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- Categoria: Cinema
- Pubblicato Domenica, 19 Giugno 2016 21:58
04.07.2016 FROZEN NORTH IL NORD GHIACCIATO (1922) THE BALLOONNATIC IL MATTO SUL PALLONE (1923) Regia di Buster Keaton, Eddie Cline Commento musicale dal vivo: - Marco Dalpane, pianoforte - Marco Zanardi, sax tenore e clarinetto 13.07.2016 THE CAMERAMAN IL CAMERAMAN (1928) Regia di Buster Keaton, Eddie Cline Commento musicale dal vivo: - Marco Dalpane, pianoforte - Alberto Cappelli, chitarra elettrica 18.07.2016 DER KILOMETERFRESSER IL MACINACHILOMETRI (1924) Regia di Karl Imelsky Sarà presente il Ciné Museum di Bolzano con un’esposizione di materiale cinematografico d’epoca. Riva del Garda Galleria S. Giuseppe Ore 21.30 Ingresso libero | Free admission |
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In galleria San Giuseppe dal 4 al 18 luglio tre proiezioni propongono quattro pellicole che rappresentano altrettante tappe nella storia del cinema. E' la mini rassegna cinematografica «Cinema Estate», proposta dal Comune di Riva del Garda a cura del Centro culturale «La Firma» e la collaborazione della Federazione italiana Cineforum. Le proiezioni iniziano alle ore 21.30 e l'ingresso è libero.
Primo appuntamento lunedì 4 luglio con due cortometraggi muti diretti ed interpretati da Buster Keaton: «Il nord ghiacciato» (The Frozen North) del 1922 (durata 17 minuti) e «Il matto sul pallone» (The Balloonatic) del 1923 (22 minuti).
Le proiezioni sono accompagnate da un commento musicale realizzato dal vivo di Marco Dalpane al pianoforte e Marco Zanardi al sax tenore e clarinetto.
Mercoledì 13 luglio la proposta è un altro film muto diretto e interpretato da Buster Keaton: «Il cameraman» (The cameraman) del 1928 (67 minuti). La proiezione avviene con il commento musicale dal vivo di Marco Dalpane al pianoforte e Marco Zanardi al sax tenore e clarinetto.
Si conclude lunedì 18 luglio con la proiezione del film «Il macinachilometri» (Der Kilometerfresser) di Karl Imelsky interpretato da Ernst Ganauser. Con l'occasione il Ciné Museum di Bolzano presenta un’esposizione di materiale cinematografico d’epoca.
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- Pubblicato Domenica, 19 Giugno 2016 19:11
DER KILOMETERFRESSER 50 anni prima di Easy Rider. 70 anni almeno dal National Geographic Channel. Der Kilometerfresser, tradotto in ital A bordo di una Norton, storica motocicletta inglese anni ’20, compie un forsennato e lungo viaggio per i luoghi più importanti dell’epoca. Inizia la sua avventura, che durerà 14 giorni e 6000 chilometri, attraversando la Svizzera e l’Italia, fermandosi a Milano, Genova, Viareggio per poi tornare su nel nord-est e incontrare i territori ancora distrutti dalla guerra. Per quei tempi questo film rappresenta l’apice del cosiddetto cinema di impresa; non per nulla a Ganauser sembra non mancare mai l’energia. Un super-uomo che non solo attraversa in moto le nazioni in tempo di record ma che ama anche andare in canoa sul Danubio e scalare, in tempi record, il Großglockner, cima austriaca più alta. Il tutto sfidando sul tempo un suo amico giornalista che viaggia in auto. Ma la pellicola non è solo l’apologia della sportività, della forze e della volontà dell’austriaco ma anche una spettacolare cartolina del mondo, capace di mostrare posti sconosciuti e popoli diversi, con le loro usanze e tradizioni caratteristiche, con i loro modi di fare bizzarri e a volte persino esotici. Dubito che l’obiettivo iniziale del film, nel 1925, fosse principalmente questo; forse era solo importante sottolineare il valore epico dell’impresa di Ganauser. Ma oggi Der Kilometerfresser, che dopo il restauro di qualche anno fa mantiene un ottima qualità video, è senza dubbio un film da recuperare, sopratutto per i più curiosi e nostalgici. da: http://www.sconfinare.net/ |
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titolo originale | Der Kilometerfresser | ||||
regia | Karl Imelsky | ||||
interpreti | Ernst Ganauser | ||||
genere | Documentario, avventura | ||||
durata | 100 minuti | ||||
produzione | Austria | ||||
anno | 19 | ||||
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- Categoria: Esposizioni
- Pubblicato Domenica, 19 Giugno 2016 17:51
Riva del Garda 25 giugno > 14 luglio 2016 Pino De Luca |
A cura del Centro culturale "La Firma", Riva del Garda, in collaborazione con Anna Canali di Arte Struktura, Desenzano.
Mostra personale a cura del Centro culturale "La Firma", Riva del Garda, in collaborazione con Anna Canali di Arte Struktura, Desenzano.
25 giugno - 14 luglio 2016. Inaugurazione sabato 25 giugno ore 18
Pino De Luca nasce a Lecce nel 1939. Vive e lavora a Genova. Studia alla Accademia di Belle Arti di Roma con Franco Gentilini e Mino Maccari. Si dedica allo studio delle varie tecniche artistiche e alla musica. Conosce Leonardo Sinisgalli, Bruno Munari ed altri. Si interessa al clima dell’arte Cinetica e Programmata, è notevolmente coinvolto nelle vicende del costruttivismo e del concretismo internazionali. Il suo percorso pittorico si svolge all'insegna di un aniconismo geometrizzante scandito dapprima per quadrati e losanghe interferenti, poi per trame lineari, con effetti di intensa vibrazione. A partire dagli anni Ottanta, il suo lavoro evolve verso articolazioni morfologiche e cromatiche in sequenze segniche fluide, dove il gioco dei tasselli cromatici si giova di equilibri instabili, strutturalmente e dinamicamente composti. Carlo Belloli lo definisce “tessitore di luci interferite nel colore inventato".
Dal 1973 fa parte del Gruppo Sincron di Brescia, a cui collabora Bruno Munari, presso la omonima galleria diretta da Armando Nizzi. Nel 1974 fonda insieme a Borella, Pizzo Greco, Stirane e altri, il Centro Ricerche Estetiche “La Meridiana” di Genova. Nel 1985 è tra i firmatari del Manifesto della Nuova Visualità 1985, ideato da Carlo Belloli a Milano, promosso e divulgato da Anna Canali con esposizioni ad Arte Struktura in Milano e in altre sedi. Nel 1991 presso il Museo del Palazzo della Permanente in Milano, Riccardo Barletta presenta il lavoro di Pino De Luca con il tema "Incontro con il colore". Nel 1996 è tra i vincitori al 1° Premio Trevi Flash Art Museum. Dal 1970 allestisce esposizioni personali e partecipa a importanti rassegne collettive in Italia e all'estero.
Giardino geometrico / Pino De Luca
"La luce equivale alla vita e la vita è ritmo, movimento, colore, gioco, spazio, segno, gioia, trasformazione continua, ma anche inquietudine, tensioni, contrasti e mille altre cose.
Il senso delle mie configurazioni e dei miei segni è profondamente legato a questi significati, con l’interesse per le esperienze sensibili e le relazioni che si percepiscono dalla realtà quotidiana, complessa e spesso confusa. Si aggiunga, poi, la mia predilezione da sempre, per una visione geometrica della forma, per la combinatoria, per le serie, il tempo, i flussi, le proporzioni numeriche, per i colori dello spettro solare e per i loro effetti mutevoli e cangianti.
Lavoro che si sviluppa in una continua ricerca espressiva sperimentale, con un approccio a processi di carattere logico, concetti ed esperienze concrete, con le tecniche e il linguaggio della pittura. Sono immagini mentali, astrazioni geometriche, insiemi di segni decostruiti e strutturati numericamente, progettati e articolati in percorsi a scansione multipla. Segni fluttuanti che interagiscono nel gioco dell’espressione dei ritmi, degli spazi, nella continua mutazione dei colori, in una sequenza dialettica in divenire, con molte valenze espressive differenti e complesse.
E' un viaggio mentale, che sempre ricomincia, con molta curiosità e ragion d’essere, attraverso un semplice gioco di forma e colore, per una sorta di necessità interiore, con l’intento di condividere con gli altri un senso di piacere e di gioia dall'esistenza delle mie opere."
Sala Civica «G. Craffonara» Giardini di Porta Orientale
tutti i giorni 10.00 > 13.30 e 17.00 > 20.30
Ingresso libero
Inaugurazione sabato 25 giugno ore 18.00 presso la Sala Civica «G. Craffonara»
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- Pubblicato Domenica, 19 Giugno 2016 17:41
THE CAMERAMAN Luke Shannon (Keaton), un cineamatore innamorato di Sally Richards (Day), impiegata alla Mgm, cerca con ogni espediente di farsi assumere, ma i filmati che presenta sono un'accozzaglia di immagini sconnesse e di incomprensibili sovrimpressioni. Sarà una scimmia ad assisterlo nel suo scopo, aiutandolo a filmare una rissa a Chinatown e soprattutto recuperando la pellicola in cui è impressionato anche l'atto di coraggio con cui ha salvato Sally che stava per annegare: così verra assunto alla Mgm e conquisterà l'amore.
L'estraneità dal mondo e l'impossibilità di vivere in sintonia con la realtà, temi ricorrenti nei lavori di Keaton.
Primo lungometraggio prodotto da Keaton dopo il suo passaggio alla Mgm, è uno dei capolavori della sua carriera: riprendendo il tema del cinema e dei suoi rapporti con la realtà (già al centro di "La palla numero 13"), il film ne approfondisce alcuni aspetti (Keaton davanti alla cinepresa che gioca da solo tutti i ruoli di una partita di baseball arrivando a riempire uno stadio vuoto) fino ad ad affrontare il nodo centrale della sua riflessione nelle scene in cui è soffocato da una folla che non riesce mai a controllare, nemmeno con la macchina da presa.
Esilarante la satira del mondo del cinema, del quale mette a confronto le due tendenze estreme: l'avanguardia più intellettualistica (i primi filmati che mostra, con le loro sovrimpressioni, sembrano uscire da un film di Dziga Vertov) e il racconto più tradizionale (tanto tradizionale da poter essere filmato da una scimmia). Note e curiosità: Conosciuto anche col titolo "Io ... e la scimmia". da: http://www.cinema4stelle.it/ |
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titolo originale | The Cameraman | ||||
regia | Edward Sedgwick e Buster Keaton | ||||
interpreti | Buster Keaton, Marceline Day, Harold Goodwin, Sidney Bracy, Harry Gribbon | ||||
genere | Comico | ||||
durata | 67 minuti | ||||
produzione | USA | ||||
anno | 1928 | ||||
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