La Firma Cinema

Lunedì Cinema 2015 | 2016


Alla riscoperta dei «buoni film»

 

Carissimi,
eccoci giunti al nostro tradizionale appuntamento con il cineforum che ci accompagnerà per diversi mesi. Iniziamo una stagione ricca di film che speriamo sia di vostro gradimento. Ci rendiamo sempre più conto che da qualche anno l'aria in Italia sta cambiando in meglio (se non altro dal punto di vista cinematografico!): si intensificano le uscite nei circuiti cinematografi­ci «normali» di film del nostro passato più o meno recente. Si comincia a capire che il patrimonio cinematografico italiano - e non solo - è una ricchezza importantissima la cui memoria merita di essere valorizzata, diffusa e conosciuta. Sento sempre meno dire in giro: «non vado a vedere quel film, perché è vecchio!» ...e magari è della stagione precedente! Questo ci confer­ma nella nostra ipotesi (ma oserei dire «certezza») che non esistono «vecchi film» ma solamente «buoni film».

Devo dire che la Cineteca di Bologna in questo ha avuto un ruolo fondamentale restaurando, mettendo a disposizione e diffondendo film altrimenti introvabili. E noi nel nostro piccolo siamo sempre stati su questa linea e abbiamo sempre cercato insieme a voi di tenere viva la memoria di un arte straordinaria che è stata definita non a caso «l'arte del XX secolo» e che speriamo abbia ancora lunga vita.

Quest'anno abbiamo riscoperto e dedicato una mostra ad una meravigliosa diva pressoché dimenticata: Dorian Gray (al secolo Maria Luisa Mangini). Dorian Gray ha vissuto per quasi quarant'anni in Trentino dove è morta nel 2011. Nella sua estrema riservatezza aveva fatto perdere le tracce di sé e pochissimi sapevano ormai dove abitava e cosa faceva. Dopo averle dedicato una mostra a Riva del Garda - omaggio che proseguirà a Torcegno, paese dove risiedeva - ci sembrava naturale dedicarle un ciclo di film nel quale poter ammirare tutta la sua bravura e bellezza. Iniziamo con il suo ruolo forse più famoso e cioè quello della «malafemmina» nel classico di Camillo Mastrocinque «Totò, Peppino e la... malafemmina» per proseguire poi con altre commedie e con il ruolo drammatico interpretato ne «Il grido» di Michelangelo Antonioni.

Ci sposteremo poi ad Arco dove continueremo a scavare nella memoria della Grande Guerra con un breve ciclo di film dedicato ai «fronti altri», film cioè che non siano ambientati sulla linea austro-ungarica come siamo abituati a vedere ma abbraccino altre terre e continenti come è avvenuto nella realtà di una guerra, per l'appunto, «mondiale».

Dedichiamo poi un ciclo ai 100 anni di Orson Welles che quest'anno è stato celebrato un po' ovunque come quel genio cinematografico che era. Vi mostreremo cinque dei suoi capolavori hollywoodiani della prima parte della sua carriera, lasciando fuori, magari per un altro anno, i suoi meravigliosi adattamenti shakespeariani .

Ritorneremo ad Arco per uno splendido ciclo dedicato ad un maestro della commedia sofisticata americana nel momento del suo tramonto. Il regista Stanley Donen, in una serie di film spesso interpretati dall'inossidabile Cary Grant, ha dato gli ultimi sublimi colpi d'ala ad un genere tra i più belli creati dal cinema americano classico.

Chiuderemo a marzo con un ciclo dedicato al «giallo all'italiana»: a partire dagli anni '60 e soprattutto nel decennio successi­vo i film gialli italiani sono stati presi ad esempio ed imitati in tutto il mondo dai registi più disparati. Segno questo che la vitalità dei generi così detti «popolari» ha irrigato moltissimo cinema «alto» in uno scambio fecondo e produttivo.

Felice di iniziare con voi questa nuova avventura, vi auguriamo felici visioni!
Ludovico Maillet

 

lunedìcinemacineforum  

  PROGRAMMA  2015 | 2016

         
    CHIAMATEMI DIVINA (DORIAN GRAY)    
 RIVA DEL GARDA 19 ottobre  Totò Peppino e la... malafemmina (1956) di Camillo Mastrocinque    
  26 ottobre Brevi amori a Palma di Maiorca (1959) di Giorgio Bianchi    
  02 novembre Il grido (1957) di Michelangelo Antonioni    
  09 novembre Mogli pericolose (1958) di Luigi Comencini    
         
    ALTRI FRONTI    
 ARCO 17 novembre (*) Gli anni spezzati (1981) di Peter Weir    
  23 novembre Joyeux Noël (2005) di Christian Carion    
  30 novembre La regina d'Africa (1951) di John Huston    
         
    100 ANNI CON ORSON WELLS    
 RIVA DEL GARDA 11 gennaio Quarto potere (1941) di Orson Welles    
  18 gennaio L'orgoglio degli Amberson (1942) di Orson Welles    
  26 gennaio (*) Rapporto confidenziale (1955) di Orson Welles    
  01 febbraio L'infernale Quinlan (1958) di Orson Welles    
         
    STANLEY DONEN O DELLA LEGGEREZZA    
 ARCO 08 febbraio Sciarada (1963) di Stanley Donen    
  15 febbraio L’erba del vicino è sempre più verde (1960) di Stanley Donen    
  23 febbraio (*) Due per la strada (1967) di Stanley Donen    
  29 febbraio Indiscreto (1958) di Stanley Donen     
         
    GIALLO ITALIANO    
 RIVA DEL GARDA 07 marzo Sei donne per l'assassino (1964) di Mario Bava    
  15 marzo (*) L'uccello dalle piume di cristallo (1970) di Dario Argento    
  21 marzo Sette note in nero (1977) di Lucio Fulci    
  04 aprile La casa dalle finestre che ridono (1976) di Pupi Avati    
         
  (*) martedì      
         

  

Comune di Riva del Garda

Comune di Riva del Garda

       
Comune di Arco 

 Comune di Arco

Inizio proiezioni ore 21.00

Riva del Garda - Auditorium del Conservatorio
Arco - Palazzo dei Panni

Il programma può subire variazioni
 

Federazione Italiana Cineforum


Servizio AltoGardaCultura

Ingresso con tessera FIC
euro 12.00 valida per l'intera stagione
euro 5.00 per gli studenti fino a 25 anni
Il tesseramento è possibile anche la sera delle proiezioni prima dell'ingresso in sala

 

 
Per informazioni:
Servizio AltoGardaCultura
sede di Arco | 0464 583619
sede di Riva del Garda | 0464 573918
www.lafirmariva.it
www.altogardacultura.it

     

 

 

 Lunedì cinema - Cineforum 2015 2016
    
Totò Peppino e la... malafemmina (1956) di Camillo Mastrocinque


 

Se Totò Peppino e la... malafemmina fosse uscito ai giorni nostri avrebbe incassato, in un solo anno, oltre venti milioni di euro. Nel 1956 la pellicola diretta da Camillo Mastrocinque riuscì infatti a convogliare nelle sale qualcosa come quattro milioni e mezzo di spettatori. Un vero record. Siamo certi, in virtù di questi numeri, che anche voi abbiate visto almeno una volta questo film. Siamo altrettanto certi che vi sarà capitato più volte di ricordare, magari di citare, una sequenza o una frase tratta da questa pellicola. Ad esempio quel «e ho detto tutto», intercalare pronunciato da Peppino De Filippo alias Peppino Caponi per terminare una frase appena iniziata. Oppure, per prendere in giro un amico alle prese con una lingua straniera gli avete mai (affettuosamente) sbattuto in faccia un bel «noio volevan, volevon, savuar, l’indiriss, ia?». E subito dopo: «...per andare dove dobbiamo andare... per dove dobbiamo andare?».
Totò Peppino e la... malafemmina
Non solo. Questo è anche il film dell’arrivo alla stazione di Milano dei fratelli Caponi intabarrati come neanche in Siberia. Ed è il film, infine, della celeberrima lettera (“Veniamo noi con questa mia addirvi... addirvi, una parola”). Un vero e proprio scrigno di gag, battute e trovate immortali.

Nato da quello che è l’unico soggetto mai scritto da Nicola Manzari, Totò, Peppino e la... malafemmina racconta una tormentata storia d’amore tra Gianni, nipote dei Caponi in trasferta nel capoluogo lombardo, interpretato da Teddy Reno, e Marisa, avvenente ballerina dal cuore d’oro cui dà il volto (e non solo) la splendida Dorian Gray, al secolo Maria Luisa Mangini. Parallelamente, come sempre nei film di Totò e Peppino, si svolge un altro film, legato alla stretta interazione tra i due personaggi. Uno avaro e oculato che subisce le angherie e le truffe dell’altro, scaltro, donnaiolo e spendaccione. Inutile specificare chi interpreta chi.


«Non è che con Totò mo trovassi proprio a mio agio però lui aveva una grande stima per me. Ci ho lavorato sempre bene. il primo esperimento fu Totò Peppino e la... malafemmina. Questo tipo di film andò avanti sempre su questo binario: ci incontravamo a casa di un produttore e si combinava tutto ma non il copione, che benché io lo chiedessi non esisteva mai! Ogni film con Totò era per me una lotta, una lotta disperata». (Peppino De Filippo)

«Di sana pianta, mentre lo seguivo con la macchina e Peppino ordinava dello champagne al cameriere che gli suggeriva il Moët & Chandon, Totò inventò uno sketch straordinario svisando Moët & Chandon in "Mo' esce Antonio" e andando avanti sull'equivoco per diversi minuti. Tutti della troupe schiattavamo dal ridere, in quei casi spesso i macchinisti e gli elettricisti finivano con l'applaudirlo». (Sergio Corbucci)

«Dovettero rifare la scena della lettera due volte, perché verso la fine del primo ciak, perfetto, uno dei macchinisti scoppiò a ridere facendo cadere una luce. Peppino e Totò erano furibondi e il poveretto venne licenziato. Non era giusto. Tutti noi poveri mortali ci rifiutammo di proseguire le riprese se la produzione non avesse reintegrato l'operaio: rischiammo ma ci andò bene, fu riassunto dopo pochi giorni». (Teddy Reno)

Alessandro Boschi da: I 100 colpi di “Hollywood Party” Rai-Eri editore

 

 Scheda film
           Totò Peppino e la... malafemmina
PRODUZIONE   Italia  
ANNO   1956  
DURATA   105'  
COLORE   B/N  
AUDIO   Sonoro  
RAPPORTO   1,37:1  
GENERE   Commedia  
REGIA   Camillo Mastrocinque    

INTERPRETI E PERSONAGGI

 
  • Totò: Antonio Caponi
  • Peppino De Filippo: Peppino Caponi
  • Dorian Gray: Marisa Florian
  • Teddy Reno: Gianni
  • Vittoria Crispo: Lucia Caponi
  • Mario Castellani: Mezzacapa
  • Nino Manfredi: Raffaele
  • Luisa Ciampi: Giulietta
  • Edoardo Toniolo: Remo
  • Linda Sini: Gabriella
  • Emilio Petacci: il nonno con il mal di denti
  • Franco Rimoldi: vigile urbano
  • Lamberto Antinori: un amico
  • Gino Ravazzini: l'amministratore del teatro
  • Gianna Cobelli: una ballerina
  • Donatella Randisi: Mariangela
  • Salvo Libassi: Marassi
  • Gianni Partanna: il maitre del gran Milan
  • Corrado Tedeschi: Giannino
 

DOPPIATORI ORIGINALI
 
  • Pino Locchi: Gianni
  • Andreina Pagnani: Marisa Florian
  • Lydia Simoneschi: Gabriella
  • Nando Gazzolo: vigile urbano
  • Stefano Sibaldi: l'amministratore del teatro
  • Maria Pia Di Meo : ragazza a cui hanno tagliato la parte
 
SOGGETTO   Nicola Manzari  
SCENEGGIATURA

  Sandro ContinenzaNicola ManzariEdoardo Anton,Francesco Thellung  
FOTOGRAFIA   Mario AlbertelliClaudio Cirillo  
MONTAGGIO   Gisa Radicchi Levi  
MUSICHE   Pippo Barzizza - Lelio LuttazziTotò  
SCENOGRAFIA   Alberto Boccianti  
 



   

 

 Lunedì cinema - Cineforum 2015 2016



Brevi amori a Palma di Maiorca (1959) di Giorgio Bianchi



Classicissimo film balneare di quelli che tanto andavano di moda tra la fine dei Cinquanta e i primi Sessanta (tradizione ripresa dai valorosi figli di Steno, i fratelli Vanzina di Sapore di Mare e Vacanze di Natale). In realtà film come questi erano spesso unicamente un veicolo promozionale per cantanti di buone speranze (che si esibivano nella riproposizione del loro repertorio) o per attori più o meno comici.
Brevi amori a Palma di MaiorcaTra questi ultimi spicca, in Brevi amori a Palma di Maiorca, il grande Alberto Sordi che, nella parte del commerciante di dolciumi Anselmo Pandolfini, tratteggia con inimitabile verve un personaggio destinato a rimanere nei ricordi dei molti ammiratori dell'attore romano. La sua camminata da zoppetto inarrestabile, la sua invulnerabilità morale, la simpatia travolgente, trasformano un uomo apparentemente destinato al fallimento in un vincente totale, che arriva perfino a conquistare le grazie della megadiva Mary Moore (la splendida Belinda Lee) nonostante il vistoso handicap fisico.
Tipico prodotto dell'iperattività sordiana, Pandolfini di guadagna un posto nella galleria delle migliori macchiette italiane grazie ad una comicità dirompente e mai scontata. 

Rimangono relegati sullo sfondo sia le bellezze naturali dell'isola spagnola che il resto del cast, con Belinda Lee e Dorian Gray spocchiose straniere e Gino Cervi omonimo dello scrittore francese André Breton.
Merita un applauso a scena aperta Dorian Gray nei panni di una mantenuta, grazie ad un'interpretazione effervescente, straripante e autocriticamente ridondante.

http://www.davinotti.com

 
 

 Scheda film
           Brevi amori a Palma di Majorca
PRODUZIONE   Italia  
ANNO   1959  
DURATA   103'  
COLORE   Colore (Eastmancolor)  
AUDIO   Mono  
RAPPORTO   2,35:1  
GENERE   Commedia  
REGIA   Giorgio Bianchi    

INTERPRETI E PERSONAGGI

 
  • Alberto Sordi: Anselmo Pandolfini
  • Gino Cervi: André Breton
  • Belinda Lee: Mary Moore
  • Dorian Gray: Hélène
  • Marcello Giorda: duca di Maurino
  • Laura Carli: Esterina
  • Luis Peña: l'avvocato Antonio Córdoba
  • Rossana Martini: Angela, la giovane vedova
  • Antonio Cifariello: Ernesto
  • Mercedes Alonso: Clementina
  • Vicente Parra: Gianni
  • Paloma Valdés: Inesita, la figlia di Angela
  • Giulio Paradisi: Miguel
  • Giulio Marchetti: barista
  • Pedro Rodríguez de Quevedo: padre di Clementina
 

DOPPIATORI ORIGINALI
 
  • Lydia Simoneschi: Rossana Martini
  • Giuseppe Rinaldi: Vincente Parra
  • Pino Locchi: Antonio Cifariello
  • Maria Pia Di Meo: Mercedes Alonso
  • Massimo Turci: Giulio Paradisi
  • Emilio Cigoli: Luis Peña
  • Vittoria Febbi: Paloma Valdés
  • Amilcare Pettinelli: Marcello Giorda
  • Gualtiero De Angelis: Giulio Marchetti
  • Carlo Romano: Pedro Rodríguez de Quevedo
  • Flaminia Jandolo
  • Ferruccio Amendola
 
SOGGETTO   Vittorio Metz, Rodolfo Sonego, Roberto Gianviti
 
SCENEGGIATURA
  Vittorio Metz, Rodolfo Sonego, Roberto Gianviti  
FOTOGRAFIA   Alvaro Mancori  
MONTAGGIO   Adriana Novelli  
MUSICHE   Piero Piccioni
 
SCENOGRAFIA   Franco Fontana, Antonio Simont
 
COSTUMI



Miria di San Servolo  

 

  Lunedì cinema - Cineforum 2015 2016
 
Il Grido (1957) di Michelangelo Antonioni


Un paese della velle del Po: Irma (Alida Valli) decide di lasciare Aldo (Steve Cochran), suo compagno da anni, al quale ha dato una bambina, Rosina. Aldo è sconvolto, non riesce a capire. (....)

Grandissimo film, il più significativo di Antonioni insieme all'
Avventura. Esemplare la rappresentazione della natura mai così protagonista: Aldo, con la sua giacca sdrucita, con la sua bambina che gli trotterella dietro, cammina nelle terre del Po, fra i filari, sull'argine, nel fango, lontano ci sono i paesi. Incontra la gente e ogni incontro è una nuova direzione. Tutto è determinato dal caso.
Il gridoGli amori sono piccoli e tristi, e mai scelti. Ciò che sarebbe vitale sfugge, non è recuperabile. E c'è il vento, c'è la pioggia, tutto è difficile. E il caso, sempre, sovrintende. Lo stile, scarno ed essenziale, di lucida pulizia, trasmette il mondo di Antonioni attraverso parole e rapporti di una semplicità assoluta, non ci sono quasi discorsi, ci sono risposte e ci sono le azioni che tutto spiegano. E comunque niente serve, ognuno rimane dentro se stesso, i tentativi non approdano a nulla. Non ci si fa capire e le cose dipendono sempre dagli altri. E agli altri non importa della tua felicità. (....)
Una menzione per la semplice e straordinaria colonna sonora composta da Giovanni Fusco con Lya De Barberis al pianoforte (unico strumento). 
da: Mymovies.it

Il film, tra i meno apprezzati del maestro, resta superbo anche a distanza di decenni, perfettamente agganciato alla sua epoca di produzione eppure universale per i concetti che riesce a veicolare e per le scelte estetiche attuate dal suo autore.
Rimangono nella memoria le interpretazioni degli attori, volti vissuti di un cinema senza tempo; inattesa l'aderenza al ruolo dello statunitense Steve Cochran, meteora del noir spentasi in fretta, che pur non si prese col regista; come sempre fatale la Valli, bellezza altera perfettamente in grado di reggere le fila di un personaggio con cui si fa fatica a simpatizzare; malinconica la prova della "malafemmina" Dorian Gray (doppiata dalla futura musa del regista, Monica Vitti), la benzinaia che sogna una vita di ordinaria normalità, così come toccante è Betsy Blair, la bruttina vista in "Marty" di Mann.
da Filmscoop.it

 

  Scheda film
        Il Grido (1957) di Michelangelo Antonioni   
PRODUZIONE   Italia  
ANNO   1957  
DURATA   116'  
COLORE   B/N  
AUDIO   Mono  
RAPPORTO   1,33:1  
GENERE   Drammatico  
REGIA   Michelangelo Antonioni    

INTERPRETI E PERSONAGGI

 
  • Steve Cochran: Aldo
  • Alida Valli: Irma
  • Betsy Blair: Elvia
  • Gabriella Pallotta: Edera
  • Dorian Gray: Virginia
  • Lynn Shaw: Andreina
  • Mirna Girardi: Rosina
  • Lilia Landi: Anna
  • Pina Boldrini: Lina
  • Guerrino Campanilli: il padre di Virginia
  • Pietro Corvelatti: pescatore
  • Gaetano Matteucci: il fidanzato di Edera
  • Elli Parvo: donna Matilda
 

DOPPIATORI ORIGINALI
 
  • Steve Cochran: Otello Toso
  • Dorian Gray: Monica Vitti
  • Alida Valli: Alida Valli
 
SOGGETTO   Michelangelo Antonioni
 
SCENEGGIATURA
  Michelangelo Antonioni, Elio Bartolini, Ennio De Concini  
FOTOGRAFIA   Gianni Di Venanzo  
MONTAGGIO   Eraldo Da Roma  
MUSICHE  
Giovanni Fusco (Lya De Barberis al pianoforte)
 
 
SCENOGRAFIA   Franco Fontana
 
COSTUMI



Pia Marchesi