La sala bua... è un paradiso
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- Pubblicato Sabato, 06 Aprile 2024 20:05
Un viaggio nella poesia italiana del Novecento
Con Ludovic Maillet e Francesco Valese
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"La sala buia... è un paradiso" | Poesia e cinema nel Novecento italiano, ci condurrà in un viaggio nella poesia italiana del Novecento attraverso una serie di letture che vanno da Saba a Pasolini, da Zanzotto a Bertolucci, indagando sulla capacità dei poeti di ricreare artisticamente l'esperienza sociale ed individuale del cinema.
Queste le poesie lette
Umberto Saba, II canto dell’amore (Una domenica dopopranzo al cinematografo)
(da Cuor morituro, 1925-’30)
Valerio Magrelli, Cinema
(da Didascalie per la lettura di un giornale, 1999)
Sandro Penna, La sala buia, anche se timidezza
(da Poesie 1922- 76, in Poesie, Prose e Diari, 2017)
Giovanni Giudici, Istruzioni di scena
(da Quanto spera di Campare Giovanni, 1993)
Maria Luisa Spaziani, Ricordo del ’44
(da La luna è già alta. 2006)
Eduardo De Filippo, Anna
(da O penziero e altre poesie di Eduardo, 1985)
Pier Paolo Pasolini, Proiezione al «Nuovo» di “Roma città aperta ”
(da La ricchezza, in La religione del mio tempo, 1961 )
Pier Paolo Pasolini, Marilyn
(sequenza n. 59, da La rabbia, 1963)
Mario Luzi, Che vuoi dirmi ancora, che altro vuoi farmi conoscere
(da Al fuoco della controversia. 1978)
Umberto Saba, Charlot nella “Febbre dell’oro”
(da «La Fiera Letteraria », 10 aprile 1927)
Corrado Covoni, Charlot
(da «La Fiera Letteraria», 10 maggio 1953)
Vittorio Sereni, Lavori in corso
(da Stella variabile. 1981)
Andrea Zanzotto, Sarlòt e Jijeto
Andrea Zanzotto, Charlot e Gigetto
(da Idioma, 1986)
Biblioteca Civica di Riva del Garda Piazza Garibaldi, 5 Riva del Garda (TN) Sabato 20 aprile 2024 Ore 10:30 Ingresso libero |
Romanzi a colazione 2024
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- Pubblicato Domenica, 25 Febbraio 2024 18:59
Romanzi a colazione
Torna in biblioteca l'amato appuntamento del sabato mattina.
Tre incontri con l'autore accompagnati da caffè, biscotti e brioche.
Modera gli incontri Ludovic Maillet
Questi gli appuntamenti
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Chi segue Franco Stelzer dai suoi esordi sa che nulla è rituale nel suo profilo letterario. Non lo era il primo libro uscito per Einaudi Ano di volpi argentate nel 2000 né Il nostro primo, solenne, stranissimo Natale senza di lei, tre anni dopo. Libri sottilissimi, ispidi e stranianti, inadatti a questo tempo user friendly e alla sua letteratura talvolta verbosa e (s)concentrata su plot di grande foliazione. Anche Matematici nel sole giunto nel 2009 interrompendo la serie per la casa editrice torinese (ripresa poi nel 2018 con Cosa diremo agli angeli con i sardi de Il Maestrale, aveva stupito i seguaci della prima ora, dividendoli. Stelzer, che è nato a Trento nel 1956, traduttore dal tedesco e docente di lettere, non ha mai mostrato di voler percorrere strade troppo solcate anche quando gli sarebbe stato conveniente. Ora per la collana Pennisole di Hopefulmonster (la cui direzione è di un altro scrittore felicemente irriducibile, Dario Voltolini) scrive Stiratore di luce, una storia agiografica ma non in senso estensivo. Quella di Bodo, un uomo-bambino tra naiveté e disturbo, che vive con la mamma nei pressi del Lorettoberg dove portano avanti una bottega, nel frattempo diventata tecnologicamente obsoleta, in cui lavano e stirano oltre a vendere mobili per raggranellare qualcosa in più, fa emergere da una piccola vita un apologo morale senza paura di sembrare ingenuo.
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Cimalta, nomen omen, un paese di montagna che sembra un innesto febbrile nella roccia, circondato da foreste, fantasmi, segreti. Per nulla davvero isolato, Cimalta è al centro delle vite di molti, umani e non, ed è parte di una rete di storie, potere ed esistenze. Una notte, appena fuori dal paese, in un momento che sembra perfetto per un rito di passaggio, alcune di queste vite finiscono nel modo più brutale possibile. Sembra che un predatore, un orso, abbia attaccato e ucciso. La scena è quella di una strage. È il panico, collettivo, istintivo, quel tipo di sentimento che annulla la capacità di pensare e crea un luogo dove altri mostri attendono e prosperano.
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Tutti gli appuntamenti si svolgeranno presso la Biblioteca Civica alle ore 10.30 Riva del Garda (TN) - Piazza Garibaldi 5 Entrata gratuita |
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Per informazioni: Biblioteca civica di Riva del Garda 0464 573806 |
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Visita la pagina internet dedicata all'iniziativa |
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Alcuni momenti degli incontri con gli autori...
Lunedì cinema - Cineforum 2023 - 2024
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- Pubblicato Lunedì, 06 Novembre 2023 11:23
La programmazione alterna un ciclo a Riva (presso l’Auditorium del Conservatorio) con uno ad Arco (presso Palazzo Panni). Quest’anno si partirà a Riva del Garda il 6 novembre con un ciclo di film dedicati agli 80 anni di Catherine Deneuve dall’ironico titolo “Je suis Catherine Deneuve”, strizzando l’occhio ad un famoso slogan pubblicitario degli anni ’80. Il primo titolo in programma è uno dei capolavori del grande regista spagnolo Luis Bunuel, “Bella di giorno”, film scandalo all’epoca, che per la prima volta tentava di abbordare un tema quale il piacere femminile e le sue declinazioni.
Seguirà a gennaio un ciclo ad Arco dedicato alla grande attrice comica (prematuramente scomparsa in un incidente aereo a 44 anni) con titoli emblematici della commedia americana degli anni ’30 quali “L’impareggiabile Godfrey”, “Nulla sul serio” e “Vogliamo vivere!”.
A febbraio, a Riva del Garda sarà il turno di una serie di “polar” (film noi polizieschi) con Alain Delon per poi passare ad Arco con la più famosa coppia di registi italiani, Paolo e Vittorio Taviani, autori di capolavori quali “Padre padrone” e La notte di San Lorenzo”.
Infine la stagione si concluderà all’insegna del buonumore con una sarei di straordinari musical dell’epoca d’oro della MGM diretti da Vincente Minnelli: Incontriamoci a Saint Louis, Brigadoon e Spettacolo di varietà.
lunedìcinemacineforum
PROGRAMMA 2023 | 24 ARCO | RIVA DEL GARDA
Comune di Riva del Garda |
Comune di Arco |
Inizio proiezioni ore 21.00 Riva del Garda - Auditorium del Conservatorio Arco - Palazzo dei Panni Il programma potrà subire variazioni |
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Ingresso con tessera FIC valida per l'intera stagione |
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Per informazioni: |
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Comune di Riva del Garda Unità Operativa Attività Culturali, Sport e Turismo Telefono 0464 573918 www.comune.rivadelgarda.tn.it |
Comune di Arco Servizio Attività Culturali Telefono 0464 583619 www.comune.arco.tn.it |
Emanuele Brugnoli
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- Pubblicato Martedì, 31 Ottobre 2023 19:21
30 Ottobre > 19 Novembre 2023 Emanuele Brugnoli Impressioni liquide
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Inaugurazione martedì 31 ottobre 2023, ore 18.00
Presentazione di Nicoletta Tamanini
Luce e poesia nelle vedute di Emanuele Brugnoli.
Dopo la recente esposizione dedicata a Virgilio Guidi, per eccellenza il "pittore di Venezia” del Novecento, il Centro Culturale "La Firma" di Riva del Garda propone un interessante focus su Emanuele Brugnoli, artista bolognese di nascita ma veneziano d'adozione, vissuto a cavallo dei due secoli in quanto nato nel 1859 e scomparso nel 1944 all'età di 85 anni.
Autore di spicco nella cerchia dei vedutisti veneziani di fine Ottocento, egli giunse a Venezia nel 1879 per completare gli studi artistici e vi rimase, affascinato dalla bellezza della città veneta e conquistato dalla luce madreperlacea della laguna di cui divenne insigne cantore.
Ispirato dallo stimolante clima artistico culturale veneziano dell'epoca vivacizzato da pittori e mecenati provenienti da ogni angolo del mondo, Brugnoli si avvicinò, inizialmente, al pittore americano James McNeill Whistler da cui imparò le tecniche dell'acquaforte sperimentando le prime vedute a incisione di Venezia, e, successivamente, fu influenzato da John Singer Sargent, altro artista statunitense, che lo ispirò in modo particolare per la freschezza, gli effetti luministici e le atmosfere pastello nell'utilizzo della tecnica dell'acquerello. Emanuele Brugnoli iniziò così a ritrarre gli scorci più caratteristici di Venezia producendo una notevole quantità di eleganti acquerelli anche in piccolo formato, i cosiddetti "tascabili”, anticipando di fatto le future cartoline souvenir acquistabili dai viaggiatori in visita alla città lagunare. Brugnoli ritrasse una Venezia eterea, sospesa nel tempo e nello spazio distinguendosi per questo suo particolare sguardo dall'opera di altri famosi acquarellisti dell'epoca, divenendo noto e apprezzato in tutta la Mitteleuropa anche per la sua originale pennellata leggera e raffinata. A tal proposito da segnalare è l'acquisto di un suo celebre acquerello "Un canale di Venezia” da parte dell'Imperatore Guglielmo II. Meno noto come pittore ad olio, l'artista subì l'influenza dei grandi del periodo veneziano come i Ciardi, Fragiacomo e Favretto.
La mostra proposta dall'Associazione Culturale "La Firma" presenta in un percorso espositivo con una trentina di opere un ampio sguardo sulla produzione artistica di Brugnoli portando, ancora una volta, le suggestive "impressioni" veneziane sulle sponde del Lago di Garda.
Nicoletta Tamanini
Sala Civica «G. Craffonara» Giardini di Porta Orientale Riva del Garda (TN) 30 ottobre > 19 novembre 2023 Tutti i giorni 09.00 > 12.30 - 13.30 > 18.30 Ingresso libero Inaugurazione martedì 31 ottobre 2023 ore 18.00 |
Un Paese - Luzzara
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- Pubblicato Sabato, 30 Settembre 2023 17:57
UN PAESE
Luzzara - Fotografie di Hazel Kingsbury Strand
Fotografia e Cinema nel Neorealismo
Mostra, conferenze, interventi, workshop e proiezioni
7 > 29 ottobre 2023
Apertura 9:00 > 12:30 e 14:00 > 18:30
Riva del Garda - Galleria Civica «G. Craffonara»
Con immagini di Riva del Garda selezionate dall'archivio fotografico
dei Fratelli Enrico e Tiziano Biatel.
Il progetto nasce dalla sinergia di due realtà culturali del territorio, Il Fotogramma Associazione Fotografica e il Centro Culturale La Firma, che da molti anni concentrano la loro attività rispettivamente sulla fotografia e sul cinema. Partendo da queste esperienze si è voluto valorizzare e portare a conoscenza della cittadinanza rivana un progetto nato alla metà degli anni ‘50 dalla mente di Cesare Zavattini, scrittore, sceneggiatore e poeta emiliano, nonché figura di spicco del neorealismo italiano, e del famoso fotografo americano Paul Strand.
Dalla collaborazione di queste due personalità nacque quindi un'idea, che è poi confluita in una pubblicazione (edita da Einaudi), in cui fotografia e testo si compenetrano vicendevolmente per rappresentare “UN PAESE" che diventasse emblema dell’intera società italiana dell’epoca. Scelsero come paese “ideale” il Comune emiliano di Luzzara, città natale di Zavattini.
Grazie alla Fondazione Un Paese di Luzzara che da anni si occupa di valorizzare la figura di Zavattini, presenteremo le fotografie originali che la moglie di Paul Strand, Hazel Kingsbury Strand, fece a seguito del marito e che ne costituiscono il complemento ideale. Le fotografie verranno messe in mostra alla galleria civica G.Craffonara. Nel contesto della medesima mostra verranno esposte inoltre delle immagini di Riva del Garda degli anni Cinquanta selezionate, con la preziosa collaborazione dello storico Mauro Grazioli, dall'archivio dei fratelli Enrico e Tiziano Biatel, fotografi che hanno documentato la storia della città.
Per illustrare il progetto “Un Paese” interverranno il Direttore della Fondazione Un Paese di Luzzara, dott. Simone Terzi, e in data successiva, il critico di fotografia e giornalista de La Repubblica dott. Michele Smargiassi, che in più occasioni ha scritto del progetto creato da Strand/Zavattini.
Cesare Zavattini è ricordato soprattutto come uno dei principali, sicuramente il più conosciuto, sceneggiatore del neorealismo, avendo collaborato a quasi tutti i film di Vittorio De Sica. Per questo verrà dedicata una conferenza alla figura di De Sica, uno dei più importanti registi della nostra cinematografia. La conferenza sarà tenuta dal dott. Ludovic Maillet, organizzatore di eventi cinematografici. Di seguito verranno proiettati alcuni film che rimangono pietre miliari, non solo del neorealismo italiano, ma dell’intero cinema mondiale quali Ladri di biciclette e Umberto D.
Anche rispetto a Umberto D. ci sarà un aggancio con la realtà trentina, essendo stato il suo protagonista - Carlo Battisti - un insigne glottologo originario della Val di Non. Alla serata della proiezione del film interverrà il dott. Paolo Malvinni, scrittore e drammaturgo, per ricordare la figura di Carlo Battisti con un suo racconto.
All’interno del progetto verrà anche proposto il workshop fotografico “Interpretare un luogo. Itinerari visivi per la lettura di un contesto urbano”, curato dal fotografo Luca Chisté - Phf Photoforma, attraverso il quale, indagando un areale urbano molto specifico e altamente connotato in termini identitari quali sono Rione Degasperi e Rione 2 Giugno di Riva del Garda, si possano fornire ai partecipanti alcune chiavi di lettura, da un punto di vista concettuale e metodologico, per interpretare visivamente questi due contesti urbani.
L’evento è una manifestazione riconosciuta dalla FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche).
Sabato 7 ottobre 2023 Ore 16.00 Galleria «G. Craffonara» Riva del Garda
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Sabato 7 ottobre 2023 Ore 21.00 Auditorium del Conservatorio Riva del Garda SIMONE TERZI Conferenza LE INTENZIONI ERANO MERAVIGLIOSE Cesare Zavattini, da Italia mia a Un Paese |
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Mercoledì 11 ottobre 2023 Ore 21.00 Auditorium del Conservatorio Riva del Garda MICHELE SMARGIASSI Conferenza IL MONDO DI PAUL STRAND E HAZEL KINGSBURY STRAND |
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Venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 ottobre 2023 Interpretare un luogo Itinerari visivi per la lettura di un contesto urbano Workshop a cura di Luca Chistè - Phf Photoforma. Per informazioni e iscrizioni: telefono 3426621835 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. |
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Lunedì 16 ottobre 2023 Ore 21.00 Auditorium del Conservatorio Riva del Garda Ciclo proiezioni cinematografiche Lunedì Cinema SUSCIA' di Vittorio De Sica |
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Venerdì 27 ottobre 2023 Ore 21.00 Auditorium del Conservatorio Riva del Garda LUDOVICO MAILLET Conferenza LA COPPIA ZAVATTINI DE SICA NEL CINEMA NEOREALISTA |
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Lunedì 23 ottobre 2023 Ore 21.00 Auditorium del Conservatorio Riva del Garda Ciclo proiezioni cinematografiche Lunedì Cinema LADRI DI BICICLETTE di Vittorio De Sica |
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Lunedì 30 ottobre 2023 Ore 21.00 Auditorium del Conservatorio Riva del Garda Ciclo proiezioni cinematografiche Lunedì Cinema UMBERTO D. di Vittorio De Sica Con un racconto di Paolo D. Malvinni dedicato a Umberto D. e al suo interprete Carlo Battisti "Pensionato disperato rende un pessimo servizio alla patria". |
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Approfondimenti
FOTOGRAMMA Associazione fotografica https://www.ilfotogramma.org/ https://www.facebook.com/ilfotogramma.nago |
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FONDAZIONE UN PAESE Centro culturale Zavattini http://www.fondazioneunpaese.org/centro-culturale-zavattini/ https://www.facebook.com/fondazioneunpaeseluzzara |
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PHP Photoforma https://www.photoforma.it/ https://www.facebook.com/PhfPhotoforma |
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Comune di RIVA DEL GARDA https://www.comune.rivadelgarda.tn.it/Aree-tematiche/Biblioteca-civica |
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Giuseppe Rumerio Momenti
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- Pubblicato Sabato, 12 Agosto 2023 19:47
11 > 28 agosto 2023
Momenti
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Inaugurazione sabato 12 agosto 2023
Presentazione di Nicoletta Tamanini
È davvero diffìcile per un figlio della grande scultura ladina trovare un linguaggio espressivo originale e personale che identifichi e connoti le proprie opere tra le numerose, valide creazioni che scaturiscono dall’inesauribile fantasia dello scalpello gardenese. Giuseppe Rumerio è riuscito in questo intento per lui ancora più difficile da raggiungere essendosi egli occupato, per lunghi anni e con particolare successo, di un’attività scultorea di tipo tradizionale. Una produzione a tematica prevalentemente sacra o con delle tipologie figurative ben connotate e stigmatizzate che, pur realizzate con la tecnica e la maniacale cura del dettaglio che contraddistinguono la produzione ladina, non esulano dall’ambito di una produzione che, pur di altissima qualità e particolarmente amata e apprezzata in tutto il mondo, rimane circoscritta ad un artigianato di ottima fattura. Lo scultore di Ortisei da una decina di anni ha invece intrapreso una strada nuova e personale pur rimanendo strettamente legato ad un linguaggio di tipo figurativo e ad una tematica naturalistica. Amante da sempre e profondo conoscitore della flora e fauna della sua valle, Rumerio, coniugando l’eccellente tecnica esecutiva acquisita nei lunghi anni di lavoro come scultore artigiano con l’occhio di un osservatore attento e il guizzo poetico di un animo sempre fanciullo, crea infatti delle vere e proprie opere d’arte che nulla hanno da invidiare alle sculture dei grandi maestri del passato. Nel suo atelier che ricorda lo studio di uno scultore ottocentesco, l’artista definisce ogni dettaglio del soggetto da rappresentare, prevalentemente animali della fauna dolomitica, ne studia ogni particolare anatomico, ogni postura, ne indaga con certosina pazienza abitudini e atteggiamenti. Quindi, entrato nello spirito del soggetto da rappresentare, egli realizza un accurato progetto grafico dell’opera plasmando successivamente un modellino in creta della scultura. Infine, selezionato il legno adatto ad ogni creazione, la fase scultorea vera e propria in cui l’artista immortala l’essenza, quasi lo spirito vitale, dei suoi amati animali. Coniugando inoltre in modo particolarmente efficace incredibili vette di virtuosismo tecnico ad una estrema attenzione per la plasticità e il dinamismo delle creature rappresentate, soprattutto nei grandi gruppi scultorei, Giuseppe Rumerio cattura “l’attimo fuggente”, quell’attimo magico che immortala situazioni o scene donando, per un attimo, appunto, il soffio della vita alla scultura.
Nicoletta Tamanini
Giuseppe Rumerio nasce a Citiglio sul Lago Maggiore ma vive da molti decenni a Ortisei, la splendida località della Val Gardena che diede i natali all’amata madre e ove ora ha sede anche il suo atelier. Diplomato Maestro artigiano, Rumerio ha reso una passione giovanile coltivata con naturale talento la sua attività lavorativa dirigendo, fino ad alcuni anni fa, un avviato laboratorio di scultura prevalentemente a tema sacro in cui erano presenti numerosi collaboratori e apprendisti. Quindi la decisione Hi lasciare la produzione scultorea di soggetto religioso che ha reso la valle ladina celebre in tutto il mondo, per dedicarsi ad un percorso più originale e creativo in cui il personale amore per la natura e l’abilità tecnica acquisita nei lunghi anni di lavoro e insegnamento potessero trovare un eccellente punto d’incontro. Iniziano così, una decina di anni orsono, le prime composizioni ispirate alla fauna alpina, poi le opere dedicate ai singoli animali da lui particolarmente osservati e studiati, quindi i grandi gruppi scultorei che lo hanno reso celebre in Italia e all’estero. Esperto nella lavorazione di tutte le varietà di legno, in questa sua veste non più di artigiano ma d’artista, Giuseppe Rumerio si cimenta, con successo, anche nella lavorazione di altri materiali tra cui il bronzo.
Presente con le sue opere in numerose mostre collettive in Italia (2005 a Milano, 2007 a Lonigo (VI), 2006 a Torino, 2008 Abano Terme (PD), 2022 Fiera di Primiero) e all’estero (2000 esposizione presso la Rollins Gallery a Vail - Colorado, USA, 2001 esposizione presso la Galleria Louvre des Antiquires a Parigi, 2002 esposizione a Dubai, 2004 mostra alla “SouthEastern Wildlife Exposition” in Charleston - South Carolina, USA, 2021 esposizione “Art Animalier” a Parigi), Giuseppe Rumerio ha sempre riscontrato particolare successo di pubblico e critica soprattutto nelle sue esposizioni personali tra cui ricordiamo, nel 2011, “Il fascino della natura” ad Albenga (SV) e, nel 2017, l’apprezzata mostra proposta al “Tublà da Nives” a Selva di Val Gardena.
Nel novembre 2023, su invito, sarà presente con alcune opere nel Qatar in un’esposizione collettiva ove saranno presentate sculture realizzate da una quarantina di artisti accuratamente selezionati e provenienti da ogni parte del mondo.
Sala Civica «G. Craffonara» Giardini di Porta Orientale Riva del Garda (TN) 14 > 28 agosto 2023 Tutti i giorni 09.00 > 12.30 - 13.30 > 18.30 Ingresso libero Inaugurazione sabato 12 agosto 2023 ore 18.00 |
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Guidi, il poeta della luce
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- Pubblicato Domenica, 25 Giugno 2023 19:47
19 giugno > 2 luglio 2023 Guidi, il poeta della luce |
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Inaugurazione sabato 24 giugno 2023, ore 18.00.
Presentazione di Nicoletta Tamanini
Con questo omaggio a Virgilio Guidi il Centro culturale "La Firma" di Riva del Garda, associazione che dal 1991 opera nel territorio dell'Alto Garda promuovendo la creatività artistica nelle sue molteplici forme, si conferma vero centro di eccellenza per iniziative di particolare lungimiranza, spessore e pregio.
E' importante ricordare infatti che alla mostra "Geometrìe di luce" proposta da "La Firma" in Galleria Civica Craffonara durante l'estate 2021 e interamente dedicata ad una della personalità più schive e complesse dell'astrazione a Venezia negli anni '50, Saverio Rampin, ha fatto seguito la più completa e curata retrospettiva a lui dedicata "Tempo, spazio, luce opere 1955 - 1991" ospitata presso il Museo degli Eremitani di Padova a fine 2023. Nell'autunno 2022 l'Associazione rivana ha poi organizzato un'ampia collettiva dedicata a grandi interpreti dello Spazialismo veneziano tra cui Virgilio Guidi, Bruna Gasparini, Ennio Finzi, Luciano Gaspari, Saverio Rampin, Gino Morandis, Vinicio Vianello, Tancredi e Edmondo Bacci, artista, quest'ultimo, a cui la celebre Collezione Peggy Guggenheim presenta in questo periodo, e fino al 18 settembre 2023, nella città lagunare "L'energia della luce", la prima e più esaustiva personale dedicata all'artista veneziano.
La mostra rivana dedicata al grande Virgilio Guidi allestita presso gli spazi espositivi della Galleria Craffonara segue invece l'ampia, apprezzata e visitata esposizione "Omaggio a Virgilio Guidi, con uno sguardo alla Collezione Sonino" tenutasi da settembre 2021 a gennaio 2022 in alcuni luoghi simbolo dell'arte veneziana, la Fondazione Bevilacqua La Masa San Marco, Palazzo Tito e la Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro e curata dai più importanti studiosi di Guidi ossia Stefano Cecchetto, Giovanni Granzotto e Dino Marangon in collaborazione con molti altri critici d'arte.
Un legame quindi che tramite la luce, l'acqua e l'arte unisce in un virtuale abbraccio la terra veneta, in specifico la splendida città di San Marco, con l'antico centro lacustre trentino.
Di Virgilio Guidi, divenuto il pittore di Venezia per eccellenza del Novecento, l'esposizione rivana propone, in un percorso di particolare fascino e suggestione, circa una trentina di opere. I dipinti, oli su tela e tempere su carta, sono stati accuratamente selezionati per delineare un determinato periodo creativo, dalla seconda metà degli anni '50 in poi, dello straordinario, curioso e originale percorso dell'artista, nato a Roma nel 1891, ma veneziano d'animo e d'adozione.
Interprete con le sue indimenticabili marine della sottile, ineffabile poesia sottesa alla dialettica spazio - luce - colore, Guidi realizzò opere in cui la tavolozza, alleggerendosi e schiarendosi sempre più fino a far scomparire le ombre dal dipinto, dà corpo a percezioni visive oniriche e trasfigurate in cui figure e contorni, divenendo sempre più evanescenti, si dissolvono nelle nebbie lagunari. L'artista indagò a lungo e profondamente il tema dell'articolato rapporto tra spazio, luce e colore giungendo a soluzioni pittorico-estetiche del tutto originali e innovative mediante un linguaggio astratto, inizialmente espressionista, poi geometrico, che lo indussero ad avvicinarsi e di seguito aderire, al Movimento Spaziale di Lucio Fontana di cui Virgilio Guidi firmò, negli anni '50, anche i vari Manifesti.
Pittore, ma anche poeta e saggista, Guidi affrontò nella sua lunga vita artistica (attivo fin all'ultimo, scomparve a Venezia nel 1984 a quasi 93 anni), pur riprendendo più volte la tematica delle Marine in chiave astratta, anche altri cicli tematici tra cui le Architetture cosmiche, i Grandi Occhi, i Grandi Alberi e le varie tipologie di Figure di cui in mostra sono presenti alcuni significativi dipinti.
Nicoletta Tamanini
Virgilio Guidi nasce a Roma nel 1891. Nel 1911, dopo aver fatto pratica di pittura dal restauratore Giovanni Capranesi, si iscrive all’Accademia di Belle Arti seguendo i corsi di Aristide Sartorio. Nel 1915 è invitato alla mostra della Secessione Romana e ad altre esposizioni; fa la conoscenza di Armando Spadini del quale, nel 1925, prenderà lo studio “L’Uccelliera” a Villa Borghese.
Dal 1920 inizia a d esporre alla Biennale veneziana e a quella del 1924 ottiene un grande successo con l’opera II tram. Sette anni più tardi ottiene la cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Qui ha occasione di frequentare il poeta Vincenzo Caldarelli. L’ambiente veneziano gli si rivela però subito ostile e la persistenza di tale atteggiamento lo indurrà a trasferirsi a Bologna nel 1935. Nel 1948 partecipa alla XXIV Biennale di Venezia esponendo un’importante serie di “Figure nello spazio”. Nel 1954 lo stesso Ente gli dedica una mostra antologica. Su invito dell’Assessorato alla Cultura e delle Belle Arti di Venezia, nel 1962, allestisce una “personale” nella sala Napoleonica. Nel 1964 è presente alla XXXII Biennale veneziana. Nel 1976 tiene una mostra antologica a Villa Malpensata a Lugano. Nel 1980 presenta un’antologica alla Casa Da Noal a Treviso, curata da Giovanni Carandente.
Dona al Comune di Venezia 80 (attualmente ridotte a 69) dipinti, compresi tra il 1950 e il 1975. Con questa raccolta di opere sceltissime si inaugura a Palazzo Fortuny il Museo Guidi. L’anno successivo a Firenze gli viene attribuito il prestigioso riconoscimento del Premio San Luca. Celebra a Venezia i novant’anni con un convegno della Fondazione Cini, all’isola di San Giorgio. Nel 1982 una delegazione del consiglio regionale della Lombardia gli consegna una targa di riconoscimento per la donazione alla Pinacoteca di San Donato Milanese. Inizia, sotto la direzione di Giuseppe Mazzariol, la ricerca sui Corpus dell’opera pittorica guidiana. Il Maestro collabora all’impostazione dell’archivio e alla catalogazione dei propri dipinti. Muore nel 1984 a Venezia.
Sala Civica «G. Craffonara» Giardini di Porta Orientale Riva del Garda (TN) 19 giugno > 2 luglio 2023 Tutti i giorni 09.00 > 12.30 - 13.30 > 18.30 Ingresso libero Inaugurazione sabato 24 giugno 2023 ore 18.00 |
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Spazialisti a Venezia
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- Pubblicato Domenica, 04 Settembre 2022 11:59
3 settembre > 4 ottobre 2022
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Saranno in mostra le opere di Virgilio Guidi, Bruna Gasparini, Ennio Finzi, Luciano Gaspari, Saverio Rampin, Edmondo Bacci, Gino Morandis, Vinicio Vianello e Tancredi.
Sarà dedicata agli Spazialisti veneziani la nuova mostra che verrà inaugurata sabato 3 settembre alle 18 presso la Sala Civica “G. Craffonara” di Riva del Garda organizzata dal Centro Culturale La Firma nell'ambito della propria stagione espositiva. Saranno in mostra le opere di Virgilio Guidi, Bruna Gasparini, Ennio Finzi, Luciano Gaspari, Saverio Rampin, Edmondo Bacci, Gino Morandis, Vinicio Vianello e Tancredi.
Nel clima di fervore che si respirava a Venezia nel secondo dopo guerra si sviluppano molteplici entusiasmi creativi che danno fiato a una generazione di artisti affascinanti della ricerca spaziale di Lucio fontana. Negli anni 50 un gruppo di artisti porta avanti una personale sperimentazione visiva sotto l’egida e l’impegno di un grande gallerista e collezionista veneziano: Carlo Cardazzo. In questo clima e con queste prerogative gli Spazialisti veneziani aprono la strada a una ricerca estetica che intende sviluppare nella sperimentazione di uno spazio visivo una differente poetica del segno e del colore. Si tratta di un’evoluzione del pensiero e del gesto dove il segno diventa traccia di un percorso, fino ad ora in edito, ed entro il quale la ricerca indaga i moduli di un’iconografia mirata ad approfondire il concetto filosofico di un tempo sospeso nello spazio. L’idea di questo spazio tangibile, diventa concreta attraverso le tecnologie che rendono visibili le nuove esplorazioni lunari.
Gli Spazialisti veneziani sono dunque partecipi dell’entusiasmo che avvolge le scoperte scientifiche, ed è in questo entusiasmo che i veneziani tramutano il segno in una sorta di mistica ammirazione per questa nuova realtà oggettiva. A Riva del Garda, attraverso le opere della collezione Colleoni, viene raccontata questa convergenza di energie positive con l’auspicio che la storia possa ricomporsi e garantire agli artisti veneziani di mantenere viva la prestigiosa eredità del passato e quella costante tradizione del nuovo che ha caratterizzato i dinamici assetti culturali e sociali del nostro secondo dopo guerra.
(Stefano Cecchetto)
Dopo l'interessante e apprezzata esposizione dedicata, durante l'estate 2021, all'artista Saverio Rampin scomparso nel 1992, una tra le figure più complesse e interessanti del panorama artistico italiano e, in particolare, veneziano, del dopoguerra, il Centro culturale "La Firma" di Riva del Garda, realtà associativa che dal 1991 opera nel territorio dell'Alto Garda promuovendo l'espressione artistica in ogni sua forma, propone al pubblico un nuovo percorso espositivo dedicato ad altri protagonisti del movimento spazialista attivi, soprattutto negli anni cinquanta, in ambito lagunare.
Accuratamente selezionate dal critico d'arte Stefano Cecchetto e provenienti dalla prestigiosa collezione Colleoni, una trentina di opere di nove artisti ben delineano la singolare evoluzione in ambito veneziano, fino quasi a costituirne un filone autonomo e originale, di queil'innovativo, complesso e ancora poco conosciuto movimento artistico definito spazialismo fondato nel 1946 in Argentina da Lucio Fontana in collegamento con la Galleria del Cavallino di Venezia e la Galleria Apollinaire di Milano.
Accomunati da una visione unitaria in cui lo spazio è creato dalla materia stessa della pittura, concezione questa in netto contrasto con quella del fondatore del movimento, chiaramente e rigidamente ispirato a posizioni di matrice empirica e tecnologica, gli spazialisti veneziani attuarono una sperimentazione puramente ideativa e immaginativa, dando vita a un fervore artistico - culturale di ampio respiro che attraversò in quel periodo la città di Venezia e tutto il territorio artistico lagunare. Pur affascinati anch'essi dagli aspetti più innovativi della realtà scientifica e tecnologica ed entusiastici partecipi di un'avanguardia eterodossa, questi artisti, stimolando senza preconcetti il percorso creativo personale di ognuno, diedero vita ad una delle correnti artistiche più significative del Novecento. Un movimento che va oggi riscoperto e meglio indagato anche dalle nuove generazioni in quanto la seduzione verso un mondo ipertecnologico, il mondo in cui oggi ci troviamo a vivere, intuito in modo quasi profetico dagli spazialisti veneziani molti decenni fa e, con le loro opere, a noi anticipato, mostra come ogni prospettiva di futuro non possa nascere che da un'accurata conoscenza del suo passato.
(Nicoletta Tamanini)
La mostra, curata da Stefano Cecchetto e presentata da Nicoletta Tamanini, sarà inaugurata sabato 3 settembre alle ore 18. Ingresso libero.
Coordinatore: Romeo Galletti. Un ringraziamento particolare all'Archivio Gino Morandis, Venezia.
Sala Civica «G. Craffonara» Giardini di Porta Orientale Riva del Garda (TN) 3 settembre > 4 ottobre 2022 Tutti i giorni 09.00 > 12.30 - 15.00 > 20.00 Ingresso libero Inaugurazione sabato 3 settembre ore 18.00 |
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Matteo Boato
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- Pubblicato Martedì, 12 Luglio 2022 20:01
2 > 20 luglio 2022
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INAUGURAZIONE DELLA STAGIONE ESPOSITIVA DEL CENTRO CULTURALE “LA FIRMA”
Sono esposte dal 2 al 20 luglio alla galleria civica «Craffonara» più di quaranta opere di Matteo Boato sul tema dell'acqua come elemento, ambiente, spazio interiore e luogo urbano.
La mostra, che inaugura la stagione espositiva del centro culturale «La firma» di Riva del Garda, propone, su tele di vario formato, scorci di barche, di città quali Venezia, Trento, Riga, Milano, Roma e Bolzano. Un percorso intimo, questo del pittore trentino, che si racconta attraverso il contrasto tra segno e colore, velature e materia. Un modo per uscire con il vento in poppa dalla pandemia dei pensieri e delle relazioni sociali, affaticate di questi ultimi anni. Tre le sezioni chiave dell'esposizione, intitolata «aQua», un fluire liquido e circolare dai colori più svariati al quasi bicromatismo (bianco e nero), dalla materia abbondante e spessa al segno progettuale, allo schizzo.
Nella prima parte della mostra barche veneziane che portano a tuffarsi nelle origini paterne dell'artista. Una confessione intima attraverso immagini marine e lagunari che avvolgono il visitatore raccontando di acqua e di terra, di musica, di amori, di vita e fatiche, raccontando del mare che abbiamo dentro. Una serie che traghetta, almeno psicologicamente, Matteo Boato fuori dalle enormi difficoltà che l'ambiente culturale trentino (italiano e mondiale) ha vissuto negli ultimi due anni di pandemia. Una serie che vuole dare speranza e nuova vita.
Nella seconda parte, la casa e la piazza come fondamento della socialità, ambiente intimo e allo stesso tempo aperto al dialogo e al confronto. Questi due temi sono il fulcro concettuale di molti lavori pittorici di Boato, che toccano alcuni centri come Venezia, Trento, Roma, Milano, Bolzano e Riga. La mostra raccoglie 44 olii su tela che rappresentano gli ultimi anni di una ricerca iniziata nel 1999 su nuclei antichi, che ha dato vita a serie titolate «Le case danzanti» e «Cielo di tetti». Sono case in cammino che vorrebbero volare, danzare la loro storia; aggrappate alla roccia e al tempo, come tessere di un raffinato mosaico. I lavori, originariamente molto colorati, hanno con gli anni abbracciato la bicromia. Intraprendendo un racconto pittorico più intimo, attraverso l’accostamento di grafite e colore a olio materico, in bilico funambolico tra disegno e pittura, tra bi e tridimensionalità.
La mostra, curata da Nicoletta Tamanini, sarà inaugurata sabato 2 luglio alle ore 11 alla presenza dell'artista. Ingresso libero
Sala Civica «G. Craffonara» Giardini di Porta Orientale Riva del Garda (TN) 2 > 20 luglio 2022 Tutti i giorni 09.00 > 12.30 - 13.30 > 18.30 Ingresso libero Inaugurazione sabato 2 luglio ore 11.00 |
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