LunedìCinema - Cineforum 2016 | 2017
    

Le ali delle aquile (1957) di John Ford

 

Nel 1919 l’ufficiale di marina e pilota Frank W. ”Spig” Wead (Wayne), ottimo elemento della marina americana, impara a volare, perché capisce che il futuro delle azioni navali dipende anche degli scontri aerei. Ma questo impegno intacca il matrimonio con Min (O’Hara). In seguito sacrifica la propria vita per l’aeronautica militare americana e pubblicizza il ruolo dell’aviazione all’interno della marina militare: paralizzato da un incidente capitato in famiglia (di cui si riprenderà solo parzialmente) si dedica alla scrittura, diventando lo sceneggiatore di Hollywood e poi consulente del governo, fino a quando la sua infermità lo spinge a ritirarsi.

Le ali delle aquileAppassionante e commovente ritratto di una celebrità americana (nato nel 1895 e morto nel 1947), scrittore, giornalista e soprattutto sceneggiatore di Capra (“Dirigibile”), George Hill (“I demoni dell’aria”), Hawks (“Brume”), King Vidor (“La cittadella”) e Ford (“I sacrificati”).

Il film mescola melodramma e film di guerra per raccontare come Wead sacrifica la propria famiglia in nome di una più grande famiglia, che è l’esercito e il suo ideale patriottismo, e che raggiungerà solo dopo una lunga serie di fratture, abbandoni e rifiuti. John Dodge, il personaggio interpretato da Ward Bond, è di fatto una rappresentazione di Ford stesso. Uscì nelle sale il 22 febbraio 1957. 

 

Da http://www.ciakhollywood.comit

 


 
 

   Scheda film 

         Le ali delle aquile
TITOLO ORIGINALE The Wing of Eagles  
PRODUZIONE Stati Uniti  
ANNO 1957  
DURATA 110'  
COLORE Colore Metrocolor  
AUDIO Mono (Westrex Recording System)  
RAPPORTO 1,37 : 1   
GENERE Biografico  
REGIA John Ford    

INTERPRETI E PERSONAGGI


  • John Wayne: Frank Spig Wead
  • Maureen O'Hara: Minnie Wead
  • Dan Dailey: Carson
  • Ward Bond: John Dodge
  • Ken Curtis: John Dale Price
  • Sig Ruman: Produttore
  • Kenneth Tobey: Herbert Allen Hazard
  • Dan Borzage: Pete
  • Edmund Lowe: Ammiraglio
  • Willis Bouchey: Barton
  • William Tracy: ufficiale
  • Evelyn Rudie: Doris
 
DOPPIATORI ITALIANI
  • Arnoldo Foà: Frank Spig Wead
  • Gemma Griarotti: Minnie Wead
  • Stefano Sibaldi: Carson
  • Gianrico Tedeschi: John Dodge
  • Riccardo Cucciolla: John Dale Price
  • Carlo D'Angelo: James Todd
 
SOGGETTO Frank Fenton, Frank Wead, William Wister Haines  
SCENEGGIATURA Frank Fenton, Frank Wead, William Wister Haines  
PRODUZIONE MGM  
FOTOGRAFIA Paul Vogel  
MONTAGGIO Gene Ruggiero  
MUSICHE Jeff Alexander  
SCENOGRAFIA Malcom Brown  
     

  

 

 LunedìCinema - Cineforum 2016 | 2017
    

Il trapezio della vita (1958) di Douglas Sirk

 

Burke, che è un giornalista, entra in contatto con un pilota pluridecorato della Prima Guerra Mondiale e con la sua famiglia. Pilota eroe di guerra si guadagna da vivere esibendosi in rischiose gare aeree, girando il paese insieme alla moglie e ad un meccanico, innamorato perso della donna.

Il trapezio della vitaFrequentando il pilota e sua moglie, Burke si innamora della donna e al contempo scopre la vera natura del rapporto fra i coniugi. Quando il pilota muore, nel corso dell'ennesimo volo spericolato, Burke non esiterà a intervenire a tutela della sua amata.

Dal romanzo "Oggi si vola" di William Faulkner (che lo considerava il miglior adattamento di un suo romanzo).

Originale e pessimista, cupo e profondo. Bellissime le ambientazioni, la spettacolarità di alcune sequenze, la fotografia in bianco e nero e le ricostruzioni dell'epoca della Grande Depressione.

Cast importante tra cui spiccano Rock Hudson, la bellezza folgorante di Dorothy Malone e anche Christopher Olsen, il bambino rapito nel capolavoro hitchcockiano L'uomo che sapeva troppo.

Il difetto principale della pellicola è l'eccesso di drammaticità, che aggiunge assurdità a una storia tutto sommato prevedibile. Il buono sta nella magica professionalità degli attori, che esplode in un finale "eroico" molto ben scritto, oltreché recitato.

Da <http://www.manualedivolo.it


 
 

   Scheda film 

         Il trapezio della vita
TITOLO ORIGINALE The Tarnished Angels  
PRODUZIONE Stati Uniti  
ANNO 1958  
DURATA 91'  
COLORE Black and White  
AUDIO Mono (Westrex Recording System)  
RAPPORTO 2,25 : 1  
GENERE Drammatico  
REGIA Douglas Sirk    

INTERPRETI E PERSONAGGI


  • Rock Hudson: Burke Devlin
  • Robert Stack: Roger Shumann
  • Dorothy Malone: LaVerne Shumann
  • Jack Carson: Jiggs
  • Robert Middleton: Matt Ord
  • Alan Reed: Colonnello T.J. Fineman
  • Troy Donahue: Frank Burnham
  • William Schallert: Ted Baker
  • Christopher Olsen: Jack Shumann
 
DOPPIATORI ITALIANI
  • Giuseppe Rinaldi: Burke Devlin
  • Pino Locchi: Roger Shumann
  • Lydia Simoneschi: LaVerne Shumann
  • Carlo Romano: Jiggs
  • Emilio Cigoli: Matt Ord
  • Manlio Busoni: Col. T.J. Fineman
  • Cesare Barbetti: Frank Burnham
 
SOGGETTO William Faulkner (dal romanzo "Pylon")  
SCENEGGIATURA George Zuckerman  
PRODUZIONE Albert Zugsmith per Universal-International  
FOTOGRAFIA Irving Glassberg (CinemaScope)  
MUSICHE Frank SkinnerJoseph Gershenson  
     

  

 

  Nuovomondo
(2006)
di Emanuele Crialese
   Cineforum Scambi - Storie di migrazioni   


Nella Sicilia degli inizi del Novecento, Salvatore fa un voto e chiede un segno al cielo: vuole imbarcarsi per il nuovomondo e condurre in America i figli e l'anziana madre. Il segnale è una cartolina di propaganda che ritrae minuscoli contadini accanto a galline giganti o a carote sproporzionate. Venduta ogni cosa posseduta, Salvatore lascia la Sicilia alla volta dell'America. Durante la traversata oceanica incontra la bella Lucy, una young lady che indossa il cappello ed è più elegante della figlia del sindaco del paese. Luce parla la lingua dell'America e cerca un compagno da impalmare per ritornarci da signora. Salvatore, da vero galantuomo, accoglie la sua avance. Il lungo viaggio approderà ad Ellis Island, l'isola della quarantena dove si decideranno gli ingressi e i rimpatri. 

Non poteva scegliere un tempo migliore di questo, Emanuele Crialese, per ripercorrere la storia della migrazione italiana, indagando sulla genesi del pregiudizio che accompagna da sempre i fenomeni migratori e le dinamiche dell'inserimento nella società di accoglienza. Proprio oggi che l'Italia è il "nuovomondo", una meta ambita di immigrazione. La ricerca di una storia individuale dentro la Storia migratoria era già contenuta nei film precedenti, nell'Once we were strangers del debutto, storia di un siciliano a New York che sogna il sogno americano, e nel premiato e prezioso Respiro, storia di una isolana di Lampedusa che il paese vuole internare in una clinica del nord Italia. Nuovomondo di Emanuele Crialese

L'esperienza migratoria italiana, interna (da Sud a Nord) o transoceanica, si compie con Nuovomondo, la storia di un viaggio oltremare alla ricerca della terra promessa. Quel viaggio, chiuso nel profondo di una nave mai ripresa in campo lungo, è compreso fra due sequenze potenti fino a togliere il fiato: la partenza del bastimento dal porto siciliano e lo sbarco bianco in America. La nave si stacca dalla terra arcaica strappando la composizione dell'inquadratura come i cuori di chi abbandona il vecchiomondo e le origini. In mezzo, la traversata fisica e interiore di personaggi spiegati unicamente dalle immagini, fino al bagno candido, arrestato dall'affiche, da cui i protagonisti emergono al nuovomondo e di nuovoalmondo. 

Prima degli alberi carichi di monete, dei fiumi di latte e di una scatola che sale e scende da case che grattano il cielo, bisogna superare i test psicoattitudinali, un esame a carattere medico e amministrativo dal cui esito dipendeva l'accesso alla golden door del titolo internazionale. Gli edifici di Ellis Island raccoglievano e raccolgono nel film di Crialese una popolazione agraria e prevalentemente analfabeta, che come Salvatore fuggiva la fame, il tramonto dei vecchi mestieri artigiani o l'aggravarsi delle imposte sulle campagne del meridione. Alternando campi medi a primi piani, disciplinando anche le scene più spettacolari, come quella della tempesta tutta implosa nel ventre della nave, seguendo le linee del profilmico e le visioni surreali dei protagonisti, Crialese crea una sua idea di cinema, bagnata perennemente dal mare di Sicilia o dagli oceani del Nuovomondo. Una lezione di cinema che diventa lezione di vita perché rivela allo spettatore l'indesiderabilità dei nuovi venuti. 

Ancora una volta, come è stato per la Golino in Respiro, a illuminare fin dal nome la traversata della vita è una donna, Luce, una straordinaria Charlotte Gainsbourg, che col suo cappello, i capelli rossi e l'accento inglese è anticipatrice del nuovo femminismo americano del secondo dopo guerra. È lei a formulare la proposta di matrimonio a Salvatore, senza credere neanche un momento che la felicità femminile si esaurisca nel ruolo di moglie e di madre. Lei è la donna moderna, la cui razionalità si scontra con la superstizione e le credenze assurde di Donna Fortunata, la madre di Salvatore rimpatriata perché considerata scarsamente intelligente. Lei è la terra madre che qualcuno ha lasciato, come Crialese, per ritornare e per fare più bella. Non solo al cinema.

Da http://www.mymovies.it

 
 

   Scheda film 

 

         Nuovomondo di Emanuele Crialese
PRODUZIONE Italia, Francia  
LINGUA ORIGINALE Italiano, siciliano, inglese  
ANNO 2006  
DURATA 114'  
COLORE Colore  
AUDIO Sonoro  
RAPPORTO 2,35 : 1  
GENERE Drammatico  
REGIA Emanuele Crialese    

INTERPRETI E PERSONAGGI

 
Vincenzo Amato: Salvatore
Charlotte Gainsbourg: Lucy
Aurora Quattrocchi: Donna Fortunata
Francesco Casisa: Angelo
Filippo Pucillo: Pietro
Federica De Cola: Rita
Isabella Ragonese: Rosa
Vincent Schiavelli: Don Luigi
Massimo Laguardia: Mangiapane
Filippo Luna: Don Ercole
Ernesto Mahieux: Dottor Zampino

 
SOGGETTO Emanuele Crialese  
SCENEGGIATURA Emanuele Crialese  
FOTOGRAFIA Agnès Godard  
MONTAGGIO Maryline Monthieux  
MUSICHE Antonio Castrignanò  
SCENOGRAFIA Carlos Conti  
COSTUMI Mariano Tufano  
TRUCCO Thomas Dowling  
       

  

 

 LunedìCinema - Cineforum 2016 | 2017
    

Niente di grave, suo marito è incinto (1973) di Jaques Demy

 

Nel 1971 esplode la passione tra Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve, la grande attrice francese che darà a Marcello la figlia Chiara il 28 maggio 1972. Un mese e mezzo dopo, Mastroianni ritrova la Deneuve in “Niente di grave: suo marito è incinto”, di Jacques Demy, il regista che aveva lanciato Cathrine Deneuve nell’olimpo del grande cinema d’autore.

In questa divertente commedia grottesca, quasi a voler annullare la sua immagine da latin lover con un personaggio dalle caratteristiche esattamente contrarie a questo mito, Marcello incarna un piccolo borghese di origine italiane che rimane misteriosamente incinto.Niente di grave, suo marito è incinto

Avvolto da un soggetto quanto meno originale, il film è una commedia di costume gradevole e delicata con diverse gag riuscite e un umorismo sottile. Se per Mastroianni recitare è un gioco, questo film è addirittura più gioco degli altri. Marcello è infatti strepitoso nell’ironizzare sui modelli comportamentali femminili che passano anche all’uomo ( Mastroianni, incinto, vuole farsi sposare dalla sua compagna, Deneuve, e quando ha partorito si preoccupa di non avere il latte ).

Resta nella sua filmografia come un film minore ma che mette in luce l’infinita varietà di interpretazioni che lo fanno passare, senza soluzione di continuità, a personaggi diversissimi tra di loro. Con l’abilità di mimetizzazione di un attore che vuole a tutti i costi uscire dai clichés, pronto anche a prendersi in giro, a mettersi ogni volta in discussione, non meravigliandosi mai di niente. La pellicola è forse una delle sue più gustose e autoironiche interpretazioni, un altro piccolo gioiellino poco conosciuto, da vedere assolutamente. E poi che bella Catherine Deneuve: una fata!

 https://associazioneladolcevita.wordpress.com


 
 

   Scheda film 

         Niente di grave, suo marito è incinto
TITOLO ORIGINALE L'événement le plus important depuis que l'homme a marché sur la lune  
PRODUZIONE FranciaItalia  
ANNO 1973  
DURATA 87'  
COLORE Color (Eastmancolor)  
AUDIO Mono  
RAPPORTO 1,66:1  
GENERE Commedia   
REGIA Jacques Demy    

INTERPRETI E PERSONAGGI


  • Catherine Deneuve: Irène Bonavena
  • Marcello Mastroianni: Marco Mazetti
  • Micheline Presle: dottor Delavigne
  • Raymond Gérôme: professor Camonsky
  • Claude Melki: Ciccio, il napoletano
  • André Falcon: Gaston Lavacca
  • Michèle Moretti: Ginou
  • Marisa Pavan: Maria Mazetti
  • Maurice Biraud: Lamarie
  • Alice Sapritch: Ramona Martinez
  • Madeleine Barbulée: signorina Janvier
  • Micheline Dax: signora Corfa
  • Benjamin Legrand: Luca
  • Jacques Legras: Leboeuf
  • Tonie Marshall: la presentatrice
  • Marie-France Mignal: Janine
  • Dominique Varda: Sarah
  • Janine Souchon: signorina Speranza
  • Mireille Mathieu: sé stessa
 

DOPPIATORI ITALIANI
 
  • Vittoria Febbi: Irène Bonavena
  • Rosetta Calavetta: dottor Delavigne
  • Stefano Sibaldi: professor Camonsky
  • Cesare Barbetti: Gaston Lavacca
  • Serena Verdirosi: Ginou
  • Franca Dominici: Ramona Martinez; signorina Janvier
  • Flaminia Jandolo: Mireille Mathieu
 
SCENEGGIATURA Jacques Demy  
PRODUTTORE Lira Films  
FOTOGRAFIA Andréas Winding  
MONTAGGIO Anne-Marie Cotret   
MUSICHE Michel Legrand  
SCENOGRAFIA Bernard Evein  
COSTUMI Gitt Magrini  
     

  

 

  Pitza e datteri
(2015)
di Fariborz Kamkari
   Cineforum Scambi - Storie di migrazioni   


Una piccola comunità islamica con sede a Venezia deve fronteggiare una crisi imprevista: il suo luogo di culto è stato evacuato dalle forze dell'ordine e ha lasciato posto ad un hair stylist unisex, gestito da una mussulmana turco-francese progressista che tiene "collettivi femministi". In aiuto alla piccola comunità arriva un giovanissimo imam di origini afghane cresciuto in Italia: sarà lui a guidare il nucleo (anche "armato") composto, fra gli altri, da un veneziano abbandonato dal padre e inseguito dalle autorità e da un curdo "che non può tornare ma solo e sempre andare". 
Pitza e datteri di Fariborz KamkariDopo I fiori di Kirkuk, il regista e sceneggiatore iraniano di origine curda Fariborz Kamkari si cimenta con una favola multietnica ambientata in una Venezia lontana dagli stereotipi turistici, usando luci e colori per illuminare interni fatiscenti e fast food etnici, il negozio della parrucchiera come le calli della Serenissima.

La colonna sonora, firmata dall'Orchestra di Piazza Vittorio, fa da ulteriore collante e la lingua italiana è un esperanto fra stranieri nel Bel Paese (compreso l'unico italiano).
Il ritmo comico non è all'altezza di quello musicale, ma la narrazione è ricca di grazia e affronta tematiche scottanti, come il trattamento delle donne da parte degli integralisti islamici, in maniera ironica e gentile (ma mai condiscendente).
Di ottima qualità la fotografia che vede la bellezza in ogni angolo senza diventare eccessivamente estetizzante. 

Resteremmo comunque nell'ambito della commedia multietnica vagamente buonista se la parabola del veneziano Vendramin, convertito all'Islam e rinominato Mustafa, non rendesse le cose più interessanti e meno politically correct. 

Paola Casella
Da http://www.mymovies.it

 
 

   Scheda film 

 

         Pitza e datteri di Fariborz Kamkari
PRODUZIONE Italia  
LINGUA ORIGINALE Italiano  
ANNO 2015  
DURATA 92'  
COLORE Colore  
AUDIO Sonoro  
RAPPORTO 2,35 : 1  
GENERE Commedia  
REGIA Fariborz Kamkari    

INTERPRETI E PERSONAGGI

 
Mehdi Meskar: Saladino
Giuseppe Battiston: Bepi
Maud Buquet: Zara
Hassan Shapi: Karim

 
SCENEGGIATURA Fariborz Kamkari, Antonio Leotti  
FOTOGRAFIA Gian Enrico Bianchi  
MUSICHE Orchestra di Piazza Vittorio  
TRUCCO Samantha Peluso  
     
     
     
       

  

 

 LunedìCinema - Cineforum 2016 | 2017
    

Ginger e Fred (1985) di Federico Fellini

 

Emuli di Fred Astaire e Ginger Rogers, Pippo e Amelia avevano ottenuto un discreto successo come ballerini, ma la vita li aveva separati. A quarant'anni di distanza si ritrovano; lei è appena rimasta vedova, lui tira a campare. A riavvicinarli, sull'onda di un amarcord tristemente struggente, è un programma televisivo che intende proporre al pubblico le vecchie glorie di un tempo. Tra i due ballerini, confusi in un mondo dello spettacolo che non riconoscono, sembra rinascere l'antica tenerezza, tanto che Fred propone alla sua Ginger una romantica, seppur tardiva, fuga d'amore. Non se ne farà nulla: lo spettacolo deve continuare e la malinconia, alla fine, avrà il sopravvento.

Da: www.mymovies.it

Ginger e FredL'accostamento a La dolce vita non è casuale, e non solo per la ragione un po' banale che un autore - un Fellini, specialmente - continua sempre a fare lo stesso film. Quel che i settimanali in rotocalco erano stati ventisei anni fa per La dolce vita, il mondo della televisione con i suoi megashow è per Ginger e Fred. Non c'è dubbio che Fellini continui a essere se stesso: cantastorie, mago, illusionista, istrione, mistificatore, disposto a tutto pur di giocare le carte dello spettacolo, pur di celebrare la Rappresentazione, pur di suggerire che, nonostante tutto, la vita ha una sua dolcezza profonda, irrinunciabile. [...]

Lo sguardo di Fellini mi sembra cambiato: s'è fatto più sconfortato. Se La dolce vita poté essere definito un viaggio attraverso il disgusto, Ginger e Fred è una traversata del mare della volgarità. E la volgarità è quella della televisione, del diluvio pubblicitario, della civiltà dei consumi. Lo si avverte anche dai segnali, pochi ma inequivocabili, che il film manda sul mondo esterno al megashow televisivo: quelli sulla degradazione di Roma, per esempio.

Morando Morandini - "Il Giorno", 14 gennaio 1986


 
 

   Scheda film 

         Ginger e Fred





Ginger e Fred
PRODUZIONE Italia, Francia, Germania  
ANNO 1985  
DURATA 125'  
COLORE Colore   
AUDIO Mono  
RAPPORTO 1,66:1   
GENERE Commediadrammaticosatirico  
REGIA Federico Fellini    

INTERPRETI E PERSONAGGI

 
  • Giulietta Masina: Amelia Bonetti/Ginger
  • Marcello Mastroianni: Pippo Botticella/Fred
  • Franco Fabrizi: presentatore Tv
  • Ezio Marano: l'intellettuale
  • Totò Mignone: Totò
  • Jacques Henri Lartigue: Frate volante
  • Augusto Poderosi: Travestito
  • Friedrich von Ledebur: L'ammiraglio Aulenti
  • Barbara Herrera: Conchita
  • Alessandra Panelli: Casalinga
  • Danika La Loggia: madre rapita
  • Antoine Saint-John: uomo bendato
  • Friedrich von Thun: industriale rapito
  • Antonino Iuorio: ispettore di produzione
  • Barbara Scoppa: prima giornalista
  • Elisabetta Flumeri: seconda giornalista
  • Salvatore Billa: Clark Gable
  • Ginestra Spinola: chiromante
  • Stefania Marini: segretaria televisiva
  • Francesco Casale: Mafioso
  • Gianfranco Alpestre: avvocato rapito
  • Filippo Ascione: pianista
  • Elena Cantarone: infermiera
  • Cosima Chiusoli: fidanzata del prete nudo
  • Claudio Ciocca: cameraman
  • Sergio Ciulli: figlio della chiromante
  • Roberto De Sandro: assistente alla produzione
  • Vittorio De Bisogno: direttore della rete televisiva
  • Fabrizio Fontana: onorevole Tartina
  • Laurentina Guidotti: segretaria di produzione
  • Giorgio Iovine: facchino dell'albergo
  • Isabelle Therese La Porte: presentatrice tv
  • Luigi Leoni: sindaco
  • Luciano Lombardo: prete nudo
  • Mariele Loreley: giornalista
  • Elena Magoia: critica letteraria
  • Franco Marino: impresario Nanetti
  • Mauro Misul: editore
  • Jurgen Morhofer: chitarrista rock
  • Pippo Negri: inventore delle mutande
  • Antonietta Patriarca: signora Silvestri
  • Nando Pucci Negri: assistente del direttore
  • Luigi Rossi: uomo pluridecorato
  • Franco Trevisi: capitano dei carabinieri
  • Patti Vailati: Patti la segretaria
  • Narciso Vicario: presidente della rete televisiva
  • Hermann Weisskopf: professore Karl Rulph Noiburg
  • Marcia Sedoc: assistente del professore
  • Daniele Aldrovandi: Marty Feldman
  • Ennio Antonelli: cameriere
  • Claudio Botosso: un intervistatore
  • Eolo Capritti: Kojak
  • Mario Conocchia: Conocchia
  • Gabriella Di Luzio: Gabriella
  • Rosario Galli: segretaria produzione tv
  • Barbara Montanari: Bette Davis
  • Federica Paccosi: ballerina
  • Alex Partexano: marinaio
  • Leonardo Petrillo: Marcel Proust
  • Moana Pozzi: sé stessa
 
DOPPIATORI ITALIANI
  • Alberto Lionello: presentatore Tv
  • Gianni Bonagura: Totò
  • Mario Maranzana: Frate volante
  • Corrado Gaipa: L'ammiraglio Aulenti
  • Marco Bresciani: Travestito
  • Oreste Lionello: presidente della rete televisiva
  • Claudio Capone: un intervistatore
  • Enzo Liberti: cameriere
  • Pino Ammendola: onorevole Tartina
 
SOGGETTO Federico FelliniTonino Guerra  
SCENEGGIATURA Federico FelliniTonino GuerraTullio Pinelli  
PRODUTTORE Alberto Grimaldi  
FOTOGRAFIA Tonino Delli ColliEnnio Guarnieri  
MONTAGGIO Nino Baragli  
MUSICHE Nicola Piovani  
SCENOGRAFIA Dante Ferretti  
TRUCCO Amedeo Alessi