Cinema estate 2011      

Le avventure del principe Achmed
Regia di Lotte Reininger
(1926)

Costato alla sua autrice ben tre anni di lavoro serrato, Le Avventure Del Principe Achmed narrano in maniera assolutamente innovativa le vicissitudini del protagonista contro streghe e stregoni, nelle magiche avventure che deve affrontare per conquistare  la bella principessa.

Ispirato a Le Mille E Una Notte, questo film rappresenta oggi un punto di svolta straordinariamente importante nella storia cinematografica.

Dopo esser stata distrutta sia in versione negativa che positiva durante i bombardamenti del 1945, questa preziosa opera è stata recuperata per una casualità nell’archivio del British Film Institute nel 1954 ed ora possiamo a ragion veduta considerarla come il primo lungometraggio d’animazione della storia del cinema.

È questa un’animazione assai insolita secondo i nostri standard, non essendo fatta a cartoni animati, bensì con una particolare tecnica inventata dalla sua creatrice Lotte Reiniger che, andando a recuperare la tradizione del teatro d’ombre cinesi, mette in scena figure e non disegni.

Queste figure sono delle silhouette snodabili ricavate con del cartoncino e delle lamine in piombo. Queste fantasiosissime figure venivano poi schiacciate da un rullo apposito e infine messe in scena e mosse su un piano illuminato, costituito da più strati di carta velina.

Il risultato è quello che è ora possibile ammirare nella versione restaurata, che offre un mondo elegantissimamente espressionista dove il sapore esotico dell’oriente si fonde alla meraviglia degli spettacoli per bambini, costituendo così un mondo nuovo, che non trova precedenti né nella tecnica né nella fantasia.

Il montaggio quasi assente se non negli stacchi obbligati, viene compensato dalla ingegnosa creatività della Reiniger che per certi effetti speciali utilizza addirittura materiali che poco avrebbero a che fare con la sua tecnica, come la cera e la sabbia, ma che in realtà restituiscono particolarissimi effetti visivi altrimenti impossibili da rendere.

Il film fu girato tutto in bianco e nero ma veniva proiettato su fondi colorati, ora in blu, ora in giallo, e così via, come era consuetudine per l’epoca per contestualizzate spazi e tempi della narrazione.

Per questo che rimarrà l’unico lungometraggio tra i 55 lavori completati nel corso degli anni dalla Reiniger, si può dunque parlare di un’animazione colta, che affonda le sue profonde radici in varie culture figurative e nell’estro della sua creatrice che, infatti, si contrapponeva con decisione alla a suo dire banale animazione Disney, fatta di superficialità commerciale.

da: cinefobie.com

 

   

 

            Le avventure del principe Achmed  
         
         
regia       Lotte Reiniger    
titolo originale   Die Abenteuer des Prinzen Achmed    
genere   Animazione    
durata   60'    
produzione   Germania    
anno   1926    
         
         
         

    

      
Cinema Estate 2014      

Nosferatu
Regia di Friedrich Wilhelm Murnau
(1922)

Nosferatu il vampiro (uno dei capisaldi indiscussi del cinema espressionista tedesco) è stato per decenni il solo film vampirico ammesso nelle discussioni colte dei critici. (...)
Fortunatamente la sorte volle salvarne una copia, perché la pellicola fu condannata al rogo non per il suo contenuto erotico ma per una più semplice bega legale. Murnau infatti pensò bene di non pagare nessun diritto a Bram Stoker pur essendo Nosferatu apertamente tratto dal romanzo del giornalista irlandese. E così il nostro vampiro si trovò presto al centro di una causa intentata dalla vedova Stoker contro la casa produttrice. Nonostante Murnau avesse cambiato tutti i nomi dei personaggi la causa fu vinta e il tribunale decretò la distruzione di tutte le copie del film ma qualche "anima diabolica" provvide a salvarne i negativi. 

Girato nel primo dopoguerra, l'obiettivo del regista sembra la rappresentazione dei tiranni e non quello di inoculare le masse dell'epoca con simboli eticamente malsani di ottimale preservazione dal dissolvimento della carne. 
Questa prima versione del conte Dracula sullo schermo è indimenticabile, con la sua figura rigidamente contorta e scheletrica, le lunghe unghie artigliate, le occhiaie incavate. 
La collocazione sociale nel mondo dei vivi è molto precisa: è la borghesia commerciale tedesca del secolo scorso. Per Murnau il Nosferatu, il non morto, era il simbolo dell'irruzione violenta di un elemento irrazionale nel tessuto della realtà borghese ottocentesca, un qualcosa da opporre alla buona educazione e alla facciata ipocrita del mondo circostante, una forza eversiva e incontenibile.
Come uno specchio diabolico e metafisico il vampiro, nel capolavoro del muto tedesco, rifletteva l'immagine impietosa della crisi in cui versava tutta la middle-class europea consapevole ormai del fatto che la propria funzione storica si stava esaurendo.
Contrariamente alle posteriori pellicole aventi per protagonista la figura del vampiro, quella di Nosferatu, lontana dal premere sull'eros, predilige la cieca forza maligna del non morto. (...)
Il conte Orlok (interpretato nell'opera di Murnau da Max Schreck) non ha alcuna parvenza elegante, ma sembra solo strisciare in una condizione di automa semi-incosciente. 
Nessuna sensualità dunque ma solo le rigide movenze di un non-essere che in una sorta di altalenante regressione organica sembra richiamare un ibrido tra un pipistrello e un insetto. Nella sua staticità quasi ossessiva, questa icona non possiede nulla di romantico, quasi a sottolineare il carattere disumanizzato del male e l'impotenza umana di fronte a quest'ultimo. Pellicola pedagogica quindi con finale lieto solo a metà.

da: Mymovies.it

   

 

regia       Friedrich Wilhelm Murnau     Nosferatu     
interpreti   Max Schreck, Gustav von Wangenheim, Greta Schroeder, Alexander Granach, Georg H. Schnell  
titolo originale   Nosferatu, Eine Symphonie des Grauens  
genere   Horror, b/n  
durata   75'  
produzione   Germania  
anno   1922  

    

      

Cinema Estate 2014

     

Non c'è niente da ridere
Tre comiche di Stan Laurel e Oliver Hardy (1922)


Non sempre uno più uno fa due. A volte accade che il risultato sia un duale. Accade che un giorno in uno studio cinematografico, un produttore talentuoso, Hal Roach, decida che due attori, che avevano di rado condiviso la stessa scena, insieme funzionino. 
E nasce così una delle coppie più famose della storia del cinema: Stan Laurel e Oliver Hardy. Una carriera non immune da prove, come l'avvento del sonoro, che i due hanno saputo superare senza tradire la loro vis comica.
Laurel e Hardy, unitamente a Charlie Chaplin e a Buster Keaton, vanno annoverati tra i giganti del cinema comico, come scoprì ben presto il loro mitico produttore Hal Roach, che la prima volta che li vide insieme disse a un suo assistente: "Scritturali! Sono la coppia più comica che ho mai visto in vita mia" come racconta commosso Osvaldo Soriano nel suo libro omaggio alla coppia, "Triste, solitario y final". 
La colonna musicale dei tre film è stata composta appositamente da Nicola Piovani.

 

BACON GRABBERS (Squadra sequestri)
Regia: Lewis R. Foster
Fotografia:
Jack Roach, George Stevens
Montaggio: Richard Currier
Cast: Stan Laurel, Oliver Hardy, Edgar Kennedy, Jean Harlow, Charlie Hall
Produzione: Hal Roach Studios, Usa 1929

 

FROM SOUP TO NUTS (Dalla minestra alla frutta)
Regia: Edgar L. Kennedy
Sceneggiatura: Leo McCarey, H. M. Walker
Fotografia: Len Powers
Montaggio: Richard Currier
Cast: Stan Laurel, Oliver Hardy, Anita Garvin, Tiny Sandford, Otto Fries
Produzione: Hal Roach Studios, Usa 1928
 

 

LEAVE 'EM LAUGHING (Lasciali ridendo)
Regia: Clyde Bruckman
Sceneggiatura: Hal Roach
Fotografia: George Stevens
Montaggio: Richard Currier
Cast: Stan Laurel, Oliver Hardy, Edgar Kennedy, Charlie Hall
Produzione: Hal Roach Studios, Usa 1929

   

 

    

   
 Cinema Estate

23.06.2014
NOSFERATU
Regia di 
Friedrich Wilhelm Murnau

(1922)



06.07.2014
NON C'E' NIENTE DA RIDERE
Tre comiche di
Stan Laurel e Oliver Hardy
(1928 - 1929)



14.07.2014
Il primo film di animazione
della storia del cinema
LE AVVENTURE
DEL PRINCIPE ACHMED
Regia di Lotte Reininger
(1926)
Musiche di Francesca Aste
Commento musicale dal vivo
Francesca Aste, pianoforte
Pepè Fiore, percussioni






Riva del Garda
Galleria S. Giuseppe
Ore 21.30
Ingresso libero | free admission
   


Tre proiezioni che ripercorrono tre tappe della storia del cinema, in galleria San Giuseppe con inizio alle ore 21.30 e ingresso libero. 
É la mini rassegna cinematografica «Cinema Estate», proposta dal Comune di Riva del Garda in collaborazione con il centro culturale «La Firma» e la Federazione Italiana Cineforum.

S'inizia lunedì 23 giugno con uno dei più grandi capolavori del cinema muto: «Nosferatu» di Friedrich Wilhelm Murnau, con Max Schreck, Gustav von Wangenheim, Greta Schroeder, Alexander Granach, Georg H. Schnell. Genere horror, durata un'ora e 15 minuti, produzione Germania 1922. 

La rassegna prosegue domenica 6 luglio con «Non c'è niente da ridere», ovvero tre comiche del 1928 e del 1929 di Stan «Stanlio» Laurel e Oliver «Ollio» Hardy.

Si conclude lunedì 14 luglio con il primo film di animazione della storia del cinema: «Le avventure del principe Achmed» di Lotte Reininger, realizzato nel 1926 con una complessa tecnica di silhouette ritagliate da una sottile lastra di piombo e poi riprese con la tecnica del passo uno. La proiezione ha il commento musicale dal vivo di Francesca Aste al pianoforte e di Pepé Fiore alle percussioni.


Il segnalibro in formato pdf

L'Adige, articoli giugno 2014


Galleria San Giuseppe, il pubblico