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- Categoria: Cinema
- Pubblicato Venerdì, 23 Settembre 2011 20:24
Un film di Irvin Kershner
Con Faye Dunaway, Brad Dourif, Tommy Lee Jones, René Auberjonois
Titolo originale Eyes of Laura Mars
Drammatico, durata 103 min. - USA 1978
Scritto da John Carpenter, è interpretato da Faye Dunaway nel ruolo di Laura Mars, Tommy Lee Jones nel ruolo di John Neville eBrad Dourif nel ruolo di Tommy Ludlow. La sceneggiatura, intitolata inizialmente Eyes era il primo lavoro di Carpenter a essere accettato da un grande studio. La colonna sonora includeva molte canzoni del momento, come Prisoner di Barbra Streisand.
La donna del titolo è una fotografa di moda, ricca e annoiata. I suoi “occhi” sono, ovviamente, gli obiettivi della sua fotocamera. Il tritolo del film è lo stesso di un album fotografico realizzato da Laura con una serie di modelle che però finiscono assassinate. Il bello è che lei, per una forma di percezione extrasensoriale, “vede” in anticipo il delitto…
Alla sua uscita, il film ricevette critiche molto negative, come quella di Roger Ebert, il quale sosteneva che la trama fosse troppo scontata. Nonostante le critiche, il film risultò un vero successo al botteghino, guadagnando 20 milioni di dollari. Il denaro guadagnato dalla pellicola coprì abbondantemente il budget di realizzazione di 7 milioni di dollari.
(da: Wikipedia, l'enciclopedia libera)
Una scena dal film
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- Pubblicato Venerdì, 23 Settembre 2011 20:24
Un film di Michelangelo Antonioni
Con David Hemmings, Sarah Miles, Vanessa Redgrave, Jane Birkin, Peter Bowles
(da: Wikipedia, l'enciclopedia libera)
Blow-Up è un film del 1966 diretto da Michelangelo Antonioni, ispirato al racconto Le bave del diavolo dell'argentino Julio Cortázar. Il film ha vinto la Palma d'Oro al Festival di Cannes nel 1967.
« L'idea di Blow-Up mi è venuta leggendo un breve racconto di Julio Cortázar. Non mi interessava tanto la vicenda, quanto il meccanismo delle fotografie. La scartai e ne scrissi una nuova, nella quale il meccanismo assumeva un peso e un significato diversi. Tonino Guerra e, per i dialoghi inglesi, Edward Bond collaborarono con me alla sceneggiatura. Guerra mi aiuta da anni, precisamente da L'avventura, Lui è romagnolo, io sono emiliano. C'è un abisso tra di noi. Forse è per questo che andiamo d'accordo. » |
Insieme a La notte, è il film più premiato di Antonioni. Nel cast si trovano attori in seguito divenuti famosi, come Vanessa Redgrave e Jane Birkin, o già famosi come David Hemmings.
La sceneggiatura fu scritta dal regista con il poeta Tonino Guerra, mentre produttore della pellicola fu Carlo Ponti, il cui contratto con Antonioni prevedeva altri due film per la MGM: furono girati Zabriskie Point e Professione: reporter. È anche ricordato per il primo nudo frontale del cinema (Jane Birkin).
Il parco pubblico che fa da teatro alla sequenza cruciale del film (quella del delitto casualmente fotografato dal protagonista) è il Maryon Park di Charlton (Londra).
Trailer
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- Pubblicato Venerdì, 23 Settembre 2011 16:40
Vedere il mondo/Vedere mondi - Was Here
La fotografia di Paolo Parma
24 settembre - 9 ottobre 2011
Inaugurata sabato 24 settembre, prosegue fino al 9 ottobre nelle sale della galleria civica «Craffonara» la doppia esposizione delle mostre «Vedere il mondo, vedere mondi» e «Was Here» del fotografo veronese Paolo Parma, organizzata dal centro culturale «La Firma» con il patrocinio del comune di Riva del Garda e la collaborazione di Agraria Riva del Garda. All'esposizione è affiancato un piccolo cineforum (tre pellicole sul tema della fotografia, il 26 settembre e il 3 e il 10 ottobre all'auditorium del Conservatorio) e – domenica 9 ottobre – un percorso verbale e letture di Luca Bragaja. Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero.
La fotografia di Paolo Parma - scrive il critico Luigi Meneghelli - sembra in apparenza registrare in maniera scrupolosa ed ossessiva quanto si manifesta davanti all'obiettivo. In realtà, non mira a confermare ciò che è oggettivo e ad intensificare l’esperienza del conosciuto, quanto a rendere tutto conoscibile, a far del visibile un’ipotesi, del vero un qualcosa di potenziale. Non fissa solo il caos della realtà, inquadrandolo e bloccandolo, ma pietrifica anche ciò che è immateriale, come l’ombra. Anzi, proprio al lato oscuro, indifferenziato delle cose (o degli esseri) viene data una tale attenzione, che gli elementi tangibili danno l’impressione di regredire in secondo piano. E’ come se l’indeterminato trascinasse nella propria inafferrabilità percettiva anche ciò che è chiaramente definito. Fino al punto estremo di illuderci, attraverso l’artificio fotografico, che è l’immagine a guardarci, a farci segno, a farci vedere.
Parma si limita a rivelare momenti (cose, paesaggi, situazioni) in apparenza casuali, il cui senso non è tanto mostrato, quanto suggerito. Le sue fotografie si offrono così come saggi fotografici ed emanano elusività, ironia, paradosso. Gli stessi tagli o inquadrature, simili a “frame” cinematografici, non aprono la veduta, casomai la frammentano, la moltiplicano, la disperdono. Tutto diventa incommensurabile, incollocabile e l’unica cosa che si evidenzia è che l’occhio è lì fisso, in uno spazio chiuso, a tentare invano di “raccogliere” la diffusione del cosmo, quasi come se l’impedimento alla vista diventasse il soggetto della foto o come se “il davanti” (il primo sguardo) inibisse la possibilità di vedere il dietro. Lo sguardo si trova smarrito, posto di fronte contemporaneamente a più dimensioni, a più strati delle cose. E l’assenza, l’orma, l’ombra sono paradossalmente più evidenti delle cose che scontornano, o meglio è il vuoto che “sorregge la pretesa positività degli oggetti”. Non un mondo all'incontrario, ma un mondo che non conosce fissazione, stabilità, confini.
Riva del Garda, 26 settembre 2011
Uff.stampa
Alcuni momenti dell'inaugurazione della mostra:
LUCA BRAGAJA COMMENTA LA SERIE FOTOGRAFICA “WAS HERE” DI PAOLO PARMA
Una stanza in penombra, dove la luce dell’alba filtra per tende arancio e i vestiti stanno abbandonati su una sedia, su un letto. Un faro come una luna che getta una luce dorata sulle pareti ai piedi di una scala, in un seminterrato. Un quadro elettrico bruciato che si staglia come una bandiera, un intonaco scrostato in figure fantastiche, tubature e graffi.
La voce di Luca Bragaja racconta e commenta il tempo di una nuova libertà delle cose che si dilata dalla fotografia di Paolo Parma, dalle immagini di oggetti segni luoghi anonimi che rivelandosi ci dicono “WAS HERE”.
Rassegna stampa:
Alla galleria civica Craffonara le fotografie di Paolo Parma (Trentino 25 settembre 2011)
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- Categoria: Cinema
- Pubblicato Domenica, 18 Settembre 2011 22:41
Questione di punti di vista di Jaques Rivette
Domenica 11 settembre alle ore 21 nella Rocca di Riva del Garda si proietta il film di Jacques Rivette «Questione di punti divista», con Jane Birkin, Sergio Castellitto, André Marcon, Jacques Bonnaffé e Julie-Marie Parmentier (genere drammatico, durata 75 minuti, produzione Francia e Italia 2009). Ambientato nel sud della Francia in un circo che ha appena perso il suo proprietario, il film è proposto quale primo evento collaterale dell'esposizione «Acrobazie. Circo e dintorni», alla galleria civica Craffonara fino al 15 settembre. Organizza il centro culturale «La firma» con il sostegno del comune di Riva del Garda. L'ingresso alla mostra e alle proposte collaterali è libero.
Un film con cui si vuole proporre una lettura inedita della vita circense, nell'immaginario cinematografico più che altro legata alla visione che ne ha dato Fellini, talvolta grottesca ed eccessiva. Protagonista della mostra, infatti, è proprio il circo: tre gli artisti ad esporre, Maurizio Gioco, Titou Vergier e Primo Cassol. Maurizio Gioco presenta le sue marionette, «Tipi da circo», personaggi che popolano e rappresentano il mondo del circo, spettacolo sempre più spesso emarginato nelle periferie delle grandi città e che è alla ricerca di nuove forme espressive. I personaggi di Maurizio Gioco nella mostra rivana dialogano con le figure in cartapesta dell'artista francese Titou Vergier, leggere pur nella rotondità delle loro forme,diafane e colorate, vivono nel ricordo, nel sogno, una reverie di un mondo infantile. E poi ci sono le fotografie di Primo Cassol che rendono omaggio al circo con un percorso onirico per celebrare un'arte oramai di Resistenza che sta scomparendo, che va fotografata per ricordare e non disperdere un'eredità carica di tradizioni ed incanto.
La trama
Dopo quindici anni di assenza, Kate ritorna al mondo circense, abbandonato da giovane dopo la tragedia di un grave incidente. Il padre,direttore del piccolo circo in tournée, è morto da poco tempo e gli acrobati rimasti, scioccati dalla perdita, devono fare i conti con l’insuccesso del loro spettacolo itinerante. Bloccati in un piccolo paesino alle porte di Parigi, cercano di riavvicinarsi lentamente a Kate. Durante la preparazione dei nuovi sketch, arriva Vittorio, misterioso viaggiatore italiano, che, affascinato dall’eccentricità del gruppo e dall’animo tormentato di Kate, decide di fermarsi per qualche tempo. L’incontro tra le due anime solitarie costringerà tutti a fermarsi e riflettere sui traumi del passato.
Riva del Garda, 9 settembre 2011
Uff.stampa