'epoca che servivano da set per film di ambiente piratesco.
La mostra che state per visitare vuole raccontarvi questa storia ormai lontana nel tempo, una storia i cui contorni sfumano nella nebbia dei ricordi e di cui si rischia di dimenticare i fatti e i protagonisti. Attraverso locandine, manifesti e foto d'epoca (tra cui molto materiale inedito) vogliamo rievocare il ricordo di quel meraviglioso periodo della vita di Peschiera e dei suoi abitanti.
UNA SCOMMESSA E UN VIAGGIO
Tutto ebbe inizio nel 1959 quando Walter Bertolazzi fece un'ardita scommessa con il produttore Dino De Laurentiis. Quest'ultimo possedeva un galeone che era servito per girare il kolossal di Mario Camerini «Ulisse» (1954), ormeggiato da anni a Fiumicino e di cui voleva disfarsi. Bertolazzi, che pensava di trasformare la nave in un ristorante, propose a De Laurentiis un accordo: se fosse riuscito a trasportare il galeone fino al lago di Garda non avrebbe pagato un soldo di passaggio di proprietà e la nave sarebbe stata sua. Partì dunque da Fiumicino e, dopo aver fatto il periplo deH'Italia, giunse in circa quindici giorni a Porto Levante alle foci del fiume Po. Da qui iniziò la parte più difficoltosa del viaggio: non era facile infatti risalire il fiume Po con una nave di 37 m di lunghezza e 7 m di altezza ma con molta abilità riuscì a giungere fino a Mantova. Chiamò un trasporto speciale per mettere la nave su strada e percorre la quarantina di chilometri che lo separava dall'idroscalo di Desenzano ma vista l'altezza della nave, una squadra di elettricisti doveva seguire il carico per tagliare i fili elettrici e riallacciarli subito dopo il passaggio. Una volta arrivato a Desenzano avvenne il varo della nave -ribattezzata nel frattempo «Circe» -nelle acque del Garda. Tutto era pronto per allestire il ristorante ma il destino avrebbe deciso diversamente..
LA ROMANA FILM E IL PRIMO ALLESTIMENTO
La Romana Film era una piccola casa di produzione molto attiva negli anni '50 e '60, specializzata in generi popolari quali i film musicali e i film di avventure. Alla fine degli anni '50 erano tornati in auge i film di pirati e Fortunato Misiano, produttore della Romana Film, aveva subito messo in cantiere “La scimitarra del saraceno” (1959). Per dirigerlo aveva chiamato un onesto mestierante quale Piero Pierotti e come attori aveva scelto Lex Barker (famoso per i suoi Tarzan hollywodiani degli anni '50), la bomba sexi cubana Chelo Alonso e Massimo Serato. Fortunato Misiano chiese di poter utilizzare la nave di Ulisse e, saputo che era stata portata sul lago di Garda, chiese a Bertolazzi di fargli l'allestimento per quel film. Le acque del basso lago di Garda si prestavano bene a “rappresentare” sullo schermo il mar dei Caraibi visto che per la maggior parte dei giorni non si vedeva la costa dell'altra sponda e si poteva facilmente scambiarlo per mare aperto.
Rispetto al mare aveva inoltre il vantaggio di offrire condizioni atmosferiche più stabili provocando meno disagi per attori e tecnici. È doveroso ricordare che su queste produzioni ebbe inizio, quasi per caso, la carriera dell'attore Fabio Testi, che fece la comparsa in molti di questi film.
SUCCESSIVI ALLESTIMENTI PER LA ROMANA FILM
Visto il successo di questo primo film la Romana Film aveva subito messo in cantiere una seconda produzione, “I pirati della costa” (1960), con la regia di Domenico Paolella e sempre interpretato da Lex Barker, affiancato questa volta da Estella Blain e Liana Orfei. Per questo film Misiano chiese a Bertolazzi di allestire una seconda nave e così in breve tempo venne approntata una vera e propria flotta di navi adatte ad essere allestite per qualsiasi tipo di set. Accanto alle navi, nel porto canale di Peschiera, vennero costruiti anche dei capannoni, attrezzati come un vero set cinematografico, per girare alcune scene di interni.
Nel giro di tre, quattro anni si avvicendarono dunque una serie di film prodotti da Misiano e a cui Berolazzi assicurava l'allestimento nautico: “Il terrore dei mari” (1960), sempre di Paolella con Don Megowan, Emma Danieli e Silvana Pampanini; Le avventure di Mary Read (1961), primo film del regista Umberto Lenzi che scoprì e lanciò Lisa Gastoni; Il segreto dello sparviero nero (1961), ancora una volta di Paolella e sempre con Lex Barker e Nadia Marlowa.
SANSONE CONTRO TUTTI
Dopo questa grossa produzione per la Cineriz, tornò sul Garda la Romana Film per girare due film appartenenti ad un altro genere allora molto in voga, i film mitologici con eroi quali Ercole, Sansone e Maciste, portati al successo dall'ex Mister America di Steve Reeves. Il primo di questi film, “Sansone contro i pirati”, che mescolava le prodezze di Sansone con le ambientazioni piratesche, fu girato nel 1963 da Amerigo Anton (alias Tanio Boccia, frequente in questo genere di film era cambiare il proprio nome con uno pseudonimo di vago suono anglosassone) e interpretato da Kirk Morris (alias Adriano Bellini) e Margaret Lee.
L'anno seguente venne girata una seconda avventura di Sansone, questa volta un “Sansone contro il corsaro nero” diretto da Luigi Capuano con Alan Steel (alias Sergio Ciani) e Rosalba Neri. La Romana Film gira un ultimo film negli stabilimenti Bertolazzi nel 1965, “Il mistero dell'isola maledetta” diretto da Piero Pierotti e interpretato da Rock Stevens (alias Peter Lupus, un ennesimo “clone” di Steve Reeves) e Dina De Santis.
UNA PRODUZIONE A GROSSO BUDGET PER LA MORINO FILM
Nel 1961 tramite Angelo Rizzoli venne messa in piedi la più grande produzione girata negli studi Bertolazzi, “I moschettieri del mare” diretta da Steno e interpretata da due divi di calibro internazionale come Anna Maria Pierangeli e Channing Pollock. Visto il budget elevato e le esigenze di copione venne creata una nuova nave, la “Santa Maria”. Venne inoltre costruito e allestito un villaggio caraibico e per fare le comparse vennero chiamati dei soldati di colore in forza alla base nato di Vicenza. Sul set di questo film nacque la tormentata storia d'amore tra Anna Maria Pierangeli e il maestro Armando Trovajoli.
Per ammortizzare le spese e l'alto costo del film, la Morino Film girò di seguito anche un “film di recupero”, che riutilizzava cioè allestimenti e ambientazioni del film precedente. Nacque così “Odio Mortale” di Francesco Montemurro (anche se si dice che la maggior parte delle scene venne girata da Luigi Comencini, uno dei creatori della Morino Film) interpretato da Amedeo Nazzari e Danielle De Metz e uscito nelle sale nel 1962.
LE SERIE TELEVISIVE E LA FINE DELL'AVVENTURA
Alla metà degli anni '60 il genere di pirati iniziava a declinare e la televisione - tramite la produzione di serial - aveva sostituito il cinema per molti generi popolari che poco tempo prima riscuotevano enormi successi sul grande schermo. Tramite la mediazione di Angelo Rizzoli, Walter Bertolazzi firmò un contratto con la casa di produzione francese Franco London Film per due serie televisive da girarsi sul Garda. La prima di queste “Les corsaires”, girato da Claude Barma nel 1965 (trasmesso dalla televisione francese tra settembre e dicembre 1966 in 13 episodi), era interpretata da Michel Le Royer e Christian Barbier ed ebbe un enorme successo di pubblico.
Nel 1966 si iniziò a girare una seconda serie, “Die Schatzinsel/L'ile au trésor”, una coproduzione franco-tedesca sempre per la Franco London Film, tratta dal romanzo “L'isola del tesoro” di Stevenson: mentre la produzione stava girando delle scene in Corsica, il 16 agosto 1966 si abbatté sul Garda un violentissimo fortunale che distrusse l'intera flotta di navi della Bertolazzi Film. La produzione completò comunque la serie utilizzando delle scene di recupero con le navi distrutte, ma da questo colpo Bertolazzi non riuscì più a rialzarsi, e così terminò un'epoca e si sancì definitivamente la fine della “Hollywood sul Garda”.
23 agosto > 10 settembre 2014 Riva del Garda Sala Civica «G. Craffonara» Giardini di Porta Orientale tutti i giorni 10.00 > 13.30 - 17.00 > 20.30 | Ingresso libero Inaugurazione mostra sabato 23 agosto ore 18.00 |
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Lunedì 25 agosto ore 21.00 Bar dei pini - Purfina, Riva del Garda I PIRATI DELLA COSTA con Lex Barker, Estella Blain e Liana Orfei Regia di Domenico Paolella INGRESSO LIBERO |
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Lunedì 1° settembre ore 21.00 Bar dei pini - Purfina, Riva del Garda LE AVVENTURE DI MARY READ con Lisa Gastoni, Jerome Courtland Regia di Umberto Lenzi INGRESSO LIBERO |
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Lunedì 8 settembre ore 21.00 Sala Civica «G. Craffonara», Riva del Garda PIRATI DA INCUBO Luca Melchionna legge Tommaso Landolfi INGRESSO LIBERO |
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Alcune immagini della mostra
Servizio di RTTR in occasione dell'inaugurazione
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