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- Pubblicato Martedì, 19 Novembre 2013 22:27
L'altra faccia dell'amore
Film del 1971 segue l'opera prima di Russell, il sensibilissimo «Women in love» e conferma l'impatto dell'energia stilistica regista. Sarà perché l'indubbio decadentismo di Russell si sposa perfettamente con l'altrettanto indubbio decadentismo romantico della musica di Tchaikovsky (ed in più, se vogliamo, con quello sociale del momento storico nel quale la vicenda si svolge), ma è innegabile che «L'altra faccia dell'amore» è tra le biografie musicali più dense e più forti che il cinema ci abbia offerto da tempo.
Certo non è il rigore che regna sovrano, e forse nemmeno l'assoluta verità storica, o la ricerca della coerenza. Ma che importanza ha tutto ciò se la forma del film di Russell s'incontra, in tutta la sua incontenibile vitalità, con la stessa incoerenza, la stessa mancanza di rigore che ha segnato l'opera e la vita del protagonista del film? «L'altra faccia dell'amore» dev'essere visto con l'abbandono dei sentimenti e non con il freddo raziocinio di un esame di lingua o di etica. Solo così se ne potrà apprezzare lo slancio straordinario, la ricchezza del'invenzione, la genuinità dell'emozione.
Il talento superiore con il quale Russell muove l'ottocento russo nello sfondo (fin dalle prime, fertilissime sequenze) e la sua abilità incomparabile nell'unire l'immagine al suono, o meglio, nel tradurre il suono in una immagine corrispondente.
Nel film c'è l'abbandono totale di un artista alla propria opera: di questa sua generosità è difficile fargliene un rimprovero. Ken Russell racconta con il solito stile barocco e visionario «la storia d'amore tra un omosessuale e una ninfomane» (testuali parole del regista), regalandoci un melodramma psicoanalitico cupo e profondo, in cui il rapporto conflittuale tra singolo e società, tra genio romantico e convenzioni sociali, trova, nelle disperate vicende del protagonista, la sua esemplificazione.
REGIA | Ken Russell | |
INTERPRETI | Glenda Jackson, Richard Chamberlain, Christopher Gable, Max Adrian | |
TITOLO ORIGINALE | The Music Lovers | |
GENERE | Biografico | |
DURATA | 122', colore | |
PRODUZIONE | Gran Bretagna | |
ANNO | 1971 |
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- Pubblicato Martedì, 19 Novembre 2013 22:23
Mulholland Drive
«Mulholland Drive» è una lunga e vecchia strada di Los Angeles: nasce nel deserto, attraversa i quartieri ricchi e finisce a strapiombo sulla costa di Malibù. Bisognerebbe ricordarsi di questa simbologia per cercare di dare un senso aII'onirico ed enigmatico film di David Lynch. Quella che il regista stesso ha definito come «una semplice storia d'amore nella città dei sogni» è in realtà un intricato enigma sospeso tra allucinazione e realtà, con un tocco di nostalgia per il noir degli anni '40 ed una aperta ostilità verso l'attuale star system.
Rita è un'avvenente bruna sopravvissuta ad un incidente d'auto in seguito al quale ha però perso la memoria, Betty un'aspirante attrice di belle speranze che la ospita nel proprio appartamento e se ne innamora. Le due protagoniste cercano di far luce sull'amnesia di Rita, per scoprire che in realtà niente è come sembra...
Film astratto, con una straordinaria potenza visiva, è nello stesso tempo affascinante e disturbante. Difficile trovare una chiave di lettura razionale. E' difficile descriverlo. Seguendo il linguaggio dei sogni voluto dal regista, bisognerebbe limitarsi a viverne le emozioni.
REGIA | David Lynch | |
INTERPRETI | Justin Theroux, Naomi Watts, Laura Harring, Ann Miller, Robert Forster | |
TITOLO ORIGINALE | Mulholland Dr. | |
GENERE | Drammatico | |
DURATA | 145', colore | |
PRODUZIONE | Francia | |
ANNO | 2001 |
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- Pubblicato Martedì, 19 Novembre 2013 19:54
L'esercito delle 12 scimmie
A metà tra fantascienza e thriller, narra la storia di James Cole (Bruce Willis) che dal 2035 viene inviato nel passato, nel 1996, dove a breve si sarebbe diffuso un virus micidiale che avrebbe ridotto la popolazione mondiale all'1%. In realtà il futuro non si può cambiare, la sua missione è solamente quella di trovare informazioni che permetteranno di trovare un vaccino in futuro.
Aiutato dalla psichiatra Kattryn Railly (Madeleine Sfowe), tra salti nel tempo sbagliati e frenetici inseguimenti con le forze dell'ordine, Cole scoprirà che tutto riconduce all'Esercito delle 12 scimmie, un gruppo di ambientalisti pronti a tutto capeggiati da Jeffrey (Brad Pitt), figlio non proprio sano di un famoso scienziato.
Ispirato al corto francese «La jetee» di Chris Marker, «L'esercito delle 12 scimmie» colpisce subto per una cosa: il regista conduce l'intera trama parallelamente nella realtà (fra l'altro paradossalmente verosimile) e nella mente di James.
I temi che tornano più frequentemente sono quelli della pazzia, della visione pessimistica del futuro e dei comportamenti dell'uomo in generale Sul primo tema risulta interessantissimo il discorso della relatività della pazzia tatto da Jeffrey durante una scena nel manicomio, da sentire e risentire per coglierne ogni minimo particolare.
Puntando un dito sui cerchi concentrici disegnati dai secoli nel tronco d'un grande albero, Madeleine/Judy tenta di «localizzare» il tempo della sua vita precedente: così faceva Kim Novak in «Vertigo». E così torna a fare in «L'esercito delle 12 scimmie», di nuovo inquietandoci. Come nel film di Alfred Hitchcock, anche in questo di Jerry Gillian l'occhio e la mente sono indotti a smarrirsi.
Prodotto con uno stanziamento di quasi 30 milioni di dollari, ha avuto vari elogi da parte della critica e ha incassato circa 169 milioni in tutto il mondo.
REGIA | Terry Gilliam | |
INTERPRETI | Brad Pitt, Madeleine Stowe, Christopher Plummer, Bruce Willis, Jon Seda | |
TITOLO ORIGINALE | Twelve Monkeys | |
GENERE | Fantastico | |
DURATA | 131', colore | |
PRODUZIONE | USA | |
ANNO | 1995 |
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- Pubblicato Martedì, 19 Novembre 2013 19:31
Body Double - Omicidio a luci rosse
Jake, un attore di B-movies in crisi sia sul piano professionale, avendo perso il ruolo di vampiro in un horror a basso costo per colpa della sua claustrofobia, che su quello sentimentale, dopo aver pescato la sua ragazza a letto con un altro. L'amicizia con Sam, un simpatico collega, gli procura un domicilio provvisorio in un lussuoso attico, con vista nell'appartamento di una deliziosa sconosciuta che ogni giorno, alla stessa ora, si abbandona ad un conturbante strip-tease. All'iniziale compiacimento voyeuristico, Jake aggiunge ben presto una sensazione di profonda angoscia, scoprendo che la donna oggetto delle sue contemplazioni è pedinata da un losco figuro. Quando una notte il misterioso persecutore s'intrufola nell'appartamento di lei per ucciderla, Jake corre a salvarla. Ma la realtà si rivelerà molto più intricata dell'apparenza.
Prendete due gioielli del cinema come «La donna che visse due volte» e «La finestra sul cortile» di Alfred Hitchcock, aggiungeteci lo stile e il talento visionario di Brian De Palma e otterrete «Body Double». Al posto del volto ordinario (e insieme straordinario) di James Stewart, c'è quello più impaurito di Craig Wasson. Grande appassionato di Hitchcock, De Palma confeziona una storia che rende omaggio al maestro senza cadere nella trappola della sterile imitazione.
La colonna musicale è di Pino Donaggio. Ricco di suspense e tensione, con un cammeo del noto gruppo musicale Frankie Goes to Hollywood che interpreta la hit «Relax» che negli anni '80 ebbe un grande successo di scandalo. Melanie Griffith fu candidata ai Golden Globe per la sua interpretazione.
REGIA | Brian De Palma | |
INTERPRETI | Melanie Griffith, Craig Wasson, Gregg Henry, Guy Boyd, Dennis Franz | |
TITOLO ORIGINALE | Body Double | |
GENERE | Thriller | |
DURATA | 109', colore | |
PRODUZIONE | USA | |
ANNO | 1984 |
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