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- Pubblicato Venerdì, 02 Maggio 2014 16:15
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Mostra dedicata alla splendida avventura della «Bertolazzi Film» di Peschiera del Garda
a cura di Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet
Il lago di Garda trasformato per il grande schermo nel mare dei Caraibi. Accadeva negli anni Sessanta quando a Peschiera del Garda erano attivi dei veri e propri “studios” galleggianti che per quasi un decennio ospitarono produzioni cinematografiche e televisive.
Protagonista di questa straordinaria avventura fu Walter Bertolazzi, membro dell'A.D.C (Associazione dei Direttori di Cineproduzioni), che allestì una vera e propria flotta di navi d'epoca che servivano da set per film di ambiente piratesco.
Questa mostra vuole raccontarvi questa storia ormai lontana nel tempo e rievocare un meraviglioso periodo della vita di Peschiera attraverso locandine, manifesti e foto d'epoca tra cui molto materiale inedito.
Tutto ebbe inizio nel 1958 quando Walter Bertolazzi fece un'ardita scommessa con il produttore Dino De Laurentis. Quest'ultimo possedeva un galeone che era servito per girare il kolossal di Mario Camerini “Ulisse” (1954), ormeggiato da anni a Fiumicino e di cui voleva disfarsi. Bertolazzi, che pensava di trasformare la nave in un ristorante, propose a De Laurentis un accordo: se fosse riuscito a trasportare il galeone fino al lago di Garda non avrebbe pagato un soldo di passaggio di proprietà e la nave sarebbe stata sua.
Partì dunque da Fiumicino e, facendo il periplo dell'Italia, giunse in circa quindici giorni a Porto Levante alle foci del fiume Po. Da qui iniziò la parte più difficoltosa del viaggio: non era facile infatti risalire il fiume Po con una nave di 37 m di lunghezza e 7 m di altezza ma con molta abilità riuscì a giungere fino a Mantova. Chiamò a questo punto un trasporto speciale per mettere la nave su strada e percorre la quarantina di chilometri che lo separava dall'idroscalo di Desenzano dove avvenne il varo della nave -ribattezzata nel frattempo “Circe”- nelle acque del Garda. Vista l'altezza della nave, una squadra di elettricisti seguiva il carico su strada per tagliare i fili elettrici e riallacciarli subito dopo il passaggio.
Le acque del basso lago di Garda si prestavano bene a “rappresentare” sullo schermo il mar dei Caraibi visto che per la maggior parte dei giorni dalla costa non si vedeva l'altra sponda e si poteva facilmente scambiarlo per mare aperto. Rispetto al mare aveva inoltre il vantaggio di offrire condizioni atmosferiche più stabili provocando meno disagi per attori e tecnici.
La cartolina invito in formato pdf
Gardanotizie.it - Interviste a:
- Ludovico Maillet, curatore della mostra
- Fabio Testi, attore
- Carmen Bertolazzi, figlia di Walter Bertolazzi
- Gianfranco Bortolussi, ex dirigente della Navigarda
Inaugurazione della mostra
- Intervento di Fabio Testi
La mostra
In esposizione fotobuste, locandine, poster e fotografie per ripercorrere la storia dello stabilimento cinematografico navale fondato da Walter Bertolazzi.
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- Pubblicato Mercoledì, 01 Gennaio 2014 20:35
Vedere, rivedere... non esistono vecchi film
L’ipotesi invece, mia ma non solo, è che non esistano film «vecchi». Jean-Luc Godard diceva che non diremmo mai di un libro che è «un vecchio libro» o di un Van Gogh che e «un vecchio quadro» ma che diciamo regolarmente «quello è un vecchio film», quasi i film fossero come il latte e avessero una data di scadenza. Secondo me esistono del film belli e dei film brutti. Ai massimo dei film classici e dei film moderni, ma non dei film «vecchi». Purtroppo il nostro tempo e, lasciatemelo dire, il nostro Bel Paese hanno la memoria corta. I tempi di distribuzione e di fruizione sono sempre più frenetici, un film ha una vita media di poche settimane nelle sale e di qualche passaggio nelle reti televisive. Questa primavera ho avuto una grande sorpresa, che conferma in parte la mia ipotesi. Una coraggiosa casa distributrice italiana, la Teodora Film ha ridistribuito nelle sale cinematografiche «To be or not to be» (Vogliamo vivere), un capolavoro di Ernst Lubitsch del 1942! Ed ha riscosso un successo tale da rimanere nelle sale per diverse settimane. In altri paesi europei questa è la regola: grandi classici (o piccole riscoperte) vengono regolarmente distribuite nelle sale, hanno successo e aiutano a preservare la memoria di un patrimonio cinematografico oramai ultracentenario Penso sempre, e lo dico spesso, che per trent’anni (diciamo a spanne 1945 - 1975) il cinema italiano è stato uno dei più grandi al mondo (se non «il più grande»), imitato invidiato e conteso da tutti i più grandi Festival cinematografici del pianeta. E di questo immenso patrimonio tantissimi italiani (e non solo tra i più giovani) non ne hanno né consapevolezza né conoscenza. Mi piacerebbe dunque, e il successo di questa iniziativa mi sembra confermarlo, che questo cineforum servisse anche a questo: vedere, rivedere, scoprire interi pezzi della nostra storia e del nostro recente passato. Un altro imperativo che ho tenuto bene in mente è che il cineforum non deve per forza essere un luogo noioso e pesante. Abbiamo tutti in mente la devastante e esilarante scena di «Fantozzi» in cui il capoufficio costringe i suoi impiegati ad assistere alla proiezione della «Corazzata Potëmkin»: purtroppo però questa è (era?) il luogo comune che si associa ai cineforum (e al film di Ejzenstejn!). La mia «utopia» invece è quella di un luogo allegro, in cui si ritrovino facce e volti amici, in cui ci sia un reale scambio di vedute tra chi mostra e chi vede, un luogo di resistenza alle brutture del reale ma anche una riflessione su questo reale e su questo tempo. Una riappropriazione della lentezza e della re-visone (perche le cose viste due volte si vedono, e apprezzano, meglio).
Un grazie doveroso agli Assessori alla Cultura di Riva del Garda ed Arco, Flavia Brunelli e Massimiliano Floriani, che tanto appoggio e stima hanno dimostrato verso questo progetto, agli Uffici Cultura di entrambe le Amministrazioni che hanno accolto e reso attuabile questo cineforum e ai miei compagni di avventura Franco Delli Guanti, che cura la comunicazione e Gabriele Gobbini che segue la parte burocratica e di tesoreria. Ma soprattutto grazie al calore, la partecipazione e alla fedeltà di tutti voi.
Ludovico Maillet
Direttore artistico
PROGRAMMA 2013 | 2014
RIVA DEL GARDA - CARY GRANT E «LA COMMEDIA SVITATA» |
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04 novembre | L'orribile verità (1937) di Leo McCarey | ||
11 novembre | Susanna (1938) di Howard Hawks | ||
18 novembre | La signora del venerdì (1940) di Howard Hawks | ||
25 novembre | Scandalo a Filadelfia (1940) di George Cukor | ||
ARCO - LE DONNE DI FASSBINDER | |||
13 gennaio | Il matrimonio di Maria Braun (1979) | ||
20 gennaio | Lili Marleen (1980) | ||
27 gennaio | Lola (1981) | ||
03 febbraio | Veronika Voss (1982) | ||
RIVA DEL GARDA - MONICA VITTI TRA DRAMMA E COMMEDIA | |||
10 febbraio | L'avventura (1960) di Michelangelo Antonioni | ||
17 febbraio | La ragazza con la pistola (1968) di Mario Monicelli | ||
24 febbraio | L'eclisse (1962) di Michelangelo Antonioni | ||
03 marzo | L'anatra all'arancia (1975) di Luciano Salce | |
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ARCO - L'ORIGINALE E LE COPIE | |||
10 marzo | La donna che visse due volte (1958) di Alfred Hitchcok | ||
17 marzo | Body Double - Omicidio a luci rosse (1984) di Brian De Palma | |
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24 marzo | L'esercito delle 12 scimmie (1995) di Terry Gilliam | ||
31 marzo | Mulholland Drive (2001) di David Lynch | |
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RIVA DEL GARDA - MUSICA, MAESTRO! | |||
07 aprile | L'altra faccia dell'amore (1970) di Ken Russel | ||
14 aprile | Tutte le mattine del mondo (1991) di Alain Corneau | |
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05 maggio | La perdizione (1974) di Ken Russel | ||
12 maggio | Rossini! Rossini! (1991) di Mario Monicelli |
Comune di Riva del Garda |
Comune di Arco |
Inizio proiezioni ore 21.00 Riva del Garda - Auditorium del Conservatorio Arco - Palazzo dei Panni Il programma può subire variazioni |
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CONSERVATORIO DI MUSICA F.A. BOMPORTI TRENTO SEDE DI RIVA DEL GARDA |
Ingresso con tessera FIC euro 8.00 valida per l'intera stagione euro 5.00 per gli studenti fino a 25 anni Il tesseramento è possibile anche la sera delle proiezioni prima dell'ingresso in sala |
Per informazioni: Servizio AltoGardaCultura sede di Arco | 0464 583619 sede di Riva del Garda | 0464 573918 www.altogardacultura.it |
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Rassegna stampa:
Il cinema di qualità a Riva e Arco
Al cineforum c'è Cary Grant
Alto Garda Cultura e centro La Firma, torna il cineforum
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- Pubblicato Sabato, 23 Giugno 2012 00:00
28 giugno 1944
Una giornata da non dimenticare
PROGRAMMA
ore 17.00 - Piazza 3 Novembre
Al di là della guerra
Riva del Garda 1943-1945
Con partenza da Palazzo Pretorio, percorso nel centro storico cittadino tra le installazioni dedicate alla Resistenza.
Letture a cura del Gruppo Il tè delle letture.
MARTEDI' 26 GIUGNO
ore 20.30 - Museo di Riva del Garda, Sala conferenze
I luoghi della memoria
28 giugno 1944
La Resistenza nel Basso Sarca
Presentazione del progetto su misura realizzato dal Liceo Maffei - Classi V C scientifico e IV B pedagogico.
GIOVEDI' 28 GIUGNO
Cerimonie ufficiali
ore 8.00
Suono della Renga. Deposizione delle corone di alloro ai tre cippi intitolati a Meroni, lmpera e Franchetti, alla tomba dei Martiri al cimitero del Grez e alla stele al Parco della Libertà.
ore 17.00
S. Messa nella Chiesa Arcipretale e breve corteo con la Banda della Valletta dei Liberi Falchi e con tamburi imperiali della Fanfara alpina di Riva del Garda fino a via Montanara. Scopertura della targa in memoria della battaglia di Riva del Garda.
Deposizione di una corona alla lapide che ricorda i Martiri della Libertà presso la Loggia Pretoria.
ore 18.15
Commemorazione dei Martiri presso il Museo di Riva del Garda.
ore 18.45 - Museo di Riva del Garda, Sezione di storia
Achtung Banditen!
La Resistenza nel Basso Sarca
1943-1945
Inaugurazione della mostra.
LUNEDI' 2 LUGLIO
ore 20.30 - Rocca di Riva del Garda, Cortile interno
L'uomo che verrà (2009)
Proiezione del film del regista Giorgio Diritti, presentazione di Ludovico Maillet.
(in caso di pioggia presso la Sala conferenze nella Rocca)
MARTEDì 3 LUGLIO
ore 20.30 - Rocca di Riva del Garda, Cortile interno
Difendere e attuare la Costituzione italiana
Conferenza con Diego Novelli
(in caso di pioggia presso la Sala conferenze nella Rocca)
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- Pubblicato Martedì, 21 Febbraio 2012 14:59
«Amici dell'Arte» e «La Firma»: un anno alla «Craffonara»
Per la prima volta la galleria civica «Giuseppe Craffonara» propone un proprio programma annuale di esposizioni frutto di un inedito disegno di razionale utilizzo delle risorse e delle strutture pubbliche, e di più attenta valorizzazione dell'attività culturale dell'associazionismo. Il cartellone 2012, affidato al Gruppo Amici dell'Arte e all'associazione La Firma, è stato presentato nella mattina di martedì 21 febbraio in municipio a Riva del Garda, presenti per l'amministrazione comunale l'assessore alla cultura Maria Flavia Brunelli e la responsabile dell'Ufficio Cultura, Sport, Turismo Marina Tomasi; per il Gruppo Amici dell'Arte il neo presidente Luigi Meregalli e il presidente uscente Roberto Piazza; e per l'associazione La Firma la presidente Anna Caser, il vicepresidente Ludovico Maillet e il membro del direttivo Franco Delli Guanti. La prima mostra degli Amici dell'Arte, una collettiva dal titolo «Energie, segni, forme e colori», s'inaugura il 31 marzo; segue l'esposizione «Soltanto un sogno» che La Firma dedica alla poetessa Antonia Pozzi nel centenario della nascita (inaugurazione il 21 aprile).
La scelta di una programmazione annuale – ha spiegato l'assessore Brunelli – parte sì dalla contrazione delle risorse, ma ci consente soprattutto di gestire con migliore efficienza una struttura pubblica importante quale la galleria “Craffonara” e quindi di valorizzare al meglio l'offerta culturale di due associazioni importanti e attive quali il Gruppo Amici dell'Arte e l'associazione La Firma. Che nella loro diversità offrono una straordinaria ricchezza e un'interessante complementarietà di proposte.
Inoltre la programmazione annuale ci ha consentito di realizzare il progetto “Officine Riva” con cui dedichiamo la “Craffonara” per alcuni momenti dell'anno a giovani e meno giovani artisti o aspiranti tali della zona, per offrire loro un momento di visibilità non a scopo commerciale ma di sostegno e aiuto. Non necessariamente artisti in senso stretto ma anche persone che fanno anche altro nella vita, ma danno spazio alla propria creatività con risultati interessanti. La programmazione è una scelta che davvero porta con sé un migliore sfruttamento delle risorse; e l'anno prossimo faremo ancora di più. Perché la cultura in momenti di poche risorse è un settore che facilmente subisce tagli, ma per noi è una forma di investimento importante alla quale dedichiamo ogni sforzo».
Un cenno l'assessore lo ha rivolto alla questione del destino della galleria Craffonara che il Prg, come si sa, vorrebbe abbattuta; Maria Flavia Brunelli ha espresso la ferma intenzione dell'amministrazione comunale di mantenerla invece in vita, per contemplare la possibilità della demolizione solo nel caso in cui si rendesse disponibile in futuro uno spazio alternativo, di non minore capienza e funzionalità.
La prima mostra dell'associazione La Firma (dal 21 aprile al 13 maggio) è dedicata ad Antonia Pozzi: «Una mostra in cui cogliamo un aspetto inconsueto della grande poetessa – ha spiegato la presidente – quello cioè della sua fotografia, e specialmente l'elemento di vicinanza tra le sue inquadrature fotografiche e la pittura di Giovanni Segantini, artista come si sa originario di Arco che la Pozzi è certo abbia conosciuto».
«I nostri maggiori sforzi sono per far convivere le attese dei corsisti con quelle degli artisti di esperienza – ha detto poi il presidente degli Amici dell'Arte Luigi Meregalli – e per questo abbiamo sperimentato quest'anno una nuova formula: invitare altre associazioni.
Quest'anno espongono alla Craffonara lo studio d'arte Andromeda e la Società Belle Arti di Verona, con le quali possiamo creare un reale scambio e momenti di condivisione e crescita.
E proponiamo inoltre un ciclo di conferenze per la formazione degli artisti, dal titolo “Lezioni di storia dell'arte”, a partire dal 6 marzo».
21 febbraio 2012
Ufficio Stampa - Comune di Riva del Garda
Sala Civica
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Rassegna stampa:
Dodici mesi di mostre alla Craffonara (Il Trentino 22 febbraio 2012)